Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 11 - 15 dicembre 1899

2(0 RIVIST.A POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCI.ALJ que sorridere co~e f~ qualcuno m_ale inform_ato, dei complotti che giudica l ~lta Cort~; poiché é,_quas1sempr~ Pe r deo-li ao-o-ruppamenti causali e per 1 intervento d1 ç, oo 1 . I . . sventati che si producono e rivo uz10m. 26 Novembre 1899. G. SOREL. Ilproblema fin nziario taliano DEL Dott. NAPOLEONE CoLAJAi-:iN1 Deputato al Parlamento. I. Le condizioni presenti. H. ]~'avvenire pros.çimo. J IL La prouressiu11efntole nelle sp~se. . IV. JJiloncio dello Stato ed economia nazw11ale. V. I rimedi. Conclnsione. Elegante opuscolo di pag. 80 - P1·ezzo: cent. 75 IL LIE:RO di ETTORE CICCOTTI ~ Perchè vengono dalla Svitzera, di_cui si o?cup_a i! libro che diamo in premio ai no3tri abbonatt, nportjam~ qu,,sti due sommari giudizj. Uno si legge ~ella Tribune de Geneve (5 Dicembre); l'altro è dell' illustre nostro collaboratore Georges Renard, · che msegna nell'Università di Lausanne. Attraverso la Svizzera - scrive la 1'1·ibune de Geneve - è un libro di Ett:>ra Ciccotti che è us ;ito a Roma editnce la Rivista Popola1·e, con copertina squisi.ta~ente illustrata. L' A. co~osce il nost~o paeae per averlo traversato, n:,n proprio. per ~u? ~iace:e, è vero ... Rifugiat-> q11i, in seguito a1 tc,rb1d1 ~1 -~1lano, egli è andato prima a Ginevra, ove, pare, gh s1 e fatto comprendere che il suo soggiorno non era troppo ben visto E' nella sua pref~zione, sotto forma di lettera al de- })utato socialista it'òliano Co_l~jan?i ci_r~cco~t<1.l_a s_ua epoyea, in modo che pe: noi, Sviz ler~, 11pn~c!pale mteresse sta nell'accesso 10. vale a dire nell mtrodu - zione. Il libro è consacrato alle nostra costituzione che noi conosciamo tutti o che noi reputiamo conoscere. Ettore Cjccotti ha raccontdto in un modo originale lo sciopero dell'anno p~ssato; non perchè egli ,vi ~bbia preso una parte diretta, ma per _mostrare eh egli ne conosceva perfettamente la genesi. . Quelli che amano l' italia;110,. e _l~ cap1sc~no, leggeranno con vivo interesse 1 gmd1z1 che 1A. fa su Ginevra. Essi sono molto lusinghieri. L' A. ha veduto moltJ ~iustamente, e noi constatiamo che ~e sue critiche, talora un po' acerbe, non °:1anca:1-od.1 esattezza_ Si può dire che il libro del Cicc?t~1 e un opera d; buona fede. Non ci nasconde le venta, talora un po dure ma ce le dice amichevolmente. Bisogna essergli l!,'ratid'aver conservato la nota imparziale, quando privo del passaporto, non pote_tte ot~enere ~l permesso del sog,òorno in nessuno dei nostri c>1nt_m. JY~algradoquesti fastidi egli ci conserva lc1.sua s1ml1atia. * "" Attraverso la Svizzera - scrive George Renard - è un libro che io raccomando alle persone che vogliono conoscere, non so~o la Svizzera dei_ tou7:istes, ma la Svizzera democratica, fortezza delle hberta europee, come diceva Michelet, e nocciolo dei futuri Stati Uniti di Eurnpa. L'autore, Ettore Ciccotti, che era professore del1' Università di Pavia fu tra i rifugiati che, dopo i massacri di Milano, vennero a cercare sul territorio della Confeierazione un asilo, e una vita precaria. Forzato di err,ire di cantone in cantone, l'esiliato ne· profittò per studiare la contrada ove la sorte l'aveva gettato, e benchè la conoscenza di questo paese multiplo e molto complicato esiga un lungo soggiorno; egli ha saputo in alcuni mesi afferrare l'essenziale del suo spirito e della sua organizzazione. Egli ha attinto a buone sorgenti, consultato buoni li~r~. studiato gli uomini e concluso in questi termrn1 : « La Svizzera predica col suo esempio la causa del « federalismo; e il suo esempio è come una bandiera « visibile a tutti posta più m alt0 dell'alta cima delle « Alpi .... « Ed è fortuna ad un paese potere servire di esem- « pio agli altri nella via de! bene e della libertà; « fortuna e gloria. » Il ca~~r~sso socialista lom~ar~o È il primo congresso socialista della regione lombarda tenuto dopo la bufera del maggio '98. Esso fo convocato proprio in quella Milano nella quale un anno prima i moderati credevano d' esser riusciti a sgominare per sempre le fila del movimento proletario. Il primo è più essenziale carattere di questo congresso era dato da quella folla di lavoratori autentici che erano venuti fin dai più piccoli paesi a rappresentare i loro amici. Dalle campagne nelle quali la Vandea lombarda, cacciata dalle cjttà, trovava il proprio rifugio ed appoggio e dove fino a poco tempo fa regnava l'indifferenza assoluta per tutto quanto riguardava la vita pubblica e la vita civile in genere, venivano ora nu merosi i contadini, non già per mettersi in coda ad una processione, ma ller discutere, per portare le proprie impressioni locali, per sentire le idee degli altri. E tutto ciò dopo una raffi0a così violenta come quella. dello scorso anno. Pareva che tutti avessero fatto proprio lo stoico motto del l'urati: Heri dicebanius. Segno evidente che il partito socialista aveva trovata la molla per trarre alla luce del mondo tutti quegli elementi vergini abbandonati dagli altri partiti e che vegetavano tra di noi senza partecipazione alcuna alla. vita della no:;tra patria. In questo 1·onsisteva l'importanza vera del Congresso. Ed essa non veniva affatto diminuita dalla confusione che in principio dominò l'Assemblea. Uomini venuti da parti diverse, non abituati certo alle discussioni in grande, dovevano impiegare un po' di tempo ad intendersi ed affiatarsi. Per giunta lo spirito grettamente burocratico di alcuni socialisti milanesi, aveva preparato un minuzioso regolamento circa l' organizzazione interna del partito che puzzava di setta lontano un mjglio. Un Congresso può risolvère questioni generali ma non può entrare in dettagli; ecco perchè i convenuti minacciarono spesso di arenarsi nelle secche di una discussjone disordinata e piccina, dalla quale neanche il }'iù abile dei presidenti avrebbe saputo trarli. Ma appena si affrontarono le grandi quest,ioni, l'aspetto dell' assemblea si mutò come per incanto. Da tumultuaria divenne ordinatissima, da rumorosa divenne taciturna ed attenta. Ed una questione importante era veramente quella posta dal Turati. . I reazionarii, aiutati dal governo, tendono a sminuire tutte le libertà della massa lavoratrice, libertà. di riunirsi, di associarsi, di stampare i proprii giornali, di astenersi dal lavoro. Gli uomini di Sinistra invece

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==