RIVISTA POPOLtfRE DI POUTICA LH1TERB B SCIENZE SOCIALI III l'Inghilterra ( r ). Ora delle due l'una: o realmente gli uomini che vis:iero in Roma antica e vivono nell'tnghilterra contemporanea appartengono alla stessa razza, e non si può deplorare e deridere abbastanza l'impertinenza dei romanzieri antropologici, che osano considerare come inferiori per la razza gli uomini che hanno -comune lo st1pite coi famosi anglosassoni, dei quali ci -cantano le loJi sino alla noja. O gl'Inglesi e i Romani, -contro l'ipotesi di Sergi, appartengono a due razze diverse, e rimane dimostrato luminosamente che la diversità ddla razza non costituisce un ostacolo per raggiun- .gere la più alta civiltà, cui sinora si sia pervenuti. Da tale dilemma non si scappa. All'ottimo Niceforo subordinatamente si può chiedere: .avete concesso - bontà vostra I - che la Sicilia e la 'Calabria abbiano minori i segni dell'inferiorità psichica -di fronte al resto dell'Italia meridionale. Eppure gettando uno sguardo sui bei cartogrammi dell'Atlante di Antropometria militare del Livi si scorge che i caratteri fisici degli abitanti della Sicilia e della Calabria si avvi- ·cinano di più a quelli della razza maledetta che popola fa Sardt-gna I E lasciamo da parte queste divertenti osservazioni sulla logica e sul rigore scientifico dei sostenitori della inferiorit~ della razza del mezzogiorno e delle isole, per venire ad -una conclusione, che non può essere scrollata da cento romanzi antropologici scritti in istile più o menq .seducente - seducentissima l'Europa Giovane del caro Ferrero. L'incrollabile conclusione che scaturisce da fatti inne• .gabili è questa: la Sicilia e il mezzogiorno hanno avuto periodi di splendidissima civiltà, mentre il settentrione era barbaro; la civiltà e la barbarie, relative sempre, si .sono alternate negli stessi luoghi e pur rimanendo immutate le razze. Gli sprazzi di luce che getta la storia dileguano le nebbie, che i sostenitori della inferiorità -delle razze vogliono far sorgere. Questa conclusione acquista maggiore evidenza, diventa assiomatica, pel fatto che l'alterna vicenda tra la barbarie e la civiltà, tra l'evoluzione progressiva e la evoluzione regressiva, non è propria ed esclusiva del mez· zogiorno d'Italia, ma si riscontra in Francia e in In- .ghilterra e in Germ1nia da per tutto, e sopratutto nei paesi abitati dalle razze meglio quotate e più esaltate come razze superiori. Il mezzo secolo di storia dell' Inghilterra che prende nome da Walpole è tanto vituperevole, se non di più, quanto quello che in Italia prenderà nome dai Depretis e dai Pelloux. Ecco tutto. Ma perchè l'Italia meridionale ed insulare decadde o -almeno non progredl colla stessa rapidità dell'Italia settentrionale ? Per un . insieme di fattori esclusivamente sociali, che costituiscono un aggrovigliamento davvero inestricabile, nel quale sinora a nessuno riesce di stabi-· lire quale sia quello primitivo, da cui gli altri poterono dajvare. Si tenga conto nel valutare queste d fficoltà che nella fenomenologia sociale gli effetti rigenerano le cause e danno origine ad altri fenomenj, che alla loro ·volta agiscono come nuove cause modifi.:atrici e perturti) 11Sergi cosi avvicina i romani antichi agli inglesi contemporanei : « somiglianza per i metodi <li colonizzazione, per tatto politico, per senso pratico, per fermezza di propositi, per tolleran- .za religiosa, per grandiosità delle opere e arditezza nelle imprese per egoismo bene inteso unito armonicamente al principio della . solidarietà sociale». Non c'è che obbiettare qui sulla rassomiglianza psico-morale tra 1 due grandi popoli storici; in quanto alla rasso• ·miglianza nel tipo fisico è un altro paio di maniche: mi pare che questa sia stata invocata artificiosamente per non assestare un colpo irreparabile alle teoria della razza. Alla quale lo assestò Cesare Lombroso col suo articolo : perchè Vene.;ia fu grande pubblicato nella stessa Nuooa Antologia. E' certo che a Roma ed all'Inghilterra rassomigliò molto l,a regina delle Lagune ; ma secondo lo stesso Sergi gli abitanti di Venezia furono e sono fisi- --camente ben diversi dai meridionali. Ed anche qui sono superflui ·i commenti. batrici. Come agiscono i fattori politici, economici, intellettuali ecc., nel loro insieme eliminando la pretesa influenza della razza lo ha dimostrato bellamente lo stesse Lombroso nel suo pregevolissimo libro: L'..Antisemitismo e le scienze moderne ; e prima di lui studiando lo ste~so popolo lo aveva dimostrato Carlo Cattaneo, il grande pt:nsatore e politico stoltamente dimenticato nella monografia: Interdizioni israelitiche, che risalgon~, se non· erro, al I 835 e che pare scritta ieri. Dopo quanto ho detto altre volte ( Detiuquenza della Sicilia, Sociotogiacriminale, Per la rana maledetta, Settentrionali e meridionali ecc.) non sento il bisogno ·di ripetermi enumerando i fattori e il loro modo di agire, che generarono le presenti condizioni dell'Italia meridionale ed insulare; del resto non potrei che associarmi a quanto hanno esposto in questa inchiesta il Lombroso, il Loria, rerum scriptor, il Marchesini. Dall'illustre prof. Loria discordo solo per la soverchia imporanza eh' egli ha accordato alla densità della popolazione. Questa è densissima nella Campania - assai più densa che in Toscana, nell'Umbria, in Piemonte ecc. - eppure ness~no ose~ebbe _dire che il grado attuale ~ell~ sua ci~iltà '/ sia magg10re d1 quello delle accennate reg1on1. Sondrio ~ .,, · Potenza pochissimo dense entrambi presentano condizioni di civiltà assai diverse. Lo studio delle cause della fenomenologia meridionale somministra le più opportune indicazioni curative - le quali sono state sinora, in tutto o in gran parte, trascurate dai governanti che dovevano riparare il male fatto dai passati regimi. Questa dimenticanza deve anche rimproverarsi ai settentrionali, che maggiore avrebbero avuto il dovere, perchè più colti e più evoluti, di provvedere. E con ciò la loro vantata superiorità riceve un colpo difficilmente para bile; essi hanno fatto mostra di una imperdonabile leggerezza, perchè hanno dimenticato che, dato il mastodontico regime unitario, che pesa sull' Italia come una cappa di piombo, il guasto delle regioni meridionali doveva fatalm_ente e sinistramente ripercuotersi sulle settentrionali. E giusto ricordare pure che la corruzione politica del mezzogiorno, non maggiore ma diversa di quella del settentrione, si deve in massima parte al nordico Depretis . I rimedi più efficaci per guarire il mezzogiorno dai mali presenti non possono essere somministrati che da un governo onesto intelligente e preveggente; quale non abbiamo. A renderlo pessimo contribuiscono abbastanza i settentrionali. Basta riflettere che il Nord ci ha regalato il Pelloux e che la reazione presente fu voluta ed imposta dalla Vandea lombarda. L'azione dello Stato perchè riesca efficace e duratura dev'essere integrata da quella degl'individui. E su di ciò ho insistito vivamente nell'appello agli italiani del mezZ?gforn~, che fa parte del~'o~u~co!o: Setten!rionali e mesidionali... Ma perchè· gl'md1v1dm coopenno alla cura occorre sopratutto, che essi abbiano fede nella possibilita della guarigione ; e questa stoltamente viene tolta dalla dottrina, che fa dipendere la fenomenologia sociale dalle condizioni del clima e della razza. Dr. NAPOLEONE COLAJANNI. Deputato al Parlamento Dr. NAPOLEONE CoLAJANN1. LA GRANO~ BATTAGLIA D~L VORO È un opuscolo interessante sul movimento unionista. inglese. :sono 4~ pagine in• quarto grande. - Prezzo : Centesimi settantacinque. '1
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