RIVJSTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl -nel tentativo d'impedirne lo svolgimento nazionale? È chiaro che no. Pertanto, dopo varie oscillazioni, arrivò il momento cì e alla dinastia incominciò ad affacciarsi il pauwso dilemma o di alienarsi gli Slavi, diventati una grande potenza nella Cisleitania, con tutte le conseguenze, che ne potevano provenire - e la lupa panslavistica, carca di tutte brame, stava ansiosa spiando - o di tentare di soddisfarne in qualche cosa: le aspirazioni, con la certezza d'agevolare l'espansione orientale iniziata del '78 occupando la Bosnia-Erzegovina, al che s'opponevano :fieramente i libt:rali tedeschi. A questa necessità dovette provvedere il conte Taafft>. Egli, distrutta con una leggera riforma elettorale, l'onnipotenza del partito libt raie tedesco incominciò dal J 880 in poi a togliere, a grado a grado, i più insopportabili priviltgi alla lingua e all'elemento gtrmanic0, orientandosi ,,;erso la destra parlamentare, nella quale sedevano tutti gli Slavi, che aumentavano di continuo le proprie esigenze; <lacchè Polacchi, Cechi, Iugo-Slavi potevano invocare in proprio favore non solo la costituzione dell'impero, ma anche il diritto storico, a guisa dei Magiari, che pure avevan raggiunto la meta. In scstanza, nel periodo che va dall' 80 al '97 e s'ammanta del titolo pomposo d' << era di conciliazione » la politica governativa fu informata allo scopo di tenere a bocca dolce gli Slavi, non rimasti troppo soddisfatti, con l'uzzolo di concessioni lievi per urtare il meno possibile gli altri popoli, soprattutto i Tedeschi, coi quali fu tentato invano perfino un accomodamento nel 1890. La qual tattica, se valse a tener 1più quieti gli Slavi, fiduciosi di doventar essi i padroni della Oisleitania, produsse un cosi enorme malcontento fra' Tedeschi austriaci che le ordinanze su le lingue (cui il conte Badeni, risoluto ad attuare il decentramento dell'impero, pur mantenendone l'unità, e bisognoso d'attrarre, per formare un partito medio, tedesco, slavo, italiano, da opporre alla lega clerico-feudale, i « giovani Cechi ,,, pubblicò nell'aprile del '97) provocarono una violenta e terribile tempesta, che minaccia tuttavia di naufragio la nave dello stato, nonostante gli sforzi di tre esperti piloti come il Badeni, il Gautsch, ed il Thun, con cui ha trionfato del tutto il partito slavo. A rendere ancor più paurosa una condjziont: di cose, già di per sè delicatissima, s'aggiunse nel 1898 la scadenza del « Oomproml sso austroungar:co », legge fondamer,tale, su cui riposa l'àssetto presente dell'intera monarchia, perché deve provvedere a' bisogni finanziari comuni, fissando, per un decennio, quel tanto che trcca ai paesi austriaci e ,gli ungheresi nelle spese generali. Com' è agevole capire, sotto ]a questione del rinnovarr,ento del compromesso - questione in sè del tutto economica tra sudditi austriaci, che si lagnano, a buon diritto, di pagar troppo e gli ungheresi che rifiutano di accrescer dell' altro la quota propria - si celano non solo le diffidenze de' due governi, di cui il magiaro avversa la politica slavofila dell'austriaco, e questo teme la contrarietà di quello, ma anche altre propensioni politiche e nazionali in sommo grado dannose. Infatti, in Ungheria, indipendenti e separatisti oppugnano acerbamente il <t compromesso ~, perché contrasta coi loro fini, e, in Austria, i Tedeschi, tentano, in cambio del voto favorevole di carpire la revoca delle concessioni fatte da I 1880 a' Cechi e di riacquistare l'antico primato, e gli Slavi, all'incontro, vogliono suvirstne per imporre la radicale riforma, che vagheggiano, dell"ordinamt:nto ddl'1mpero. Per queste complesse ragioni, tutta quanta la vita parlamentare e politica ddl'Austria (da qualche mese anche dell'Ungheria) è sospesa, perchè le scene brutali avvenute nella Camera de' deputati, in cui il partito liberale tedesco persiste da un biennio, in un ostruzionismo cosi feroce da impedirne ogni attività e, ristrettosi ormai cogli italiani, cacciati di viva forza, pel contegno del ministero Thun, nell'opposizione, può dar scacco alla stessa maggioranza slava, obbligano il gover!lo a f::ir senza del parlamento. Il m )narca, é vero, possiede il ripiego del paragrafo 14° della costituz;one, il magno Nothparagraph; se però gli è valso per prorogare d'un anno il compromesso austro-ungarico, se gli basta per tirare avanti a reggere lo stato, si tratta d'un espediente di sua natura provvisorio che non può quindi doventare un sistema definitivo, senza violazione della lettera e dello spirito dello statuto. Ne, mentre il licenziamento del Banffy e la formala conciliativa , escogitata da Colomanno Szell, mo successore nella presidenza del consiglio de' ministd , potranno, almeno , per adess0 restituire la calma nel parlamento de' rappresentanti ungheresi, si scorge davvero quando e come deva risolversi la paralisi generale dell' organismo politico della Cis'eitania. Ed ora che il quadro è disegnato - se è fosco la colpa non è mia - parranno questi gravi d.:.bbi su l'avvenire della monarchia degli Absburgo esagerazioni di chi inclina a scambiare i propri desideri colla realtà effettuale delle co,e? Che la malattia di cui essa soffre - anco la Transleitana, per quanto assai meno, ne é aftl.itta - sia gravissima, che ci troviamo anzi davanti a una vera e propria crisi nessuno che abbia fior di senno lo nega, perchè il corpo dello stato sembra vada, a grado a grado, indebolendosi per il rifiuto delle membra, che pure, considerate a parte, si rafforzano, crescono e vigoreggiano, di nutrirlo e servirlo. Ed invero fra' troppi medici che, al capezzale della grande inferma, tengon consulto, non si discorda intorno alla diagnosi - ipertrofia de' singoli organi ed atrofia de' centri dell'organismo complessivo - soltanto si discute la terapeutica e la prognosi, che è riservatissima. Cosa bisogna :i.ccada, perchè la crisi sia foriera non di morte, ma di guarigione? Ecco, in fondo, il nodo intricato da sciogliere. Per rabbercia re la sfasciantesi struttura dell'impero, molti confidavano nell'allargarsi del socialismo, immagmando appunto che esso avrebbe, in breve, sotterrato profondo le propensioni nazionali de' vari popoli, naturalmente centrifughe in Austria, e quindi ne avrebbe consolidata la compagine. Quante rosee ilksioni quando l'istituzione della quinta curia elettorale che, si fondava sul suffragio universale e aumentava di 72 il numero de' deputali, fu, sotto il ministero Badeni, sperimrntata nelle elezioni del I 897 ! Se, colla nomina d'una mezza dozzina di seguaci dello scomunicato agitatore polacco Stoialovscky 1 socialisti giunsero a rompere l'unità dello spadroneggiante « Club polacco » e incominciarono a ~pezzare la connessione dt:' vari partiti nazionali, accennanti a trasformarsi, con grande gioia de' liberali Tedeschi, in partiti politici, ( 1) gli eventi di questo biennio hanno dimostrato a luce meridiana, che invece la lotta delle nazioni, s'andava in tutta l'Austria acuendo e oscurava lo stesso moto puramentè economico. Anche la tenue speranza, che il governo tuttavia carezzava, di poLer reggere la Cisleitania col sistema parlamentare odierno, appoggiandosi soltanto sulla maggioranza slava, è ormai, o io m'inganno, del tutto tramontata, perchè presuppone un « modus vivendi ,, tra Slavi e Tedeschi, le cui pretese sono affatto cC'ntradditorie. D'altra parte, se il governo - ipotesi assurda - si provasse a contentare i Tedeschi, che, si noti, vogliono 11 ristabilimento puro e semplice del loro primato, gli Slavi, innanzi a tutti i giovani Cecbi, maestri nell'arte dell'ostruzionismo, sebbene i discepoli li al,biano nella pratica superati, farebbero un casa del diavolo e imptdirebbero certo l'attività parlamentare. Se, all'incontro cercasse di aumentare di numero, ad esempio, con un mttodo elettorale democratico, la maggiorità slava (prescindendo da ciò che anderebbe contro a' desideri delle stesse classi dirigenti slaYe). la rendnebbe più esigente accrescendo ancora la irritazione dell'tlemento tedesco, di già troppo terribile e paurosa. Sembrerebbe dm;ique che la dinastia fosse giunta a tal punto da imporlesi una pronta e radicale riforma, di cui (1) Si confronti « Die Nation » (Berlino 8 aprile I 897) che contiene un articolo di molto peso su questo soggetto dal titolo: J risultati delle elezJoni gmerali Ì1L .Austria.
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