Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 2 - 30 gennaio 1900

'1(.l'f'IST.APOPOLA.REDl POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCI.ALI dato la dimostrazione in seno della Commissione, e se -n'è avuto giàun saggio nella pubblicazione dell'Italia e di altri giornali che difendono i partiti popolari. A difesa degli emigranti nei due disi>gni di legge vi sono non pochi provvedimeuti, ma il clott sarà certamente rappresentato dalla misura che varrà ad impedire le conseguenze onerose del trust delle compagnie di na - ·vigazione e degli agenti di emigrazione, e sul quale :si mantiene uno scrupoloso segreto dai membri della <Commissione. hanno un alto interesse sociale. L'one<,ta coscienza det magistrato non può sentirsi tranquilla, quando è costretto ad abbassare la falce inesorabile della legge su una psvera disgraziata, vittima dell'ambiente sociale, cui la legge non concede alcun diritto. In certi giudizii si presenta prop1·io il caso di quell' inLegerrirno magistrato inglese, i.I quale giudicando un povero diavolo che la legge colpiva troppo severamente, lo assolse dicendo: « Il mio dovere di magistrato dovrebbe condannarli, ma la mia coscienza d'uomo ti assolve ». Onde molto a proposito osserva il Lucchini che « non può giustificarsi la seveL'Estrema sinistra in que- 'sta occasione, a difesa degli umili e dei miseri emigranti, farà, il proprio dovere, e dell'Estrema, come all'epoca della discussione della legge sugli alcools e del1' ostruzionismo, sarà valoroso, infaticabile campione E- ·doardo Pantano. Coloniali. rità sociale verso la misera, per solito tradita fanciulla, che diventa infanticida, se prima la società non abbia provveduto efficacemente alla protezione legale dell'onore e della naturale irigenuiLà e fragilità femminile contro le perfide e fatali insidie della seduzione ». Perché il conceLto di giustizia regni sovrano e non sia più un'entità ast1·atta, qualche cosa di avulso dalla vita reale, è necessario che l'uomo e la donDr. NAPOLEONE CoLAJANNt. Deputato al Parlamento Conòizioni ~ell~aunna nellfa migelniaellsaocietà Grave è il problema che :si presenta intorno alla condizione giuridica e sociale -della donna, e bisogna sinceramente riconoscere che ad essa nell'odierna società in_- cornbono troppi doveri e si conc.cdono pochi, pochissimi dirilti. L'uomo si trova di fronte a lei in una posizione privilegiata, e quantunque la nuova scienza abbia - Come si può far capire la disciplina a queste bestie nere, se non si trattano un po' energicamente. na siano posti nelle medesime condizioni di lotta per l'esistenza: ora è appuuto !'inferiorità deplorevole, in cui si trova la donna nella società che deve richiamare l'attenzione del legislato1·e a prendere tulti quei provvedimenti, che mentre da un lato confermano un principio di giustizia, dall'allro sono forza potente di conservazione e benessere sociale. Nell'attuale società la condizione della donna è di molto migliorata, non c'è dubbio, ma questo miglioramento cammina troppo a rilento di fronte al pensiero scientifico. Triste era la condizionè della donna nei tempi antichi: basta ~ensare nel!' ingorda m.anus ed alla patria potestas, che nell'uomo costituivano un'affermazione di forza E: di potere e non la coscienza di una responsabilità, per concludere che .generosamente coperto di un velo le idee ed i pregiudizi di un passato fatale al de- . stino della donna, aprendo nuovi orizzonti di giustizia e - Io sono infatti convinto che il Principe non ha 1"attoniente di male, e che proprio l'ha intesa così (1). (Se1nplicissùnus di Monaco). -di umanità, tuttavia i nostri legislatori intenti ad emanare disposizioni le qua li mirano a scacciar dal seno della (i) La caricatura si riferisce :il tenente principe rl'Arenberg del corpo tedesco dell'Africa del Sud-ovest, il quale, come riferì, senza essere m.,ntita, la Wolks;;;eitung, per fare intendere la discipliua militare a un povero servo moro eh<>non gli aveva provveduta clPllabuoua selvaggiu~ ... lemmiuile, dopo avergli tirato uu colpo di rivoltella al ventre e uu'altro alla testa, siccome il negro si ostinava a vivere, !di ficcò una bacchetta clifucile nel cranio <>straendogli pezzetti di cervello finché l'iufelice rese l'ultimo respiro. . società chi non si adatta alle . sue norme di vita, trascurano quegli ordinamenti che sarebbero atti a favorire un tale adattamento. Ha infatti il nostro legislatore con provvide leggi ce,·cato di elidere lo stridente contrasto fra le diverse condizioni sociali dei · due sessi di fronte alla giustizia f Subiscono entrambi · .con ugual misura le conseguenze della loro responsabilità f Trascurando il legislatore di attuare alcune necessarie riforme, non si dimostra vera la sente11za del Quetelet « che la società prepara il delitto e elle il delinquente è sqltanto l'istrumento per cui si esegui.;;ce » f, Oggi certi sentimenti si conoscono e sono vivi nella co-. .scienza popolare; ma quando sono in gioco gl' interessi personali, anche gli uomini, per dirla con Spenccr, più -disposti. ad esser sinceri, vedono. ,i fatti s9,tto _l'aspelto • - che conviene a loro, e non scorgono punto queÌli che essa era considerata come un mobile domestico qualunque. Essa non aveva alcun diritto alla vita pubblica, e la volontà era passiva nella vita privata; l'uomo era il re dell'universo; a lui lo scettro ed il comando - alla d_onna ubbidienza e nient'altro. Caduta la potenza dell'impero romano sotto i colpi terribili del biondo galileo, si sperò nella nuova religione: il Cristianesimo. Questa 1ieligione che rappresentò una salutare reazione contro il putrefatto sistema romano .pose la donna in un gradino più in alto della scala sociale?. no - essçJ.rin'lase sempi:e l'eterna pupillc1,l'etema reietta. Con la nuova religione trionfò l'ascetismo, la donna fu considerata come l'origine prima di ogni male, seguendosi il concetto b'iblico de1 peccato d'Adamo, ed il chiodo della passata schiavitù fu maggiormente ribadito

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