Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 3 - 15 febbraio 1900

RIYIS14 'POPOL.AREDl POLITICÀLETTBRBE SCIENZESOClÀLl 4S dendoci volentieri e senza alcun compenso il diritto di traduzi01Je della sua opera. Con noi, tutti gli abbonati nostri, che leggeranno avidamente il romanzo, gli saranno grati. Per noi codesta gratitudine sarà un gran conforto: il solo cui possa aspirare chi del giornalismo fa una missione. LA R!VISTA. Per assoluta mancanza d·i spazio siamo cm,tretti a rinv·lwre la pubblicazione di lmportant·issirr_ii <irficoli di Achille Loria, di Sorel, di Ettore Ciccotti e una inte,ressqntissima corrispondenza dalla Spagna di Luigi Lucchesi. Peprroteggere l'agricoltura itali na La Rivista popolare coll'articolo dell'Avv. Lo Sardo (Anno VI n. 1), è stata tra le prime a movere una grave obbiezione al progetto di riforma agraria delrebbe un'amministrazione agraria, nella quale tutti i proprietari della terra italiana paganti venti lire ai.:. l'anno, o più, d' imposta erariale, sarebbero chiamati dai Sindaci a costituire 1800 Unioni agrarie· mandamentali con 3000 agenzie comunali dipendenti; le Unioni mandamentali sì devono aggruppare in 16 Unioni regionali e queste nell'Unione nazionale. Per mezzo di questa organizzazione si dovrebbe distribuire il crediw alla terra e si dovrebbe promuovere efficacemente la trasformazione e il progresso dell'agricoltura italiana; e siccome all'uopo occorrerebbero molti milioni, che non si potrebbero trovare a mite interesse per far riuscire il credito veramente utileall'agiicoltura, l'on.Ferraris propone di prenderli dalle Casse postali di Risparmio. Per non ... allarmare, poi, i depositanti, il credito accordato agli • agricoltori verrebbe garantito non solo col privilegio sui prodotti agrari ; ma anc4e con ipoteca del pari privilegiata sulla stessa proprietà immobiliare. Infatti in caso di mancato pagamento alla scadenza, e quando re-. secuzione mobiliare non riesca, il debito sarà pagato in 20 o 25 annualità da riscuotersi a rate bimestrali. In questa guisa, giustamente osserva l'on. Salandra, il •progettato credito agrario dell'on. Ferraris si viene· .a trasformare nè più nè meno che in credito fondiario. l'on. Maggiorino Ferraris, che ha suscitato tanto ecce- • zionale. interessamento - e Le loro divisioni Il nostro Lo Sardo ha •già rilevato che per la va - stità della riforma agraria proposta sarebbero insufficienti i .fondi, che potrebçero venire somministrati dalJo Casse di risparmio postali, e che i depositanti si potrebbero allarmare sapendo investiti i ~oro depositi ~ un impiego che non 1i rende facilmente realizzabili. Ora su questo pericolo insiste, con acute osservazioni; l'on. Ministro di Agricoltura e Commercio,e si capisce che i depositanti avrebbero davvero di che allarmarsi acquistando la sicurezza che con ragione - in Italia. ( 1) Fra le tante si è pure levata la voce dell'on. Salandra a criticare le basi del progetto nelle colonne della stessa Nuova Anwlogia, che ha d~- to cosi un esempio eccellente di tolleranza. e di ri- • sp~tto verso le opinioni di.un avversario. Il parere del Salandra non è autorevole pel posto ufficiale di ministro di agricoltura e commercio ch'egli attualmente oe;cupà, ma per la indiscutibile . competenza sua nelle discipline economiche . della quale dà un saggio in questa cortese ed impoi:- Gianduia assiste trasognato ad un singolare spettacolo elettorale. tante polemica sull'agricol- Due partiti divesi si trovano d'accordo per fare un solo manifesio, tura italiana e,sui modi effi- mentre un partito solo, discorde, sciupa forze e quattrini per fare . . l . . t . tre piccoli manifesti. i loro piccoli risparmi,· ·di. cui potrebbero aver bisogno da un momento all'altro, • ·si troverebbero im.mobilizzati nella terra e non potrebcaci per vernr e m •am o m Italia. . Per comodo dei lettori che non la conoscessero, sulle tracce dello studio del Salandra riepilogo lo schema del grandioso e ardito piano di riforma agraria dell'on: Ferraris. Due sono i suoi punt.i fondamentali: 1' 0 • organizzazione ; 2° éredito. L'organizzazione dal suo autore viene definita un ordinamenw agrario amministrativo del Regno avente carattere di pubblica istituzione da crearsi per legge, e che. dovrebbe essere d'indole obbligatoria. Costituì- (i) Siamo lieti di potere annunziare che l'on. l\faggiorino Ferraris ha promesso al nostro Direttore un articol_oin risposta alle critiche cui è stato fatto segno il suo importante progetto. I lettori della Rivista potranno cosi meglio apprezzare le ragioni dell'illustre direttore della NuorJa Antolog_ia. N. d. R. (Pasquino di Torino) bero essere realizzati, che in venticinque anni! ••'· • Non discutiamo adesso se l' ipoteca in sè e per sè sia un male grave pel piccolo e medio proprietario·; pare che su questo proposito l'on. Salandra esageri U:n poco e metta in conto dell'ipoteca in genere i danni reali che vengono all'agricoltura ed ai proprietari, da un debito che si deve ammortizzare in breve tempo, e sul quale si devono pagare interessi ad .un ·saggio elevato, superiore ai benefizi che si possono trarre dal-·· l'impiego del denaro nei miglioramenti agricoli. Rimane, però, in tuttala sua gravità ed interezza l'inconveniente che deriva dalla trasformazione del credito agrario in credito fondiario nei rispetti dell'istituto - la Cassa di risparmio postale - che deve accordare il credito.

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