Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 12 - 31 dicembre 1899

RIVISTA POPOLARE Dl POLITIC.ALETTERE E SCIENZE SOClALl 22; LaMagistratura Italiana Il processo per l'assassinio del Comrn. Notarbartolo, che si svolge dinanzi alle Assise di Milano ha assunto tali proporzioni politiche e morali, che si é trasformato nel processo contro le principali istituzioni del!' Italia contemporanea. Che cosa fossero le prefetture e le questure del regno era noto da gran tempo; ma quel che nasconde nel suo seno la magistratura non era sospettato, non era sospettabile in uno Stato civile, o che si pretende tale, nelle proporzioni in cui si è rivelato. , Molte e colossali vergogne si conoscevano: tali vergogne indussero Eula, supremo magistrato ed ex Ministro di grazia e giustizia, a proclamare che la magistratura italiana si occupa a rendere servizi e non giustizia, e Santa Maria Niccolini a scappare dallo stesso Ministero perché nel breve tempo in cui lo resse si accorse che la magistratura era un punto interrogativo. . . Non poteva rialzarsi il prestigio della suprema istituzione dello Stato colla relazione dell'ex Ministro Costa nel processo della Banca Romana; colle dichiarazioni ciniche di Calenda dei Ta vani sulle manipolaziani opportune del collegio, che doveva giudicare l'on. GiolitLi (1); colle altre del Ministro Finocchiaro-Aprile sul caso Lozzi; colle sentenze della Ca.;sazione di Roma, che sulle sentenze dei Tribunali militari rimangia nel 1898 il pochissimo di buono che c'era nel suo giudizio del 1894'; colla sentenza della Corte di Appello di Milano sul!' applicabilità del Decreto-Legge, che venne messa alla gogna con fine ironia da un alto magistrato (2). I mali di cui soffre la magistratura sono numerosi: nessuno, però, tanto esiziale quanto il suo contegno verso i superiori di ogni grado, ve1·so gl' inferiori se appartenenti ai carabinieri e alla polizia, verso i privati se creduti potenti e injluenti. A che cosa si possa ridurre la funzione della magistratura non vi ha chi non vegga: potrà tutto fare, meno che amministrare la giustizia. Ma c'era bisogno degli scandali di Milano per sapere a quale stato era ridot,ta la magistratura in Italia? Oh! no davvero. Già la stessa Rivista Popolare, a rampogna dei magistrati italiani, aveva dovuto fare un parallelo coi magistrati borbonici e ricordare la fierezza e la indipendenza di un Niutta e il rispetto verso il medesimo mostrato da Re Bomba, che lo innalzò al supremo posto in premio delle sue doti spiegate a danno d1 un suo ministro favorito. Il confronto era stato posto da un magistrato italiano che lo stesso caso Niuttri aveva rievocato riannodandolo a parecchi altri che fanno onore alla magistratura borbonica. Ma quel magistrato fece di più: in un articolo meraviglioso per coraggio e per limpidità di analisi delle cause chi:! hanno genarato la presente decadenza, dette la descrizione precisa e schiacciante, che riesce una riproduzione fotografica anticipata delle risultanze del processo di Milano. Noi crediamo di rendere un vero servizio al paese riproducendo alcuni brani di quel!' articolo magistrale che per avere visto la luce in una rivista speciale · - La Cassazione Unica (3) - non é noto cl:e agli avvocati ed ai magistrati; i quali in grande maggioranza non hanno interesse a farlo conoscere. Il magistrato che si occupa in detto articolo sulla quistione della magistratura in Italia comincia in una nota col fare la storia del graduale asservimento dei magistrati al potere politico sotto la destra, e stabilisce che il problema della sua indipendenza è il « problema eterno, che "' sebbene sia stato sempre - fin dai primordi del Re- "' gno d'Italia - nella mente e nel cuore deg'.i Italiani, "' rimane tuttora insoluto - da 37 anni!: - problema « che oramai deve avere una pronta soluzione - hora « ruit - se non si voglia dar ragione non solo agl'ipo- (i) Si ricordi che questa dichiarazione sollevò tanta indignazione nella Camera eletta da Crispi, che il Presidente Villa dovette togliere la parola al ministro e sospendere la seduta. Di tutti questi incidenti la Rivista si è occupata P.iù volte; ma in Italia la ripetizione è assolutamente indispensabile. N. cl. R. (2) On. Luigi Lucchini: Vat'ietà nella Rivista Penale, anno 1899, p. 401 e seg. Il Lucchini è Consigl:ere della Cassazione di Roma e in seguito alle risultanze del processo di Milano ha presentato una interpellanza sulle condizioni della Magistratiira. (3) Numero del 26 Novembre 1897. « criti del patriottismo, ma anch'e agli avversari delle « istituzioni che tuttod't s'affannano a provare - sulla « base di fatti purtroppo irrecusabili - che .la terza Italia « non rappresenti che il trionfo di una nuova foggia di « barbari che l'hanno invasa per suggerne il sangue in « no_,ned~lla libertà e del patriottismo - se non si vo- << glia assistere davvero ad una generale dèbacle, dalla « quale nulla si salverà! » Il problema é grave perché è organica la servilità della magistratura; nella quale secondo la frase scultoria di G. Zanardelli - fatta propria dal Comm. Miraglia già Consigliere del_laqassazione di Roma - prevalgono « le « plumbee mediocrità - spesso perverse - corazzatedi « servilità » ( 1). Questa servilità comincia nei Pretori e nei Procuratori del Re; arriva a tale da indurli ad una cooperazione, che la Giunta delle elezioni dichiarò criminosa, per favorire nel Collegio di Chiavari la riuscita di un figlio dell'ex Ministro Costa. E ciò avviene perché "' in « Italia la condizione dei Pretori e degli agenti del P. M. « non è dissimile da quella delle autorità di pubblica si- « curezza. Essi - servi del superiore immediato, servi cc del guardas;giLli, servi del ministero dell'interno, servi « dei pre/etti, s_ervi . degli uo,:nini politici, debbono pur « troppo in certi cast essere t manutengoli - negli abusie « nei delitti di ogni genere - delle conventicolepolitichec, he . « si ergonoa tutrici dei Ministeri. » AveLe capito. o i.taliani smemorati? Non c'era bisogno d~l proeesso d1 Milano per sapere che tra i magistrati v1 erano m,anutengoli di ogni specie di abusi e di delitti I La s~rvititù non. è lim_it?ta ai Pretori ed ai rappresentanL1 del Pubblico M1mstero; ma va oltre. « I magi- « st1·ati collegiali non sono meno schiavi organicamente « dei precedenti ». Il mezzo poderoso ed invincibile per riuscire nell'asservimento dei magistrati sta nella magica efficacia delle cosiddette note segrete, note informative, che vengono adoperate nelle scelte e nelle promozioni. Sulle quali il no~tro magistrato scrive le seguenti;linee, che dovrebbero agire come bottoni di fuoco sulla fronte dei miserabili complici e fattori della degenerazione degli amministratori della giustizia : « .. Bisogna qui rilevare un fenomeno costante nella sto- « ria della magistratura italiana, e che si è acuito in que- « sti ultimi anni. « Quando si tratta di nominare un capo di Corte di « appe~l<;>o. di cassazione, il sinedrio dei nostri uomini « P?lit1c1 s~ propone sempre un problema: forse quello « ~1 preferire fra i concorrenti chi é il più dotto, 11più « md1pendente e che gode sotto ogni rapporto il favore- « vole_ suffragio della pubblica opinione? « Niente affatto; il problema invece è questo: chi é « tra i concorrenti il più prudente? « E sapete che cosa significa spesso questa prudenza « nel gergo dei nostri politicanti? <~ ~ignifica_ aver dato indubbfe prove di parzialità po- "' Ltttche, dt indecorose transazwnt e di viltà nell'ammi- « nistrazione della giustizia. « Si~nifica aver meritato speciali elo~i dai Prefetti delle « p_rovmcie_per devozione all' Italia (cioè al partito poli- « t1co dominante) mostrata da magistrati che hanno stri- « sciato nelle loro anticamere, ecc., ecc. « ~ignifica essere stato il magistrato sempre deferente « a~h .~vvocati deputati o senatori - per esempio nei " rmvn delle cause - ancorché questi rinvii riguardas- « sero cause di Corti d'asc;ise, per le quali l'avvocato ha « interesse che il suo cliente, benché arrestato in fla- « granti crimine, sia giudicato dopo due o tre anni dal « misfatto, per farne dimenticare l'orrore e far ironun- « ziare una pena irrisoria, se non l'assoluzione !). « Significa che il magistrato da prescegliersi de ba polil- « sedere una fibra così morbida e malleabile, che egli si cc presti vo'.entieri ad unirsi a prefetti, a questori, a co- « mandanti di carabinieri, ec~., per attendere in ginoc- « chio alle stazioni ferroviarie un ministro, che il giorno C( innanzi aveva forse come avvocato difesa innanzi a lui « una manifesta spogliazione giudiziaria I « Significa insomma la prova fornita dal magistrato, « per molteplici fatti - della sua completa dedizione nel- « l'esercizio dell'ufficio ai voleri degli uomini politici l ». Ora che sappiamo quello che sono i magistrati italiani e con quali mezzi e per quali ragioni fanno car- (1) Discorso al banchetto di Parma nel 1890. ,-

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