Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 1 - 15 luglio 1899

I ~ ' I f I I } l ( I l f l 7.{_IP'ISTA POPOLARE Dl POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl non ha nulla di eccezionale, perchè è la storia normale della colonizzazione ed è stata anche quella della Spagna, del Portogallo e della ste_ssa Ioghilte.rrJ. Che cosa far_àil governo francese per consolidare ques:o impero, per garantire la durata, e renderlo utile? I nostri pcs,essi si compongono di tre parti 1." Algeria e Tunisia; 2/ Sen;gal 7 i suoi recenti pr~}ung~~ menti del Su 'an, ddla Costa d Avono, del Dakomey; 3: la pm lontana, la meno esplorata consistente ml Congo t: nei suoi prolungamenti settentrionali, sul Charì, l' Oubanghe, il sud e l'est del lago Tchad. Le tre parti sono separate tra loro e non possono comunicare che nel modo più precario, più lento, più int.::rmittente. Si è veduto nell'incidente cii Fachod<1. La piccola colonna Marchand si trovò così perduta, così priva di ogni aiuto e di ogni corrispoodenz:t con la madre p.itria come se questa si fosse trovata agli a·· tipodi. Questa situazione. può ripetersi domani, o tra 10 anni o tra 20: massacro o capttol-1zione sarebbe assai se avremmo la scelta. « li nostro preteso « impero continentale _che fa uoa così be~la _fig~ra s~l1e. carte « è dunque la più fragile delle agglomeraz10111dt terntor1, tale « com'e re~terà sempre amorfo, senza vita comune, senza re- « }azioni tra i suoi membri, senza possibilità di azione con- « certata e di so,tegno mutuo tra loro». Il grande strumento di conquista e di difesa, come il grande _stru~ento di c_iviltà e di commercio è la strada ferrata. Se 001 vogliamo che 11nostro impero Africano diventi una realtà bisogn1 costruire la ferrovia transahariana: è non soltanto uno strumento necessario di lotta ma uno ~trumento necessario di diLsa. Con 230 o 250 mili~ni si avrebbe eseguita una intrapresa di cui l~ conseguenze militari e politiche sono immens:: e c~rte, e d_1 cui gli effetti economici sarebbero ~Lramente cons1dert:voh. !,o sforzo sarebbe modico perchè da B1skra al Soudan fino alla nva settentrionale del lago Tchad sarebbero dai 2700 ai 2800 Km. di ferrovia. Non si tratterebbe d'una strada ferrata di prima grandezza, per~hè la transiberiana sar~ 6ooc Km.,_ il Trau~co1!ti11ental Canadian Pacific e il Transcoutinental Pacific amencam sono 5000 Km. Quanto alla natura del paese. da attraver~are, n,°.n è vtro come si creJe generalmente, che 11 Sahara sta un 1mmen~a · estensione di sabbie moventesi, sollevate e rimosse in tutti i ~ensi dai venti. Le sabbie, le arene non vi occupano che delle parti ristrette: la pietra, la _roccia nuda sono più caratteristiche dd Sahara che le sabbie. La mancanza d'acqua è una condizione contraria, ma questa mancanza n ;o è as5oluta. E la fèrrovia Slrebbe anche fruttife1a. A meno che la Francia non si rassegni a non contar più nulla nel mondo, biso~na eh' essa sappia e vo~lia intrapre~dere. quest'. opera, i~ realtà modestissima ma considerevole pe1 suoi effdtt che no1 possiamo anccra far 'fruttare. ('R._evuedes'Deux Drfondes - I luglio). DrCax·N,ordau: Israeletra le nazioni. L'antisemitismo è tanto antico quanto la nazione israelita ste~sa. S~ l_'od_ioper ,gli_ebrei si è manifestato in tutte le epoche, 1 mot1v1 d1 quest od10 - reali o pretesi - hanno variato all'infinito. 1 romani antichi accusavano gli ebrei di ad~rare un. i~olo con la_ testa. d_'asino: li consideravano ccme degli anarchici, come dei nem1c1 dello Stato e della razza. I Siri ed i Greci li cdiavano perchè non volevano adorare gli Dei dell'Olimpo, e anche. pe:c_hè parlavano il greco con un acct:nto sgra~evo_le. In pn_uc1p!o ~el M: E. si odiavano gli Ebre! .come uc~1s~n d~~ figli<;>d1 D10 sm quali pesasse una maled12.1one ere~1~ana. ~lU. tar?i. fu:ono perseguitati come infedeli, come n~~1c1 feroci ~èl cn_suan1e anche come avvelenatori dei pozzi. S1 diss~ eh: s1.'>erv~vano del s_an: gue dei fanciulli cristiani_ per. le ,~:1mon1~ l1turg1che. ~g_gt s1 accusano di essere usurai, d1 oppnmere 11 popolo, d1 vivere sul p_aese come parassi~i e di_trad~re le nazi~ni che danno, loro ospitalità. Se invece glt ebrei mentano u~ r.1~provero è d ave: troppo' facilmente dimenticate le lor? o;ngm•,. per cercare d1 fondersi coi cittadini de,la loro patna dt adozione. Se ne ha una pruova negli atti degli ebrei perveouti a del!e al~e ~osizioni publiche. La soluzione d~l problema è la nco_st1~uz1one di uno Stato ebraico in Palestma, ove, la razza, oggi dispersa, potrà raggiungere finalmente una nuova prosperità. (NorthAmerican Review - Giugno). P. Averri : la stampae la vita. Ai giorni nostri l'intensità della vita civile la crescente coscienza che delle sue cause e dt:' suoi fènom~ni collt:ttivi andiJmo acquistando, il rapido e continuo introJursi e appari: e di ·el~m7nti n~ovi, adatti ~l ere: scente sviluppo ddle facoltà supenon ddl uomo e _de . su~, rapporti sociali, rendono SLmpre più complesso 7 d1ffic1le ti problema dell'analisi storica e filosofie~ della soCJetà ~man~. E intanto il desiderio che ha l'uomo d1 conoscere e d1 dominare il corso della vita civile e le leggi alle quali esso obbedisce - desiderio che ci spiega la rapida fortuna delle sci~nze sociali - aumenta, insieme con la parte sempre maggiore che l'intelligenza va prendendo nel dirigere gli eventi storici : e la coscienza sociale si fa ogni giorno più ricca di contenuto spirituale, più intensa nelle sue aspiraz:ooi, più diffusa e più viva. Nulla ci rarpresenta meglio i c~ratteri di questa civiltà colta, democratica, nervosa, irrequieta della coscienza de' suoi difetti e del desiderio di ripararvi, insaziabile di cose nuove e di continue ascensioni rn~iali, che il giornalismo, il quale vi si è propagato rapidamente e la pervade e la rimescola tutta e ne rispecchia le abitudini e i dtsidtri e la nutre del suo pasto quotidiano, divenendo come il sangue che alimenta e rim. uova la vita e la cultura intellettuale e morale. 11 pensiero dell'uomo sociale di oggi è quello del giornale che egli legp-e: egli - o che sia un alto funzionario dello stato nella capitale o chè consumi una rendita modesta nella farmacia del più remoto villaggio - si permette il lusso di avere le sue \de: in fatto di politica, di arte, di sport, di scienza e di relaz10111 internazionali, ma le sue idee sono state elaborate per lui nella redazione di un giornale. E là anche si prepara la parte più rilevante dei suoi atti pubblici: il giornale gli dice il più spesso se sia il caso di fare o no una dimostrazione patriottica, di' rallegrarsi o dolersi di certi eve11ti ; esso gli comanderà di star quieto in casa mentre il governo che paga il suo giornale commette una grandissima .:olpa e di fare una dimostrazione contro il parroco se alla Camera si discute una nuova imposta, esorbitante. Le redazioni dei giornali sono delle grandi officine di pensiero o di vita sociale: il mondo gkrnalistico è la quin:essenza del gran mondo nazionale. Cosi, nessun f7n_omeno sociale è f0rse più strettamente che la stampa quot1d1ana collegato col rimanentè della vita comune : giacché senza il uiomale l'es ,rcizio ddla vita pubbli,a, la frequenza dei nuovi rapporti economici e sociali, l'aumento meraviglioso della ~olidarietà umana ed altri simili fatti che caratterizzano la vita civile di oggi non s'intenderebbero più: e~si div7r:eb~ero _im-. possibili senza questa comune atmosfera dt cognmom e d1 attitudini intellettuali e <l'mformazioni creata e mantenuta dal gicrnalt>, il quale è, as5ai p·ù veramente che la èlite intellettuale dd Novicow il cervtllo della società. 11 recente indirizzo psicolcgico d~I!e scienze sociali facilita una ricerca di questo gerere. Il giornale, oltre ali'essere il più mera~igli?so mezzo di .;omunicazioue sociale, è anche un gran mezzo d1 azione sociale. Esso è stato per un lungo peric.do di tempo, ed è ancora in molti casi e nelle civiltà meno progredite, l'unico educatore dd popolo. Ogni gruppo di persor:e, d'interessi, d'idte che assume importanza nella vita di un popolo, ricorre subito, per conservarsi e per diffondersi, alla forza del giornale:. i ~ar-: titi politici, i governi, le confess:oni religiose, le associaz1001 professionali misurano quasi le loro forze dal valore e dalh diffusione della stampa periodica che essi possiedono, e trovano in questa la più grande forza di pro~~ganda. E la stampa, strumento potente di vita ~. di azione soc1al~, ~a acc~m~agn~- to e favorito in modo de~rnvo tutte le grandi nvoluz1001 politiche ed economiche del nostro secolo. Si è detto che la stampa quotidiana è il quarto pohre: più ancora, essa ha modificato pro_- fondamente tuttì i poteri della socittà, perchè sola ha reso possibile, con l'opinione pubblica, l'efficacia diretta e il con~rollo ~ella volontà popol ire in tutti gli atti più rilevanti della v!ta soci~le. S:cchè Of!gi, ripetiumo, è impossibile intendere I~ vlt~ s_ociale s.nza la stampa quotiJiana e le profonde mod1ficn1001 che tssa h.1 rortato nell'azione di ci~scu~o de! ccsì . d~tti fittor~ della vita sociale. E per questo il giornalismo nch•ama ogm giorno più l'attenzione dei scciologi e _degli uomini pubbl_i~i: e mentre esso era abbandonato sinora liberamente all eserclZlo di chiunque volesse improvvisarsi giornalista, ?ggi s'inc<;>~incia a riconoscere ed a predicare che questa 1mportantiss11na funzione pubblica richiede attitudi~i e _studi ~re~ara:ori det~r:-- minati: sicchè, per ei empio, propno d1 ques!1 giorm _a ~ang1, si è decisa la fondazione di una facoltà speciale per 1 giornalisti. (La Cultura Sociale. 1° Luglio). Arabella Kwealy: la donnaatleta. I muscoli sono di due specie: i volo11tari che agiscono sotto l'influenza della volontà,_ e crl' involo11tari che hanno un' azione macchinale e automatica ~ome quelli del cuore, le pareti ~el~o stomaco :"· Per l_edonne atlt:te il pericolo sta nella supe;10ntà ~resa_ dai mu_scolt volontari sugl' involontari: turbata l armonia gli orgam sof1:rono e diventdno ammici. Le donne atlete sono nane, appassite per malattie ereditarie, o anemiche. In luogo di un arricc~imento fisico v'è un impoverimento. La donna perde la grazia senla nitnte guadagnare; diventa antipatica e volgare, ~· ar:es'.a nel crescere con le linee dure del tipo del rngazzo, di cut diventa una espressione degenerata. Questo surmmage ~sico la vota alla più terribile, alla più incurabile delle malattte: al cancro. (Nir1eteent/CJentury. - Giugno).

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