'R._IYISTA'.POPOLAREDI 'POLITICA.LETTERE E SCIENZE SOCIALI 71 ~ole ed ha formato la importantissima Liga Nacional de Productores, che muove, parallelamente al signor Paraiso alla distruzione di questa baraonda, di questa ignoranza, <diquesta miseria che rattristano la Spagna. Intorno a Paraiso sta quasi tutta l'industria, grande e piccola, e quasi tutto il commercio, specialmente il piccolo. Con 'Costa militano i grandi agricoltori, i più grandi industriali, e i commercinnti di maggiore importanza: Paraiso rappresenta, per così dire, la democrazia: con Costa fi- :gura l'aristocrazia dell'industria, del commercio, dell'a- :gricoltura, e la parte intelligente e ricca del paese che vuol finirla collo stato attuale. E si capisce, perché Costa é un filo;;ofo, un pensatore, uno storico d: primo or- <lirte, un grande oratore, che colla penna smagliante, e ~olla parola i11cisiva e calda flagella nei giornali, nelle 1riviste, nei libri, nei comizi, e nelle sue ascoltatissime -ed applauditissime conferenze, i colpevoli delle sventure _passate e dei dolori presenti. Non potete credere con quale astio, con quale rabbia, con quale malignità, con quale invidia parlino di questi -due uomini i politicanti. Ed La parola regione (1), come espressione tecn~ca di un sistema di governo decentratore, apparve la prima volta durante gli ultimi anni del regno di Alfonso XII, morto nel 1885. Moret, come ministro dell'Interno, nel Gennaio 1884, presentò al Parlamento un progetto di legge provinciale ed uno di legge municipale, aventi carattere di caposaldo della politica del partito liberale, che dividevano la Spagna in sedici regioni amministrative. Undici mesi dopo, il 25 Dicembre, Romer!) Robledo, ministro dell'Interno nel Gabinetto conservatore Cànovas, presentava un progetto di amministrazione locale in cui figurava, come maggior novità, un titolo con questa epigrafe: Dell'Amministrazione e del Gor,erno Regionale. Quei progetti trovarono eco nella opinione pubblica, e nel 1885 una Commissione della Catalogna usò la parola regionalismo in un indirizzo al Re. Ma l'idea che, del significato politico ed amministrativo di questa parola, avevano i più era assai vaga. Bisognava quindi conoscel'e quello che ne pensavano gli uomini ·più in vista di tutti i partiti, e fu aIl ora -è naturale perché tutti e due, ma specialmente Costa, odiano la politica e prescindono assolutamente dai politici. -« Non ci mancava altro che vederci rigenerati dai tende- .f'OS de Ultramarinos I (venditori generi alimentari al minuto). Vadano a vendere il lardo I Farebbero meglio a -rubar meno nel peso e a darci :9arbanzos (ceci) sani, e non roba marcia I » Questo é il linguaggio dei nostri illustri politicanti: oraiori meravi- :gliosi quanto si vuole, uomini di Stato, grandi avvocati, -etc., etc., ma negativi, ma La scuola di Guerra dei Boeri. pubblicata la Inchiesta della Sottosegreteria del Ministero dell' Interno nel 1891 sulla riforma delle legge municipale e provinciq,le. -eternamente negativi pel povero sventurato paese che ne tollera la amministrazione. ., ' • \::. -~::~--~ -•. .- Quanto cammino da allora ad oggi I Il governo non ha più bisogno di sa pere che intendano per regionalismo, e come vogliano applicai-lo le persone più note della politica ! li regionalismo ha preso proporzioni gigaulesche, é divenuto un vero progl'amma politico, .un'aspirazione di molte provi1,cie, una minaccia costante di lotte intestine, e forse anche l'occasione di una guerra civile, che aspetta qualunque pretesto per scoppiare. Non un -deputato, non un senatore ha preso parte alle -discussioni di queste assemblee presiedute da Paraiso e <la Costa I E nemmeno al - Sicuro ! noi non sappiamo niente dei metodi moderni, e facciamo come i cari Boeri, nostri antenati. Il regionalismo si é presentato dopo il Maggio 1899 con forme violente: davanti all' ammiraglio Foumier, venuto a Barcellona colla squadra francese, fu fischiata Parlamento ne han discorso I Il Parlameuto obbligò il Villaverde a ritirare il suo .bilancio per farvi le correzioni che l'opinione pubblica additava; e così passarono le vacanze estive. Alla ripre- :sa delle sedute parlamentari cominciò subito la d~scussione del bilancio. Il Gabinetto voleva fosse approvato per la fine dell'anno; ma l'oppo~izione lottò per impe-• dire si avverasse il desiderio del Governo, e vinse. Così, dopo sette mesi dalla sua presentazione, il bilancio 1900 è ancora in discussione. Il signor Villaverde deve ancora lottare per portare a eompimento la sua opera, ed é degno della più grande ammirazione per il suo enorme lavoro di ricostituzione finanziaria, e per la. buona fede colla quale si é accinto ad una impresa , poco simpatica e piacevole agli spagnoli. A.Ila protesta legale èella Spagna intiera contro il mal governo, contro il suo abbrutinamento, contro gli 1'tbusi di tutti gli organismi dello Stato, si aggiunsero le manifestazioni regionaliste e separatiste •ella Catalogna. Il regionalismo catalano è degno di studio. (Life di New York). la Marcha Real e si gt·idò : « Viva Cataluna independiente. Viva Cataluna libre. Vil,a Cataluna republicana », e fu cantato l'inno dei Segadors (segatori), che è l'inno regionalista catalano. La polizia volle impedire scene di questo genere : vi furono tumulti, dimostrazioni: è inutile che io ripeta cose che si leggevano su tulfi i giornali. Il regionalismo non ha cessato di mostrarsi ardente e pronto alla lotta: continuamente vi sono in Catalogna riunioni di società, in cui si fanno proteste contro il Governo di Madrid, e si votano ordini del giorno anti-spagnoli. Non mancano a questo partito giornali e deputati e ministri: la Veu de Catalunya, giornale quotidiano che si pubblica in lingua catalana, ha fatto e fa campagne rumorose contro la sovranità della Castiglia sulle altre regioni: fra i redattori di questo giornale trovansi anche i figli del Senatore Duran y Bas che nomineremo più sotto; la Società Fomento Nacional di Barce}lona é il (i) V, per questi dati: J. Sanchez Toca; Centrali;acio11 i, Regionalismo. Madrid 1899.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==