Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 4 - 30 agosto 1899

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOClALl fatto inaudito. Se la sentenza fosse di assoluzione, chi potrebbe garantire che il militarismo si rassegnerebbe alla irreparabile disfatta ? La condotta dei Negner, dei Roget ecc; il referendum Maillard tra gli ufficiali, per s~pere se erano favorevo;i o c?n~ trari alla repubblica; le cento altre mamfestaz1001 analoghe di militari l' incidente Christiani-Lou bet, la cospirazione orleanista· e imperialista scoperta ecc. ecc., dicono apertamente che i capi dell,esercito sono decisi ad un pronunciamento ~n fo.vore di una restaurazione qualsiasi. . Ciò che non riusd il 16 Maggio quando la repubblica era nelle mani di un soldato fedifrago, il Mac Mahon, potd riuscire oggi, perchè la memoria delle vergogne imperiali è infiacchita e il militarismo disperatamente lotta per non morir e affogato nel fango. La passione antisemita, l'avidità dei cento Catilina che sperano arricchirsi colle spoglie della Francia, il desiderio della revauche in moltri altri, le forze poderose del clericalismo che odia la repubblica nonostante gli accorti accomodamenti consigliati da Leone XIII, sono tanti spaventevoli coefficenti della probabile vittoria del militarismo. Nessuno infatti può negare che gran parte della opinione pubblica in Francia sta in favore dello StatO Maggiore· contro Drq,fus ; ed a parte il significato delle solidarietà di Cavaignac, di Millevoye, di Rochefort, ecc., col mostro militare, deve im; pensierire lo stesso grottesco assedio della via Chabrol. Non sarebbe possibile se il Guerin e la sua causa non trovassero losche simpatie nel popolo parigino. In ogni modo la guerra civile pare che debba uscire inesorabile dalla sentenza di Rennes ; ed una guerra civile dinanzi alla quale impallidiranno i ricordi del 1793 e quelli più recenti della Comune. Se trionfasse il militarismo - sia colla repressione della protesta repubblicana e socialista in nome della giustizia, sia colla vittoria di un pronunciamento imperiale -0 orleanista - non c'è dubbio alcuno che avremmo inmediatamente la guerra, nella quale il militarismo e la Francia che lo ha pazzamente alimentato troverebbero la loro tremenda punizione; poichè a nessuno può venire in mente che coll'anarchia nel paese e nell' e5ercito, colla spaventevole demoralizzazione e inettitudine dei Pellieux, dei Gonse, dei Boisdeffre, dei -Mercier, ecc. la vittoria possa arridere ai soldati della Francia. Alla guerra, intanto, il canagliume militaresco sarebbe fatalmente costretto per giustificare il proprio delitto. La Francia, vinta, squartata di nuovo più terribilmente, significherebbe la soppressione. almeno temporanea, del più grande focolaio d'idee generose e di slanci nobilissimi. Dappertutto nel continente europeo le libere istituzioni, già ridotte al lumicino, correrebbero grave pericolo~ e seguirebbe, come dopo il 1815, un periodo non breve di feroce reazione, di cui si hanno i prodromi in molti punti. Il faro della liberrà forse non rimarrebbe acceso che sulle coste dell'Inghilterra. Dimostrato che al processo di Rennes potendo seguire la rivoluzione in basso o il pronunciamento in alto, e dell'uno e dell'altro l'esito più probabile potendo essere la guerra e la temporanea soppressione delle libtre istituzioni; egli è evidente - e pochi se lo n 1sc0ndono - che il grande dramma interessa tutta l'Europa, necesariamente solidale colle sorti della Franci:1. La battaglia ·impegnata a Rennes non è semplicemente nazionale, ma vi sono in giuoco le sorti della libertà e della civiltà in tutto il vecchio continente-. LA RIVISTA. L'ASSENTEISMO DELLSTATIOTALIANO NEL MEZZOGIORNO Una delle cause, che acuirono maggiormente il dissidio tra l'Irlanda e l'Inghilterra, e. determinarono il crescente depauperamento delìa prima a beneficio della seconda, venne riconosciuta nell' assenteismo. In che consista questo fenomeno è noto : nelle ricchezze di ogni genere prodotte in un paese, consumate in un altro. I land lords proprietari del suolo dell'Irlanda non vivono sulle loro terre, ma ne esportano la maggior parte del reddito ne~to per consumarlo a Londra o in altre contrade della Gran Brettagna. D'onde il processo continuo di depauperamento subito dall'Irlanda ed aggravato o completato, terribilmente, da un sistema d'imposte che le fa pagare più di quello che dovrebbe, come può rilevarsi dagli studi. Presso ogni nazione c' è stato sempre da deplorare un poco di assenteismo; di questo male soffrono in genere le campagne e i piccoli centri, i cui prodotti vengono consumati_ nelle grandi città e nere capitali, dove di ordinario risiedono i grandi proprietari, che vi agiscono da pompe aspiranti delle ricchezze locali. Lo Stato agisce come i grandi proprietari in genere, in ispecie dov'è molto centralizzato ; per ragioni molteplici può aggravare a danno di alcune regioni la sua azione depauperante, spendendovi molto meno di quello che dalle medesime trae sotto forme varie d'imposta. In questo caso lo Stato rappresenta nè più nè meno il land lord inglese rispetto all'Irlanda, e genera il doloroso fe · nomeno dell'assenteismo, rendendo assai più esiziale le conseguenze di un fiscalismo spietato. Dove i singoli frammenti dello Stato sono cementati colla forza ·della conquista, finiq uità del1' assenteismo può essere cosciente, voluta dalle classi e dalle contrade vittoriose. Può anche darsi che il fenomeno sia incosciente e determinato anche da altre cause complesse, che non derivano dalla malignità degli uomini. Il male, in ogni modo, venne sempre deplorato da coloro che ne furono le vittime, anche quando d~versamente lo denominarono, ma lo sentirono e giudicarono oppressivo. Contro l'assenteismo dello Stato protestarono energicamente in tempi a noi vicini i Giovani Cz_echi, sostenendo che l'Impero Austriaco spendeva in Boemia molto meno del prodotto che ne ricavava dalle imposte; e di questo denunziato assenteismo si servirono per rinfocolare l'odio contro l'elemento tedesco e per sviluppare e diffondere il sentimento dell'autonomia. * * * Il prodotto delle imposte di una regione, di un frammento di una nazione può essere speso prevalentemente altrove in modi diversi. Lo Stato }

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