Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 9 - 15 novembre 1899

'R..1.,-IS'IAPOPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 175 Poiché il Genio di Bovio è frutto del cuore. E questo .è proprio il grande pregio dell'ope1·a. Lo sc1·iLto1·e,buono ed onesto, si è ribellato a certe dottrine, si è sentito preso da sdegno innanzi a ceri.i raffronti: « O buon Don GianbattisLa, tu che non potevi stampare « la Scienza Nuova, se non vendendo l'anello nuziale, e « invadendo, sfruttando incauLo, i beni parafernali, vieni <~ a confessare, innanzi ai giudici, che fosti soverchio al « mondo, c0me i11utile e increscioso alla tua famiglia. Ben « fu più savio quell'uomo medio che si prese la cattedra « a cui aspiravi: queo-!i seppe spiegare tutte le bellezze « dei contratti, specialmenLe dell'anatocismo; e tu cantasti « la favola rli essere noi arriva Li a questa gran bestialità « dei tempi umani! « Così, oscillando tra il delitto e la follia, potesli dare « un discepolo degno del canape, a cui fu nome ignomi- « nioso Mario Pagano. << No - grida l'anima di Cesàre Lombroso - i del in- « quenLi si chiamavano Speciale, Vanni e Guidobaldi ! _« (Pag. 72) ». · Altri vença a discutere parlando di neuropalologia e scienze mediche, altri venga a sminuzzai-e l' op ra dei ,lombrosiani al lume della scienza e ne dimostri tutto il falso. L'opera sarà allora completa. Ma chi oserà dire vana quella di Giovanni Bovio, che sorge, direi quasi, in nome della moralità f Chi p'.!ò non sentirsi conquiso da una simile voce, la quale gridi: non credo, magari senza dimostrazione, e nella quale vibri commozione e sdegno. Chi oserà negare la verità profetica di certi gridi dell'anima f · Io ho ritrovato il mio Bovio degli anni passati. Copre la ma~nolia con le foglie fitte parte dell'edificio incompleto - le rose salgono su, orgogliose ed odoro- -se - le glicinie, condotle da una mano maestra, nascon- "dono, invadenti, i difetti dell'edifizio. Chi non si fermerà innanzi a q11el fabbricalo di fiori f Tutli, anche coloro che per méta del loro viaggio hanno la officina grandiosa vicina, nella quale freme la macchina, canta il lavoro, tutti· si arresteranno. Sarà in nome dell'arte, in nome del bello. E che il Genio sia un'opera di arte, e che Giovanni Bovio sia un artista, io non ho mai dubitato. GIUSEPPE p ARATORE. D.r NAPOLEONECOLAIANNI L'Italia nel 1898 (TuD1.ulti e reazione) LIRE UNA Sperimentalismo Sociale l,a legge sugli infortuni del lavoro nell' industria zoltlfera della Sicilia. La legge 17 marzo 1898 su91i infortuni del lavoro, ha servito d1 forza impulsiva, d1 occasione determinante alla costituzione di un'associazione fra la maggior part~ dei più. for~i e più intelligenti col~ivatori di mini.ere. Dopo la pubbhcaz1one d1 tale legge nel gmgno 1898 cosl1tuivasi in Caltanissetta un Comitato di 15 industriali, il qu1tle riuscì tra innumerevoli difficoltà e diffidenze, a far acceLtare da tutti gli altri aderenti uno StatuLo per il Sindacato di Mutua Assicurazione ai sensi delI'art. 17 della legge con scopi d'indole economico-morale che andavano molt~ al di là del fine occasionale determinato dalla nuova legge in favore delle classi operaie. Nel conLempo lo stesso Comitato otteneva a Milano che le due società anonime create con capitali delle « Generali Venezia» e « Riunione Adriatica di sicurtà ~ assume~sero pe~ sé tuLLigli ob~li~hi di legge in garenzia delle d1Lteche s1 sarebbero costituile in Associazione per la prevenzione degli info1·Luni del lavoro; e, mentre la Cassa Nazionale, ente autonomo, privilegiata quanto una Cassa di Stato, erasi rifiutata ad accordare un trattamento di favore, ed aveva invece stabilito per le zolfare un premio enorme, qual' è quello del ~3 per mille dei salari; quelle due Società consentivano il pre• mio mite del 22 per mille e del venti, subordinatamente ad un numero medio di operai che superasse i ventimila. Era troppo evidente la convenienza per gli esercenti miniere di evitare la Costituzione di un vero e proprio Sindacato ai sensi di legge, sia per non prestare 200 mila li.re di cauzione, sia per ischivare l'alea grave ch'è compagna del riscliio, e che si può affrontare sol quando osista una forle 1·iserva. Così, conservando della mutua assicurazione il solo nome, e con uno St<.1tuLoche faceva entrare l'associazione fra quelle soggeLte alle presc1·izioni del codice di Commercio, con allo del 16 Novembre costituivasi in CalLanisseLLa la « Società Siciliana di Mut'J.a assicurazione e prevenzione degli Infortuni del laooro » nella quale la fuuzione effeLtiva del Consiglio di Amministrazione è quella di procurare ai soci l'assicurazione presso lsLiLut1 legalm;,nle autorizzati, a condizioni meno onerose di quelle possibili con la Cassa Nazionale; ma, oltre all'azione da ese1·cital'e in ordine alla prevenzione degli infor• tuni, scopo lontano della Mutua Siciliana era quello di svolgere un programma economico per prevenire i danni enormi cui andrebbe inconlro l'industria zolfifera nel caso di cessazione dell' « Anglo Sicilia,i Sulphur Company » che aa tre anni ristora la finanza generale dell'Isola, mantenendo alti e remuneraL01·i i prezzi degli zolfi. Comunque, crediamo che debbasi alla legge sugli infortuni questo avvenimento si~ili1rno, mentre g1à al Ministel'O di Agricoltura è nota la funzione esercitala da quella « Mutua >> in favo1·e dell' esecuzione della legge medesima. A prova del correlto ed intelligente funzionamento di detto sodalizio citiam;) la creazione di un Ufficio di Statistica degli infortuni, che non e1·a d'interesse diretto ed immediato dei soci, e che è sLato possibile mercé la dispendiosa ed intelligente cooperazione prestala da ciascuno di essi con comunicazioni mensili accuraLe alla Direzione, sul movimento degli operai e delle rr,ercedi, olLreché su quello degli infortuni, che da solo non avrebbe dato luogo a complete annotazioni e deduzioni statistiche. E non poteva venir meno l'utilità del funzionamento di un tale aggregato, per gli elementi che lo compongono; giacché fanno pa1-te del Consiglio di Amministrazione seLte fra i più espel'li iudustriali dell' Isola, lo presiede Riccardo Travaglia, troppo noLo come geologo ed ingegnere minerario e più ancora per essere stai o \'ene1·gico cooperatore d'Ignazio Florio nella Costituzione della << Anglo Sicilian Sulplwr Company » ~he lo stesso Travaglia dirige; ne è vice p1·csidente il Professore Giacomo Pagano, economista di mente illuminata, competente non meno del Travaglia in materia mineraria cui Ila dedicato pregevoli pubblicazioni. E noi, in base ad appunLi manoscritti favoriteci dalla Presidenza e destinali alla 5a puntata del Bollctino che essa pubblica in Palermo, riassumiamo gui cifre e notizie di specùlle importanza, relative ai;.li rnfo!'tuni avvenuti nei dieci mesi dal l O Dicembre 1~98 al 30 Settembre, in rappo1·to con l'onere dell'assicurazione e con lo adempimento del contratto da parte delle due Società anonime milanesi. Gli operai occupali in media nelle zolfare dei soci della Mutua Siciliana durante i 10 mesi dal 1 ° Dee. al 30 Sett. furono : N. 0 18,000 soltanto, calcolati in base alle denunzie mensili degli industriali; N. 0 20,300 in base a 216 gio1•nate di lavoro effettivo che l'Ufficio della MuLua attribuisce ad un ope1·aio medio nell'anno; mentre in base ai calcoli dell'Ufficio minerario di Caltanissetta che rileva per il 1898 N, 0 205 g·iornate di lavoro effeLLivo per ogni operaio, gli operai occupati nei 10 mesi dai soci del!&.Mutua si elevano a 21,400. l<... urono pagate per 111ercedi e stipendi L? 6.982,000 Con una inedia 1nercede giornaliera di I,, 1 ,90 (1) Nei dieci mesi si denunziarono alla Mutua ed alle due Società milanesi: N.0 999 infortuni con N.0 1 257 operai colpiti. (i) Questa mercede media comprende i salari dei piconieri, qei carusi e degli impiegati ecc,

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