Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 2 - 30 gennaio 1900

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl nuovo e sano che doveva aleggiare in seno del partito socialista e in altra occasione, a proposito delle appro• vazioni che gli venivano alle idee manifestate dai mandati imperativj, malinconicamente soggiungeva: « Ma10"rado ciò vedrete - così poco si legge e si rio d. « flette ancora fra noi e così • grande è l'impero 01 « partiti presi -· che neppure tesi così one:3te e mJ- « deste avranno provita fortun,. I più tenaci a re- « spingerle saranno gl' intransigenti, quasi una oscura « coscienza li avvertisse che senza jmperativi categoc rici sarebbero presto per terra o sent:ssero il biso• e O"nodi ammanethrsi da loro medesimi. Cosi tutte o e le fedi, sopravvissute al bi,.!Ognostorico che le ge « nerò, domandano al dogma ed alla coazione un pro• e lungamento artificiale di viti. ,, Poi quando la lezione delle cose si era fatta sentire anche ai più bollenti spiriti, lo stesso Turati colla sua fine ironia notava: e l' intransigenza di felice memoria, e l'abbiamo cercata e cercata invano nei confratelli di e di partito; e che se abbiamo voluto trovarla, ci fu sui punti cardinali della tattica del partito socialista italiano. Ora avvertiamo soltanto che è già un fatto importante questo: l'ironia di Filippo Turati contro la vecchia tattic~~ non suscita l'indignazione dei colpiti; la sua dichiarazione di oppo1·tunisnio per quanto egli dimostri essere il suo un opportunismo di nuovissimo conio non D"liha fatto scaraventare alcuna scomunica, ' o . nè maggiore nè minore. Oh! i tempi sono davvero mutati. Vedremo ancora delle resistenze e delle proteste; ma inefficaci e fiacche. Lo spirito nuovo penetra nel co:-po del partito socialista italiano: auguriamoci di tutto cuore che la lezione delle cose per esso non vada perduta. LA RIVISTA. Pe1· crunbiarnento à'indi1•ù;:~o e pm" numeri a1 r·retrati rivolgersi al signor G. MO:NTA.LBANO, Via della Jlite N. '14, ROMA. « giocoforza di.... stampar- " cela noi. Mutano i savi, " fu detto. Che gente savia " noi sia •·noI ,. 11 gran bucato di palazzo Marino. CHI ÈILCOLPEVOLE? (A proposito della,querradel Tl'answaal). Estratto di una lettera inedita di stoi a ..... I.eone TolLa lezione delle cose diviene formidabile nell'anno 1898; e non scherzò nel 1899. L'evoluzione di F i 1i p po Tuoati, in conseguenza, assume contorni più precisi quando egli ritorna alla libertà; e noi siamo convinti che la maggiore precisione non era cosa nuova. nell'animo suo, ma viene fuori più ardita e più secura perchè sente da un lato, che la condanna dei Tribunali miliCe ne vorrà del sapone con tanta biancheria sporca ! .....È con piacere che io vi rispondo, perchè i vostri opuscoli sono sinceri e ben seri tti, ad eccezione del terzo a proposito del quale io sono d'accordo col vostro amico. Questo opuscolo è debole, non perchè sia troppo aspro, ma perchè non fari- ( Uomo di Pietra di Milano) tari gli aveva d~to maggiore autorità e che queste erano già meglio disposte lo spirito nuovo. • tra le masse ad accogliere Egli, quindi, nel magistrale articolo della C1·itica sociale del 1 ° Gennaio rnoo (Dichiarazioni necessarie) ricorda che i suoi dubbi e il suo nuovo indirizzo rimontano all'epoca degli stati di assedio in Lunigiana . e Sicilia, delle leggi eccezionali del Crispi, del primo fiorire delle fregole africane, celanti un' imperialismo ipocrita ecc. ecc. e quindi dato e l'addio alle forc mulette leggiadre, che vi danno la magica chiave e di tutti gli eventi, il conforto per tutti i disastri; • l'addio agli opuscoli a un soldo, che vi squadernano • in sedici paginette tutto lo scibile sociale, vi riscl- • vono i dubbi molesti, v'insufflano le certezze ripo• e satrici; l'addio alle dottrinette della dolce infanzia; » egli, che in precedenti articoli aveva già ìnneg iato alla utilità. di un governo di Sinistra, che aveva incardinato nell'on. Giolitti, dopo avere assestato colpi formidabili all'antico e rigido principio della lotta di classe, inv1.,cala democrazia al potere e si dichiara ..... opportiinista I E qui per oggi ci fermiamo, riserbandoci a dire in un altro numero del mutamento meglio circostanziato saltare ab: astanza nettamente il carattere odioso di Guglielmo II, uno dei rappresentanti più ripugnanti, se non più comici, dell'imperialismo. Ma, per quanto sieno ben scritti i vostri opuscoli, io non sono d'accordo con voi in sostanza, o, per meglio dire, io non posso condannare ciò che voi chiamate biasimevole. Se due uomini dopo essersi ubriacati, si letirano giuocando a carte, io non posso, in nessun modo, condannare uno dei due, per quanto sieno convincenti gli argomenti dell'altro. La causa dei cattivi procedimenti dell'uno e dell'altro non sta nel buon diritto di uno dei due, ma in ciò che hanno giudicato utile di bere di vino e di giuocare alle carte, in luogo di lavorare tranquillamente o di riposarsi. Lo stesso, io non potrei mai consentire a riconoscere in una guerra, qualunque sia, una parte come esclusivamente colpevole. Si potrà trovare che una delle parti agirà più male dell'altra, ma l'e3ame della più o meno colpabilità delle parti non può assolutamente spiegare le vere cause dell'ap• parizione di un fenomeno così terribile, così duro, così inumano come la guerra. Per ogni uomo che non chiuda volontariamente gli o~chi, queste cause sono perfettamente evidenti, così nella guerra'. del Transwaal,

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