RIVIST À POPOLARE DI 'POLITICÀ LETTERE E SCIENZE SOCIÀLI part1t1; e ggi sono offesi i diritti statutari e la dignità del Par• lamento (Bene! Bravo! a sinistra), perchè il contenuto del decreto 22 giugno noi lo conosciamo, e si può riassumere in questo:: è stata fatta al Parlamento una intimazione che nes• suno al mondo aveva il diritta di ,fare; (Benissimo). Pelloux, presidente del Consiglio. E stata fatta altre volte. Bonacci, sono stati prefissi al Parlam~nto termini perentori per fare quello eh<:!il Parlamento ha diritto di fari! o di non fare, se, come e quando mEglio gli piaccia; (Beuissimo ! Bravo!) una stolta dichiarazione è stata fatta, e cioè: che se in un determinato tempo il Parlamenta non faccia quello che il Governo gli impone di fare, un Decreto Reale eh-: approva provvedimenti legislativi di primo ordine, relativi a 1 diritto di associazione, al diritto della libera manifestazione del pensiero per mezzo dell.t stampa, alla tutela dei pubblici servizi, con importanti modificazioni del Codice penale, questo decreto si tr ..sformerà in legge sotto gli auspici e l'influsso della canicola .. Presidente. Permetta, semplicemente per una questione di ordine. (Rumori all'estrema si11istra). Lascino dire, perchè io parlo in tutela dei diritti di tutti i deputati. Bonacci. Ho sotto gli occhi il decreto, e l'ho letto attentamente .... Presidente. A me pare quest0, che la Camera deciderà che non essendo l'argomento posto all'ordine del giorno, volendo nel modo piu sollecito fare questa discussione, che io comprendo debba essere fatta, logicamente, stando alle forme regolamentari vi sia bisogno di presentare una mozione ... Gallo. È qui, e' è la mozione. Presidente. Ed è per questo che io quando ho dato facoltà di parlare :ii deputati che si erano inscritti ho detto che la davo non sul merito ma sulla proposta, si:com:! la Camera decide sempre immediatamente sulla proposta del modo come deve essere esaminato un disegn') di legge che viene pr€S!ntato. E ho detto: il presidente del Consiglio ha chie5to che ... Bonacci. Io ho domandato di parlare sulle comunicazioni del Governo. Presidente. Permetta, lasci parlare. Dunque. il presidente del Consiglio ha proposto che l'esame di questo decreto sia fatto dalla stessa Commissione che ha esaminato il disegno di legge ora ritirato. Col parlare di tutto il resto a me pare che oggi si vada ad invadere i diritti di coloro che volevano parlare. E siccome il regolamento dà modo di poter fare la discussione mediante una mozione, così ho creduto di fare questa avvertenza. Bonaccì. Ho ch:esto la facoltà di parlare e credo di averla ottenuta sulle dichiarazioni importanfr,sime fatte dal Governo. Presidente. Non sono all'ordine del giorno. ('](umori). Bonalci. E si tratta di una questione urgentissima, come sono tutte quelle che riguardano la dignità della Camera, perchè se vi fosse (e spero che non vi sia) una maggioranz1 in questa Camera, che accettasse le intimazioni, le prefissioni di krmini e le altre dichiarazioni che sono in questo decreto, io piangerei sulla sorte delle nostre istituzioni ('l(urnori vivissimi - Bravo ! Bene ! a sinistra), e non mi sentirei piu degno di sedere in questa assemblea. Questo io penso e dico francamente; se vi sono colleghi che in ciò dissentono da mt>, mi dispiace per loro. (Rumori). Ho detto ciò che contiene di offensivo per i diritti e per il decoro del Parlamento il decreto del 22 giugno 1899. E dopo ciò dovrò io dimostrare l'enormità di questo atto? La dimostrazione sarebbe superflua per coloro che conoscono i diritti e sentono la dignità di quest'assemblea popolare; la dimostrazione sarebbe inutile per coloro che questa conoscenza e questo sentimento non hanno. Dirò solo, che se -il Parlamento tollerassee sanzionasse cou la sua acquiesce11zasiffatta aggressione alle sue prerogative ed al suo decoro, sarebbe morto. (Vivissimi rumori a destra e al centro). Quale è la riparazione che possiamo esigere ? È inutile dissimularlo: il mio pensiero e il vostro vanno naturalmente all'articolo 47 dello Statuto, dove il sapiente legislatore ha posto l'antitodo per questi malanni. Ma ho sentito da più parti parlare di scuse e di circostanze attenuanti per i ministri. Si dice che essi non sapevano quello che facevano. Ed io non sono lontano dal crederlo per alcuni dei ministri (Si ride); ma mi meraviglio altamente di quell'anima pia e timorata dell'onorevole Bonasi, il quale non ha compreso che egli era il custode della legalità ed aveva il dovere di dare buoni e leali consigli per sè e per quelli dei suoi colleghi che non fossero competenti in questa materia. Perchè egli non si è opposto ? Come mai ha egli consentito a disonorare la sua canizie partecipando a questo atto ? (Lunghissimi e prolungati rumori e interruzioni a destra e al centroed approvazioni a sinistra). Onorevole Sonnino, è inutile che mi faccia il viso dell'armi; io veggo il Rubicone, ma Cesare no1i veggo. (Approvazioni). Sì : era suo dovere di arrest:ire i suoi colleghi al mal passo, di opporsi energicamente alla infrazione del p:ttto fondamentale fra il Re e il popolo icaliano, che non può essere commessa senza chiJmare sulla palria le piu gravi sciagure. Ma giacchè tra gli stessi oppositeri del Governo vi sono non pochi disposti ad accordare ai ministri le circostanze attenuanti, la piu mite riparazione che possa dar,i al Parlamento, atrocemente offeso, è la espulsioue dei ministri fredifraghi, per i quali non v' è pit'.1posto in quest'aula. (Benissimo I Bravo I - Applausi a sinistra - Comnunti a·de;tra e al centro). Io confido che un raggio di luce benefica rivdi a tutti gli amici delle istituzioni la situazione nella quale ci troviamo, e faccia veder loro l'abisso nel quale cadremmo, se esitassimo davanti a questo a/tentato contro la libertà e la maestà del Parlamento. Se, come spero, la C:1mera italiana saprà tutelare oggi i suoi diritti e la sua dignità, tutto sarà salvo. Ma se così non fosse, cias:uno di noi dovrebbe pensare alla propria dignità (Rumori - Interruzioni), ed io farei le più ampie riserve per il caso in cui aveS;i la coscienza di appartenere ad unl Assemblea esautorata e vilipesa. (Commenti animati). Come co;:iseguenza di queste mie considerazioni, mi onoro di presentare alla Camera la seguente risoluzione. « La Camera dichiara irrito e nullo il decreto reale del 22 giugno 1899, e censura i ministri autori del medesimo decreto. » (Applausi a silli,tra - Agitazioue e commenti generali). Discorso Branca Branca. Io ho chiesto di parlare per fare una dichiarazione. Dacchè si è presentato in questa Camera il senatore Pelloux col primo e col secondo Ministero, io ho votato sempre in favore del Ministero perchè essendo la situazione politica molto grave, e trov:indoci in momenti nei quali erano da temersi fatti di cui nc;suno potrebbe misurare le co::iseguenze, io ho creduto mio dovere di lasciar da banda qualsiasi dissenso, qualsiasi sfiducia verso questo o quel ministro, verso questo o quell'atto di Governo per salvare il principio stesso del Governo. Ma oggi mi trovo dinanzi ad una violazione costituzionale (che non discuto perchè la dis:uteremo a suo tempo) la quale non ba riscontro nella storia di nessun Parlamento, di nessun paese. Ora skcome la sola forza dell'unità e della monarchia, è lo Statuto ; perchè in quarant'anni di sacrifici noi non abbiamo saputo co11qtdstarneé la gloria, 11è la prosperità, (Commenti - Interruzioni) non abbiamo saputo nè conciliare il sentimento religioso con l'autorità dello Stato nè sostituirvi altri sentimenti : se la piramide elettiva che dagli umili villaggi sale sino al più alto culmine dello Stato, si illfran<,[el,a stessa unità vacilla. E se si lascia l'adito al concetto che, perchè tre, quattro o cinque deputati vengono ad impedire la libertà delle funzioni parlamentari, si debba so;,primere lo stesso diritto parlamentare, io dico, o signori, che non mi sento piu deputato. (Bene 1 'Bravo ! - Applausi a sinistra -- Rumori a destra e al centro - Interruzioni dell'onorevoleSonnino). Onorevole Sonnino, io ho detto, e lo ripeto a Lei e al1' onorevole Prinetti, e a tùtti coloro che vagheggiano questo sistema, che non ne è responsabile il solo Ministero, ma ne sono responsabili anche i capi della maggioranza, che lo hanno ispirato. Ho detto altresì che vi seguirei fino a mettere la ghigliottina nell'emiciclo (Si ride); si..., contro i violatori del diritto del Parlamento. (Bravo I Benissimo!) Signori, io mi sento deputato quanto l'onorevole Ferri ed i suoi amici, e non temo le loro teorie, la cui discussione non mi allarma, ma non posso permettere che sette o otto individui possano impedire la libera manifestazione della volontà della Rappresentanza nazionale. (Commenti). Io non ammetto la tirannia da qualunque parte essa venga (tanto valeva conserv~re l'antica) ma fra quella dell'onorevole Sonnino e quella dell'onorevole Ferri, temo assai più quella dell'onorevole Sonnino. (Ilaritd - Commenti). Così m1 pare di essere chiaro senza lunghe dichiarazioni. Concludo dicendo che non posso approvare che si mandi il Decreto alla Commissione ; e faccio formale proposta che si discuta l'atto del Governo, trattandosi di una altissima questione politica, tanto piu che i provvedimenti, come sono ri· dotti, sono una cosa inutile. In questi provvedimenti, la sola disposizione che abbia qualche efficacia è quella che fu già votata dalla Camera, inquantochè quella specialmente che riguarda gli scioperi è una vera
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