RlPISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE.E SCIENZE SOCIALI risti che i due imperi e che la terza repubblica; ma è stato peggio perchè hanno avuto contro di loro lo spirito m_ilitare, e soccombettero miserabilmente, a causa di colpi del caso. Sotto Luigi Filippo l'armata, inorgoglita per la vittoria d'Algeria, ·ma avente il sentimento ( un po' confuso, ma assai esatto) della debolezza delle . altre armate europee, aspirava a riprendere le spedizioni a traverso le grandi nazioni: essa aveva con sè quella folla di gente che vive di avventure coloniali. La . piccola borghesia era stata fanatizzata con la leggenda napoleonica, sembrava che molti malcontenti si sarebbero calmati, se il governo fosse stato circondato di una gloria militare. La parte dell'armata fu molto grande nel 1848 ; le giornate di Giugno ebbero un'influenza decisiva sull'avvenire del paese ; le proscrizioni che seguirono la· disfatta richiam2rono i piu cattivi ricordi della Rivoluzione ; fu stabilito che la forza brutale era incontestabilmente dalla parte della reazione. L'esperienza del 1871 ha confermato l'esperienza del I 848 e tutto ciò che noi vediamo oggi ci prova che l'armata è in Francia un organismo intangibile, sul quale lo spirito liberale non fa presa, e che si mette sempre, e per tutto, al servizio dei peggiori reazionari. Il popolo acquista, tutti i giorni un senso piu esatto dell'impotenza dei vecchi metodi rivoluzionari del blanquismo : si parla qualche volta di lottare nella strada ma nessuno poi ci va. III. È evidentissimo che la situazione è molto, differente in altri paesi; io comprendo dunque perfettamente che in Germania molti socialisti possano sperare· di vincere ,con la forza un governo che sembra incorreggibile. La •· Germania è un paese in cui i ricordi della conquista sono ancora assai recenti, la rivoluzione è molto piu possibile che in Francia. D'altra parte l'armata tedesca é comandata da una casta che fa tutti i suoi sforzi per distinguersi dal popolo, che sembra cerchi di _fare odiare il soldato con la sua brutalità. L'armata è molto piu discussa al Reichstag di quello che non lo sia nelle ncstre Camere, e i crediti per aumentare la sua forza sono ben piu difficili ad ottenere a Berlino che a Parigi. In Francia l'armata è, tutto sommato, popolare;. la gentuccia, in città- come. in campagna, è stata nutrita di chauvinisme; essa ama e ammira l'armat~; essa non è fontana da ritenere come venduti allo straniero gli uomini che attaccano i delitti dell'armata: Bisogna ·aver cura di rovesciar~ le colpe sui tre grandi capi e per quanto è possibile su coloro che hanno dei titoli di nobiltà o che sono notoriamente clericali. L'organiismo militate, in Francia, è oggi, così fortemente uniW> all,a struttura· sociale che ne costitu~sce la spina dorsale: simile cosa non esiste· in Germama. . Sembra dunque che una rivoluzione sia piu facile in Germania che in Francia ; sembra anche che le conseguenze di una rivoluzione tedesca potrebbero essere rettamente anti-militadste. Gli uomini piu notevoli de1la democrazia sociale parlano dappertutto in favore del sistema delle milizie; questo sistema andrebbe molto bene pel carattere dei nostri vicini e potrebbe venir fuori da una rivoluzion~ : sarebbe possibile, infatti, ad un governo provvìsorio di licenziare l'armata senza provocare delle rivolte ben gravi, e di organizzare delle milizie con degli ufficiali nuovi. Niente di simile si potrebbe fare in Francia: i socialisti sarebbero nell'impossibilità di eseguire una simile trasformazione : se il caso li conducesse al potere essi aspetterebbero fino al momento in cui sarebbe troppo tardi per agire; essi dovrebbero fare i conti, infatti, anche col patriottismo così potente nelle classi che votano per loro. . Io non sono del parere di Lassalle che dice che le costituzioni liberali non sono che delle decorazioni inutilr finchè v'è un armata permanente agli ordini del capo dello Stato : la grande questione è di sapere se questa armata è sostenuta da una forte corrente patriottica? ~e es§a è in çondi-zion~ di fare 1,1na çoqversi<;m~ offensiva contro il popolo e se, infine, il paese è maturo per il sistema ·delle milizie. Vi sono buone ragioni per credere che la Germania è, da questo punto di vista, in condizioni migliori della Francia ; i socialisti tedeschi possono dunque essere piu rivoluzionari dei nostri : il fine essenziale da raggiungere per essi è la trasformazione del sistema militare imperiale ; questo fine sembra essere quello che si può ragionevolmente porsi dinanzi. La rivoluzione tedesca sarebbe puramente politica ; essa peserebbe sull'armata, e, senza dubbio, sulla prepotenza prussiana nelle confederazioni. Quando si parla di rivoluzioni politiche possibili e delle loro conseguenze proba bili, bisogna sempre tener gran conto delle condizioni che favoriscono o contrariano la vita di provincia. Sarebbe ben ardito di sperare trasformare la Francia in una repubblica federale, ma si P?tr~bbe sperare di realizzare un po' di decentralizzaz10ne. Per molto tempo i rivoluzionari francesi sono stati dei fanatici della concentrazione politica, perchè essi fondavano la loro -speranza sulla dittatura del popolo di Parigi; infatti ciascuna delle rivoluzioni ha avuto per effetto di rovinare un poco di piu la vita provinciale; ma sono dei fenomeni accidentali, .che non sembrano doversi produrre in ogni rivoluzione. E probabile che dopo un rovescio che avvenisse in Italia, le regioni riprenderebbero un pò di libertà d'azione e che il federalismo trionferebbe: è perchè in questo paese la centralizzazione è il resultato di una conquista recente. Le circostanze sono le stesse in Germania. E chi aro che la vita. provinciale non si decreta ; bisogna che si produca con una lenta evoluzione; le associazioni operaie sembrano, da qualche tempo, tendere ad emanciparsi dalle combriccole parigine; è un buon segno; ma necessiteranno molti anni di tranquillità perchè queste tendenze abbiano acquistata una vera importanza. Chè si potrebbe attendere ..da una rivoluzione politica in Francia? Niente di buono certamente, e molto male da temere. I socialisti francesi non hanno dunque torto di e_ssere pacifici; ma non bisogna generalizzare. IV. La rivoluzione francese del 1848 ebbe dei caratteri così speciali che è necessario dirne ·qualcosa. A questa epoca l'.alta borghesia restava confinata nelle tradizioni del tutto invecchiate dal punto di vista industriale, essa non voleva occuparsi che d'affari eccezionali, il cui profitto sarebbe esclusivamente riservato a dei piccoli gruppi; non comprendendo che la funzione del capitalismo moderno è di sviluppare, in modo esuberante, tutte le forze produttive del paese, e che questa funzione non può essere compita che alla condizione di far partecipare la piccola borghesia e la piccola proprietà, alla nuova ricchezza mobiliare. Il capitalismo essendo come inghiottito non era capace di condurre il paese nella via aperta dall'industria perfeilionata; vi erano delle risorse immense da _mettere in valore, le braccia restavano disoccupate e tutti si lagnavano d'una stagnazione di affari che sembrava scandalosa in presenza delle scoperte sorprendenti della Scienza. Si diceva che vi era una quistione sociale ; si reclamava il diritto al lavoro, senza saper troppo bene ciò che questo volesse dire. Si trattava di cambiare l'orientazione della politica economica dello Stato, raddoppfare · le forze governative, cioè : fare ciò che un capitalismo incapace non poteva fare ; bisognava coprire il paese di strade ferrate e chiamare le piccole borse ai profitti della nuova speculazione ; per questa politica tutta la Francia doveva profittare dei progressi. L'Impero fu spesso temerario, e talvolta male ispirato; ma la sua opera è riuscita in un modo generale; fu aiutato nelle sue intraprese delh: ricchtzze che le miniere di California fornirono; trovò degli ausiliari intelligentissimi nel modo finanziario. Ciò che fece non fu molto · difficile for~e~ w.a Luigi Filippo non l'aveva osato e il
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