Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno V - n. 1 - 15 luglio 1899

18 RIVISTA POPOLARE 7JI POLITICA LETTERE E SCIENZE SO~\ALl risente il bisogno di una riforma sono i contratti misti che s'ao-o-irano intorno al tipo della locazione di fondi rustici, rifor~~e possibili perchè essendo applicabili a tutti impedi,cono anche la più lontana ai'parenza di farnre verso certe classi, certe persone e certe regioni. ('R_ivistapolitica e l,tteraria, I luglio). Lisandro: I pericolidellecolonizzazionciommerciali. Se il governo italiano, affermando che l'azione sua in China aveva intenti puramente commerciali, commetteva un errore, la Camera ne commise uno maggiore adagiandosi in quella dichiarazione come io un articolo di fede. L'emigrazione iDdividuale, quando si concentra sopra un paese determinato può procedere e colonizzare senza pericoli: essa non impegna lo St to più in là di quanto lo comportino i suoi doveri di governo civile; ma se invece è il governo che precede l'emigrante, se è lui ,che lo invita e lo sospinge, le conseguenze sono completamente diverse. Allora l'onere dello Stato non è più limitato a tutelare l'emigrante secondo il diritto delle genti, ma il pregiudizio lo obbliga a difend,re il connazionale contro le conseguenze dei suoi errori, conseguenze che si risolvono nell'imptgno di sovrapporre i connazionali agl' indigeni, arrivando necessariamente: o all'acquisto territorial~, o alla conquista,_ o al ~r~domini~ e_conomico e commerciale, o alla guerra che al dmtto sostituisca la violenza. L'Africa Australe ci dà la dimostrazione evidente di queste verità. Laggiù si vengono svolgendo due drammi .coloniali di cui rioghilterra è protagonista. Cominciamo dal primo. Sir Ceci! Rhodes ottiene da re Lobeogula, il 30 ottobre 1888, la concessione di cercare ed usufruire i minerali che si trovano nel suo regno dando in corrispettivo una pensione al re ed ai suoi eredi, nonchè mille carabine Martini-Henry, 100 ooo cartucce e una cannoniera per difendere le rive dello zadibesè. La concessione è tanto commerciale che il governo inglese non vi ha parte alcuna. Ma appena sir Cecil Rhodes ha ottenuto la concessione, ecco che si fa accordare dal governo inglese una Carla per l'esercizio di tutti i diritti di sovranità, esclusi soltanto quelli di guerra e di pace. I Matebele però si rivoltano, e Cecil Rhodes muove guerra, sconfigge re Lobengula, distrugge i Matebele, ed estende i domini della CharteredCompany sino alle sponde meridionali dello Zambesè. Se l'esito non fosse stato fortunato non sarebbe stata costretta l'Inghilterr.i a intraprendere una guerra s;no a che non avegse soggiogato i Matabele e vendicati i soldati delle CharteredCompany? - 11 secondo dramma, quello del Transvaal, è più luno-o e complicato. Il Transvaal non è che un isolotto olandese. 0 circonJato da tutti possedimenti inglesi e retto a governo regolare repubblicano col presidente Kruger. Di fatto, però, la somma delle cose è in mano di 80.000 Boeri, i discendenti dei protestanti ed ugonotti che cercarono nell'Africa un refuo-io contro le persecuzioni europee. Sono 80.000 spartani, softo cui vive una popolazione di 600.000 iloti: i negri, a1 quali è vietato di posseder terre, mtt tlli etc., di presentarsi in una riunione di bianchi, di accedere negli alberghi e nelle ferrovie, ai quali è imposto di viaggiare in ferrovia nei carri bestiame, di non usdre dal territorio, di non camminare sui marciapedi, di non varcare dopo le nove di scr.t il limitare del quartiere assegnato. Ma il Tran,wa1l non era il Me:tbcland, e il presidente Kruger non era il re Lobengula, e fu inutile parlare di concessioni. Appena cominciato lo sviluppo commerciale, appena giunti gli emigranti inglesi ( Uitla11ders) sorse .subito il conflitto degli intere;si. I Boeri trovarono troppo m3gri i proventi, e cre.ror.o il monopolio della dinamite, elevarono le tariffe fc:rroviarie ed i daz:, negarono lenaturalizzazioni agli Uitlauders e prescrissero la lingua inglese dalle scuole. Sopraffatti gli emigranti inglesi, sorto così un conflitto d'interessi, la colonizzazt0ne puramrnte commerciale del Transwaal, mttte capo pur esso alla conquist.t ttrritoriale ed alle spedizioni militari alle quali l'Inghilterra si vede sul punto di essere obbligata. Dalle spedizioni di Corte e dei Pizzarro ;,lla conquista delle Indie, dalle imprese d'Africa a quelle della China tutte cominciarono nella stessa guisa. Si dissero e parvero imprese puramente commerci.di, ma si convertirono ineluttabilmente in imprese militari con occupazioni territoriali. (Vita Internaz.io11ale 5 luglio). Maw iz.io Chamay: Un monopolicoomunale. (Il Gaz.a Parigi). L'amministrazione della città di Parigi per più di mezzo secolo venne privata di due redditi principali: quello dei trasporti e quello riel Gaz. Le intraprese relative sono ~ate esercitate da due compagnie, le cui concessioni terminano: pfr la prima od 1210 e per la seconda nel 1905. Il consiglio comunale attualmente si occupa della second:1. Il r rivilegio della comp •gnia del Gaz data dal 1855. Il capitale n·alme::nte versato non è stato che di 44 milioni ; e tale capitale è stato versato solamente per speculazione e senza che ci fosse il bisogno di versarlo tutto. Intanto tra dividendi, ammortiz.z.amentodelle azioni e metà di attivo sociale (terr-!ni, gazometri, materiali ecc.: l'altra metà alla fine della concessione va al municipio) gli azionisti avranno incassato un miliardo e duecentoquattordicmi ilioni oltre i 300,oco franchi all'anno che gli amministratori hanno preso come gettoni di presenza. In conseguenza di tutti quèsti lucri dd cap .talisti, davvero esorbitanti, i parigini pagano il loro gaz. a 30 centesimi il metro cubo, mentre costa I 5 centesimi a Bruxelles e IO c.ntesimi in Inghilterra. La Compagnia ha tèntato tre volte di rinnovare il contratto ; ma non vi è riuscita. Tentò adesso e sperò riuscire pe,chè l'attenzione è rivolta ali' affaire Dreyfus, e perchè si tenta ingannare il pubblico sia diminuendo di IO centesimi il prezzo, sia con un aumento di compartecipazione agli utili della città, che verrebbe ad incassare 16 milioni all'anno. Ma siccome il gaz in realtà non verrtbbe a costare che ro ctntesimi il metro cubo amministrando direttamente il gaz e dandJlo ai privati a I 5 centesimi, si avrebbe un utile netto per ogni anno di 12,500,000 di franchi, che in 50 anni ammonterebbe a 625 milioni. Colla compartejpazione, togliendo dai 16 milioni promessi :l gaz di uso pubblico, l'utile netto resterebbe di 8,500,000 cioè di 42 5 milioni per 5o anni. Di più i privati consumatori, col monopolio comunale e col g;az a I 5 centesimi, guadagnerebbero complessivamente in 5u anni 675 milioni. Perciò ha fot~ ben~ il Consiglio municipale che, il 26 giugno '99, ha respmto l offerta della compagnia. È da augurarsi che pel gaz ·come pti trasporti il servizio pubblico venga assunto dal Comune; ma ciò non a scopo di lucro perchè i servizi pubblici devono essere fatti al prezzo di costo. Nel caso del gaz ridotto a 10 centesimi il metro cubo il servizio pubblico assumerebbe il carattere di una grande riforma so~iale. (Le 111ou- ·vernwt sociali,te, 1 Luglio). L. Poinsard: La situazionefinanziariaed economicain Francia. All'ottimismo del discorso dell'on. Dupuy bisogna contrapporre delle constatazioni dolorose che conducono a queste conclusioni: I O I bilanci vengono malamente preparati e si sperimenta sempre il bisogno dei crediti suppletivi. 2° Sono votati troppo tardi, senza serio esame, colla preoccupazione principale di dare soddisfazione agli agenti elettorali. 3° Sono eseguiti in una maniera irregolare, sotto un controllo superficialissimo e assai insufficiente, e si chiudono quasi sempre ccn un deficit, che va ad ingrossare il debito. 4° Le imposte sono pesanti, gravano enormemente il consumo e per contraccolpo la produzione; la ripartizione ne è profondamente arbitraria, ingiusta e di ostacolo agli ~ ffari. E' un freno che restringe incessantemente lo sviluppo della prosperità nazionale. 5° Infine il debito è enorme e costituisce non solo tn carico permanente, ma anche un pericolo grave in caso di grande conflitto militare. L' èconomia nazionale si risente fortemente di queste condizioni finanziarie e me1te la Francia in posizione d'inferiorità nella concorrtnza mondia 1e, di fronte alle altre nazioni specialmente di fronte all'Inghilterra ed alla Germania. Le spese soverchie, che crescono di anno in anno, sorpassano i nostri mezzi normali; e tali spese vengono assorbite da bisogr.i artificiali, che non st rvono affatto all'interesse nazionale vero: da funzioni Ì'lutili, da sperperi, da una pessima organizzazioue militare, da intraprese interne ed estere esagèrate o senza motivi seri. Perciò s'impor gono le riforme che mirino ad assicurare: 1° La decentraliuazione amministrativa a profitto dei corpi locali, che faccia rier trare lo Stato nei limiti naturali della sua funzione; 2° la riforma militare per diminuire i sacrifizi immensi e gli sperperi che risultano dal sist,ma attuale; 3° la riforma fisc,le per rendere l'imposta più giusta, meno pesante e meno oppressiva per gli affari; 4° la riforma dell'istruzione allo scopo di mettere meglio la nostra gioventù a livello dei bisogni moderni. (La scienceso:iale, Giugno). (1) P. Leroy 'Beaulieu: La ferrovia transhariana. La Francia s'è tagliato in Africa un impero colossale che, pur non formando una fi 6 ura perfcttamtnte gt ometrica, è un dominio continuo, e non dipende che da noi che le varie parti formino un tutto. Questo impero è stato un prodotto più delle circostanze che di un disegno preordinato; si può. dire che noi lo dobbiamo a una vera legione di cadetti di Guascogna igcnti senza ordini, cercanti sorpassarsi gli uni gli altri in una specie di prodigioso giuoco di sport patricttico e di tentativi d'esplorazioni. Ma ciò (1) Le condi1doni economiche della Francia sono molto migliori dl quelle dell'Italia; ciò nonostante i lamenti cl.te si sentono al di là delle Alpi sono identici ai uostri, perchè le stesse cause producono chppertntto gli stessi effetti. Ce1'to è che in Francia non si tollererebbe un giorno lo stato delle cose che esiste in Italia cla anni, e che si aggraYa sempre più di giorno in giorno.

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