Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 3 - 15 febbraio 1900

RIVISTA POPOLARE Dl POLIT1C4 LETTERE E SCIENZE SOCl.ALl 49 rante, sarebbe miserevole cosa per esse stesse, che prendessero tutto lo spazio. Gli Anglo-sassoni hanno tanto rubate, del patrimonio dell'umanità, che l'umanità deve considerarli come nemici. Il giorno in cui il loro slancio sarà frenato, nulla c'impedirà di restiluire le nostre simpatie a questa razza forte e bella. Ma oggi è l'ora di combatterla. I. H. RosNY. (Dalla Deutsch -franz6sische Rundschau. Gennaio 1900). vVV GiudsinzilAl'TTRAVERSO LASVIZZERA di ETTORE CICCOTTI Dalla Rassegna di Sociologia e Scienze affini dirf:tta dal Prof. Alessandro Groppali: Questo libro è tutto una condanna dei sistemi di governo che ci reggono, e un inno alle libere istituzioni della libera Svizzera. Scritto quando lo scoppio del turbine di malcontento e di reazione di due anni fa costrinse l'autore a cercare la via dell'esilio, questo libro porta in sé impresse le orme di quel periodo inobbliabile e doloroso. Si sentono fremere tra le righe di questo libro, e l'anelito della battaglia contro chi ha ridotto la nostra patria ad una vera terra. di morti, ove il silenzio di cimitero è ritenuto come il simbolo della tranquillità, e la ·nostalgia di chi vorrebbe che il nostro paese presto raggiungesse quel livello di civiltà in cui si trova la Svizzera vicina. Bellissimi sono i capitoli sulla vita economica, politica e sociale della Svizzera. Lo stile, sempre vivo e vibrante, del Ciccotti rende la lettura di questo libro, che è una vera lezione di cose, assai attraente e interessante. Unaconcezione s ciologdieclal'rte ConUnuazione - Vedi N. precedente. Quanto a l'arte delle civiltà intermedie il M. stesso negli articoli che seguono ha fatto la critica della concezione troppo schematica e semplicista esposta nel primo. Qui infatti carattere di essa, di fronte al realismo idealistico e al superficiale delle altre due, è l'assenza del realismo: ma quando il M. viene a parlare dell'arte tedesca e scandinava, dell'inglese e sopra.tutto dell'olandese, non può non ammettere che una corrente realistica larga e profonda è anche in questi tipi per eccellenza delle civiltà intermedie. È vero che egli tenta salvar la formula contrapponendo questo realismo a quello superficiale e triviale che attribuisce a le civiltà democratiche, e poichè in quello è una visione speciale e una intensificazione del reale, negando si possa dire realistico e parlando di simbolismo in senso larghissimo: ma ha egli diritto di far ciò ? No : poichè come ho detto, dicendo realistica l'arte delle civiltà aristocratiche, egli usa realismo non come contrapposto ad idealismo, ma nel senso generico di arte del reale in opposizione a l'arte simbolistica, fantastica, di sogno: ora se realistica è in questo senso l'arte classica, anche è realistica l'arte germanica in genere. Solo si tratta di diverse forme di rappresentazioni della realtà: l'una accoglie di questa solo il bello, l'altra è più eclettica, l'una tende più al tipo generale e ideale, l'altra a l'idea al carattere del particolare,· l'una mira ad abbellire, l'altra ad approfondire, ma perciò stesso questa è nel senso detto più realistica di quella e ad ogni modo è certo che il realismo è una delle due tendenze dell'arte intermedia. Ora che significa ciò? Significa che il senso della realtà e il sogno, che si fondono nell' idealismo classico in epoche in cui la realtà è bella come il sogno, si scindono nelle altre ; donde, da una parte l'arte che approfondisce e interpreta la realtà, da l'altra quella che la trasfigura in simbolo ed in sogno : a seconda dei popoli, delle tradizioni, del momento storico prevale o la prima come nel 600 olandese o la seconda come presso gli anglo-sassoni d'oggi. Resta l'arte democratica che il M. trova nelle civiltà. primitive o in quel Medio-Evo che rappresenta, come dice il Nietzsche, l'insurrezione degli schiavi nella. morale e il loro imporsi, moralmente, ai padroni: carattere d'essa è, secondo il M., il realismo superficiale e del brutto. Ora io non so come si possa accettare questa concezione: non si nega una corrente realistica nell'arte popolare da la comedia antica a la comedia dell'arte, ma accanto a questo rigagnolo s'allarga da le Mille e una notte a l'Odissea, dai Vangflli al. mistero medievale, dall'arte simbolica delle catacombe all'architettura gotica e a la prima pittura tedesca ed olandese il gran fiume dell'arte per eccellenza fantastica, d' imaginazione, di sogno in quasi completo divorzio con la realtà. Ed è inutile citare in contrario la pretesa voluta bruttezza dell'arte cristiana o le rappresentazioni demoniache e l'orrendo di Notre- Dame : come quella sia una leggenda hanno provato anche recentemente le discussioni fra il Labanca e il Venturi e la pubblicazione dell'Album dei cimiteri di Domitilla e Priscilla: quanto a le rappresentazioni demoniache e a l'orrendo, nel campo del fantastico c'è il bello e il brutto, il paradisiaco e l'infernale e ad entrambi è naturale si volga la fantasia del popolo: ma ad ogni modo è certo che non la realtà, come dice il M., ma il sogno, il fantastico, l'ultrareale, l'al di là è il campo in cui principalmente si è mossa l'arte popolare. E ciò si spiega facilmente con la stessa psicologia del M.: se al sogno tendono insoddisfatte della realtà mediocre le civiltà intermedie, con quanta maggior forza non debbono tendervi le popolari che una realtà ancora inferiore trovansi intorno l * "" E passiamo a l'arte latina del nostro secolo. A me par veramente che da una sua visione di questa l'autore abbia tratto la teoria .generale, cercando poi di estenderla, coi risultati ora visti, a tutta la storia dell'arte. Ecco. Napoleone fonda o tenta una civiltà di tipo aristocratico: segue un periodo intermedio di decadenza, poi dopo la metà del secolo uno di civiltà inferiore « non tanto, nota il M., nello schema fondamentale dell'organizzazione sociale quanto nell'attività psichica e sentimentale della coscienza collettiva,., cioè come nel M.-E. Ora soltanto « i privilegiati si accorgono che la condiscendenza faciliterà la spogliazione e che solo la ricostituzione dell'incontrastato dominio potrà ristabilire la sicurezza del benessere e dell'ordine superiore», e inaugurano un periodo intermedio di ascensione. A questi quattro momenti corrispondono, naturalmente in perfetta armonia con la teoria, il realismo idealistico del classicismo, il romanticismo, il

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