126 RIYJST.A. POPOLA.i.E DI POLITIC.4. LETTERE E SCIENZE SOCI.A.LI Tre degli aspetti di questa lotta spietata meritano più che altro di essere esaminati - o, piuttosto, tre delle ca• ratte,istiche di un'tpoca che essa domina e riempie, tre applic~zioni del principio rnpremo della concorrenza internazionale. Il protezionismo è diventato un po' dappertutto l'anima della difesa dei popoli impegnati in questa questione. La libertà degli scambi sembrava dover triontare 25 o 30 anni or sono, e anche i suoi avversari scontavano con terrore la sua espansione indefinita. Oggi le frontiere son chiuse; ogni stato si serve, come meglio può, dei prodotti dei suoi vicini, cerca monopol:zzare a suo prc fitto il suo proprio mercato. Il fenomeno non è speciale alla Francia che ha risolutamente rovesciato . nel 1892 il sistema impiantato in casa sua dal famoso trat• tato èel 1860. Il s:sterr.a della muraglia doganale ha conquistato nella maggior parte dei paed, grandi e piccoli, i governi monarchici e repubblicani. L'espansionecoloniale è il comp'.emento logico del protez:onismo. Ogni stato che chiude i suoi n:erca•i s'interèice i mercati degli altri statL Bisogna dunque che esso s, iluppi gli sbocchi delle sue industrie al di là di quei lirr.iti con delle 2nr:essioni. Questa è l'unica spiegazione di questo grande fenomeno moderno : la penetrazione dei Continenti m: ovi. La generali zza1ione stessa del metodo èelle conquiste lontane attesta ch'esso era neCt;SEariamente comandato da cause profonde. Forse la Francia, l'Italia, e in m:nor graèo l'Inghilterra, hanno ceduto anche un po' all'appetito della gloria militare, alla passione dei Chilometri quadrati, ma il movente capitale della· loro politica si ria~sume nettamente in ·que- ~ta espressione: le necessità degli sbocchi. Al protezionismo dei dirigenti corrisponde il prote1Jonismo dei diretti : quelli hanno interdetto lrentrata ai prodotti di frori, questi banno preteso bandire l'operaio · straniero. Tra i due fatti, ana1ogia perfetta, correlazione logic2. Ricordated le giornate dolorose di Aigues Mortes e di Bahia, la proscriz 1one dei Chinesi negli S1ati Uniti e ndl'Australasia etc. Effetto della concorrenza è s1ato ura nuova fìsonomfa ddla guerra economica. Essa dirige clasfe contro classe ; essa divide le classi entro loro stesse. * * * V. La lotta si avviva automaticamente. L'espansione esotica è un'arma a due tagli. Essa suscita dei nuovi rivali a qUti che hanno posto la loro speranza in essa. L'India che, durante un secolo, è stata per l'Inghilterra un'ammirabile sorgente di prosperità, s'è messa a fabb,icare, s'è chiusa parzialrr.ente a1la metropo:i, poi ii è volto all'Estremo 01 iente contro il Lancafcbire e 11 Midlands. Il G~appone, educato dagli Europei, è più minaccioso ancora. Le g;ovani comunità anglo sassoni dell'Australada danno dei colpi mortali alla produzione dd bestiame del nostro Continente. Sarà così, a breve scadenza, di tutte le terre ,·e•·g'ni ove la razza bianca ha fatto dti tentativi, ove esrn credeva conquistare delle officine di ricchezza, generando invece, in rea'tà, delle rivalità straordinarie: *** VI. La preponderanza del fattore economico nella vita internazionale, s'afferma ogni giorno che pasf a ; essa pesa sulla politica degli stati che domina, ai quali s'incorpora, e non vi sono più estmpi di potenze che subordinano a delle a~pirazioni ideali, a delle conside, az:one di onore nazion;i!e o della dinasli?, il loro sistema diplomatico, le loro relazioni coi vicini. L'elemento nazionalità, attenua e at:enuerà sempre più la sua a~ione. L'elemento commercio s'è rnstituito ad esso. Per stare ai fatti che sono ancora nelle men1i di tutti, l'espamione politica dell'Unione Americana, la sua dichiarazione di guerra alla Sragna non si 1i:utaccano es~c a degli interessi ingenti evidenti dd suo commercio? Bisogna. interpetrare, in virtù di un' altro principio il conflitto Franco Inglese che si trascina da anni e che da un momento alra'.tro, come al momento della cri~i di Fashoda, raggiume un grado particolare di acuità? In fondo all'imperialismo anglo-sassone non v'è che nn immenso appetito di aflari. Se la Gran Brettag-na non fosse certa che la Francia e la Rusda non le cr.iudessero i loro possedimenti d'Afi ica e d'Asia, essa le lascerebbe disperdere nelle occupazioni militad, e senza la minima protesta, i loro uorr.ini e le risorse dei loro l ilanci. La guerra economica non è una sah-aguardia contro la guerra in generale, al contrario quella può ogni momento scatenare questa. Invenamente le br.one relaz oni commercia'i possono cont 1 ibdre a ristaHlire e a mantenere le beone r~laz:cni diplomatiche. Quando, nel 1886, Crispi rompeva l'a~cordo trance itaEano, egli riconosceva la prima di queste asserzioni. AUorquando le due nazioni firmavano ultimamente un nuo ·.o patw doganale, il gabinetto di Parigi e èi Roma comac·avano la seconda. * >t + VII. La concorrenza commerciale, i bisogni economici, determinano fatalmente le nuove organizzazioni ,1ell'umanità. Lo sminuzzamento del mondo in gruppi sparsi non potrebbe susshtere molto. L'acuità stessa ddla lotta, dai molteplici aspetti, che è il fondo immutal ile della stoiia contemporanea, comanda dei riavvicinamenti, provoca delle associazioni di forze. Co:itro l'indi ddualismo nazionale, la gara degli scambi dà un attacco formidabile. Già la forma federa1 .iva sorge sugli oiizzonti ddl'avVt nire. Essa appare anche oggi, nel gr2n sogno che la borghesia ingll!se nutri~ce coi Chaml:-erlain, i Roseberry e i Dilke. La Greatcr 'Britain - la Federazione imperiale britannica - è il tipo di questi sin: 1acati del domani che si dh ideranno e si disputeranno i con'.inenti al di sopra delle n1zionalità chiuse dt i tempi presenti. Tra queste federat.Ìoni, e le coalidoni del passate, una differenza essenziale ti manlfes·erà. Queste dipendev.ino da un interesse d·:l momentc, dinastico o milit.tre; quelle saranno fondate, prima di tutto, sulla comùnanza deg'i interes:i econom:ci. Tra i gruppi che le costituiranno effettivamente ogni barriera commerciale cadrà. 11 giorno in cui la Gran Brettagna avrà 1iunito intorno a sè tutte le terre di lingua inglese, con o senza gli Stati U riti, e in cui queno motore unico regolerà a W estminster o da un altro p1 .10tole pa'pitazioni e il mov:mento di questo corpo irr.menso, i prodotti circoleranno Jiberamente da un membro all'altro. Ma, senza dubl io, c-:ntro quei di fuori, la GreaterBritain ti corazzerà con una lega rinforzata dalle dogane. Sarà un mondo che basterà a sè stesrn, e che Earà in re.tta, il più che ~ia possibile, con l'esterno. La guerra economica avrà dunque contribuito, ndla più larga misura, a far pas~are i popo:i da un quadro di organizzazione ad un altro. Certo, se vi deve ·essere espamione di , i· a da una parte, , i ~arà anche azione di altre federazioni dall'altra. 11 campo di azione dell'uomo si restringerà e si amplificherà nello stesrn tempo : dal tal popolo al tal altro della medesima associazione, i rapporti ~aranno così quotid: ani, così intimi che le divenità d fonderanno in un'armonio~a unità: da un'associazione all'altra i rapporti si iidurranno allo stretto ne• cessario e le divergenze ~i accentueranno. Ma questa tappa ddle federazioni no:i potrà prolungarsi. Esfa edificherà dapprima un internazionalismo frammentario. La guerra per gli fCambi tra le leghe avverrn1ie si proseguirà frattanto con una ~ivacità sempre maggiore, accresciuta da tutta la forza stessa degli elementi che soco di fronte. Allora per tutte le pressioni dei fatti economici per cui di secolo in secolo salgono le idee madri dell'umanità e le forme della chilizzazione, le società spezzeranno le ultime linee feparatrlci per confondersi nella fratellanza unÌ\ ersale. PAuL Louis.
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