Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 2 - 30 gennaio 1900

RIYISTA 'POPOLAREDI POLITICALETTEREE SCIENZESOCIALI morale subisce sotto l'influenza d'interessi e d'idee che derivano da peculiari situazioni sociali d'individui e gruppi. Così il segreto professionale può determinare il medico, il prete, l'avvocato, ad assicurare, col silenzio, l'impunità ai peggiori delinquenti; così le persone di servizio più oneste, non s'indurrebbero mai, per nessun motivo al mondo, a rubare direttamente ai padroni neppure un centesimo, ma d'altra parte non si fanno il benché minimo scrupolo di rubare sulla spesa, considerando come legittimi guadagni le sottrazioni per questa via commesse a danno de' padroni medesimi; così le levatrici non possono acconciarsi a considerare il procurato aborto come un delitto, e lo praticano senza scrupolo alcuno, valutando le repressioni legali (secondo il loro punto di vista, assurde) in cui possono incorrere, come un semplice rischio professionale; così gli agenti di cambio che pure sono tanto scrupolosamente onesti nell' adempimento de' lo,ro impegni da poter fidarsi di conchiudere per via di semplici appunti sui loro tac~uini, od anche ve1·balmente, contratti impegnativi per somme enormi, non si peritano poi, viceversa, di ricorrere alle La Perequazione morale fra il Nord e il Sud. - I magistrati siciliani hanno occultato gli assassini di Notarbartolo. - E i magistrati milanesi hanno occultato i complici. - Ecco dunque fatta .... la perequazione morale! (Asino di Roma). manovre più abbominevoli per provocare il rialzo o il ribasso de' valori; così i romagnoli, generalmente tanto generosi e leali nella vita privata, si lasciano trascinare tant'oltre dalle passioni politiche, da esaltare e definire come un bel colpo anche il più efferrato assassinio d'un -avversario politico; così certi uomini di Stato che non toccherebbero un soldo del denaro altrui per scopi personali, svaligiano le casse pubbliche e falsificano i bilanci per procurarsi i fondi occorrenti per le più losche operazioni elettorali. (1) E gli esempii si potrebbero m0ltiplicare a centinaia, senza tuttavia trovarne alcuno mai tanto eloquente da superare le eccelse vette toccate, in questa materia dell'immoralità professionale e di classe, del militarismo. Quando Guglielmo Ferrero pubblicò, intorno al militarismo, il coraggioso e geniale suo libro a tutti noto, parve a non pochi esagerato, in quell'opera, la tinta oscura, e si disse che il giovane sociologo aveva troppo (1) Cfr. P. Fabregnettes « Societé, Etat, Patrie » Paris, Chevaher - Maresq 1897, Vol. I pag. 163 e seg; Ferrero, Bianchi e Sighele « Il mondo criminale italiano - Milano Amadei Zorini 1883 pag. 292 leggermente lasciata la briglia sul collo alla fantasia, in un argomento di tanta importanza. Ma i fasti dei Tribunali militari in Italia ed in Francia, hanno aperto gli occhi anche ai più ostinati ottimisti, rivelando pervertimenti di cri lerio, e abissi di degenerazione etica èi fronte ai quali an,~he l'immaginazione più fervida tace, mortificata e stupefatta. Giusti~sirne e veramente preziose sono le osservazioni che lo stesso Ferrero altrove ci porge intorno alla forza meravigliosa dell'abito, la quale fa sì che un uomo, quando si trova con un individuo che é vestito come lui e che appartiene alla sua classe si sente suo fratello, suo compagno, e quasi frutto dell'albero stesso; si rappresenta meravigliosamente che tutte le emozioni di cui egli é capace sono sentite anche dall'altro, e quindi é sino ad uo certo punto in grado di praticare a riguardo di lui il precetto evangelico: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te; la cui e~cacia si fonda appunto sulla forza con cui un individuo può rappresentarsi i dolori sentili dai proprii simili. Quando l'uomo é invece vestito diversamente e appartiene a uI vicerè in Sicilia. Co1lro11cld - Mi pare che laggiù- ammazzinorqualcuno. llirri - La1,cia fare ! Sarà qualche nostro amico~che prepara .... il terreno elettorale. (Asino di Roma). n' altra classe, é più estraneo di un'albero o di una rupe; nessuno, salvo casi eccezionali, é capace di rappresentarsi le emozioni di lui, di sentire l'affinità di sentimen ti e di idee che passa tra Lutti gli uomini, dai più alti ai più umili. (1) Questo dato psicologico positivo spiega in gran parte le molteplici manifestazioni del cosidetto pregiudizio di classe; ed ognuno ne comprenderà tosto la portata pratica rilevantissima, quando rifletta al ben noto curioso fenom@o della condotta di quasi tutti i cittadini in campagna; i quali, mentre per tutto l'oro del mondo non toccherebbero un tal fiore nel giardino di una villa, senza il permesso del proprietario, che al ceto loro appartiene, e veste come essi vestono, sogliono invece senza il benché minimo scrupolo penetrare nelle private proprietà de' contadini che appartengono ad un ceto diverso e portano panni diversi, anche a costo di guastare le siepi, di calpestare le messi e le erbe, pur di accor-ciare di qualche dieciha di metri una l0ro passeg,'jiata; quando non spingano anche (e il caso é frequentissimo pur tra (i) Il mondo ,;riminale italiano pag. 1G5, Vedi anche: Ardigò « Sociologia » p. 89 e « Rivista popolare » 16 Sett. 1899, p. 39.

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