Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 6 - 30 settembre 1899

118 RIVISTA POPOLA l{E DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl sia la forma oblunga del cranio, aumenta col diminuire delle at'.itudini mentali, i fanciulli hanno maggiore sensibilità loc1le prima della pub<!rtà e le ragazze più dti ragazzi; quei delle classi non operaie più degli op:::rai, e i fanciulli di colore più dei bianchi. (Rivista :Moderna di Cultura. Fascicclo 5-6). WiLliam, A rcher·: AmericaedInghilterra. La guerra colla Spagna ha cancellato per sempre le memorie della grande gue1·l'a civile ed ha completalo il processo di consolidamcnlo ch'erasi iniziato da venti anni. Un nuovo orienLame11to si è sosLitmlo all'antico. Gli StaLi marittimi dell'Allanlico si contrappongono al crescente predominio dell'OvesL; ma questo contrasto d'interes-,i é naturale iii un paese come· l'Ame1·ica, che non é un sern~lice 01•0-onismo naziona~e r~ssomigl\a.n~e a~li Stati di _Europa, ~a ad u11a cùnger1e d1 comumta 111 vista delle difficoltà rassomiglianti a quelle, elle mantengono· disunita l'Europa. Ne~l'_uni_onest~ la speranza dell'Europa futura. Gli Stati U111ti d1 Amenca precorrono gli Stati Uniti di Europa anzi del mondo. Gli Stati Uniti sono un microcosmo'. presentano in piccolo Lutti gli elementi, i rruali agis-~011~ nel m_ondo_,o che lo h?nno mantenuto <Juasi senza interruzione 111 uno stato d1 lotta sanguinosa. Vi sono o-rand i d_ifferenze di cli11:1a.~ di condizioni . geogiaaficlie. dai qual: r1su!Lano confl1U1 d 111tei•e.;;semateriale tra le diverse regioni <lei paese. Vi so110 differenze di 1·azza e di li1JO'ua est1·emi di ricchezza e di povertà. Come se si avesse 0 vo: iulo essere sicuri di non omeLLere alcuno dei faLL01·idel problema_ della civiltà, gli_ ~omini del passato secolo le- ~arono ai 1_01·<0:1-1s~en~entiti peso dei negri - una razza rncapace di assrnnlnz1one, eppure tanto ten,:ice nella vita - In breve le difficoltà e le tentazioni di dissenso a migliaia angustiano la repul.Jblica-giganle; eppure esse le supera e proce~e ne_! suo sviluppo coi metodi pacifici, e presenta un _u111coe rnapprezzabile oggetlo di lezione pel mondo. Il prnno germe della probabile unione dèlle nazioni si deve scorgere nella simpatia Lra l'Inghilterra e l'America, creata dall'ullirria guerra. Prima <lella guerra non c'era né odio nè amore, ma l'indifferenza e1·a la nola principale dell'America verso l'Jnc,Jiilter-ra. Ma c1·a un indifferenza, che pote,·a facilmentt degenerare in antipal1a; adesso tende a muta, si in amicizia. Questo cambiamento di recenle si é ing1·andito. Però la ri::onciliaz\one dell'America co!I'Ingh\lteiTa non saPà mai completa srno a tan~o. c)1e gl,111gles1 non si sa1·n11110completamente conc1hat1 coli Irlanda. Intanto, da alcuni sintomi si può scorgere che l'ostilità degli il'landesi-americani verso l'Inghilteri·a é i11 diminuzione. Inoltre, le opinioni degli Americani ,,erso l'Inghilterra differis~ono molto da quelle degli inglesi verso l'Americ::i. Un ino-Jese 1100 può n~ai concepire cl1e gli Stati Uniti sono u~ paese st1·amero; ment_re pei· milioni di americani l'Inghilte1'ra é un paese straniero come un alLl'O.Ciò si può vedere in molti viaggiatori americani, molto più il fe11omeno si osserva in coloro. che rimangono a casa. Molti ame1·icani sembrano in_diff~renti ~inanco_ alla comod_iLà di poler parlare 1~ propria l111gua 111 InglulLerra; e ciò perché essi llou s1 preoccupono molto come gl'inglesi di parlai·e male una )ingua straniera e passnno in F1'ancia o in Italia come se fuggissero da Londra. L'Inghilterra non è eh~ un no1ne, ed il nome di un nemico in guerra coi loro padri, e del l01·0 · principale rivale nel commercio. Essi uon !tanno alcuno Jei punti di contatto coll'Ino-hilLeiTa si0ili a quelli che rruasi ogni inglese ha coll'America'. Ciò non pertanto i viaggiatol'i inglesi sono intolleranti delle abitudini amel'icane; e questa intolleranza genera p -rocchi dis_'rnpori .. Un: ing)ese dichi~i>ava d_ì non poter tollerare gh amer1can1 pe1 pantalorn larglu elle indossavan?. Un altro inglese. di gran?e in~ell~genza, dopo aver latlo un lungo giro 111 Amenca, dichiarava: « Ciò che sento rlapper~utto é il subbut·banismo. Tutto è Clapham o Camberwel (sobborghi) in una scala gigantesca i>. Neila forma di ques~e espressioni è esemplificala la illusione del me~eopohta111srno che non può che offendere gli Americani. (Axll Mall Maga.~ine. Agosto e Settembre). L. Garreau: li medio evo e l'emancipazione. L'evoluzione é i11 ogni cosa la legg0 dell'universo. Nelle società um::ine questa legge si compie senza dis,·onLinuilà, ma con una estrema lenlezza. Pos-,iamo studiarne l'azione i11sensibile in apparenza qu.rntunque sempre. effetLiv~ da secoli, in_ una pa~ina di supremo ir,tet'e.;;se: l'abolizione della scl11aviLù. Nell'Europa occidentale, questo avvenimento immenso si produce in un modo graduale; si è svolto senza fretta e senza scossa dalla caduta dell'impero rom~no sin_o alla rivoluzione francese;· perché nel 178!:I certi angoh della Francia e della Germania conservano ancora delle tracce del servaggio. È da osse"rvare c_he_dopo la fine ~el Medio ~vo, malgrado le modificaz10111profonde subite dal regHne politico e da tutto l'orga11ismo delle nazioni, nessun cambiamento notevole era int~1·ven~to nel_lo stato delle persone. Salvo qualche eccellone, 11 colt1vatore restava servo nel XVIII secolo nei luoghi ne~ quali il Me~io E~o n~n l'aveva emancipato; es;;o era hbero e sem1proprietario nella mao-o-ior parle dell_e Lerre p~rcl!é tal~ !'ave~a f_atlo il Medio ~~o. Questo pe1·iodo a cui gh slor1c1 aLtnbu1scono l'atto di nascita e di rnorte, un poco arbitrariamente, dal 476 al 1453, é d_unrrue que_llo che operò la_ gr~nde opera ~i emancipaz10ne le cm conseguenze s1 sviluppano oggi. Durante la deca<;lenza ~ell'l'.npero rof!lano sotto gl'imperaLori crist1a111 ia leg_islaz10ne relativa agli schiavi ricevette alcuni addolc11nent1; ma alla caduLa dell'Impero la loro condizione legale e so?iale non era modificala; e non la fu , sot_Lo le monarchie barbare. Il fattore prima della evoluzione durante i secoli di anarchia che seo-uirono fu il matrimonio: la Chiesa ammetteva al sacranfento del ,nafrimonio gli schiavi. contrariamente all'antico dii·itto romano e qualche -yo!La_an~he l,i univa a dei tiberi; il primo progresso per gh schiavi fu I aggruppamento per famiglie. Nel secolo XII Papa Adriano IV proclama validi e indi~solubili le uni_oni co1:tratte dai servi senza il permesso dei loro padrom. La dipendenza degli schiavi non é più assoluta, 111 quanto alle pe1·sone; ma la 101°0 soc,,o-ezione è an_co1:a completa in materia di pl'Oprietà. Allofa 0 i servi comrnc1ano a domandare la fissazione dei loro ohblio·lii pecuniari e il diritto di testare che otteno-ono o con O'ra~di sacrifizi o con rivolte armale. Il succ~sso dei C~rrni11i nssicurò il doppio risultato ai servi di alcune o-randi città; es3i ottengono Ol'a quà ora lù deìle carte c11e ne ricono~cono la emancipazio1:e più o meno co;npleta._· I decreL1 del 1789 erano basali sulle carte dei secoli XIII e XIV, prepa1•ate esse stesse dall'acca.samento effellualo dal V al X secolo Il Medio Evo intanto lta lasciato deo-li insegnarne11ti ai prililici contemporanei: 1° durante ~n lungo pe1·iodo di nnarchia il feudalismo e la Chiesa i11darrw cercano di ossicura1·e la difesa dei beni e delle p~rsone e si se11te la ncc~ssità di uno Stato forte; perciò ~ruando L[uesto sorge _111 Froncia_ con Fi_lippo il Bello. nemico del papato, la Clnesa benedice la monarchia· 2° oggi si 1·ipete cl1e le g1·and1 guerre e le ecatombi um~ne s_ono dovute ai Re, cl~e ere 1_1·0110l_a fumisteria patriottica per fare baLLere 1 popoli; ma 11Medio Evo ci mostrn un epoca senza patria, nel senso classico e moderno della pat·ola e in cui gli uomini si battono e si nmmazzan? s_enz~ t1:e0 ua. La_ sLoria della eman_cipazione _d~gli sch1av1,_ch é 11punt<;>d1 pol'le(1za del !11ov1menlo pol1t1coeconom1co attuale, rnse.~na, 111fìne, ciò che si può ollenere dalla lenta evoluzione senza violente riYoluzioni. (Humanite Nouoelte. Sei tembre). Georges Blonclel: L'o~eraiotejesco. I fai.ti caratlel'Ìstici e capit~li dE:lla evoluzione d·e1 popolo tedesco ·og·gi sono: la u111ficaz1one della Germania e la Lrasformàzione d~lla stessa 9-erm~nia da paese ag1·icolo in paese induslnalc e rna111fattune1·0. li pri1110 avvenim.enfo è uno dei più gr-andi del secolo. Questa unità é importante in isfJecie, nel dominio legislativo; e i11fallo di Jeo-islazi~ne é anche llotevolissima quella Oj)eraia, clie noll lia il solo scopo filanti opi,·o e sociale, ma tende a consolidare l'unità politica. Non é meno importante il secondo avvenimento. La Germania e1·a p1·evalentemenle ao-ricola ancl1e nel 1870: _il 50 _010dal!~ _sua popolazione ~pparteneva olle clas~1 agncole; s1 1·1duce a 42 OtO nel 1882; a 35 010 nel 189.:>; non sorà che del 30 010 alla fine del secolo. Questa trasfo1·mazio11e e la èaLLiva distribuzio1113 della prop1·ietà ru 1·ale con t1·ibuisce allt1 cattiva distr·ibuzione della popolazione, la cui densità è di 400 ab. nelle regio~1i renane. In Germania non solo prevale già l' in~ duslria, ma ·anche la grande industria. Interessa conoscer~ quali soi10 sta_te le conseguenze di questa trasformo~1011e pu1· I ope!'a10 tedesco. Se si pl'ende in considera?one un opera10. ~ella metallurgia - una delle più sviluppale - a Gle1w1Lz, pe1· ese111pio, si trova che esso a:rendo 1nogl~e e cinque figli guadagna circa L. 3,60 al g1~rno. ~a v1_1~non costa cara; ciò nonostante, per ev1Lare 1 deb1L1,deve costringe1·si ad abitudini di grande

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