474 RIVISTA POPOLARE 'Di POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCJALI Americanismoo imperialisn1oi (Continuazione -- Vedi Num. precedente). L'atteggiamento di pretensione degli Stati Uniti verso l'ln~hilterra n_on è un fatto nuovo, tanto che la St. J ames s Gaz._ette bbe a dire non molto fa, a proposito del nuovo trattato americano canadese, « come l'esperienza di oltre un secolo abbia insegnato che il sorrendere (?) e l'indietreggiare non siano un mezzo pe: vin~ere amici~ia e tanto meno rispetto ,, . Ora che la Joint High Commission si è sciolta senza ~iungere ad un risultato pratico sul trattato, pare che nsorga la questione della richiesta della Terranova di trattare direttamente con gli Stati Uniti intorno all'accordo sulla pesca, richiesta che fu rifiutata il 1890, avendo allora il Govl!rno britannico deferita al Canadà l'autorità di condurre i negoziati. È solo da pochi mesi che i Giammaicani avevano preparato uu plebiscito per domandare alla Regina Vittoria di poter entrare in trattative di annessioce con gli Stati Uniti. Il movimento era capitanato dai commercianti e dai planters, essendo loro principale movente la deplorevole condizione in cui si trovano i produttori di zucchero, i quali rappresentano quasi tutta la ricchezza dell'isola. I mezzi escogitati dal governo d'Inghilterra per venire in sollievo della Giammaica non incoraggiano a credere che la depressione economica s!a per cessare; il movimento separatista quindi è destinato ad accentuarsi, se pure un giorno non sconfinerà in ribellione aperta (1). Non vi è dubbio che il tatto politico inglese saprà evitare conflitti con le sue colonie dell'Atlantico; ma ciò non pertanto le aspirazioni espansioniste degli Stati Ùniti e le tendenze separatiste delle colonie sono fatti che esistono e che non si distruggono troppo facilmente. L'Inghilterra conosce bene questa condizione di cose e non dorme. L'aver mantenuto vivo l'eccitamento prodotto dall'incidente di Fashoda, anche dopo che questo era già chiuso, ha il suo significato. Nel Canadà e nella Giammaka in quel tempo furono compite importanti opere di fortificazione e sbarcati cannoni e munizioni in quantità certo superiore ai bisogni della difesa contro la Francia. Evidentemente l'Inghilterra colse quell'occasione per fortificarsi senza destare sospetti e proteste da parte degli Stati Uniti, il che sarebbe accaduto se quei preparativi fossero stati fatti in altro tempo. Le simpatie dell'Inghilterra sono oggi con gli Stati Uniti perchè vi è il suo tornaconto; gli interessi e le aspirazioni americane sono invece contro l'Inghilterra. Espansione sia, dicono gli espansionisti, alleanze no; nè espansioni, nè alleanze dicono gli antiespansionisti. I vecchi rancori sono sopiti, forse anche cessati completamente ; ma il conflitto d' interessi, lungi dallo scomparire, è sulla via di accentuarsi. Couflitto d' interessi lSiste oggi nella questioge d~l_Cé!nale di Nicaragua, che gli Americani vogliono opera nazionale e sotto l'esclusivo controllo americano, gli Inglesi invece opera d'importanza commerciale e quindi neutrale, sul tipo del Canale di Suez. L'accordo che va sotto il nome di ClaytonBulwrs forma la base della domanda inglese. La corrente attuale di simpatia farà certo risolvere la questione diplomaticamente e nella forma più cordiale possibile; ma quello che non trova una soluzione è la concorrenza che l'industria e il commercio americano hanno cominciato a fare alla Gran Brettagna in tutti i mercati del mondo. Il possesso di vaste contrade tropicali nel mentre da una parte metterà gli Stati Uniti in condizioni migliori di lotta, dall'altra li rendera ancora meno tri- (1) Dopo soli due mesi, <lacchè scrivevo quest'articolo, le previsioni vanno concretizzandosi. Il telegrafo porta la nuova di un ricevimento entusia;tico dato a Sampson, recatosi a visitare la Giammaica a capo della squadra americana. Nell'istesso tempo imponenti mass-meeti11gs hanno avuto luogo nelle sezioni rurali ed il governatore ed altri emissari britannici vi sono stati bruciati in effige. butari dell'estero in quanto riguarda le materie prime che i tropici forniscono. Prima della guerra non esistevano case commerciali americane d'importanza sul suolo chinese, ora vi è già un grande movimento commerciale e bancario verso Hong-Kong, e non tarderà a manifestarsi in altri porti. Fu i mercati, che virtualmente sfuggiranno dalle mani inglesi, sono senza dubbio le nuove possessioni americane ; e ciò non per ragione di possibili tariffe protettive, ma per ragioni politiche e perchè l'attività americana si svolgerà con energia di certo superiore alla spagnuola. Il Giappone, a norma dei nuovi trattati che cominceranno a funzionare nel luglio prossimo, sarà aperto al traffico del mondo; quale rivoluzione non avverrà nel commercio? L'America, con Hawai come stazione avanzata e con le Filippine a breve distanza dalla China e dal Giappone, e con la prospettiva dell'apertura del Canale di Nicaragua, si troverà in condizioni di gran lunga più vantaggiose. Quando la ferrovia transiberica sarà aperta gli stessi vantaggi faranno sentire il loro valere sulla concorrenza commerciale nei possedimenti russi, senza tener conto del peso delle simpatie che la Russia ha verso l'America e delle antipatie verso l'Inghilterra. L atteggiamento che gli Stati Uniti prenderanno in Oriente è certo un'incognita; quello che però è noto è che essi non rinunzieranno mai alle aspirazioni del continente americano per le possibilità d'Oriente. Potrà forse accadere che essi vedansi costretti a combattere a fianco dell'Inghilterra pel mantenimento dello statu quore per l'open door in China, le quali cose vanno a comune vantaggio ; ma sarà un accordo di opportunità e che non implicherà una vera alleanza, la quale sarebbe la negazione delle aspirazioni americane nel proprio continente, non foss'altro, durante il tempo in cui l'alleanza persisterebbe. Gli Stati Uniti hanno già non pochi fastidi nelle Filippine perchè debbano invogliarsi àd un atto di rapina sul suolo chinese, atto che li metterebbe in contatto anche più intimo con le potenze europee ed aumenterebbe di molto le probabilità di conflitti. Non vi è dubbio che l'Inghilterra vagheggi qualche cosa di simile e che appoggerebbe le domande americane, come ha stimolate ed appoggiate quelle d'Italia ; ma è difficile che la repubblica d'America cada in trappola. L'Inghilterra, avvezza alla parte del leone, cerca di richiamare nella questione orientale quante più potenze è possibile, perchè dalla discordia di tutte risulti la sua forza. Questo era il si~nificato intimo delle parole di Lord Salisbury che 1avvento degli Stati Uniti come nuovo fattore d'Oriente, pur non conducendo agli interessi della pace, avrebbe condotto agli interessi della Gran Brettagna. Finora però essa non ha fatto che l'utile degli Stati Uniti, ed il proprio è da venire, se pure verrà. Al di là d'un accordo politico, l'Inghilterra nessun serio interesse, potrebbe desiderare appagato; ora, nel solo caso che gli Stati Uniti si legassero con lei in un' alleanza offensiva e difensiva, essi san bbero chiamati a rinunciare alla politica del non intervento nelle questioni cli Europa. Non devesi pertanto dimenticare che alleanze e guerre dipendono, nella Confederazfone d'America, direttamente dalla volontà del popolo, H quale manifesta i suoi sentimenti per mezzo del Congresso. Nessun potere può imporre al popolo americano un'alleanza da lui non desiderata : ed oggi nè potere esecutivo, nè Congresso, nè popolo sono disposti a nulla di più che un semplice entt:nte anglo-americano, necessario nelle attuali contingenze. Delle altre potenze europee la Francia segue all'Inghilterra nell'importanza dei suoi rapporti con l' America. Le nubi addensatesi fra i due paesi al tempo della presidenza di Adams ( I 796) si dissiparono ben presto e la più grande cordialità è sempre regnata d'allora in poi. La Russia è stata amica costante degli Stati Uniti; mandò la sua flotta nelle acque di New ~ork per protestare contro la politica di Lord Palmerston, il quale voleva riconoscere l'indipendenza della Confederazione
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