Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 23 - 15 giugno 1899

454 'R._IVISAT 'POPOLARE DI 'POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI alla guerra del 1812, il conflitto continuo d'interessi e gli esasperanti incidenti da essi prodotti, avevano contribuito a mantenere vivo il sentimento di odio nei due popoli. La violazione della neutralità durante la guerra di secessione ed il non lontano incidente della Venezuela non fecero che eccitare maggiormente gli spiriti e rinfocolare gli odii antichi. Con atto di politica avveduta l'Inghilterra ha cercato ultimamente di conquistare l'amicizia americana facendo sentire il peso della sua benevolenze. Vi è riusciti ? Se la risposta dobbiamo darla con la guida della storia e con l'esame delle tendenze americane, parrebbe che no. Tutte le espansioni sentimentali, che hanna finora avuto luogo in prò dell'unione dei popoli parlanti l'inglese, resteranno dei semplici ricordi rettorici, <lacchè non è la lingua, nè la religione, nè la comunanza di origine che guida ed ispira le nazioni, ma la comunanza di interessi e la comunanza di aspirazioni. 13ryan, parlando intorno alla missione d'America (I), stabili utia netta diffaenza fra il popolo anglo-sassone e l' americano P-ei seguenti passaggi: (( Grandi sono stati i Greci, i Latini, gli Slavi, i Celti, i Teutoni, gli Anglo-Sassoni; ma più grande di ciascuno di essi è l'Americano, in cui sono fuse le virtù di tutti quelli ..• >>. « Lt civilizzazione anglo-sassone ha insegnato agli individui di proteggere i propri diritti; quella americana insegnerà loro a rispettare i diritti altrui ... ». (< La civilizzazione anglo-sassone ha per forza di armi, applicata l'arte del governo ad altre razze pel benefizio degli anglc 7 sassoni; quella americana, con l'influenza dell'esempio, inciterà il desiderio nelle'· altre razze al governo autonomo e la determinazione a guadagnarlo ». (< La civilizzazione anglo-sassone ha portato la bandiera in ogni clima e l'ha difesa con forti e guarnigioni; quella americana imprimerà la sua nel cuore di tutti quelli che amano la libertà ~. Come per lo passato, è con l'Inghilterra che gli Stati Uniti si troveranno sempre in condizione di immediato contatto, ed è quindi lo studio dei loro futuri rapporti che ha la maggiore importanza. Questi non possono essere fedelmente investigati senza volgere uno sguardo alle colonie inglesi dell'Atlantico. Mi piace qui riportare quanto Carnegie scriveva il 1896 a proposito del Canadà ( 2 ). « L'impero inglese è il piè disgiunto e staccato che mai si possa imm3ginare. Il suo ufficio è quello di una madre; essa produce numerosi figli, li alleva con cura, è fra i genitori più generosi ; ma la sua opera conduce a un solo fine : i suoi figli, raggiunta la maturità, abbandonano la casa paterna. 'I utto ciò che esisteva negli Stati Uniti era suo; il Canadà resta suo solo nominalmente, un figlio sul punto di andar via, è ingiusto è ti.ranno verso la madre, perchè in vii di raggiungere la m~turità. Esso impone tas3e sui prodotti della Gran Brettagna, rifiuta di aderire ai trattati dell'impero intorn'J alla p1oprietà letteraria; ciò non pertanto, pretende di far parte di quello quando ne sorga l'occasione Esso creò tutta la vertenza sorta fra l' Ioghillerra e l'America in riguardo al Mar di Berhing: Pauncefote e Blaine l'appianarono e Salisbury telegrafò le sue congratulazioni ; ma i Canadesi apparirono in Washington ed informarono Sir Julian (Pancefote) che se la Brettagna presumeva di conchiudere trattati per conto del (1) Discorso pronunziato in Washington nella riunione democratica del 22 febbraio 1899. _ (2) T/Je Venezuelan Question by A11drew Car11egie. Nort/JAmerican 'R,_eview,February 1896. Bryan ':! Carnagie, democratico il primo, repubblicano il secondo, sono entrambi accaniti oppositori della politica di espansione al di là del continente americano. Le loro vedute però nulla tolgono alla verità delle citazioni qui riportate, sebbene questo articolo non sia informato ai sentimenti di nessuno dei du~. Canadà, essa non l'avrebbe potuto ritenere per molte altre settimane, ed il Marchese di Salisbury quietamente stracciò il trattato che aveva così cordialmente approvato. Tutta que3ta incessante rivolta contro l'autorità prova che i giorni della sua dipendenza dalla vecchia patria passano velocemente ». L'ostilità versJ ogni idea di annessione agli Stati Uniti era un sentimento dominante nel Canada prima della guerra, sebbene non mmcassero quelli che la vagheggiavano anche allora; l'esito ddla guerra ha cam • biato in gran parte quel sentimento. Gli Stati Uniti formano pel Canadà il migliore mercato, p;!rchè il più vicino e il più facile, il più prospero ed il più omogeneo ai suoi interessi, specie in quanto riguarda la chsse agricola. Questa, a causa dell'alta latitudine, si trova in poco favorevoli. condizioni di produzione, e le tariffo, per quanto basse, riescono a lei proibitive, non potendo i prodotti canadesi tassati reùtere alla concorrenza americana. L1 condizione economica del Dominio va a poco a poco diventando identica a quella delle Indie occidenh li, che hanno pure il loro mercato principale negli Stati Uniti e da cui tariffe molto più alte le sbarrano. Un cambiamento politico non può dirsi imminente finchè non sorgono delle cause occa:lionali a provocarlo, ma va senza dubbio maturandosi e sarà forse accelerato dalla cordialità delle relizioni americano-canadesi. !Continua). Dr. P. BRIGANTI. Per cambiamenti d'indirizzo, od altro che riguardi l'amministrazione della Rivista, dirigersi al sig. GIOACCHINO MONTALBANO - Via della Vite N. 74; Roma. I MISFADTETLI"LE'SPERIE,,NZA Ricordiamo che qualche tempo fa un periodico inglese proponeva a suoi lettori ( con una espressione che aveva già servito di titolo a un libro del Mallock, il quale come disse il Bovio al Colajanni (1) l'aveva presa alla sua volta da un filosofo _greco) questa inchiesta: 1s ltfe whorth living? E la vita degna di essere vissuta ? Il porre la domanda, il porla sopratutto da un giornale di una nazione che non ha la fama di perdersi in sentimentalità è, per sè solo, un segno dei tempi. Vuol dire che il dubbio c' è. E che il dubbio ci sia e si diffonda sempre più lo prova un'altra e più recente inchiesta promossa d;1l Figaro su L'idéal à vingt a-is: pubblicate le risposte pervenutegli dai più noti pensatori della Francia, J ean-Bernard, che aveva diretta l'inchiesta, ne riassumeva il significato, così: " Que conclure? C'est que la v:e, que nous entrevoyons si radieuse et si belle, a trompé tous nos I eves de bonté, de beauté de liberté "· Conclusione sconsolante, ma -vera. An che Saint Beuve scrisse un giorno: Il y a, en un mot, chez le trcis quart des hommes. Un poete mort jeune, à qui l'homme survit E cioè, vi è un complesso di aspirazioni, un ideale di condotta della vita, una maniera di giudicare sè stessi ed il mondo, che sotto l'azione del tempo e dell' " esperienza " a poco a poco si isterilisce e finisce per ispegnersi. Il momento in cui (come (1) Colajanni - Il SocialismQ - Seconda Edizione pag. !84.

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