Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 9 - 15 novembre 1899

'R..IVISTA POPOLA.RE'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl la trasformazione 1·apida del Giappone, dal 1868, non ci· dà che una pallida idea. Ma non bisogna esagerai-e. Anche la China accrescerà i suoi bisogni e quindi la sua importazione, come ha già fallo il Giappone, e il processo completo di evoluzione non farà che portare la China a pari del Giappone e dell'Europa. Il risveglio del1' Estremo Oriente avvivando la concorrenza generale, accrescendo le difficollà delle industrie em~opee e aggravando in conseguenza quelle dei lavoratori dei due emisferi, contrihuirà a rendere più attivo il movimento che lavora l'umanità. Il giorno in cui il capitalismo avrà coi suoi tentacoli afferrate tulte le nazioni, crollerà sotto il peso stesso della sua massa. (Revue Socialiste. - Ottobre). · Arr,old White: La degenerazionedell'Inghilterra. Va aumentando il numero delle pe1•sone, la cui taglia é inferiore alla media. Su 1000 candidali all'arruolamento volon., tario nell'esercito, 403 vengono rifiutati. QuesLo sta lo di cose deriva dalla carità, che conserva i degenerati e permette loro di riprodursi. Bisogna abbandonare il pregiudizio che ogni uomo povero che ha bisogno di essere aiutato sia una vittima inno~ente. In mezzo ai disoccupati di Londrn e di New-.Yoi·k, i due quinti sono non solamente fuori di stato di essere impiegati, ma anche indegni di ogni appoggio. In altri termini, bisogna che la classe media prenda un'attitudine più !ì-nergica contro i sibariti poveri (I f) se l'Inghilterra vuole cominciare a l'imediai·e al male. Si guardi all'armata dei 26,000 vagabondi che infestano la grandi vie dell'Inghilterra, ruoando e saccheggiando quando essi l'osano. Distl'Uggeteli chiudendoli per tul.ta la vita, non perchè essi sieno malvagi, ma perct1é sono corrotti. Se l'opinione pubblica reclama il mantenimento degli oziosi indigenti, si mantengano pure, ma si chiudano. (National Review. - OtLobre). (1) Il censimentodel 1900. Pare che questa volta si Yoglia fare davvero. Auguriamo che ciò sia e che I' approvazione del progelto abbia luogo presto giacché il censimento, per esser fatto bene richiede tempo adeguato. Quanto alla notizia che si cerchi per via diplomatica di indurre tutti gli Stati civili a eseguire i loro censimenti il 31 dicembre 1900, é certo che la proposta non troverà buona accoglienza per Lutti i paesi. Per esempio l'Inghilterra altre volte vi si é opposta. E' però vero che tra i cultori delle discipline sociologiche é concorde il desiderio· che i più larghi confronti tra popolo e popolo si facciano mediante dati statistici paragonabili tra loro. Per raggiungere ciò bisognerebbe: 1 ° che i censimenti fossero contemporanei; , 0 che lo spoglio dei dati venisse fatto nei vari paesi con un sistema uniforme, o almeno, non dissimile. Parecchi Stati rinnoveranno il l<Jro censimento nel 1900: la Germania, l'Austria Ungheri 1, la Svizzera, il Belgio, la Svezia, la Norvegia, la Danimarca, il Portogallo e gli Slati Uniti. Bisognerebbe \'enire in proposito a qualche accordo, almeno con alcuni di essi. Per esempio, perché non ci si presterebbe la Svizzera che nel 1895 aveva appunto proposto un censimento generale europeo pel 1900 "? In certe cose l'essenziale é cominciare, i! resto viene col tempo. Ma bisognerebbe muoversi subito. Bisognerebbe inoltrare proposte diplomatiche in linea di massima, dalle quali dovrebbero poi germogliare accordi precisi su punti concreti per opera di del~~ali tecnici. Da ora alla fine del 1900 coi·rono 14 mesi. una buona metà ci vuole - adottato che sia un sistema - per apparecchiare al centro il materiale e diramarlo colle islruzioni alle autorità locali - quindi poco tempo resta : bisognerebbe non perderne dell'altro (Economista di Firenze, 5 Novembre). Reazioneo riforma? Il ti~olo di questo articolo é quello di un libro di Brcntano. E significante la circostanza che due professori borghesi, Schmoller e Brenlano, avversari della democrazia sociale, si levino con ,,eernenza contro il progelto del governo chiamato progetto di legge dei lavori forzati. Brentano inoltre fa la ci·itica di uno Stato al disopra delle classi, giusto e misericordioso per (1) Abbiamo riassunto questo saggio per dare un'idea della lo•· gica spietata della scuola spencero-darviniana. N. d. R. tutti, perché tale S~ato non ha esistito e non esisterà mai: le classi che hanno il potere nelle mani vogliono sempre e da per tutto esercitarlo a loro benefizio. Brentano riconosce pure che la frase: protezione del lavoro na,;ionale é vuota di senso; essa non riesce a proteggere il lavoro, ma il profitlo dei capitalisti o la rendita dei proprietari. Brentano inoltre s' rndegna per questa ineguaglianza stridente: si processano 1 lavoratori per i medesimi falli che si tollerano, si lodano, si proteggono nelle altre classi sociali. Ad esempio : si fanno delle leggi per psoteggere l'onore e gl'interessi di certe pro-· fessioni; l'onore e gl' interessi dell'esercito si pongono . al disopra di quelli di tutti gli altri. Lo Stato e la So- ' cietà perciò tentano in tutti 1 modi di sviluppare il sen-· timento di solidarietà presso tutte le classi sociali. ·Per-··· ché questa solidarietà dev'essere punita soltanto nei la-' voratori "? (Die Neue Zeit. 14 Ottobre). Vittorio Manfredi : La crisi agrariain Europa. La crisi agraria del 1820 ha una grande somiglianza con quella· dei giorni nostri, perché ambedue derivano da un rinvilimento dei prodotti: quest'ultimo però differisce da· quelli in quanto i bassi prezzi non derivano da un eccesso di produzione interna, ma dalla concorrenza di altri centri granari che tendono ad inondare i nostri mercati di una produz.ione sempre cre;;cente. I bassi• prezzi contro cui dovettero lottare le classi agricole del1' Europa occidentale derivarono dapprima dalla concorrenza degli St«ti Balcanici e della Russia. Alla concorrenza degli Stati suddetti seguì quella degli Stati Uniti dopo la guerra di Secessione. Ma oltre gli Stati Uniti ci sono altri Stati che inondarono di prodotti agricoli l' Europa. Il Canadà, dove la colonizzazione ha preso un corso sicuro e regolare, perché ogni colono é certo di esser ben protelto dalla lego-e e da un buon governo: si prepara a rivaleggiare l' tlnione. Oltre il Canadà vi sono gli Stati dell'America meridionale, il Chili e l'Aro-entina, e poi anche l'India la quale con l'Australia· ~à una produzione quasi eguale a quella degli Stati Uniti. In questi ultimi tempi diventarono anche Stati esportatori: l'Egitto, le repubbliche meridionali dell'Afri-' ca e le colonie dell'Africa occidentale. Tulte queste con-· correnze produssero naturalmente un forte abbassamento di prezzi in tutta Eui·opa. Il prezzo del frumento che nel· periodo 1871-80 si era aggiralo in Italia da L. 38 a L. 28, era gradatamenle disceso da L. 28 nel 1881 a L. 22 nel 1887. Si sarebbe creduto che un grido di gioia si· fosse dovuto inalzare da ogni parte, invece un senso di crescente spavento invase il mondo agricolo, e non tardò che da molte parti si gridasse alla rovina. Gli effetti della concorrenza dettero luogo ad un abhassamento di prezzi nei lerreni, ad un crescente indeuitamenlo delle proprietà e si aggravò il problema della cultura del grano collo sviluppo straordinario delle cultura a pratoe dell'allevamento del hestiame. E altre circostanze resero più acuta la crisi. Con l'abbassamento del prezzo del grano si ebbe quello di altri prodolti: lana, spirito, zucchero, lino, canapa, tabacco, semi oleosi, carni, lat-- ticini ecc. Si ebbero parecchi anni di cattivi raccolti (dal 1875 al 1880); si ebbe mancanza di vino colla filossera negli Slali meridionali; ai quali guai si aggiunsero gli aumenti delle spese dovuti alraumento dei salari e delle imposte, stabilite con incosciente facilità dai parlamenti europei. Il grido di spavento degli agricoltori doventò straziante, e nemmeno i consumatori osarono opporsi alle misui·e pl'otettive temendo che il malessere della classe ritenuta più ricca non avesse a ripercuo• tersi su tutte le altre classi sociali. Ciò é naturale. La scienza economica non é libei·istica né protezionistica. Il libero scambio non é un dogma dell'economia politica, la quale non ha dogmi. La questione della libertà commerciale apparliene non alla scienza ma all'arte economica; la scienza con le sue leggi e le sue teorie ci fà conoscere solo quali possono essere le conseguenze di un sistema di libertà e di un sistema di protezione. Il Volgclsang, dice che le tendenze protezionistiche dell'agricoltura significano una tendenza a domandare allo Stato, oltre alla rendila normale, un'altra rendita creata arlificialmente a danno della colleUività. In questo sla appunto il pericolo dei dazi, quando essi non hanno un carattere transitorio. È chiaro però che per evitare questo pericolo il miglior mezzo é· di ammettere la protezione, ma solo in quanto rivesta il carattere di

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