Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 3 - 15 febbraio 1900

57. 'l{IPISTÀ POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI ranno per avviluppare l'avversario e stancarlo in continue scaramucce sanguinose, costringendolo poi ad un attacco in posizioni di cui non è possibile impadronirsi senza perdite immense. Come finirà la guerra del Transvaal'? Gli uomini più illuminati ed popoli più intelligenti commettono gli stessi errori di quelli che non lo sono, ma ciò che stabilisce una differenza tra i primi e i secondi é che quelli intelligenti riparano i loro errori, non li ripetono. Pur troppo si è perduto di vista quel che differenzia, dal punlò di vista della guerra, il passato dal presente: composizione e armamento delle truppe, mezzi di comunicazione e di trasporto, facilità di trincerarsi, perdite causate dalle nuove armi, impossibilità di soccorrere i feriti e d'impedire le epidemie tra le truppe. È venuto il momento di far uscire la discussione dalla fraseologia e dai luoghi comuni, di spogliare questi artifici dalle parole così care ai diplomatici ed ai soldati, di porsi sul terreno degli studi seri allo scopo di fornire al popolo i materiali necessari perché si possa fare un'opinione ben definita. Se un' inchiesta in Inghilterra s'impone, é pure indispensabile non i.olo che in Inghilterra gli spiriti bellicosi disarmino, ma che nello stesso tempo si sia disposti a terminare la guerra con un arbitrato onorevole. Il timore che il prestigio dell'Inghilterra ne potesse soffrire è assolutamente infondato. Dinanzi ai grandi stati europei, supp,<;>n.endaonche, come risultato di enormi sacrifici, che l'Inghilterra vincesse, il suo prestigio non sarebbe aumentato, perché più sacrifici avrebbe fatti e meno sarebbe temuta, e più le potenze sarebbero tentate di crearle delle difficoltà dei possedimenti che le inoidiano. La potenza dell'Inghilterra non risiede soltanto nella sua forza materiale, ma nel1' ascendente morale ch'essa esercita e che perderebbe sicuramente se volesse rifiutarsi di sottomettersi ad un giudizio imparziale e disinteressato, o se continuasse la guerra a spese dei iUOi disgraziati sudditi. Durando la guerra del Transvaal, la Inghilterra avrebbe un minimum da 80 a 100.000 uomini tra morti e malati, e una spesa da 4 a 6 miliardi. Dove potrà prendere questo danaro '? In gran parte sulle sue economie, ciò che diminuirebbe la sua potenza, e in parte sulle tasse per le quali aggraverebbe il peso delle medesime, già assai forte, sui poveri e bisognosi. I Boeri dal canto loro, impossibilitati di vincere l'Inghilterra, finchè l'esercito di quest'ultima sarà vicino al mare proporranno anzi essi stessi l'ai·bitrato. Non bisogna dimenticare che se la guerra continua il suo carattere doventerà ogni giorno più atroce, e l'indignazione contro l'Inghilterra, rifiutante l'arbitrato, sarà giustificata. Ogni uomo non sprovvisto di senso morale e che abbia un po' di cuore, riflettendo su tutte le sofferenze a cui sono esposte le vittime della guerra, non potrà che applaudire alle intenzioni pacifiche del1' Inghilterra, se si manifesteranno. Invece di rimproverarle di mancare di dignità ricorrendo all'arbitrato, le si sarà riconoscenti d' aver risparmiato prima ai suoi sudditi, poi agli Stati d'Africa sotto il suo protettorato, e all'Europa intiera, delle calamità e delle miserie senza esempio. JEANDE BLOCH. Un errore nelle ricerche di. eziologia criminale Nello studio etiologico-criminalé, e specialmente nella ricerca delle cause estrinseche e dei motivi che spingono all'atto criminoso, gl'individui che organicamente e perciò psichicamente vi son predisposti, i sociologi criminalisti cadono in un errore gravissimo che scombussola teorici e teorie per le risultanze erronee a cui necessariamente conduce. Tale sbaglio radicale di ricerca, ritorcendosi in massima con le conseguenze sue contro i positivisti dell'antropo-sociologia, ha fatto ridere i miscredenti e gli oppositori cinici, ed ha fatto sudar freddo i sostenitori, che nou videro i fatti sempre rispondere alle teorie, che sempre non videro reale ciò che teoricamente è limpido e razionale. La disposizione organica non è volizione. Perché l'anormale possa agire, é necessario lo stimolo che spinga all'atto; il motivo che faccia uscire dalla inazione. L'eziologia criminale nota un complesso, una valanga di incentivi, motivi e cause, che dice intrecciarsi in mille guise, che dice comporsi nelle proporzioni più varie e differenti per causarsi nella criminalità tutta, nell' intera delinquenza che ammorba ed opprime le società nostre. · Or come intanto si procede in sociologia in ordine a tali studi t Ecco: singolarmente prese e vagliate le cause, si raffrontano col numero dei delitti e si cavano dai raffronti così fatti, illazioni e conseguenze a sostegno delle teorie. Ma qui viene l'imbroglio. Mentre si son date le più brillanti spiegazioni teoriche per esempio (uno per tutti) della influenza termica sulla criminalità , quando si fa la comparazione statistica dei delitti con la temperatura media di una data regione, in dati tempi, si trova chè alle oscillazioni del termometro poco rispondono le oscillazioni dei reati, ed alle volte, in barba a lutte le pre• messe fisiologiche non rispondono affatto. - Ch' é ciò? - I positivisti, o si contentano delle poche rispondenze, o si scoraggiano e non sanno del caso dar la spiegazione. Questa a parer mio è chiarissima. I fattori del delitto, ed iu genere di tutte le mani. festazioni sociali, si intrecciano e siffattamente agiscono da rendere oscuro· e poco •prevedibile ogni evento, da far dire allo Stein che in sociologia non ci sono vere leggi, quando più esattamente avrebbesi potuto dire che le leggi sono, ma molteplici e differenti, come il Co• lajanni avverte, pel variar dei fenomeni in rapporto alle. cause, epperò a noi quasi sempre nuove e di difficile previsione (1). Quando i fattori che costituiscono la condizione necei;saria del fenomeno, si ripresentano nella composizione loro ugualmente energici ed attuosi, il fe. nomeno si ripeterà ineluttabilmente e, di necessità, nella sua essenza qualitativa e quantitativa. Premesse e riconosciute siffatte verità scientifico-so. ciologiche: il fare, come è uso, in uno specchietto raf. fronti tra varia zione termica e delitti, (mi riferisco all'esempio sopra addotto) ed il batter le mani per le con. traddizioni o per le coincidenze, non è la più assurda ·e irrazionale di tutte le cose'? - Il Luglio diede in media i più forti calori dell'anno; i delitti in più gran numero si consumarono in Settembre laonde, si conclude, non ha influenza alcuna questo fattore fisico sul delitto. Ecco come si ragiona dagli oppositori della nuova scuola e, mutatis mutandis, anche dai sostenitori ! • Si vuol mettere in raffronto l'effetto e tutto l'effetto, con una parte della causa e questa, in proporzione minima I Ciò è come se un buongustaio volesse spiegarè la dif. ferenza saporifera di mille manicaretti, con mille so• (i) Conseguenti a tanti antecedenti, i delitti variano col va. riar di essi : e la variazione è in rispon<ienza perfetta con la energia risultante, da tutti i fattori tra loro strettam~nte legati e connessi.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==