74 RIVISTA 'POPOLA.Re DL POLfTLCt4.LBTTERff E SCCBNZBSOCIALl Ben pochi di voi, o filosofi, concordano le loro opere al verbo loro ; ben pochi affrontano pericoli o sopportano disagi ; ben pochi vivono la vita del1'altruismo e del sacrifizio ; e ben di molti, superbi dei loro blasoni o dei loro titoli, in ricche vesti, in palazzi sontuosi, con servi e cuochi al ]oro comando, sdraiati su divani, all'opposto dei peripatetici, tesoreggiando sulle opere altrui, rimpinzano e affidano alla stampa una caterva di morale che contrasta con la pratica della loro vita, insulto ed onta alla miseria e alla sventura. Con questi filosofi d'oggidì non si combatte l'egoarchia dei superuomini, anzi la si incoraggia, e si rallenta così il corso a quella legge dinamica che talvolta, per colpa dei filosofi e dei teologi verbosi, è andata a ritroso. Al pensiero filosofico altamente etico, seguano perciò le opere, e allora il popolo riconoscerà nel filosofo il genio benefattore e disinteressato, e unico conforto, come dice bene il Bovio, contro quella noia della vita che è la volgarità, non di rado impaludata con frasi mascherate alla nobiltà del linguaggio e della morale. EMILIO V. BANTERLE. Pernnalmanacchceomanaclal'Italia Mi pare di adempiere ad un dovere segnalando ai miei concittadini un Almanacco, che manca tra noi, e che riuscirebbe di una grandissima utilità. Questo Almanacco è il Financial 'R..eform..Almanack, che da molti anni si pubblica in Inghilterra da Simpkin, Marschall, Hamilton, Kent et C0 in Londra. Non costa che uno scellino; ma contiene notizie e dati statistici, che lo rendono prezioso a tutti. L'intento che si propongono gli editori è quello di riuscire ad una riforma tributaria; e dell'attuale organizzazione finanziaria s'indugiano volentieri a mettere in evidenza tutte le iniquità a danno delle classi lavoratrici e i vantaggi che ne traggono le classi dirigenti e sp.ecialmente i grandi proprieta~i; e~ a loro benefizio assicura che venne promulgato l Agncul!ural Rating .Act sotto il pretesto di venir~ in ~iuto alla defres~ sa agricoltura. E, sempre a benefizio dei landlords,. nusc1 il tentativo di rimedio alle ineguaglianze stridenti nella land tax fatto nel 1896 e l'aumento del concorso dello Stato nel provvedere ai bisogni dei corpi locali. In quello per il 1899, che ho sott'occhio mentre scrivo, le notizie statistiche sulle entrate dello stato, sulle spese, sulle varie imposte e particolarmrnte sulla riforma della imposta delle successioni fatta da Harcourt e sui suoi risultati, sull'Incometax, sulle Land Tax etc. occupano un posto conveniente. Riesce di grande interesse un articolo sulle relazioni finanziarie tra l'Irlanda e la Grande Brettagna ; dal quale traggo questi pochi dati, a provare quali conseguenze disastrose produce un sistema tributario ingiusto. Nel 1801, al momento dell'Unione tra l'Irlanda e la Gran Brettagna, il debito pubblico della seconda stava a quello della prima come 15 213 ad 1 ; nel 1877 le proporzioni si ridussero da 6 e 112 al 1. In sedici anni il debito inglese aumentò dal 65,1 010; quello Irlandese dal 294,8 010 ! Ancora : le imposte per ogni abitante erano Irlanda nel 1819-20: GranBrettagna 14 scell. e 5 denari 3 steri., 10 scel. e 3 den. nel 1893-94: l sterl., 8 scell., e IO dep. -? st., 4 scell,, 1 o deµ. Così mentre le imposte diminuirono in Inghilterra, invece aumentarono enormemente in Irlanda ; dove il governo costa assai più caro che nel ricchissimo Belgio. Non ce n'è abbastanza per ispiegare l'odio dell'Irlanda per la sua padrona? Uno studio assai istruttivo e dettagliato è quello sui tributi locali. L'aumento delle imposte locali dirette, dal 1868 al 1896, gravò maggiormente sulle città e crebbe il concorso dello Stato nel provvedere ai bisogni dei comuni e delle Contee. I debiti degli enti locali dal 1874 al 1896 aumentarono da sterline 92,820, I 03 a sterline 24 h209,862. Come si vede : tutto il mondo è paese, Le imposte locali solamente dal 1891 al 1896 aumentarono di 19 scellini. I denari per ogni abitante a sterlina 1, 3 scell. e 7 denari. A Londra l'aumento è maggio,re. . h . d b' . d . E bene avvertire, però, c e imposte e e 1t1 e1 municipi e delle contee aumentarono fortemente per le opere di risanamento, per organizzare il cosidetto socialismo municipale - ch'è già una considerevole sorgente di reddito -, e per la istruzione - edifizi scolastici, libri agli alunni poveri, stipendi agli insegnanti ecc. Per la sola istruzione elementare, dal I 891 al 1896 le spese aumentarono - oltre quelle pei musei e per le biblioteche - da st. 4,838,021 aster. 6,919,217. E lo stato, alla sua volta, spende circa 230 milioni di lire italiane, che unite ai 1. 75 milioni dei Comuni fanno un totale di oltre 400 milioni all'anno. E vengano a meravigliarsi, i bestioni reazionari del nostro paese, dei progressi del1' Inghilterra. Per dare un idea del complesso contenuto di questo almanacco dovrei scrivere un lungo articolo; ma mi affretto a conchiudere notando che vi si trovano dati statistici sulle condizioni economiche dell'Inghilterra e delle sue colonie, sulla distribuzione della ricchezza, sulla quistione dello zucchero, sul liberismo e protezionismo, sui prezzi di alcuni generi, sulla produzione agricola, sul movimento delle Brnche, delle poste e telegrafi, delle ferrovie e dei tramwais, sul diritto di proprietà del sottosuolo - che gli editori vorrebbero fosse dello stato - sulla demografia, sui pesi, monete e misure, sull'incremento delle spese militari ( con relative conseguenze disastrose economiche e sociali), sulle spese elettorali consentite, sui risultati per ogni singolo collegio delle ultime elezioni politiche generali, sulla guistione della Camera dei lords (storia e critica) ecc. ecc. C' è una lacuna: mancano le notizie sulle criminalità. Se ci fossero si potrebbe dire che questo Almanacco, in meno di 300 pagine contiene di più di un nostro voluminoso Annuario ·statistico. Della mancanza c'è da sorprendersi, perchè vi si riscontrano i dati sui fallimenti; sui guaii in ultimo mi fermo per rilevare che essi documentano, in un modo irrefragabile, da un lato l'incremento della prosperltà industriale e commerciale e dall'altro la crescente crisi agraria. Si sa infatti che in Inghilterra il faliimento non è proprio dei soli commercianti; ma viene anche proclamato pei proprietari fondiari. Ora mentre dal 1870 al 1897 si è di tanto aumentata - più che raddoppiata - l'attività industriale e commerciale della Gran Brettagna, l'importanza dei fallimenti dei commercianti si è diminuita considerevolmente. Invece è andata aumentando l'importanza dei fallimenti dei proprietari. Questa è la prova migliore della grave crisi agraria, di cui da molti anni soffre la Gran Brettagna. Non si troverà in Italia un ardito editore che pubblichi un almanacco che rassomigli in qualche guisa al Financial reform almanach? Lo auguro al mio paese. Lo Zonco. Per mancanza di spazio rimandiamo al prossimo numero la pubblicazione di un articolo di G. Sorel (1çtl titolo : Alcune previsioni storiche su 11/arx.
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