Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 10 - 30 novembre 1899

188 RIPIST4 POPOL.AR..EDI POLI"IIC4.LETTERE E SCIENZESOCI4Ll reso il moto odierno infinitamente più vario e complesso di quel che era cinquan L'anni fa, quindi infinitamente più difficile l'afferrare la sua direzione dominanle: l'aver· mnanzi diversi popoli in gradi di sviluppo diversi rende ancor maggiore tale difficoltà e quindi l'incertezza. Ora, se questa condizione di cose comincia a far dubitare a< qualcuno dei teorici del moto proletario se veramente si vada verso il socialismo e a far i11travvedere nuovi orizzonti socialistici, così studiando il fenomeno li ha ' chiamali Enrico Leone, che viceversa nulla hanno più d1 socialistico, è ben tanto più naturale che incertezza vi sia circa il modo di divenire e i limiti del socialismo. Così stando le cose, che doveva, che poteva fare il Congresso~ Evidentemente null'altro che mantenere lo status quo ante, e nello stesso tempo lasciar apeI"te le porte, percl1è, come ha detLo lo Sto!Len, la prova contro il marxismo, non è stata data, ma potrebbe esser data nell'avvenire. E tale è uno dei significali, se ne vedrà un secondo, dell'ordine del giorno votato: « L'evoluzione _della società borghese non ha dato sinora ragione al par-lito di rinnegare o mutare le sue idee fondamentali su queJl.a evoluzione » ect. La sostituzione, nell'ultimo paragrafo in cui si ripete non esservi ragione di mutare, die Grundsatze e Grundforderungen al das Pro[Jramm originario accentua ancor più il carattere dell'ord111e del giorno: qual meraviglia che il Bernstein, il quale nell'articolo citato negava di volere un nuovo programma, abbia accettato una mozione in cui non si escludeva la revisione possibile del vecchio f In conclusione tacitamente o espressamente, consciamente o. no si è ammesso, parmi, da le due parti che il partito come tale si attiene a la concezione marxista interpretata con larghezza, perché 12er ora non è dimostrata falsa e non ce n'è altra scientificamente provata da sostituirle. Questa la conclusione. E, se essa pare indebolire il socialismo come corrente scientifica, certo non lo ,.tocca come partito d'azione: già da lungo tempo nella pratica esso segue, come ha detto il Turati, la tattica media fra il rivoluzionarismo ad oltranza, che sarebbe la logica conseguenza dell'indiscutibile certezza del marxismo, e il riformismo borghese che sorride a qualcuno dei dissidenti: in pratica cioè si è fatto come se si fosse sempre ammesso quel che ora soltanto si comincia ad ammettere in teoria. Invece è innegabile che ciò indebolisca la posizione scientifica a cui ha preteso il socialismo. Esso ha creduto avere nella teoria marxistica una doUrina scientificamente certa del come avverrà il socialismo e ora la vede invece infirmata da un gran punto d'interrogazione senza che la concezione avversaria si presenLi con tal grado di certezza scientifica da potersi a quella sostituire; la conclusione è una sola : che al presente non v'è certezza scientifica circa il quanto e il come av-, verrà o diverrà il socialismo. Ed è questo che ora si tende a pensare nel seno stesso del socialismo : non solo, ma si tende anche a credere che quel che si dice del modo di avvenire o divenire si può e si deve ripetere circ& l'affermala immanente oggettiva necessità fatalità e inevitabilità del socialismo, sia dedotla da la teoria marxistica della storia, sia indotta da lo studio dell'odierna evoluzione economica. Dal Sombart, che ritiene « dubbio che quella oggettiva necessità si possa scientificamente provare», al Colajanni che crede il socialismo un ideale, ma « non sa, con certezza scientifica s'intende, se come e quando sarà realizzato», dal Croce che discute « la possibilità di una conoscenza scientifica di fronte ai programmi sociali )) ad Arturo Labriola di cui è a leg~ere le, scritto .pubblicato su la Reoue Socialiste {Juin •~9) intorno al libro del Bernstein, dal Merlino al Sorel e al Bernstein e a tutti i loro seguaci, ornai è generale la tendenza a ritenere ehe non vi possa essere o almeno non vi sia ora certezza scientifica nè intorno a la oggettiva immanente necessità dell'avvento, nè intorno al quando, al quanto e al come avverrà il socialismo (1). Di qui la novissima concezione del socialismo. Esso resta lo stai.o sociale ideale per quelli che credono che l'emancipazione del proletariato, l'aboliz:ione delle classi J:' (1) Parallela a queste è la tendenza a dubitare si possa scientificamente provare che il socialismo darebbe una maggior produzione e un maggior benessere che non un'economia veramente individualista e liberista. V. Rnrico Leone Nuovi Orizzonti del socialismo Grit,_ Soç. 1 Ott. '90. e la miglior distribuzione della ricchezza, in esso implicite, la vincano sui pericoli e danni che ne attendono gli avversari. Non sa,·ebbe possibile dimostrarne scientificamente la immanente oggettiva necessità e forse neppur l'rndiscutibile capacità di dare una 1r.aggior produzione e un maggior bencs;;ere che una società ve1·a- 'mente individualistica e liberista, quale non è l'attuale, ·ma non sarebbe neppur possibile dimoslrè!1·ne l'im possibilità e il danno: invece vi sarebbero argomcr.ti per credere a la possibilità o probabilità e a una relativa utilità economica, tulti quelli che non bastano a provare la necessità e l'incontestabile utilità. Lo stesso è a dirsi quanto ai limiti di realizzazione di esso: chi può sapere oggi se o no la piccola e !Tlcdia proprietà e indust1·ia dovrà, potrà e sarà utile che sparisca~ A11cbequi vi potrebbero essere solo argomenti di probabilità in favore di una parziale o totale socializzazione. Quanto al modo come fJUesto ideale ritenuto possibile potrà diYe11ta1·e realtà, qui pure non vi sarebbe cerlezza scientifica, ma ragioni per credere e pronunziarsi in favore o della teoria marxistica, come ha fatto la maggioranza del congresso, ed è questo un secondo significalo del suo volo, o dell'avversaria; non avendo la soluzione valore di dogma, sarebbe poi logico nella tattica tener conto, come illogicamente dal punto di visLa strettamente marxistico si è fatto sinora, delle conseguenze pratiche di entrambe, seguendo la media via fra il rivoluzional'ismo e il riformismo segnala dal Congresso. In una parola il socialismo sarebbe non una certezza scientifica, ma una ipotesi .fondata su argomenti scientiJfoi: « per modo che, concluderò con G. Gentile (La filosofia di Marx p. 47) se vuol dirsi scientifico non più utopistico il rr:oderno socialismo, si dovrebbe intendere solameo te nel senso che esso a differenza delle utopie s-ià tramontate, si rivolge non più a ideali metafisici d1 giustizia o a forme di società concepite a norma di sistemi filosofici, ma alla cri tic a economica delle condizioni sociali, non già nel senso in cui più spesso si adopera, cioè di socialismo che ha la coscienza scientifica della propria necessità ». *** . Questa parmi essere l'evoluzione teorica del socialismo odierno. Essa potrà ai dogmatici socialisti ed antisocialisti sembrare per lo meno una diminutio capitis ; ma, a chi ben consideri lo stato attuale della sçienza e dell'evoluzione s0ciale, la rinunzia a la scientificità, nel senso dogmatico a cui finora ha preteso, parrà invece dare al socialismo la più forte posizione scientifica, ... poiché è l'unica possibile. Come si può infatti, nello stato presente, ripeto, della scienza e dell'evoluzione sociale, sfatale le teorie aprioristiche di filosofia storica che pretendevano determinare il corso necessario della storia, fra tante e si di·:erse tendenze sociali che fanno come si è visto di ogni affermazione un p,roblema, come si può dir di sapere, nel senso scientifico della parola, qual' è e quale sarà necessariamente il corso di quella evoluzione ~ Tutte le teorie avveniristiche non sono e non possono esseie che a!Lrellanle ipotesi, fondale più o meno (qui e la differenza) su argomenti scientifici: è tale é anche il socialismo.La vera questione è se o no esso sia più delle ipotesi avver-sai·ie fondato scientificamente e, se si, quale delle teorie socialistiche raccolga maggior copia di argomenti scientifici; ma, qualunque sia la solu·r,ione, né socialisLi, nè antisocialisti, nè ma1·xisti, né crisisti hanno dirit~o di trasformare in certezza scientifica la loro credenza, anche quando sia stata riconosciuta la più scientificamente fondata. Su la via del riconoscimento di questa vel'ità ha fatto un gran passo il partito socialista con la discussione che ha condotto al voto di Annover e ques~o mi è !:embrato il lato più importante dell'importante congresso. Prof. PIETRO .FONTANA. D~immùiente pubblicazione: J I problema fin nziario taliano DEL Dott. NAPOLEONE CotAJA?-lNl Deputato al Parlamento. Elegante opuscolo di pag. 80 - Prezzo: cent. 75

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