212 'R..IVISTA POPOLARE Dl POLlTlCA LETTERE E SCIENZE SOClALl :zione, come un animale di gran prezzo, di cui ci si inorgoglisce smisuratamente. Appena è al mondo deve prendere il suo posto, col lusso di cui lo si copre, col numero dei domestici che si mettono intorno alla sua persona minuscola. Il giorno della nascita del primo figlio di Harry Payne Whitney un enorme coda di equipaggi si allungava dinanzi alla casa paterna. Tutti i parenti portavano dei doni. Il nonno Vanderbilt portò una pesante catena d'oro con un uncinello di diamanti che sorreggeva un ferro di cavallo pure tempestato di diamanti. I Whitney avevano scelto un ninnolo fatto con un dente di elefante incrostato d'oro e di pierre preziose con in cima delle campanelline d'oro. Il suo corredo, regalo della nonna, costa va 400.000 lire. Io ho potuto veder gli appartamenti del futuro re dell'argento. Egli dorme in una culla d' oro smaltato completamente inviluppata di trine, ciò che nuoce alla libera respirazione del fanciullo, ma produce un effetto decorativo attraentissimo. Le coperte e le fodere del guanciale sono ricamate con seta bleu-chiara, con gran noia del bambino del quale i rilievi del ricamo solleticano la pelle ancor tenera. E, infine, una profusione di nastri, di ricami, :d'oro, di diamanti. da far sognare un principe asiatico. Tre donne sono incaricate di vegliarlo, tutte e tre assistenti di malat~ con diploma. Quattro volte al giorno, ha luogo un esame medico di quattro medici che vengono il primo alle 8, il secondo dopo mezzogiorno, il terzo alle sette, e il quarto a mezzanotte. Ciascuno fa un bollettino medico che è telefonato ai principali membri della famiglia e affisso nell'entrata del palazzo. Ogni medico ha 250 lire per visita. Il bollettino del mattino contiene inoltre il giudizio del medico in capo sul come la madre ha passata la notte. I figli dei miliardari si numerano come i monarchi. Il figlio di Cornelius Vanderbilt si chiama Cornelius V Vanderbilt. Due donne aiutate da un medico vegliano giorno e notte sulla culla di Cornelius V. Egli ha già due cocchieri, una lavandaia, una cucitrice e due uomini di fatica pei grossi lavori del suo appartamento. Dal punto di vista dall'igiene i principi della scienza moderna gli sono applicati con tutto il rigore. Nessuno può abbracciarlo, il bacio potendo essere un veicolo pei microbi. Persino la madre se ne astiene. Cornelius V è sempre vestito di bianco, e i suoi appartamenti sono tutti in smalto bianco. La sua guardaroba contiene 60 vestiti bianchi; fà tre toilette al giorno e porta al collo una collana di perle del valore di 60.000 franchi. Il suo carrozzino per la passeggiata spinto dalla governan"i,e costa 3000 lire. Il suo corredo è valuto 200.000 lire. Dopo il bébé, ancora in fasce, vediamo il garzoncello che ha già la sua personalità. Jack Astor, l'erede presuntivo della più vasta ricchezza territori,ale che vi sia nel mondo ha adesso 8 anni compiuti. E un fanciulo cupo, triste, nervoso, non tanto pel suo carattere naturale come per le sua strana educazione. Egli si trova sempre solo in un'ala del palazzo che il padre gli ha consacrata, senza che mai un compagno venga a dividere i suoi divertimenti e a rompere la sua solitudine. La sua casa si compone della sua governante, di 2 cameriere, di 4 camerieri, di 2 cocchieri e di 4 garzoni di stalla. Esce solo in carrozza seguito da quella della sua governante che non lo deve !lasciar parlare con nessuno. Jack Astor sceglie il rnenii che è esaminato e modificato dalla governante che scarta senza pietà i dolci che egli potesse chiedere in troppa quantità. Una o due volte al mese Jack Astor è condotto con grandi cerimonie negli appartamenti del padre. Sono le sue grandi gioie. Gli si permette di giuocare per alcuni momenti colla sciabola paterna, perchè, da miliardario che si rispetta, Astor ha equipaggiato, per la guerra cubana, una compagnia di volontari, di cui si è attribuito il comando, ma che ha fatto poco parlare di sè... Il solo compagno del povero bambino è un pianoforte: piccolissimo fabbricato appositamente per lui. Non. prende però ancora lezioni. Egli, sinora, non ha imparato che a leggere, e un po' a· scrivere e a contare. I: suoi genitori si propongono di fargli compire i suoi studi in casa. Non c'è bisogno di grandi sforzi pE>r indovinare i• resultati che si hanno da tali follie. Usciti dall' infan-- zia gli eredi dei miliardari sono dei piccoli esseri incapaci di ogni azione e di ogni pensiero. Se ne ha una, pruova nei figli di George M. Pulmann, l'inventore dei vagoni-salons che ha battezzato col suo nome. Fin dalla. nascita essi che eran gemelli, erano citati per la loro bellezza e per loro forza. L'educazione che ricevettero tolse-, questa anomalia. Con l'educazione a domicilio non impararono niente. Quando i precettori si lamentavano coi. genitori erano subito messi alla porta. Il padre volle esperimentare il coìlegio, jlna su 148 allievi al primo esame essi ebbero gli ultimi due posti. Essi intanto vivevano iR un lusso inaudito, gettando denaro a piene mani, e dando. noia a tutti. Uno dei loro piaceri era di procurarsi dei cani_ feroci e di lanciarli contro i maestri e i compagni. Le, loro vacanze le passavano in Europa in mezzo alla vita, debosciata. Allora il padre prese ur:.a risoluzione e li mandò in una scuola di lavoro manuale; ma inutilmente~ Come ultimo tentativo li volle mandare in una scuola particolare di Pottstown in Pensilvania, ma avvenne. una insurrezione dei loro condiscepoli, e il direttoredovette rimandarli agli sfortunati genitori. Ma l' infelice resultato ottenuto, aprì gli occhi a Pulmann che.- nel suo te3tamento ha limitata la loro rendite annuale, a 15.000 lire da pagarsi settimanalmente e da riscuotere in persona. La madre li aiuta; ha fatto di tutto, anche-- per annullare il testamento, ma senza risultato. Oggi,_ i due fratelli, più inutili che mai, ma un poco vergognosi della loro ignoranza e della loro inaufficienza,. continuano dei tentativi per farsi una posizione, atten~ dendo il giorno in cui potranno liberamente contrattare qualche matrimonio con questo o quel fiore del demi-monde americano. L. DE NORYINS (La fine al prossimo numero) 11 Capitano dei Soldati Arrivando sulla piazza del paese si annunziava da, sè gridando : Raffaele! Raffaele! era il suo nome. Come, se volesse significare che per i paesani comincia va lo. spettacolo e lui ne era l'attore. Era scemo. Da bambino venne su colla testa grossa e la figura. lunga e magra di un allampanato. A 18 anni era una pertica e tutti se lo videro sempre tra i piedi, gridando con quella sua voce roca ed agitando le manì come uno spiritato. Lo tolleravano: era una disgrazia che passeggiava, imbrandendo, per sciabola, un palo~ col quale comanda va. · Per le vie egli era il capitano dei soldati, un'autorità militare, la prima del paese, alla quale si doveva rispetto. Tutti i giorni usciva di casa per doveri di servizio: la rassegna della guarnigione che era schierata là, sull'atrio del Duomo, al sole come le lucertole che sogliono scaldarsi. Vi erano soldati di tutte le armi: i volontari, monelli di varie età, con le uniformi a volte fatte dì cenci multicolori; i veterani, vecchi gloriosi avanzi di chi sa quali battaglie, che sui campi avevan di certo. contratta l'abitudine di stender la mano : i mutilati dì chi sa che mitraglie della vita, e cke rappresentavano. l'ospedale - tutti, insomma, i diversi corpi sotto il suo ordine. La cavalleria scarseggia va, ma pure, a volte, su..
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