RIVISTA POPOLAREDI POLITICA·LETTERE E SCIENZE SOCIALl vano essi ottenere con la rinuncia ad alcuni fra i più importanti diritti ? Il possesso sicuro dd rimanente ci risponde Rousseau .... ; ma la vera risposta, in tutta la sua tragica ironia, ci viene da la storia tra il ghigno d'un tiranno e il gemito di mille vittime ..... Ma, anche a prescindere da le suesposte considerazioni, v' è una domanda che basta da sola a relegare ne l'Olimpoo de' miti l'ipotesi del contratto, intorno a cui con comica posa han favolrggiato poeti e filosofi. Si vuol sapere, cioè, se la volontà degli avi pJssa vincolare i posteri, quasi fosse stato pos3ibile, in tempi così lontani da noi, regolare i :rapporti di quelli che per migliaia di secoli si sono poi".succeduti· ne le onde infinite de la vita. - . b) Un secondo· sistema riporta l'origine de la proprietà al lavoro, ·facendola derivare da l'esplicamento funzionale de l'individuo ..: principio questo senn dub-- bio più etico e che intravisto da Locke fu meglio sviluppato ne' tempi· moderni dal Rosmini il quale, per quanto faccia un po' di posto a l'elemento sociale - i cui germi del resto ·si 'riscontrano pella «. prudens utilitatum destinatio di Vico·- tenta .una filosofica apologia del dominio privato~ ch'ei · concepisce come una continuazione de la nosha persona ne la sfera del mondo esterno. A prima vista• pare questa teoria, assai conforme al vero ed a la natura de le cose ; ma quando si pensi che essa mira a dare un legittim9 fondamento a l'attuale forma capitalistica,--mentre non ispiega che il processo di una parte minima de la proprietà - di quella anzi che, a mala pena bastando a' modesti bisogni di una famiglia, vive di•·timori e di pericoli - oh allora il giuoco è scoperto e si risolve storicamente in una menzogna contro cui eloquentemente protesta lo stato sociale presente, dove a uno de' poli vediamo accumularsi con l'ozio la maggior somma di beni e di godimenti, e a l'altro con il lavoro la miseria più squallida e gli stenti più, ineffabili. E questa una tesi che richiede, in chi la difenda, una certa dose di buona fede, se addirittura non asconde scopi men confessabili : e per fermo l'attività, lungi dall'essere una prerogativa de' ricchi, è in perfetta antitesi con la triste funzione parassitica ch'essi compiono, onde solo una diversa forma d'incivilimento è sperabile riesca a connettere la proprietà al lavoro, Cl:omeeffetto a la sua causa immediata. c) Rimane la vecchia teoria, bandita tuttora pomposamente da molte cattedre, che ranr:oda la proprietà a l'occupazioneprimitiva. Strano principio col quale molti anche oggi, su le orme di Grazio e Puffendorf e in nome talvolta di un curioso diritto naturale, vogliono dare una sanzione a ·la prepotenza di pochi violenti ed eternarne il privilegio sopra intere masse di popoli. Ma a parte l'errore storico, abbattuto dal Loria, di scambiare la proprietà col possesso e ritenerla quale diretta discendente de· la primitiva occupazione - mentre è risaputo che tra l'uno e l'altra vi fa di mezzo un lungo periodo di economia· collettiva, da. cui poi si svolse in un terzo studio il dominio privato - egli è evidente che la investitura, sia anche pacifica, de la terra a Yantaggio di pochi, riconoscendo quasi in una classe di uomini un maggior diritto a l'esistenza ed essendo la fonte da cui rampollano tutti i mali e le ingiustizie sociali : da la miseria al delitto e a l'esaurimento organico. de la specie, non può - vincolando le susseguenti generazioni - perpetuare uno stato _di cose contrario a lo sviluppo de la vita collettiva e a l'insorgente coscienza umana, che sente i bisogni e le esigenze de' nuovi tempi. Fra i tanti, solo Vico e Romagnosi incominciano a studiare la proprietà del punto di vista de l'utile non pure de l'individuo ma de l'intiera comunanza civile secondo il concetto d'un complesso sistema di equazioni e di pareggiamenti che, specie ne l'ultimo e per quanto in una forma nebulosa, nascondono - almeno ne le linee generali - una spiccata tendenza al socialismo. Senonchè ~µtraµibi 1 consid~ra,;ido il problema sotto l'aspetto metafi.sica de la filosofia, vanno in cerca d'un princ1p10 assoluto di giustizia là dove invece regna sovrano il cri• terio de la relatività, riducendosi qua 'siasi istituto sociale ad una categoria storica legata a certe condizioni e modificabile col mutare di quelle. Così stando le cose a me pare che, ne la queJtione ardente la quale agita la scienza e il secolo, la Sociologia solamen.te abbia una parola da dire .. In questa profonda sperequazione di beni, che in mezzo a la sete di guadagni affligge il mondo, noi troviamo miseria ne le grandi e ne le piccole nazioni, ne' paesi dove il potere politico è almeno- virtlia I mente riposto nel popolo e in quelli dove una sola classe concorre a formare il governo, Jove fiorisce il culto de la libertà e dove impera il più esoso dispotismo: miseria ne le monarchie e ne le repubbliche; in Italia, Francia, Inghilterra, Russia .... ; nel nuovo e ne' vecchi continenti ; miseria dovunque vi la H massimo sviluppo di ricchezza, e con la miseria ·il vizio, il delitto, la degenerazione. E di questo fenomeno che assume un ca'rattere di universalità occorre indagare la causa. poichè la vita, a pochi facile e promettente, è ormai uno strazio acuto - · continuo cui s1 condanna la parte migliorè e più nobile del- genere umano. Accanto a le re~g1e le suburre, con le chiese le prigioni, di fronte a' sontuosi palagi de' ricchi dove son profusi i beni de la terra troviamo gli abietti. tuguri del povero dove vagala lo spettro triste de la fame. Vi sono classi per cui ogni nuova scoperta de la scitnza è un passo in più fuori de l'esistenza, e vediamo infatti - a vergogna del secolo e de la civiltà - operai robusti che lo sviluppo del macchinismo moderno condanna a l'ozio e al digiuno stender la mano a' passanti per le vie de' centri piu ricchi e popolosi del mondo; vediamo giovani donne, ne la fosca luce di una bellezza che ·appassisce, vendere amplessi e b.1ci senza sentirne i fremiti, e torme di fanciulli a sei e sette anni che dovrebbero apparirci vegeti e vispi in quella primavera de la vita intisichire da la fame sotto le cui stigmati, come piccoli fiori anzitempo avvizziti, piegano le tenerelle membra e reclinano la giovine testJ. E questo disagio penoso, anzi questa miseria spaventevole che affligge i ceti più bassi si ripercuoti! sinistramente su la vita di tutto il corpo sociale. A Napoli, a Parigi, a Londra e ne le principali città europee dove è più spiccato il contrasto de le varie classi, sono intiere masse di popolo che vivono ammucchiate ,in luridi quartieri senz'aria, senza luce, senza pane. E là che bisogna studiare i funesti esiziali effetti del pauperismo, ivi specialmente attecchisce e germoglia la mala pianta de la corruzione e de la delinquenza. In una sola camera, spesso ne lo stesso letto si giace la figlia col padre, il fratello con la sorella testimoni de le erotiche lotte che s'impegnano fra i genitori; e in quella indecente promiscuità di sessi, in qual lezzo di carne umana sollevatasi da quello intorme ammasso di corpi, in quel letamaio di cenci di muscoli e di ossa che l'arte moderna con lo Zola e tanti altri ci ritrae in tutto il suo raccapricciante verismo, finisce l'uomo e incomincia la bestia. Da quell'atmosfera così satura di vapori e di elettricità si sprigionano - come scintille di fuoco - gl'istinti più bassi de la nostra natura, e il vizio vi fermenta ne le sue forme più ributtanti, vi pullula come i microbi del colera nel fango del Gange. La fanciulla, perduto quel dolce senso di candore che le dà tanto fascino, è prostituita prima che Venere la inviti a le sue feste e, sotto l'aculeo spasmodico precoce del desiderio, si abbandona al primo maschio che il caso le metta vicino, non di rado con nodi incestuosi. Per tal modo la funzione generatrice si perverte sviluppando le più forti psicopatie sessuali, lo scadimento de la razza si fa più sensibile, il parassitismo d'ogni specie - dal furto al lenocinio - fa brulicare come vermi tipi di criminali nati su cui la scienza concentra oggi i suoi studi, e il lento veleno si diffonde così e s'infiltra in tutti i pori de l'organismo scciale,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==