Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 3 - 15 agosto 1899

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl 45 sue ultime manifestazioni. Da questo errore d'interpretazione, in gran parte derivato dalla visione dei fatti attraverso a lenti d'ingrandimento, che in pari tempo riescono al daltonismc., radicale. L'ingrandimento e il daltonismo fanno dimenticare gli elementi della sana logica. Ond' è che Filippo Turati giustamente ha rirnbeccato il Bonomi che, precisamente nelle elezioni di Brescia e nel trionfo dei clerico-moderati, scorgeva i segni della morte della sinistra; lo stesso accanimento che i clericali e i moderati hanno messo nel combattere i liberali costituzionali a Brescia ed a Venezia; i propositi attribuiti al generale Pelloux di voler combattere con pari ardore gli amici di Zanardelli e i scvversivi direbbero che la sinistra è, e si ritenga cosa viva nelle sfere politiche nelle quali si ha maggiore interesse e si possiedono i dati opportuni per giudicare della vita e della morte dei partiti. I Maramaldi collettivi non sono possibili. I semplicisti dei partiti popolari non si limitano, per effetto di auto-suggestionamento, ad ingrandire i fenomeni e a valutarli erroneamente; ma negano addirittura l'evidenza storica per comodita delle loro previsioni. Ad esempio : afferma il Bonomi nella Critica Sociale ( r Agosto) che riforme serie politiche ed economiche nell'orbita delle presenti istituzioni non sono possibili per motivi, che vennero efficacemente combattuti da Turati. Il quale gli ha dimostrato che se fossero vere le premesse del primo sulle condizioni intrinseche del paese, poco o nulla ci sarebbe da sperare anche col mutamento· della forma di governo. Si deve aggiungere che in Inghilterra con istituzioni analoghe alle italiane si sono compiute riforwe politiche ed economiche, che ancora sono un desiderio presso qualche repubblica, per ragioni storiche eccezionali. Alludiamo alla Francia. Nè vale di più l'altra analoga asserzione sulla impossibilità per la sinistra di venire ad alleanza coi partiti popolari. Questa alleanza s'impone in quanto mira alla difesa Ji P.rincipi vitali comuni; quest'alleanza fu un fatto nel 1894, e s'impose a tutti nella Sala 7\_ossa per motivi d'indole morale e costituzionale; quest'alleanza tacita, ma non perciò meno reale, s'impose ed è stata un fatto durante l'ostruzionismo, e specialmente nelle sedute memorabili del 28 e 30 Giugno. È stata tanto reale che a destra se ne valgono per discreditare la sinitra e ?i~ingerla io alto come un'appendice dei sovvers1m. In Inghilterra, poi, - lo ripetiamo per la ventesima volta, facendo sempre le debite riserve sulla differenza delle condizioni storiche col nostro paese - i repubblicani Stansfield, Dilke, e i radicali Morlt y, Forster, ecc., e il Chamberlain - prima della defezione che lo lasciò sul campo conservatore imperialista-repubbìic:mo e socialistoide - furono i più preziosi alleati e cooperatori di G.ladstone di Harcourt, di Hartingthon ecc. ' L'esempio inglese inseg □ a a'.tresì che l'alleanza potrebbe non essere semplicemente transitoria e limitata alla difesa del supremo principio costituzionale; ma durare ancora e svolgersi efficacemente durante il normale lavoro legislativo. E giacchè siamo in Inghilterra restiamoci ancora per poco per ricordare che ivi, ora è più un secolo, i partiti tutti - liberali e conservatori, whighs repubblicaneggianti e tories - si disonorarono, perdurando nell'abbiezione per circa mezzo secolo ... e non morirono! Perchè sarebbe condannata a morte la sinistra, per gli errori di alcuni suoi uomini e per circa venticinque anni di mala vita, che non fu vita e responsabilità politica tutta sua, esclusivamente sua? La sinistra, adunque, potrà vivere se in sè stessa conterrà le ragioni della vita; e quanti amano il metodo evolutivo e credono che con un mutamento rapido nell' ordinamento dello Stato il guadagno sostanziale, ora come ora, sar~bbe scarso ed insicuro giudicheranno rettamente, che la sinistra ha ancora una funzione alta da compiere servendo di cuscinetto tra chi vuole rapidamente andare innanzi e chi vuole star fermo o tornare indietro; questa sua funzione si svolgerebbe a benefizio di una sana evoluzione progressiva. Filippo Turati, nell'accennata risposta al Boq.omi a proposito della possibilità della continuazione della vita o della risurrezione, come altri vorrebbe chiamarla, della sinistra, opportunamente scrive: « Non « dimentichiamo che sono le situazioni che deter- « minano l' opera dei partiti. La storia è là per « ammonirci quante volte d'improvviso, circostanze « nuove raddoppiarono o paralizzarono le forze di « un partito, gl'imposero magari (la sinistra ne fu « anch'essa esempio) una direzione opposta a quella « che sembrava indicata dalla tradizione e dalla « bandiera. Nè quest' ultimo sarebbe ora il ·caso. (( Si tratterebbe al contrario di vedere un partito, « che si vantò sempre liberale, che lo fu qualche « volta, esserlo ora per davvero, con più esprit de « suite e con un po' più di energia ». Non manca la situazione nuova che somministra alla sinistra la opportunità di riaffermarsi e di vivere bene: l'ha creata il generale Pelloux collo spingere all'estremo limite la violazione dello Statuto e di quello che per tanti anni fu il vangelo della sinistra; gliela porge, creandole una specie di imperativo categorico, questo governo liberticida iniziando la persecuzione degli uomini che tengo110 fede alla Costituzione. Non v'è dubbio; la situazjone politica pone alla sinistra questo dilemma: o suicidarsi o vivere riformandosi e ritemprandosi nella lotta. Ma per vivere e bene., parecchie cose ci sembrano indispensabili - assolutamente indispensabili: · r .0 Occorre che essa abbia chiara e precisa la visione del momento, che attraversiamo; e chiarissima, tra gli altri, pare che l' abbia - piaccia o non piaccia a coloro, che non credono nella. riabilitazione politica - l' on. Giolitti. 2. 0 Essa deve assicurarsi, entro la misura consentita dalla diversita degli obbiettivi finali, il con-

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