Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 1 - 15 gennaio 1900

4 1S 'l{_lPJSTAPOPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl garanlirà i dirilti della maggioranza vera, e modificherà la distribuzione dei partili in seno delle assemblee in corrispondenza coi movimenti reali dell'opinione pubblica. Disgraziatamente questa riforma urta contro l' indifferenza, o meglio contro l'ostilità di quelli elle dovrebbero realizzarla. È naturale che i capi partiti vedano con diffidenza una innovazione tale da far allentare i legami della disciplina dei loro adet·enti; e i deputati attuali le saranno avversi, ancor più, per tema di poterne pagare le spese, come le saranno avversi anche dei giornalisti e delle minoranze; ma in realtà non vi è alcuna opinione sincera che non guadagnerebbe a trovare nel regime rappresentativo più precisione ed eqmlà. « Il principio che io « difendo - scriveva Stuart Mili - non è nè tMy, nè « whig, nè radicale; merita di figurare nei pr-ogt·ammi "di. tutLi i partiti che preferiscono a una seritl di sue- « cessi fortuiti un trionfo sempre fondato sui principi di « giustizia ». ( Reoue des deux ,nondes, 1 gennaio). A. T.: Il sentimentonazionaledei Boeri. - L'Africa australe forma un tutto non solo dal punto di vista geografico ma anche dal punto di vista etnografico, gli Afrikanders essendo tutti uniti col <·-uoree con l'anima coi Boeri del Transwaal. È questa solidat·ietà dinanzi alla potenza inglese che costituisce la principale leva del governo di Pretoria, nello stesso tempo che gli permette di contare sul più prezioso dei soslegni. Vi soi1o • delle sensibili differenze tra gli Olandesi del Capo e quelli del Transwaal, ma nei momenti di crisi, come oggi, le differenze superficiali si cancellano, e il fondo comune ricompare. (Nou-r.,etleReoue. 15 Dicembre). Louis Vignon: La messa in valoredeldominiocoloniale. - Ora clie la conquista coloniale deve considerarsi compiuta dalla Francia, essa deve consacrarsi alla messa in valore dei suoi possedimenti per mezzo del commercio, dell'agrico!Lura, dell'industria, mercé l'associazione della nostra i~,telligenza e dei nostri capitali con la mano d'opera indigena. Due elementi sono necessari: i coloni e i capitali. La Francia ha essa gli uni e gli a:Lri? Ecco delle cifre. Da 20 a 25000 dei nostri compaLriotti al più espatriano ·ogni anno, mentre si contano 260.000 emigranti inglesi, 200.000 tedeschi, 170.000 italiani, 130.000 russi~ e bisogna aggiupgere anche che la corrente più debo'.e delle nostre emigrazioni si dirige verso le nostre colonie, Quauto ai capitali francesi, non sono nemmeno essi disposti a secondare la colonizzazione. I nostri capitalisti impiegano il loro denaro in Spagna, in Italia, in Russia; ma neanche i nostri commercianti sono favorevoli ad avere delle relazioni d'affari con gli Africani, gli Asiatici o le tribù oceaniche. Al Gabon, ove la nostra bandiera sventola dal 1839, le sole case importanti erano, e sono ancora, inglesi e tedesche; al Congo, sul!' Ouelle e il M' Born@n, in un·a regione che ci apparteneva, lutto il commercio era, nel 1894, nelle mani di società belghe, in modo che il governo dello Stato libero ha potuto f&rci abbandonare i nostri dir·itLi:a profi Lto dei suoi negozianti; in Concincina le case inglesi e tedesche sono state spesso più attive e più ricche clrn le francesi; a TahHi finalmente, sono i tedeschi e gli americani che tengono l primo posto. Quali sono i rimedi a questa inerzia'? iSono gli opuscoli, le conferenze, le creazioni di corsi di colt:.ira coloniale, soprattutto le propaganda che emana ad un tempo dal governo centrale, dai governi coloniali e dalle società priva Le. (Re-r.,uescientijique, 16 decembre ). Victor Bérard, L'Inghilterrea il Panbrettanismo. - L'imperialismo, in meno di trent'anni, ha conquistato tutti i cuori inglesi. Questo popolo savio e calcolatore sembra essere invasato dalla megalQmania. Gli occorre l'Impero. Lo vuole. È persuaso che l'avrà. Federazione politica, sindacato ~ommerciale, o alleanza commerciale, o l'uno o l'altro, o tutte e Lre, che importa ? A dispetto di tutti gl'invidiosi e delle pt·edizioni sinistre l'Impero anglo-sassone riunirà LuLLiquelli che comprendono la lingua di Shakeaspeare e di Rudyard Kipling, tuLti quelli lche hanno del sangue brettone nelle vene; il panbrettanisrno reggerà l'umanità a gran pMfiLto del!' Inghilterra, madre di Lutti i Brettoni. Tale appar·e alla maggioranza degli Inglesi l'avvenire prossimo e inevitabile. Ma a che tende questo imperialismo? A far arricchire alle spese della comunità brittanica o umana alcune bande di speculatori. I più chiaroveggenti degli inglesi non vogliono vedere ciò oggi. [ loro occhi si rifiutano di abbracciare gli orizzonti lontani. La folla inglese, che in questo momento non ascolta che le sue passioni ed i suoi pregiudizi, e che non fa che seguire l' impulso dei suoi capi interessali, _non pensa al domani .Essa non comprende e non vuol comprendere che le coalizioni della forza e del denaro che governano oggi l'Inghilterra, non lavorano per la democrazia, ma per l'egoismo delle classi parassite; e che la crisi economica dell'Inghilterra stessa, crisi incontestabile, non farà che aggravarsi se si continua sempre più in questa via. (Reoue de Paris, 15 dicembre). I. P. Young: Lo sviluppochinese gioveràal mondooccidentale? - I chinesi o presto o tardi finiranno per produrre ciò che produce il mondo occidentale. La China è popolata al di là di ciò che permetterebbero i suoi mezzi di sussistenza, e non ha prodotti in più de! necessario da scambiare con quelli occidentali. La loro faco!Là di consumo è molto conservativa e fissala dalle abitudini sociali. Si può ammettere che la grande prodigalità sia benefica, ma il Chinese ha il tenore di vita più frugale che si conosca ; egli non desidera gli oggetti di lusso occidentali. In Ameriea, precisamente in mezzo alla civiltà più progressiva, il Chinese mantiene rigorosamente il suo modo di vivere e nello stesso tempo trae profitto dalle stravaganze occidentali. Si dice che i Chinesi sono docili e maneggevoli e che essi possono impiegare le loro altitudini nel soddisfare gli elevati bisogni ar-Lificiali degli altri, menLre si rifiutano di entrar-e nel sistema della nostra prodigalità. Si modificheranuo le abitudini dei Chinesi quando si troveranno frammischiali agli ·operai occidentali'? Gli effetti dell'adattamento dei Chinesi .saranno disastrosi per l'industrialismo occidentale, e nessun a barriera poLrà essere interposta alla concorrenza di una razza la cui caratteristica è quella dell' intera assenza di quei desideri e di quelle aspirazioni proprie degli europei e degli americani. Questa notevole peculiarità, nel presente stadio di sviluppo del mondo, può dare ai Chinesi la supremazia nella lotta per la esislenza e costringere le classi lavoratrici del mondo occidentale ad abbandonare i loro ideali. (The Forum. Novembre). D. E. Tobias : • Sono.i negridi Americaun popololibero? - A questa domanda si deve rispondere con nna decisa negativa. I Negri negli Stati Uniti oggi sono in uno stato di degradante schiavitù peggior-e di quella che subirono prima della grande guerra civile. Il sistema di

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