206 'R.,IYIST.A'POPOLtfRE DI POLJTiç.A LBTTERB E SCIENZE SOCI.ALI giorni: ed intasca le migliaia di lire della taglia! Ancora. Venni sentito come testioone nel processo che fu iniziato quando Yenne denunziato il fatto; e "il bravo giudice istrutlore in tono di rimproYero mi disse: Guardi, onorevole, Ella ha torto a riscaldarsi del fatto : ciò che importava alla società C'ra l'uccisione del brigante. E la si ottenne. Ch<Jmale c'è se l'ammontare della taglia se l'è prC'sa il delegato ? Già: dovevamo rallegrarci della scomparsa di un brigante, che veniva sosLiLuiloda alt1·i due: l'uccisore impunito e il delegato complice e ladro! E qui finisco chiede11do vive scuse ai lettori se a lungo li intrattenni di cose non liete; ma le condizioni morbose di una regione, dato il regime di bestiale unità sotto il quale viviamo, a lungo andare si propagano nelle regioni rel«~ivamenLe - ed insisto su questa relatività - sane. E interesse di tutti l'oècuparsene, l' invocare opportuni p1·ovvedimenti. Nel concludere avve1-Loquei poltroni intellettuali come li-chiamò Achille Loria, i quali si stt'Opicceranno le mani attribuendo la mafia e la camorra alla infe1·io1·ità della razza meridionale, che essi dimenticano assai facilmente la storia. Alle porte di Roma per tanti e tanti anni ci fu il re9no di Tiburzi; nelle Romagne ci furono le squadracce; m Irlanda, specialmente, ci furono as:;ocìaz1oni delittuose tanto analoghe alla mafia: i fanciulli bianchi; il ribbonismo, i molly-maguir, i Jèniani. Se al di là della Manica quelle associazioni scompa1·vero o stanno per iscomparire ciò si deve al fatto che a governanti l' Inghilterra ebbe i Gladstone, i Disraeli. "La mafia e la camorra non sono scomparse dalla Sicilia e dal Napoletano perché i nostri maggiori uomini politici da quaraut'anni, seguendo e peggiorando le tradizioni borboniche, al governo hanno conservato il carattere di grande majfoso I ,. Dr. NAPOLEONE CoLAJANNI. Deputato al Parlamento .............. ♦♦ 41111111119 ♦♦ ---- ♦♦-♦♦ ---- ♦♦ ----- ♦♦ -- ♦♦ --- ♦ IL CASO TURATI Quale improvviso nuovissimo orientamento delle menti, degli animi, dei criteri di governo si determinava in Italia, presso la fine del secolo, tra il 5 ed il 6 del suo ultimo mese? Il capo del Centro che deplora la violazione della prerogativa parlamentare compiuta nella persona di un deputato sottoposto alla sorveglianza della P. S.; il presidente del Consiglio che sconfessa l'opera di un Prefetto, che gli obblighi della sorveglianza prendendo sul serio, quella violenza ha compiuto; la Destra ed il Centro che insieme alla Sinistra e all'Estrema sorgono unanimi a richiamare al rispetto dei diritti del Parlamento; la stampa ufficiosa che non ha parole di sufficiente indignazione contro chi ha posto la mano sacrilega sulle immunità di un rappresentante del Popolo! Quale rivoluzione, a pochi giorni dello scampato pericolo della cometa di Falb, negli spiriti e nei cervelli ? Perchè io ricordo che quando il deputato· Nofri fu arrestato in Torino senza autorizzazione alcuna della Camera e senza aver commesso un reato qualsiasi, solo per poter fare una perquisizione al suo domicilio, nessuno si è mosso ; e nessuno si è mosso quando senza autorizzazione venne arrestato il deputato Morgari fuori dei confini ove era stato proclamato lo stato d'assedio; e nessuno, quando, poche ore dopo chiusa la sessione venne arrestato il deputato Costa, mentre per lo spirito della Costituzi··ne, sempre seguito, le prerogative si estendono anche per l'esecuzione della sentenza a quindici giorni dopo la pubblicazionne del Decreto; e nessuno si allarmò quando l'autorità giudiziaria entrò a mischiarsi nei fatti politici interni di Montecitorio ed iniziò il processo delle urne; e nessuno ancora, quando, poco dopo, la elezione di Ravenna, all'on. De Andreis fu tolto di andare tra i suoi elettori l E dopo aver digerito tntto ciò, e dopo aver cento volte risposto con delle scrollate di spalle e con dei rumori alle interrogazioni di deputati non vigilati, i quali si lamentavano di essere stati impediti per le solite ragioni di ordine pubblico di parlare ai loro elettori, come mai tutto il mondo a rumore perchè a un deputato sottoposto alla sorveglianza della P. S. si è tolto di andare ad un Comizio elettorale, nel quale per la stessa in terdizione dei diritti politici, l'elettorato compreso, all'infuori della sorveglianza, egli non ha nulla a vedere? Si tratta evidentemente di una _grande commedia che in nulla modificherà le consuetudini dei nostri governanti e delle nostre maggioranze quando fatti analoghi, ed anch, peggiori, si determinino in circo3tanze diverse dalle presenti. Questa volta si era capito che l'ingenuo per quanto legale sproposito del Prefetto di Milano dava l'ultimo colpo alle azioni dei moderati nelle elezioni amministrative di Milano,. e tutti d'accordo, Governo e moderati, si sono argomentati di paralizza.re, di rimediare, di scongiurarne le conseguenze .... con quel bel risultato che le urne banno detto! Niente più, niente altro. Il Governo continuerà. a violare le prerogative parlamentari tutte le volte che potrà farlo senza immediat) pericolo, la maggioranza continuerà a ritenue che egli ha fatto benissimo tutte le volte· che i colpiti si troveranno tra i suoi avversari. Della commedia elettorale giuocata a Montecitorio non resterà che una cosa: il collocamento a ripeso del prefetto Municchi, il quale, in parentesi, dopo la sconfitta delle urne, sarebbe stato messo a riposare lo stesso! Avv. SALVATORE BARZILAI, Deputato al Parlamento Lospiritopubblico inFrancia Richiamiamo vivamente l' attenzione dei lettori su questo importantissimo articolo, che G. Sorel ha voluto mandarci - e di cui lo ringraziamo di cuore - sullo Spirito pubblico in Francia. Non crediamo di esagerare affermando che sinora in Italia non era stato pubblicato un documento così sereno ed acuto ad un tempo sulle condizioni della repubblica vicina. Quali siano le ragioni del nostro interessamento alle sorti della democrazia in Francia lo abbiamo più volte manifestato e non abbiamo bisogno di ripeterci. Constatiamo invece che G. Sorel, uno dei marxisti più eminenti é perfettamente di accordo con noi nel giudicare d' onde possono venire i pericoli alla repubblica, e si può dire che adopera le nostre precise parole nel rievocare la memoria delle giornate di G:ugno 1848 e delle loro conseguenze. E i risultati dell'ultimo Congresso non sono incoraggianti, perchè - come aveva predetto il Sorel - nel proletariato socialista·prevalgono gl'intransigenti, che seguono Guesde, Lafargue, Vaillant; i quali negli ultimi tempi, stoltamente fecero segno alle loro ire Jaurès e Millerand. L'unione strombazzata è a base di diffidenza ed anche di gelosie piccine da parte degli intransigenti. Un ultima parola: lo s1ato di animo della Francia quale viene descritto da Sorel è quello dell'Italia ; dove la paura del socialismo spiega la reazione. È ben difficile rendersi conto del vero stato dello spirito pubblico in Francia, nell'ora attuale. Devesi riguardare come un fatto incontestabile che poco numerosi sono coloro che si augu1·ano la fine del regime repubblicano; Thiers aveva ragione: questo re!rime è quello che meno divide i Francesi e che più comp1etamente soddisfa le aspirazioni di tutti i partiti. Il clero ha posto molto tempo per arrendersi all'evidenza ; veramente Leone XIII non ha avuto bisogno di molta intelligenza, per scoprire una verità che era
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