Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 1 - 15 gennaio 1900

2 'R._IPISTAPOPOLARE 'Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOClALl È dunque. necessario provvedere con altro personale, • per cui a te mi 1·ivolgocon calda preghiera perché siano colà inviati, fin dal giorno 17, numero quattl'O magistrati che amerei, se possibile, fossero inviati da qualunque luogo meno che da Trapani, perché il Mauro è streLLamente legato di amiciiia c,m lutti i magistrati di quel tribunale. La legge prescrive(~!), ed un comunicato del ministero dell'interno conferma, che nella elezione dei seggi si debba scrivere la scheda con tre nomi in presenza del presidente, e non già presentarsi colla scheda già scritta. Se quest' ultimo meLodo fosse accettato in Alcamo, si correrebbe il per-icolo di vedere i seggi nelle mani di genle analfabeta essendo tale grossa parte degli elettori alcamesi. Io dunque mi raccomando caldameute per l'invio colà di quattro magistrati con la raccomandazione che mettano in pratica ed esigano l'osservanza stretta di questo articolo di legge. tuo aff.mo amico G. Mirri. Come se tutto questo fos-1e poco, l'ottimo generale che in Sicilia la faceva da Padre Eterno - era Prefetto di Palermo, Comandante il XII corpo di armata e Capo di tutta la Pubblica Sicurrzza dell'isola - rivolge di nuovo al Caro Venturini quest'altra edifi.cantissima epistola : Caro Venturini, Mi scuserai se abuso un po' troppo della tua amicizia, ma il telegramma oggi stesso ricevuto,· che qui ti accludo, mi obbliga ad imporlunarti nuovamente sull'affare della libertà provvisoria al Saladino. Sembra che un mezzo vi sarebbe quando tu il voless:, e cioè notificare subilo l'accusa all'interessato, ed il processo pasc;arlo quindi al PresidenLe la (sic) Corte d'Assise. Una volta che il processo è nelle mani del Presidente, pare che resti in facolLà del medesimo il concedere la libertà provvisoria all'imputato, e che la legge-non si opponga. Se ciò è possibile, bisognerebbe farlo ~ubilo, ed in questo caso il processo lasciarlo discutere a Trapani, perché diversamenLe la ~osa andrebbe per le lunghe e quindi falìirebbe lo scopo. Ti scrivo non potendo venire da te domani, dovendomi recare ad Alcamo. Spero domani sera trovare al mio rìtorno una tua risposta. Perdonami, te ne prego, le noie che ti reco, ma mettiti ne' miei non invidiabili panni, e ti persuaderai che non è per me che chiedo, ché io non chiedo e non chiederò mai nulla, ma pel partito. Bisogna ad o~ni costo che Damiani sorta vitto1•ioso dalla lotta, percbè Damiani è Crispi. Ma il Tuo amico G. Mirri procuratore generale tien fermo e risponde: Caro Mirri, Come ieri Li dissi, il Saladino fu rinviato al giudizio della Corte d'Assise fin dal 16 luglio scorso, e fu contro di lui rilasciata ordinanza di cattura perché diffamato pei delitti di « associazione a delinqnere, omicidio, furto e falso I » Nell'àttuale stadio del procedimento nessuna autorità, fJUindi,potrebbe ammetterlo a lil~ertà provvisoria, e neppura il presidente della Corte d'Assise, a ciò opponendosi l'articolo 208, alinea Codice proc. pen. Tanto in risposta alla tua di ieri, e List1:ingola mano. Aff.mo Venturini. i Ed ora non commenti, ma sobria esposizione di fatti. Comincio dalla parte che mi riguarda personalmente. È falso che io sia andato a Palermo per b1·igare per le liate elettorali di Castrogiovanni. Non ce n'era bi- •sogno perchè là c'era chi mi rappresentava, come meglio era assolutamente impossibile di desiderare : Peppino MarchP-sano, mente e cuore di primis3imo ordine che Palermo conta tra i migliori dei suoi figli. Tutte le mie male arti si riducono per lo appunto ad avere delegato a lui la difesa dei dfritti degli elettori di Castrogiovanni. Come siano stati manomessi questi diritti risulta da questi dati di fatto. La lista elettorale di Castrogiovanni era stata approvata in Dicembre 18)4 quando il governo non aveva deciso ancora di combattermi) perchè ancora non avevo pubblicato la lettera del 23 Dicembre agli elettori, che precedette quella di Cavallotti sulla questione morale. Decisa la lotta si cercò, e si trovò a stento, un candidato da contrappormi in persona del Cav. Berengario Gaetani sindaco di Caltanissetta; ma -per combattere con qualche probabilità di successo si ritenne necessario diminuire la lista elettorale di Castrogiovanni. Ma era stata approvata, ed erano trascorsi i termini assegnati dalla legge al Pubblico ministero di potere ricorrere contro le stesse de~isioni della Commissione provinciale ! Niente paura: si è in Sicilia; ed ivi tutto è lecito a magistrati abbietti ed a commissioni svergognate. Si riapre l'esame della lista .... _approvata definitivamente in Dicembre, ed il 28 Febbraio 1895 si diffidano quasi tutti gli elettori di Castrogiovanni a presentare i titoli della loro iscrizione .... Non ricordo il nome del magistrato turpe, che ebbe me.no nella indecente decisione; ricordo che della Commissione provinciale faceva parte l'attuala deputato Marescalc·hi Gravina che della viltà e dell' abbiezione sua - era stato lui, lui in persona, eh' era venuto a Castrogiovanni a darmi la notizia dell'approvazione definitiva della lista, in Dicembre 1894 ! - fu premiato coll'appoggio ini~ondizionato nel Collegio di Piazza Armerina, dove egli ste .1so fece la lista del proprio collegio... A suo tempo l'illegalissim"o procedimento scandalizzò l'on. Michele Torra.ca, ch'era stato difensore e relatore della leg;se sulla revis:one delle liste elettorali." • La Commissione provinciale, il 27 Marzo 1895, cancellò 393 elettori dalla lista che aveva approvata in Dicembre. Ma questa cancellazione non si ritenne bastevole per battermi! In questo mentre il candidato Gaetani ritiravasi, forse preoccupato dello scandalo che poteva farsi attorno al padre, che aveva rubato da buon cassiere circa trecentomila lire alla povera provincia di Caltanissetta. Lo sostituì. l'av. Scarlatil, ex amico mio, ex repubblicano, ex compagno di proèesso nel 1869 in Napoli. Il governo lo indusse ad accettare assicurandogli la riusdta. E per assicurarla, non osan do la Commissione fare un secondo taglio illegalissimo, si fece avanzare reclamo da un elettore - pagato col posto di guardia al Dazio Consumo di Caltanissetta - che domandò la cancellazione innanzi alla Corte di Appello di Palermo di altri 355 elettori di Castro-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==