Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 5 - 15 settembre 1899

94 RIVISTA POPOLAREDI POLITICA LE1TERE E SCIENZE SOCI.ALI de mai attingerebbe la sua giustificazione un moto anti-repubblicano? Col Panama, col boulangismo, col dreyfusismo la Francia ha avuto crisi di pletora, non altro. Sarebbe necessario rifare la storia degl'ingegnosi espedienti con i quali riuse1 agli agitatori antisemiti di sollevare l'animo del popolo minuto couLl'O g!i ebrei; perché i giornali italiani, non esclusi i noslri, cadono in un grosso equivoco quando proclamano che l'antisemitismo in Francia è cosa trascurabile e che il popolo sia dreyfusista. Ollre tre giornali quo.tidiani parigini che fanno professionalmente dell'antisemitismo - la Croix il Courrier francais e la Libre Pare te, con 1 milione cti yopie e 3 milioni di lettori - vi sono gli organi diffusissimi del nazionalismo - il Petit Journal, la Patrie, l'lntransigeant elc. - che attaccano Israele con non minore furore degli organi clericali ver-i e propri. La società francese è impregnala di antisemitismo e ciò spiega le esilanze di ogni gabinetto di fronte alle violenze antisemite. La lacrimevole farsa di ·:ia Chabrol non é seriamente scusabile nemmeno coi precetti umanitari più apostolici. La verità è che il Governo non osa mettersi in lotta con la sc,cieLà francese. Di qui la insolenza sempre crescente degli antisemiti, e la spiegazione della mossa degli anarchici e di Sebastiano Faure. (Critica Sociale 1 Settembre). Vilfredo Pareto : 11dirittodi sciopero del personaledei servizi pubblici. Il diritto di sciopero in teoria non è contestalo da nessuno, ma non così in pratica, eccetto che per l'Inghilterra. Il più spesso si f'a pendere la bilancia dalla parte della classe che ba il potere : in Halia, la favorita é la classe dei proprietari. Il diritto di sciopero essendo generalmente ammesso si deve fare eccezione per serviii pubbli<'i come le poste, i telegrafi, le strade fen·ate, e le manif'aLLure dei diversi monopoli dello stalo '? Parecchi autori rispondono affermativamente. Lo Stato - dicono - assicura agl'inipiegati delle condizioni ch'essi non trovano nell'industria privata..... quindi bisogna che loro Lolga il diritto di coalizione e d1 sciopero!! Il gran principio della legislazione moderna è che l'uomo non possa vendere il suo lavoro che per un tempo determinato, e non v'è alcuna ragione di fare eccezione per un uomo che lavora per lo Stato. Il commendatio dei Merovingi, per cui un uomo si metteva sotto la dipendenza di un altro, era meglio del nuovo servaggio rndustriale che un decreto reale ha sLabilito in ILalia: perché al101·a, almeno, l'uomo aveva oltre dei doveri anche dei diritti, meutre ora ha solLanto dei dove1·i. (Journat des econom,istes. Agosto). P. Lero,tj-Beaulieu: Le strade ferrate chinesie l'apertura del CelesteImpero. Malgrado le l'ivalità delle diverse potenze sembra che la civiltà europea sia riuscita ad ap,-irsi le porle del Celeste Impero. Dei prog,·essi sono stati compiuti: dopo la facoltà di sLabili1·e delle manifatture nei porti apei-t,, ottenuta col trattato di Shimonoseki, se ne è aggiunta, nel 1898, un'altra, non meno importante, quella dell'apertura alla navigazione a vapore di luLte le acque navigabili in 13 delle 18 province, specialmente nel bacino dell'Yanga-Lie-Kiang ove, come in altre provincie più ricche e più vaste, anche i diritti doganali rnterni (likins) verranno riscossi regolarmente, ciò che è una vera rivoluzione. Riguardo alle strade fe1·rale, dopo il trattato di Shimoneseki sono stati concessi a~li Europei più di 10.000 Km. di ferrovie dei quali 40u0 sono già in atlività. Oltre le concessioni delle st1·ade fe,-rate sono state date dal governo di Pechino parecchie concessioni di miniere, tra le quali la più considerevole quella a« un sindacato, anglo italiano in apparenia, pres- « so a poco inglese, in realtà, detto Peking-Syndicate ». Sono questi, immensi giacimenti di ca,·bon fossile e di antracite nelle prossimità del Fiume Giallo. I concessio• nari hanno pieni pote1·i di sfrultal'li e di costruire delle strade ferl'ale collegantesi colle linee navigabili e alle altre linee già esistenti. La 1-iccheiza e l'estensione di quesli giacimenti fanno spe1·are che quesLa int1·apresa doventet·à un giorno mollo profittevole, vinle le p1·ime difficoltà. 'fra il HJ0:3 e il Hl0G l'al'ia vivificanLe del di fuori sarà comiuciaLa a penel1·al'e in quesla atmosfera chiusa nella quale viveva la China. - Questa tl'asformazione salve1·à il Celeste Impero dallo smembramenLof Sembra che la China potrà restare, almeno per un cerlo tempo, una specie di domillio collettivo in cui le nazioni eserciteranno simultaneamente la loro aUività economica 1 come lo è un poco la Turchia, con questa differenza, però, che il Celeste Impero è molto più vasto, più ricco. e abitato da una popolazione molto più densa, rndustriosa e commerciale. In questa messa in valore della China saranno le nazioni più l'icche clte avranno la parte p1·incipale, come l'lnglnlterra, la Germania e la Francia, purché, rinunziando ad ambizioni politiche, si limitino a difendere la politica della vera porta aperta, intendendosi abilmente, sul semplice terreno degli affat·i, cogli uomini di ogni nazione. Anche gli Stati Unili pei loro capitali, la Russia e il Giappone per la vicinanza avranno nell'Impero Celeste la loro parte. L'integrità dell'Impero Celeste sembra oggi molto preferibile alla sua spartizione, non perché il governo chinese sia convertito alle idee del progresso, ma perché è convinto della sua incapacità a resistere all'Europa, ed é rassegnato a ceder alle pressioni del di fuori. Certo, sulle mani grasse dei mandarini resterà una buona parte dei benefici che produrrà la trasformazione della China, ma sarà ciò molto meglio che un'introduzione troppo brusca di riforme che produrrebbe torbidi non indifferenti. Quando la massa chinese sarà messa in contatto coi resullati del progresso occidentale, il suo buon senso pratico forse la convertira. (Revue des Deux des Mondes 1 settembre). Climae colonizzazione. Si premette che deve ammettersi l'unità di origine del genere umano, e ch'è un pregiudizio l'attribuire alla temperatura una influenza sulla distribuzione della popolazione. Gli avanzi di tigri e d1 elefanti al polo artico e quelli di renne sulla Garonna in Francia dimostrano che i mammiferi sono cosmopolitici; l'indiano americano vive tra il 50° grado di latitudine S. e il 60° grado di lat. N. I differenti tipi di uomini non sono disti11ti da linee isotermiche, ma dai continenti. La razza bianca ha occupato da principio le regioni fertili della zona temperata; adesso anela ai deserti; si deve procedere alla conquista della grande wna tt·opicale. Vige un curioso pessimismo sull'acclimatizzazi0ne dell'uomo nei paesi tropicali. Sino al 1850 il D.r Knox dichiarò che l'inglese trapiantalo in America o in Australia si sarebbe spento in poche generazioni; ora lo slesso erroneo giudizio si diffonde per le zone più calde. La mortalità dei primi visitatori dei tropici è dovuta alla mancanza delle adatle condizioni igieniche. Nell'India la mortalità delle truppe europee prima del 1859 era del 69 "1 00 ; adesso è ridotta al 12 "1 00 • <::osipresso altre colonie in climi caldi. I fanciulli possono prospe.-are ai tropici come in Europa e la loro mortalità si può ridurre alle proporzioni ordinarie, che sono sempre elevate anche nella zona temperata. Non è vero che la r-azia bianca in due o tre generazioni si estingua nei tropici. Sir Clements Markham, al 7° congresso d'igiene e di demoe1·azia dimostrò che famiglie di P\!f'O sangue europeo vivevan d:i duecento anni nei tropici. E vero che l'improvviso cambiamento di dimora può ridune temporaneamente le fecondità; ma è del pari vero eh' esso può anche aumentarlo come è avvenuto dei francesi in Algeria e degli spagnuoli a Cuba. Per l'acclimatazione bastano alcu11e precauzioni e il poter lottare contro alcunP. locali cause di malattie e di rno,·Le (rettili velenosi, bacilli ec.). Non è vero che i bianchi non possano lavorare all'ape1·to nei tropici; la prova è stata falta senza cattive conseguenze in America, in Australia, in Africa. La sanitazione dei tratti insalubri dei tropici è sperabile e sarà un trionfo della scienza, della energia e della intelligenza umana. Il genio dell'uomo che ha riunito i mari trascontinentali, perforato i monti, cambiato il corso dei fiumi; che ha svolto le foreste e prosciugaLo ìe paludi ec. sicuramente col Lempo renderà abitabile il vaslo e ricco tenitorio della zona tropicale. (Quarterly RetJiew). T. M. Hopkins: Chamberlaincomeministroconservatore. Lord Salisbur-y avrebbe agito bene se nel formare il proprio gabinello avesse lascialo da parte Chamberlain adottando una politica di puro torismo. La sottile vel'llice di liberalismo che gli ha dalo la presema di Chamberlain ha procuralo delle noie ai conservatori e non ha soddisfatto akun libe1·ale. Gladslone dando un ufficio a Chamberlain commise un errore; Lord Salisbury ne commise uno maggiore, e Chamberlain come membro del gabinell.o Tory è quoLidi,mamenle disprezzalo dai conservatori. (Westminster re1Jiew. Agosto). D.r R. Romm('; Le assicurazionioperaiee la lottacontro

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