RIJ''ISTA'POPOLAREDl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 3 giovanni. Giuseppe Marchesano ebbe l'incarico di difendere questi settecento quamntotto elettori e di altri 251 dei quali si domandava la nuova iscrizione ben documentata. Delle iscrizioni elettorali, per norma costaute, si occupava la prima sezione della Corte di Appello, che allora era presieduta dal Comm. Majelli. Questi era ritenuto magistrato integerrimo ed indipendente. Ecco la ragione della preoccupazione del generale Mirri. Ma la fama era usurpata: Majelli si mostrò magistrato italiano ...... autentico, e ritenne buone le cancellazioni fatte dalla Commissione provin }iale ; dette ragione all'elettore che domandò le altre cancellazioni, e non ammise che 21 nuove iscrizioni su 251 che ne erano state domandate ... E la lista di Castrogiovanni da 1420 elettori venne ridotta ad 802... La Corte di Appello, pre ne provvisoda di un accusato per associazione di mal,- fattori, per f m·to, per falso e per omicidio che poteva lavorare in favore di Damiani .... ch'era Crispi. Sono cose che si sono verificate soltanto in Italia; e che in Sicilia, - tanto per educare e moralizza1·e i barbari! - si sono spesso ripetute .... Non parliamo delle difese dal Popolo romano tenta - te in favore del Mirri. Questo aveva coscienza, forse rimorso, delle turpitudini commesse. E lui stesso, nell'estate del 18ti5, sconsigliandomi di andare a Marsala dove correva voce che mi avrebbero ammazzato se accettavo l'invito di carissimi amici di andarvi a difendere la candidatura Pipitone, esclamava : Me ne ha fatte fare tante quel Damiani ad Alcamo, cne avrebbe potuto risparmiarmi la lotta di Marsala! E con ciò rimane documentata la· conclusione del sieduta dal famoso integerrimo Majelli, in quella occasione fece cosa inaudita, inverosimile, se non si trattasse di magistrati italiani: a pochi giorni di distanza la 1• sezione, composta degli stessi consi glieri, giudicò in senso diametralmente opposto sulla stessa quistione ! La guei•ra nel Transwaal. mio precedente articolo sulla Mafia: In Sicilia c'è un grande mafioso : il goIl Comm V e n turi n i , commosso dalle preghiere del generale Mirri, fece sentire la sua parola al presidente Majelli ? Non è impossibile che si· veng&. a saperlo se un giorno il Majelli avrà interesse a svergognare il Venturini, come questi lo trovò a liquidare il Mirri ... verno. Dr,N. CoLAJANNl Deputato al Parlamento Ilmomento diosare O IL momento dirinsavire ? Intanto rimane assodato che per gli altissimi funzionari italiani ìa difesa del L'appetito inglese o « honni soit qui mal y pense ». Il sig. Alfredo Frassati si è fatto specialista di po• litica estera. A leggere gli scritti lo si direbbe un meridjonale educato alla scuola di Francesco Crispi e che si troverebbe bene tra i suoi epigoni, tra Nasi e Fortis. Ha un pregio, di cui lo lodiamo sincerammte: dice francamente e in buona forma ciò che pensa e ciò che desidera senza diritto, la reazione contro la sfacciata violenza, costituiscono delle male arti ... Mai, mai si era visto tale invertimento delle parti; mai, mai si era visto tanto pervertimento morale! Poveri calunniati borbonidi ! il governo negazione di Dio fu giustificato e sorpassato! Mi manca lo spazio per narra,re le altre buoni arti del governo per combattermi nel 1895 - buone arti ripetute e peggiorate nel 1899: le ho esposte nel Se colo. Qui basta che io dica che sinanco corse voce della. organizzazione, da birri emeriti, di una sommossa con relativo macello di cittadini .... Un soldato valoroso dei Mille, il tenente-colonello Nicolosi, all'ultima ora tolse lo stato d'assedio e salvò il paese. Io ebbi 630 voti di maggioranza sull'avversario. Che dire dalle cancellazioni consigliate da Mirri perchè si riferivano ad elettori , emici di Crispi? Questa è la controprciva delle mie mali arti. N è trovo parole di fronte alla richiesta di liberazio- ( Tit Bits di Londra), ricorrere ad eufemismi, ad in:fingimenti, ad ipocrisie ' a menzognette. Il sig. Frassati è un esempio di emancipazione dall'ambiente sociale: nato e vivente nel forte ed onesto Piemonte propugna una politica estera da megalomane, che nel suo paese natio è avversata da tutti i partiti - dai socialisti ai clericali, dai monarchici ai repubblicani. Per quale processo psicologico •è avvenuta questa emancipazione a noi non giova indagare ; è doveroso invece, è necessario esaminare il contenuto del suo credo politico, che annunzia agli italiani con un articolo, che vorrebbe avere tutte le apparenze di un vero grido di guerra ( Nuova Antologia 1 ° Gennaio). È il momento di osare! egli grida con quanto fiato ha in corpo; ed 'all'uopo evoca l'iniziativa di Cavour per la partecipazione del Piemonte alla guerra di Crimea. Ci meravigliamo che non abbia ricordato il .grido di dolore di Vittorio Emmanuele nell'anno 1859; mentre comprendiamo perfettamente, che abbia taciuto sull'altra frase tristamente celebre del Mancini nel-
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