RIVISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 59 '!(itortus: L'Imperialismdoel commercioinglese. L'Inghilterra rappresenta il la1td lord mondiale, non per conquista, ma per l'investimento dei capitali, che spiega il grande ecce;so delle importazioni sulle esportazioni ; del quale eccesso non c'è da allarmarsi. Il sorgere e lo svilupparsi dei ·competitori industriali dell'Inghilterra, con o senza la politica libt::rale, avrebbe finito col crearle gravi imbarazzi, se non le fosse venuto in aiuto il capitale. La supremazia inglese attualmente non è quella industriale, che non decade; ma quella del capitale. Disraeli, nella sua Sibilla, osservò che in un paese industriale come l'Inghilterra in ogni mezrn secolo si sviluppa una nuova e grande sorgente di ricchezza che produce una nuova classe nelle cui mani sta il potere; questa è l'ora della classe capitalista. Perciò la bilancia dt 1 potere si muove da Manchester, Birmingham a St. Swithin's Lane e Lombard Street. L Inghilterra non potrà rimanere l' opificio del mondo; ma essa è quasi divenuta il creditore, il landlord del mondo. Il capitale sovrabbondante della Gran Brettagna non trovando più proficuo impiego nell' agricoltura, ndle manifatture e nel commercio del suo p(Oprio territorio, lo collocò nei paesi esteri al di là del mare. E l'intero mondo, perciò, e non il solo impero coloniale, ch'è divenuto il dominio dell'Inghilterra. I capitali inglesi sono investiti in Australia, nel Caoadà, negli Stati Uniti, nell'Argentina, nella China, dappntutto. La gloria industriale comincia a decadere; ascende la gloria capitalistica. ·Questa la causa dell' eccesso delle importazioni. E son da compiangere gli scrittori che non si accorgono che l'Inghilterra non ritira più interessi pecuniari dai suoi capitali, ma, come un grande proprietario, ritira rendite e profitti. E con ciò si spiega l'incremento rapido e continuo ddla nostra ricchezza. Era valutata da Porter nel 1840 a quattro miliardi di sterline; secondo Mulhall era di nove miliardi e 400 milioni nel 1888; di u11dici miliardi e 806 milioni nel 1895. (The Conternporaryreview. Luglio). Gaio : Le tre miserie. Anche quest'anno in occasione degli esami di licenza negli istituti secondari si è avverato il vergogooso incid1:nte della sottrazione- e della rehtiva divulgazione dei temi. Il ministero ha un bel moltiplicare i suggem sui pieghi so!enni, che dovrebbero circondare di impenetrabile mistero il prodotto del massimo sforzo letterario didattico della Minerva: le incoercibili e~ergie della triplice miseria italic?, riescono egualmente: miseria intellettuale di giovani, miseria materiale di bidelli infedeli e di portalettere prevaricatori, miseria materiale forse anche di qualche oscuro scribacchino, felice di smerciare a un soldo la riga la sua prosa a soggetto obbligato, divenuta da un momento all'altro quasi preziosa. Così, al commissario regio subentra il regio procuratore, con evidente disdoro della scuola, la cui opera si palesa in tal modo egu 1lmente efficace tanto nella ducazione del carattere quanto nella istruzione dtlle giovani menti affidatele. Gli esami che in condizioni normali sono una burletta diventano cosi, almeno una volta, una cosa seria: la farsa si muta nel dramma; si pronunziano cond ..nne, si perdono impieghi, si macchiano certificati penali ; il disonore e la fame, come se ce ne fosse bisogno, trovano un inaspettato e non disprezzabile incremento. Proprio nell'attuale sessi0ne di esami, neanche a farlo apposta, gli innumerevoli bolli di ceralacca ministeriale tenevano celato all'occhio dei profani un tema di questa selvaggia e quasi direi diabolica originalità: la morte di Vittorio Emanuele e di Giuseppe Garibaldi I L'enigma della sfinge non valeva il delitto. (0.-Carz.occo, 2 3 luglio). Joseph Jacob: L'inglesemedio. Quando si pensa all'inglese tipico, nella rostra mente probabilmente si combinano insieme Lord Kitchener, Kipling, Fry e forse Canon Gore. Ma queste rare eccezioni non possono formare la base di una generalizzazione ; perciò si deve tener conto di tutte le qualità del1' inglese medio e tradurle in quantità. lo quanto al luogo dove vivono gl' inglesi si deve ritenere che metà stanno in città al disopra di 30000 abitanti, e metà in città al disotto. Il centro della popolazione inglese è nelle vicinanze di \Varwich. Il reddito medio di ogni inglese è di 30 scellini per settimana di salario nominale, che, tenuto conto dei giorni in cui non si lavora, si riduce a 24 scellini e 9 denari di salario reale. L' inglese medio si marita a 28 anni e sèi giorni e prende una moglie di 26 anni. (I) I primi sette anni di matrimonio in cui ha cinque figli - tre mascl- i e due femine - sono il pericdo critico; un figl:o è morto e si può prE.vedere che una ddle figlie non raggiungnà i cinque anni. Il maschio lascia la scuola ad 11 anni nella quarta classe e la donna a 12 (1) L'autore descrive la vita dell'inglese medio seguendo un ideale William Sproggett ed una ideale lane Davies (di razza celtica). N. è ella R. nella quinta. Uno dei figli probabilmente sarà affetto da disturbi nervosi. L'uomo è alto 5 piedi e 7 pollici e pesa 150 libbre; può sollev~re un p~so di .70 libbre. la donna è più bassa e pesa I 20 libbre. Il tipo fisico è quello che gli antropologi dicono anglo-sassone o celtico. Nonostante la sua magra dieta è robusto e sano. Vive 68 anni e morrà di malattia connessa col sistema nervo;o. Lavora 54 ore per settimana e in media ha un deposito di 2 1 sterline alla Cassa di risparmio. Spende 1 3 scellini e 7 denari per settimana in cibi e bevande; 3 scellini e 6 denari per fitto di casa; 8 denari per assicurazione; 6 scellini e I I denari in tutt'altro. Appartiene ad una Trade Union o almeno ad una società di beoeficienza. Abita una casa di quattro stanze - di cui una pP.r cucina e l'altra per lavatoio. Capitalizzato esso rappresenta 400 sferline. Manda 55 lettere, 10 cartoline postali e 2 3 giornali all'anno. La sua biblioteca consiste in una bibbia, un libro di preghiera (per la donna), di alcune Virtù di Shakspeare e pochi numtri dell'Educatore popolare di Cassel. (Fortni, g/Jtly Review. Luglio). Frau.;escoCarabellese: La rivoluzioneanarchicadel 1799 in Puglia. Contro la sentenza di Cicerone, è pur troppo vero che nessun ammaestramento hanno mai saputo trarre gli uomini dalla conoscenza dt 1 loro pa~sato. Se vi è in Italia una regione, che meglio delle altre può dimostrare questa esperienza negativa fatta sul passato, <lessa è senza dubbio la parte meridionale. Se vi è una regione, nella quale, più che in ogni altra regione ddla penisola, la storia è stata una sequela non i'.lterrotta di sciagure e di vergogne, non ostante l'apparire improvviso e momentaneo di qualche sprazzo di luce del genio italico, questa regione è certamente quanto, dal Tronto e dal Garigliano in giù bagnasi nei mari. E un ripetersi periodico, a breve e a lunga scadenza. di discese di popoli stranieri che se ne strappano a vicenda il pcssesso, non riuscendo almeno a fermarsi e radicarsi saldamente nel reame; è un vero e proprio ciclo storico di avvenimenti uniformi, che tutti conducono allo strazio e al mal govErno del paese conquistato; una ridda feroce di rivolgimenti politici, civili e sociali, dai quali è pur forza concludere l'immanente e indistruttibile vit:ilità di un popolo riuscito a salvarsi da tanti naufragi. - La spedizione del r798 fatta dall'esercito dèlla repubblica francese nel napoletaco si rassomiglia molto a quella htta da Carlo VIII tre secoli prima. Da parte del regno, la stessa incoscienza degli avveo·men:i che si maturavano, la stessa pompa vana di una potenza che in realtà non aveva solide basi ; da parte dei francesi, la medesima rapidità di movimenti, che da fdici mutaronsi subitamente in infausti; e con quelle due sco~rerie può farè la terna la conquista Garibaldina nel I 860, che ricondusse il Napoletano all'Italia. Certi con front i non sono senza ragione ; ma qui ci piace intrattenerci soltanto sulla spedizione del 98 e sulle conseguenze da essa portate. Allora la massa dtl popolo td anche molta parte della clas,e colta erano affezionate al re; anche gli emissar! repubblicani colla propaaanda riuscirono a democratizzare la Puglia soltanto alla superficfe; ma ccntadini, artigiani, marin ri intesero la democrazia a modo loro e riu$cirono :dl'anarchia con tutti i suoi orrori. Appena poi i rapp~esentanti del Borbone si fècero vedere e temere tutti tornarono all'antica fedeltà. La sola Altamura salvò l'onore delle armi della repubblica di fronte al!e milizie del cardinale Ruffo il 9 e IO Maggio. (Flegrea. 20 Luglio 1899). Sperans : La situazionedegli scrittori in Germania. La lingua tedesca ha cert.,mente un vast0 dominio, ma non può, come la francese, avne un largo sbocco all'estero, nè una classe agiata di lettori come l'inglese. La classe ricca tedesca è quasi tutta di origine recente e non ha abbastanza cultura per interessarsi molto alle cose inh l lettuali. I circoli intellettuali tedeschi essendo poveri, lo sono quindi anche gli scrittori. Il solo genere di letteratura che cà dd profitti importrnti è il teatro. In media si possono raccogliere 37,500 lire da una buona produzione. Ma ciò non è di regola, perchè si è veduto un poeta, come il povero G;ovanni Schlaf, autore del Meister Holz.e, diventar pazzo sotto l'aculeo della mistria e ddla fame. La sorte dei romanzieri è più precaria perchè si leggono molti romanzi in Germania, ma pochi se ne comprano : si pr-:- ferisce abbonarsi a un gabinetto di lettura o prestarseli. I più fortunati sono i romanzieri che possono pubblicare i loro lavori in un giornale o in una rivista. È così che Spielhagrn ha potuto guadagnare da 10,000 a 16.000 lire; ma non tutti hanno questa fortuna perchè vi sono degli appendicisti che per un romanzo intero non arrivano a prendere 375 lire. I giornali tedeschi, che sono tutti a base d'ioformazioni, pagano assai bene i reporters. A Berlino si cita il reporter Thich che guadagna annualmente da 25 a 37,500 lire, e un altro che ne
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