138 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI . . vere le costruzioni navali ed incoraggiare la navigazione. Questa p1~otezione. e questo incoraggiamento sono stati accordati da tutte le nazioni, sotto forma diversa, all'industria navale, che ha ec-·ezionale importanza politica e navale. Il Commissar-io per la navigazione mercantile attribuisr:e la scarsa partecip<tzione della bandiera americana alla grande navigazione; oltre alle cause generali suaccennate, a queste allre: al prezzo ài costruzione dei piroscafi in acciaio, da prima più elevato negli Stati Uniti che nell'Inghilterra e in Germania; alle maggior-i spese di navigaz10ne, in salari principalmente, dei piroscafi americani; alla mancanza negli Stati Uniti di un sistema detel'rninato di aiuti alla marina mercantile, a differenza di quanto fecero l'Inghilterra, la Germania, la S/a3na con le linee più definite, e con progra·nma più generale la Francia, l'Italia ed il Giappone. Alcune di queste cause sono in via di scomparire. I porti americani, ad esempio, abbondano di viveri; le imposte che gravano sulle costruzioni e sulla navigazione C'ominr:iano ad essere abolite ed àttenuate; il capitale americano abbondante si svolge con slancio alla marina; il carbon fos;ile abbonda; la stèssa Inghilterra Cùmincia a trovà1•e convenien;,;a nel fornirsi di piastre di acciaio per le costruzioni navali negli Stati Uniti. Intanto la pre;;enza nel Pacifico di nuovi conèorrenli - la Germania ed il Giappone - rende. sempre più nece<:;sarjo che l'America si r.i._desti; e si ridester·à · energicamente adottando il sistema de~li aiut.1 tdl~ costruzioni ed alla navigazione, nella forma che sembrerà più opportuna; preferibile quella dei premi alla navigazione. Nel 1897 si prevedeva che dovessero bastare L. 20,000,000; si potrà arrivare anche ai 30,000,000· Ciò che si spenderà sarà sempre al disotto di ciò che si paga agli stranieri per noli, dice il Payne. E il risveglio è stato già sensibilissimo nel 1898. « li problema del ris<;>r6i~ent_odella, marina americana si, pre;_enta così eieno d1 per1coh per 1 Europa; e neppure I Inghilterra '·è libera da preoMupazioni: essa riconosce che gli StaLi Uniti per gli ultimi eventi, hanno bisog:10 assoluto di una marina mercantile, che l'illimitata potenzialità di esportazione della grande repubblica, congiunta ai suss:di governativi, farà sorgere rapidamente il nuovo naviglio; che il sistema americano della protezione come fece sorgere i re del ferro e de!t' ac iaio, farà sorgere i re dei p:roscafi, i ·quali saranno alla loro volta, sog3etti od alleati ai re dei costruttori navali, e che, infine, qualclie potente società di navigazione, dal capitale gigantesco, un trust come ~uello per la produzione dell'acciaio, con 300 milioni d1 dollari di capitale, monopolizzi i traffici marittimi e~cludendo la concorrenza straniera. Gli Stati Uniti hanno apertamente dichiarato che il loro intento è quello di combattere prima la marina germanica, poi l'inglese; la lotta si svolgerà principalmente nel Pacifico. Le conseguenze di que~ta lotta si ripercuoteranno sulle marine delle altre nazioni Europa, perché 1~ marine inglesi e americane se saranno battute dalla americana faranno conc.orrenza asp1·issima alle mede3ime (Rivista internrr.- zion.ale di scie:i::eSJciali e di ci_vli-iea siliarie. SeLLembre). Urbain Gohier: Anglofobia. Una grande battaglia internazionale è impegnata nella quale saranno decise le sorti d~lla civillà. Da t.:n lato stanno la libertà, la giustizia ed iJ1progresso; dall'alL1·0 la servilù politica, l'oppressione e la reazione. C'è una nuova Santa Allaenza, ch'è !'or- , ~ano della, controrivoluzione ·e' ch'è insp·Ì'rata dai gesuiti di Roma e dall'imperatore di Berlino. Essa ha suscitato attraverso all'Europa, e pr·indpalmenle in Francia, le oslili.tà contro l'Inghi,terra: colle quali ostilità si fa innanzi la tempesta della reazione politica, religiosa, filosoflct1 e morale.· È glol'ia dell'Inghilterra di vedere la propria causa unitn a quella delle •tibertà; ma quesla gloria porta con sé gravi rischi, dei qua!i è bene avere piena cosèienza. Cont1·0 l'InghilLepra e contro la libertà è schierata la Sanla Alleanza dei governi r,·azion1ri e della Chiesa romana. Il capo scello della Santa Alleanv, è l"(mperatore di Germania, mentre la Cl1iesa Romana è dòmrnaLl'l dai Gesuiti, il cui ·generalo ·,ero è il Papa. La chiave della situazione eul'opea si oLLiene dal ravvicinamenlo di qu<>sti tre fatti: 1° i Gesuiti, i campioni della reazione mondiale, di 1·ecente sono slali richiamati e insediati in Ge:mania da Gu:-rlielmo II; 2° i g2suiti francesi dispongono dell'armata, della finanu,, delle forze politiche e .suciali della Francia; 3° gli scl'ittori e i politici dipendenti dai ge;uiti si sfo1·zano di riro,wilinre la Fran~ eia colfa Germania ed eccitano l'odio della Francia contro l'lnghiltera. (National Rewiev. Settembre). Nina Bang : La fine del lock-outdanese (1). Il lock-out è finito. Cominciò il diciannove maggio cogli Evvùn dei padroni; terminò il 4 Settembre cogli Ev<Jiva degli operai. E1'a un assalto gigantesco dei padroni contro il proletariato organizzato; il risultato ha mostrato che la fortezza dei lavoratori era inespugnabile. Quando i padroni invia1·ono il 15 maggio alla Federazione dei sindacati i loro otto articoli, la Federazione rispose facendone la critica. La Federazione respingeva ogni attentato contro la libertà dei sindacati, reclamava il diritto di voto per i sindacati locali e la libertà pei sorveglianti di entrare nei sindacati; domandava che le tariffe concordate non terminassel'O il 1° Gennaio; e dichiarava, inoltre, di non potere assumere alcun impegno per gli operai che non facevano parte della Federazione. Degli otto articol,i accettava l'interdizione del boicottaggio tanto da pat'te dei padroni, quanto da quella dei lavoratori; ed ammetteva che gli operai riprenderebbero il lavoro nel luogo stesso dove si trovavano al momento del conflitto. Sull'ottavo ed ultimo articolo si concentrò la lotta : i padroni domandavano che la Federazione dei sindacali garentisse loro il diritto di dirigere il lavoro e di determinarne le condizioni. Alla cessazione del conflitto si è visto che la vittoria è rimasta ai lavoratori; perché nel compromesso è vero che si riconosce nel padrone if diritto dirigere il laooro, ma si ammette nell'operaio que'lo d'intervenire per fissarne le condizioni. Da altre dichiarazioni risulta che gli operai restavano nello statu qu1 ante il lockout,· e che essi hanno accettato ora soltanto quella parte degli otto articoli che si erano dichiarati pronti di accettare in Maggio. Essi, d'altra parte, hanno guadagnato moralmente moltissimo: essi hanno consolidato la loro organizzazione provata dall'asprissima lotta; nonostante i grandi sacrifizi imposti, no!l un sol membro ha disertato il posto; si sono privati di tutto ciò che non era strettamente necessario per soccorrere i loro compagni; in tutto il paese non si è troYato un solo rinnegato. Gli operai hanno mostrato ai borghesi ciò che può ottenere colla calma e col sangue freddo un proletariato cosciente. Gli operai hanno appreso inoltre, per non dimenticarlo più, che l'azione politica è tanto necessaria quanto quella sindacale; essi comprendono adesso che per evitare il rinnovamento dei fatti di que;ta estate, occorre qualche altra cosa in più della semplice organizzazione sindacale, e che bisogna guadagnare una forza politica capace d'impedire che i padroni ricomincino una lotta tanto pericolosa quanto quella che tentarono in Maggio. I padroni, fusi coi reaz1011ari di dest~a, sono una esigua minoranza nel paese ed alle prossime elezioni comunali e politiche perderanno ogni influenza. La maggioranza appartiene ai contadini democr:1tici ed ai borghesi liberali. Durante il lock-out, i padroni e i reazionari della destra tentarono scindere la ma~gioranza cercando di attirare a loro, in nome della ctifesa comune delle proprietà, i contadini e i borghesi, tentando dividere il p::iese in due partiti : i socialisti e la massa reazionaria. Ma essi fallirono e il risultato del lockout ha distrutto ogni speranza di riorganizzazione po..: litica della destra ·reazionaria; Solto Lutti i punti. di vista - anche solto quello dello sviluppo della solidadarietà interna1.ionale - la fine del lock-out .ha segnato una gi·aride vitforia del par'tito operaio' danese'. (.Lemouvement socialiste. 1° Ottobre). . Sens: I t .deschiin Italia I tedeschi di Germania sono penetrati in Italia poeo a poco, con un· metodo simile a quello di Moltke, '>'])rima coi viaggiatori, poi coi commercianti, ·gl'i11dustri'8l'i, i banchieri e i· g,·andi produttori, L'Italia assorl,iva nel 1897 lire 150,397,000 di mercanzie (i) Il Locle-out è lo sciopero ... dei padr~ni. La parola è inglese e non è esattamente traducibile in italiano. Quando in Inghilterra c' è uno sciopero cli operai per impedire che quelli al lavoro possano soccorrere i compagni in isciopero chiudono le fab. bl'iche e gettano tutti sul lastrico 1 lavoratori di un dato ramo di industria. Al locle-out ricorsero nel 1887, ed in vaste proporzioni; in occasione dello sciopero dei meccanici, di cui si discorre ampiamente nella Grande battaglia del lavoro di Colajanni. In Danimarca i padroni, allarmati, dai pro~ressi delle associazioni op~raie e d~l socialismo p~·esero, essi l'iniziativa della lotta e dichiararono 11 locle-out finito male per loro. · · . · (N. d. R.)
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