Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 9 - 15 novembre 1899

RIP'ISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 179 provvedimento temporaneo. ( Rivista Internazionale di Scienze sociali e discipline ausiliarie. - Ottobre). E. Fournière : La crìsi di crescenzadel Socialismofrancese. Il Socialismo · francese manifesta il suo sviluppo scientifico, politico e sociale, colla crisi di crescenza che subisce presentemente. Bisogna conoscerne l'evoluzione per secondarla, altrimenti essa ci snerverà, ci disperderà, e renderà nulli per lun~o tempo gli sfo.rzi del pensiero e dell'azione compiti in questi ullimi anni. Esaminiamo di fronte il problema che si pone dinanzi a noi: esso si compone di fatti che noi non abbiamo creati; che non abbiamo voluti, ma che pure esistano. Se non ·sono stati previsti dalle dottrine, dobbiamo perciò ignorarli f Dobbiamo avere ir coraggio di mai entrare tra i fatti e le teo1'ie. I fatti esistono, noi ne siamo certi; le teorie sono creazioni del nostro spirito. Sta bene che i creatori delle teorie hanno sempre la pretesa di conforma1·si ai fatti, ma sta pure che sono i fatti che creano le teorie, mentl'e non é in potere di nessuna teoria di creare o di sopprimere un fatto. Dunque, se le teorie che ci sono care sono incapaci di spiegare certi fatti, é che esse sono male costruite. Ma la teoria socialista é mal costruita ? È vero che essa ci rinchiude in un programma di rivendicazioni economiche e politiche da cui é interdetto di uscire senza diventare eretici•f No, il fine della teoria socialista é l'emancipazione totale da ogni soggezione politica, da ogni servitù economica, da ogni legame dogmatico e morale. No, la robusta critica economica di Marx non é in ùrore, almeno delle pa1·ti essenziali, e quando ci denunzia il carattere transitorio della forma capitalista, e vede svilupparsi in essa le condizioni che la faranno diventare, un dato momento, sociale, non c'inganna; ma si può credere, però, che le cose lavorino per noi, che la trasformazione possa esser indipendente dalla nostra volontà, e che. si compirebbe anche se noi vi ci opponessimo? La fatalità delle cose non é mai così benefica. Quando il socialismo chiama i lavoratori all'opera dell' emancipazione non obbedisce soltanto alla necessità ma anche alla giustizia. Se non si vuole render sterili i nostri sforzi noi dobbiamo essere i combattenti della giustizia e della verità, in ogni luogo ed in ogni circostanza. Proseguendo l'opera di giustizia su di un piano unilaterale, non volendo che la giustizia economica e isolandola dalle sue condizioni politiche e morali, noi giungeremmo alla rovina del nost1·0 ideale: per limitarlo l' avremmo perduto. Allarghiamolo dunque. Siamo col libero, pensiero contro le religioni, colla scienza contro l'empirismo, colla donna e col fanciullo contro le ultime vestigie dell'oppressione famigliare, cogli uomini della libertà contro quei dell'autorità, cogli uomini della pace contro quei della guerra, colle vittime contt'O i carnefici. Siamo in una parola il mondo del domani che non si creerà da sé stesso, ma colla potenza ostinata delle nostre volontà e dei nostri atti. Non limitandosi a una formula economica, il socialismo si arricchisce di tutte le conquiste politiche, morali, giuridiche •che le ricerche scientifiche hanno poste al fondo comune dell'umanità. (ReDue Socialiste - Ottobre). E. Belfort Bax: Bernsteine la teoriasocialistadellaStoria. Sono ingiuste le critiche che mi rivolge Bernstein nel suo libro sulla denominazione da me adottata : concezione sintetica della storia. L' adottai ad evitare l' esagerazioni che potevano scaturire dalla espressione: conce.zi9ne materialista',.della'Storia affibbiata alla dottrina di Marx e di Engel. Ora lo stesso Bernstein ha manifestato lo stesso pensiero nel combattere l'unilateralità e le esagerazioni di alcuni marxisti. Questa concezione rigida esclude l'indipendenza del fattore morale che esercita la sua azione in tutto il corso del!' evoluzione; e tutti i fattori materiali in fondo riduce ad un solo: al fattore economico. Erra poi Bernstein ritenendo che il fattore ideologico o psicologico cominci ad agire per la prima volta nella fase attu~le dello sviluppo dell' umanità. La verità é diversa. E nella socieLà attuale, che, decaduta l'influenza religiosa, prevale il fattore economico. Oggi non é più possibile che Pietro l'Eremita, o S. Francesco di Assisi, gli albigesi o gli ussiti o gli anabattisti ecc. eser<'.itino quella efficace propaganda che esercitarono. una volta colla sola parola. Oggi sono necessari i giornali per qualunque prop·aganda; e i giornali sono a base di capitalismo. Il fattore psicologico ripiglierà la sua azione, ma in altra fase di evoluzione, nella fase socialista, quando il fattore economico avrà perduto il potere tirannico che attualmente esercita. La funzione civilizzatrice propria del Socialismo é precisamente quella di liberare lo spirito umano, l'iniziativa psicologica, dalla schiavitù di ferro in cui la tengono oggi le forze economiche. (LeMouvement socialiste. i O Novembre). L'attitudinedei clrcoli e delle associazionfiemminiliverso l'EconomiaSocialenegliStati Uniti. Per mezzo dei Circoli le donne hanno in questi ultimi anni allargala la loro sfera di operosità e l'utilità del loro contributo nella vita sociale. Queste organizzazioni, da principio rivolle esclusivamente alla cultura letteraria e alla carità, con espressa esclusione delle materie religiose, elettorali e di economia politica, ora, mercé l'intesa e la cooperazione tra le varie organizzazioni di ciascun dipartimento, mirano ad allargare il loro campo di azione e a l'aggiungere una più vasta ed apprezzabile utilità, applicata a tutte le pratiche esigenze della vita. Alla cooperazione dei di versi circoli con unità d'intenti, é seguita la specializzazione di ciascuno di essi in un ramo definito, la quale ha dalo importantissimi risultati. Così, affrontando le difficoltà della istruzione -ed educazione, e iniziando riforme scolastiche, hanno messo in evidenza molti inconvenienti che attorniano 1 bambini nel loro entouragf.!, o nelle case in cui vivono, o che riguardano la condizione di coloro che lavorando devono provvedern al loro sostentamento, e mercé riforme adottate, o proposte o sostenute, riescono man mano ad attuare una più razionale organizzazio1tJ.escolastica, migliori leggi per i lavora tori delle fabbriche e aiutano le donne ad occupare le cariche di ispettrici di fabbriche, di patronesse della polizia, di commissarie scolastiche. Molti grandi movimenti, come la rifo1·ma delle case dei poveri (tenement houses), dei pubblici giardini e campi di ricreazione, della pubblica 1giene, della sanità e pulitezza, dell'abolizione dello sweating system si collegano direttamente con l'opera dei circoli femminili. Questi circoli confederali fra loro, hanno ora formata la Federazione Generale dei Circoli Femminili che in questo momento riunisce le federazioni di trenta Stati, e ben presto tutti i circoli di tutti gli Stati formeranno un unico co1·po con metodi e d'intenti che potrà affrontare i più vasti e vitali problemi. Un così vasto co1·po di donne intelligenti e premurose deve inevitabilmente influenzare la pubblica opinione, e la sua attitudine rispetto alle quistioni economiche e sociali non può non diventare importante. Per poter misurare l'entità di questo movimento verso le quistioni economiche e sociali, il Commissario del lavoro ha indirizzato a tutti i circoli femminili aderenti alla Federazione Generale, e ad altri anche non compresi, una circolare e una scheda da riempire con alcune domande. 1283 circoli risposero alla circolare: molti non risposero ; ma il numero delle risposte pervenute dai cÌl'coli che fanno parte della Federazione Generale fu più che soddisfacente. La prima dom&nda era: Il 1JostroCircolo si occupa di sociologia, economia politica e .filantropia g> 431 risposero affermativamente. 9 risposero che questi studii non er·ano nel programma, ma che in avvenire vi saranno aggiunti. Seconda domanda: It vostro circolo cura le attuazioni pratiche dei risultati degli studii suddetti? 425 risposero che si lavora "8 ali' attuazione pratica in uno o due di quei rami. Un fatto singolare. é evidente: I circoli che seguono degli studii sociali ed economici non sempre di.,. chiarano di avere iniziato un lavoro pratico relativo, tnentre molti che si dedicano all'attuazione non si occupano dei detti studii. Terza domanda : Questo laDoro é il principale del 1Jostrocircolo o è seeondario? 'i5 risposero che questo lavoro, in uno o più dei suoi rami é la principale occupazione del circolo, mentre 303 riferivano che esso era ausiliario del lavoro principale che era dedicato agli studi letterarii. Altre risposte pervenute proiettavano non poca luce sulla influenza democratica dei circoli sulle loro componenti. Così. in risposta alla domanda: Le operaie sono componenti del Dostro circolo? 350 risposero affermativamente. Questa classificazione comprendeva donne occupate in professioni, nel commercio e nel traffico. (Bulletin of the Dcpartiment of Labour. Luglio 1899).

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