Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 3 - 15 agosto 1899

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI "llazionali, dei pregiudizii di scuola, di persona e di parte, si .:accinge a gloriare e a infoturare nel marmo le sembianze di 'Uno de' più grandi titani della meditazione e de' più grandi benefattori dell'umanità. Spettacolo bello e confortante sopratutto nell'ora presente, "in cui pare che il demone delle civili discordie agiti funestamente le nazioni e in cui uno spirito cosi detto nuovo perchè non si ardisce chiamarlo col suo vero, come di reazionario inforia nella letteratura, nell'arte, nella scienza, nella filosofia e nella politica in special modo tentando in vano di sfrondare il maestoso albero della nuova civiltà. Giova in quest.i fine tumultuosa di secolo additare ai pigmei della reazione l'opera grandiosa dei giganti che impavidi non indietreggiarono, non ·piegarono mai dmanzi al vero. Ora che la nostra società scettica e sfibrata si dà in braccio -ad un idealismo snervante ed a un untuoso misticismo, che in isconcio connubio s'accoppia coll'oscurantismo, più luminosa ci pare l'opera del Comte, più feconda la sua stanca missione. Bene s;elto perciò ci sembra il momento per rendere omaggio alla grande figura del filosofo france;e che simboleggia .sopratutto la guerra più fiera e spietata contro lo spirito re.izionario e oscur.rn,ista che minaccia ormai di invadere anche i templi sereni della scienza. Per noi il Comte fu il primo fi. losofo che, ab Jrr~ndo dai pr0blemi ddla cosi in sè, delle cause finali, ddle entità astratte - sterile zavorra del pensiero antico - riconobbe che la teologia e la mt:tafisica sono momenti necessari per cui l'umanità è passata prima di giungere al momento positivo. Al Comte spetta pure il merito incontrastato - oltre quello di ave!"evutoriosamente combattuta la tendenza metafisica strappand ,le il dominio più gelosamente -custodito colla c!"eazione della sociolog1a - di essere riuscito a colpire e a penetrare appieno colla sempli.:ità del processo la comples~ità dell'evoluzione delle scienze le quali, pel fatto della diversa complicazione e generalità dei fenomeni studiati, formano una serie gerarchica tanto in ordine alla storia, qmn10 in ordine alla logica progredendo dalla Matematica alla Fisica, da questa alla Chimica, dalla Chimica alla B.o1ogia e da -quest'ultima alla Sociologia. Lasciamo solo ai detrattori sistematici del Comte l'ingeneroso dileggio sull'ultimo e disgraziato periofo di sua esisreoza dolorosa. quando in preda a ulla vera alienazione mentale causatagli forse dal soverchio Ja.,.oro, fantasticò di organizzare la religione dell'umanità col grande feticcio ddla terra, e con un :supremo pontefice. Questa fase triste dd suo pensiero non :ip· partiene alla storia, ma alla psLhiatria. Il Com~e, che app1niene alla storia, h1 demolito per sempre le basi a o,sni credenza ultra naturale, fJndando la filosofia positiva e imprimendo il battesimo della vita alla sociologia -che egli sognava invano redentr ce ddle società dall'anarchia -e dall'empirismo legislatiYo· L'iniziativa di questo monumento, partita da quel manipolo di seguaci fedeli che si raccolgono intorno, come a b md1era, alla « Revue occidentale », è stata accolta f<1vorevolmente in tutti i paesi e già un comitato di egregie persone scelte in tutte le categorie e tra cui figurano, con significante comunione di idee e di sentimenti, filosofi, s;ienziati, artisti, uomini politici, giornalisti, industriaJi e operai ha ottenuto dal -consiglio municipale di Parigi la promessa di concorrere materialmente nelle spese e di concedere l'area per la collo:azione del monumento. · E così tra po.:o per l'azione concorde di tutti gli studiosi e -di tutti gli ammiratori sorgerà in Parigi, il cuore e il cervello del mondo, un1 statua consacrata ad Augu,to Comte. Possa la storia un giorno registrare che questo monumento, eretto -per unanime consenso di tutte le unioni, h.1 servito, oltre che all'indicazione di nuovi orizzonti scientifici, come nume tutelare dei diritti del libero pensiero in ogni mmifestazione dell'attività umana ! Dott. ALESSANDROGROPPALI. Biblioteca della Rivista Popolare EMILIO V ANDERVELDE LE CITTÀ"PIOVRE,, Questo importantissimo studio del deputato socialista belga, già pubblicato in vari numeri della Rivista Popolare, e ora raccolto in opuscolo, è posto in vendita al prezzo di centesimi venti I CONFLITTI NAZIONALI NELLA lUONAUCIIIA USTRO-UNGA.RlCA (Continuazione. Vedi Num. precedente). Insomma, per il popolo ungherese, come per i suoi statisti, l'accentramento più rigoroso e l'ingerenza più stretta nelle faccende delle scuole, anche pn vate e confessionali, e fino delle chiese è un domma intangibile, una necessità assoluta, che, se un tempo giustificavano con teorie umanitarie e liberali, oggi, nel fiorire del darwinismo, coonestano invocando la dottrina della lotta per l'esistenza e della selezione. Checchè se ne pensi, fatto sta che le statistiche e tutti gli altri dati dimostrano le risultanze dell'intensa e violenti opera·di trasformazione, intrapresa dal governo ungherese, esser state tutt'altro che sterili in modo da poter congetturare non troppo lontano il tempo, che le isole straniere, specie le germaniche, sparse in mezzo al grosso del cantonamento magiarico, saranno, in gran parte, assimilate. In realtà i Magiari, concentrati in 6 milioni e mezzo circa, ( eccetto le isole di Transilvania di 668,ooo e quelle di Croazia di 67,700 e la minuscola di Bucovina), nella vasta pianura del medio Danubio sono obbligati a tener testa da ogni parte, ad un immenso cordone di stranieri; a settentrione, agli Slovachi e a' Ruteni, possessori delle vallate dc' Carpazi e insinuanti qualche isolotto; ad oriente, ai Rumeni.. appoggiati alla loro cittadella transilvanica e retrocedenti sempre più verso nord-est; a mezzodì, ai Serbi e ai Croati, che; spingono qualche punta nel territorio magiarico; postatisi dietro la Drava; ad occidente, agli Sloveni, che non paiono tentati di seguire il corso della Mur e del Raab, e a sciami teutonici, che occupano gli ultimi spe• roni alpestri e disseminano tre grosse sporadi in piena Magiaria. Se, invece di pugnare a tutta oltranza, i Magiari rallentassero la lotta, gli avversari, sempre più consci de' propri diritti nazionali, e contaminanti con molti nuclei, anche il grosso delle forze magiariche, non li ridurrebbero a mal partito? A me i Magiari fanno l'effetto d'un esercito acquartierato stabilmente tra popolazioni nemiche, cui domina, in virtù della conquista, costretto perciò a far di continuo la guerra offensiva, per mantenersi nelle sue posizioni e non vedersi togliere prima di tutto la supremazia politica, e poi annientare addirittura. Può esser doloroso - ed io primo l'ammetto - che i Magiari, col cacciarsi in mezzo agli antichi abitanti della regione danubiana, abbian separato i popoli affini soggiogandone una parte e togliendo ogni speranza d'unità agli Slavi occidentali, non credo però che, data la situazione geografica e politica di genti, che « sono un'isola nel grande oceano slavo, 11 secondo rispondeva il creatore e poeta dell'illirismo, L. Gaj, (1) nella Dieta, a' rimproveri mossi dal Deak, s·a da meravigliarsi di quanto succede, anzi son convinto che qualsiasi altro popolo, ne' loro piedi, farebbe altrettanto. Con ciò, intendiamoci bene, non mi sogno di dire le altre nazioni si devano rassegnare abbandonando ogni speranza di riscossa, tutt' altro, sibbene che siamo di fronte a una condizione di cose che s' illuderebbe davvero stranamente chi la reputasse vari abile senza una serie di lunghe e gravi pugne. Per ora, la lo1ta è quasi affatto circoscritta alla scuola e alla lingua, perchè, non solo la legge del 1868, che guarentiva ad ogni popolo scuole elementari proprie, non è stata osservata, ma quella del 1879 ha prescritto, si può da per tutto dir scuole elementari coll'insegnamento in magiaro, sicchè unicamente nelle private e confessionali, entro certi limiti e sotto la diretta vigilanza governativa, si (1) Ecco la parte veramente importante della dichiarazione di L. Gaj. - I Magiari sono un'isola nel g·ande oceano slavo. Io non ho creato quest'oceano, nè ho cercato di agitarne le onde. Ma voi state attenti e guardJtevi, affinchè non rimaniate sommersi, affinché quell'oceano non vi divori e si richiuda sopra le vostre teste. -

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==