Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 23 - 15 giugno 1899

'l{_IVISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 4SI (taècio di quella etnica, poiché le nazioni austro-unga- .riche, provenienti da una complicatissima serie di miscele numerose, oggi, proprio sotto i nostri occhi, si vanno -c0ntaminando coll'incrocio tra di loro e coll'assorbimento di 2 milioni d'Ebrei e di 300,000 Zingari) talché sia per ,cause naturali e spontanee, sia per artifizio politico di .governo una gen':e omogenea, anche soltanto per l'idioma, non c'è in nessuno de' 17 compartimenti (Kronlander) della Cisleitania, ne nelle 3 grandi divisioni naturali della Transleit:rnia, e neppure nel territorio occupato. Infine la confusione quasi babelica ttnica e linguistica, che -scorgiamo in Austria-Ungheria, la ritroviamo anche negli ideali politico-nazionali de' suoi popoli, contraddittori molto spesso fino in una medesima nazione, secondo le religioni, le classi sociali, gl'interessi economici, le particolari tradizioni storiche. Il brevissimo abbozzo di antropogeografia austro-ungarica, che m'accingo a tracciare, -convincerà certo chi non ne fosse di già persuaso. I. Incominciamo dall' cc impero austrfaco. » Il numero de' sudditi austriaci risulta dal censimento del 1890 di 23,473,000, distinti in: Tedeschi 8,461,580; :Boemi, Moravi, Slovachi 5,472,871; Polacchi 3,719,232; Ruteni 3,105,221; Sloveni 1,176,672; Italiani e Latini ,67~,305; Serbi e Croati 644,926; Rumeni 209,uo; Ma- _giari 8, I 39. Comparando le cifre del censimento del I 890 con quelle del 1880 ricaviamo che, complessivamente, i Tedeschi persero 7 per 01 00 ; Czechi, Slovachi, Moravi S, S; Sloveni 2, 2 ; Italiani e Latini 1, 9; e invece. i Polacchi guadagnarono 9, 8; i Ruteni 4, 2; i Serbo-Croati 1, 6; i ·Rumeni o, r. Se bastasse sommare i non Tedeschi, 15 milioni e qualcosa di più, o anche soltanto gli Slavi, 14 milioni, e gittare una fuggevole occhiata su le proporzioni materiali delle nazioni austriache nell'ultima decade censuaria, per proclamare la decadenza sin'anco fisiologica ,dell'elemento germanico e la certezza della completa egemonia slava nella Cisleitania, niente di più spiccio e sbrigativo. Ma i Tedeschi, mentre parlano - ed é in- ,commensurabile vantaggio su' vari!ingui avversari - la stessa lingua, occupano (s'intende col loro nucleo principale) un territorio, sotto l'aspetto geografico, contiguo e compatto, cioè il Tirolo settentrionale, il Salisburgo, .buona parte della Carinzia, la Stiria nordica e centrale, l'Austria superiore e inferiore, un'ampia striscia della Moravia, della Boemia la cintura occidentale e l'assai più larga settentrionale e orientale, per cui si congiungono col contingente germanico della Slesia. Cosicché si potrebbe benissimo, staccando dal Tirolo il Trentino, un 360,000 Italiani, dalla Carinzia e dalla Stiria la parte meridionale, un 500,000 Sloveni forse, dalla Boemia, dalla Moravia e dalla Slesia l'immenso cuneo centrale, in parte contornato da una zona germanica, più d'un 5 milioni di Czechi, Moravi, Slovachi, Polacchi, formare la regione più vasta e, al tempo stesso, omogenea e compatta di tutto l'impero, con circa 7 milioni di Tedeschi, rappresentanti almeno il 90 per 010 della popolazione totale. Nè gli sciami czechi e moravi, -quello di 350 nel Salisburghese, e di 3,700 nell'a.lta Austria, di cui. il magg10re é di 864 individui nel baliaggio di Schwanenstadt, nè della bassa Austria a Wienenberg, a lnzersdorf, a Feldsberg, a Zisterdorf, a Schrems, a Vienna, più contaminata, come finitima a Slavi e Magiari, centro di studi e di commercio e soprattutto capitale politica, ch'ella è, della Cisleitania, nè i czechi boemi, insinuantisi nella zona germanica di un 2 milioni d'anime, soprattutto ne' passaggi aprentisi su la Slesia verso Glatz e Troppau, nè gli altri isolotti slavi minacciano molto quella che volentieri chiamerei Germania austriaca. Più considerevoli, senza confronto, sono le sporadi tedesche in territori slavi, ad esempio, quella di Cilli in Stiria, 4,500 cittadini tedeschi, recinti da 125,000 Sloveni; di Gottschee in Carnio!a di 14,301 ; d'Iglau in Boemia; di Bruno in Moravia, i 1331000 di Bucovina e così via. Complessivamente, in tutto l'impero, gli Alemanni hanno, é verissimo, perso più di qualsivoglia altra nazionalità, percbè più colti e preveggenti e quindi meno prolifici degli Slni, de' quali sogliono maritarsi più tardi, e perchè più diffusi (nei 1400 distretti (bezirken), com• ponenti l'intera monan hia, appena in 12 non abita nessun tedesco) in isole più o meno vaste che, specie le piccole e rurali, si lasciano più agevolmente assimilare, sebber e proprio in Cilli abbiano guadagnato il 10 per 01 0 su l'elemento slovenico e si mantengano in molte città come a Bruno, a Czernowitz e solo siano caduti e quanto! in quelle, dove forma vano una piccola minoranza, a Trieste, a Gorizia, a prò dell'elemento italiano, in tutta la Galizia a prò dell'elemento polacco e va discorrendo. Invece nell'intera Boemia, in cui pure la mischia etnico-linguistica è così vivace da incontrarsi appena un 20,000 Czechi ne' luoghi puramente germanici, abbraccianti poco mrno di 2 milioni di Tedeschi, sia pure rer l'immigrazione, guadagnarono qualcosa su' Czechi, in Carinzia, Stiria e Carniola, discretamente sugli Sloveni, che da per tutto tendono a retrocedere, si mantennero assai bene nella Moravia, in Slesia seguitarono a predominare, e in Bccovina s'accrebbcro di 22, 68 per °lo-Dunque i Tedeschi persero, nell'ultima decade censuaria, specialmente perchè hanno disseminato, in ogni dove, piccoli nuclei, che, com' è naturale, vengono, più o meno presto, assorbiti dalle forti maggioranze d'altre nazioni, che l'investono da ogni lato. Si potn bbe dubitare che, senza questa circostanza, avrebbero guadagnato, malgrado il coefficiente d'accrescimento loro di 5, 11 per 0(<,( 1) sembri inferiore a quello di tutti gli Slavi, anche degli Sloveni ? Insomma, concludendo, non è, o io m'inganno, provato il progressivo indebolimento fisiologico de' Tedeschi che, in ogni caso, non potranno venir spossessati di quella compatta Germania austriaca, che é la loro forza principale. Certo, a lungo andare, dovranno vedersi togliere molte delle troppe sporadi, qua e là disseminate, com'è incominciato ad accadere in Galizia, in cui dal I 880 al 1890, scesero di 100.0)0 circa, - sebbene più crescerà la lotta e maggiore, almeno ne' uuclei d'una certa importanza, sarà la resistenza, perche, eliminati i deboli, rimarranno i più tenaci - e inoltre, per il loro minor coefficiente di natalità, scorgeranno farsi sempre più formidabili gli Slavi e moltiplicarsi gli ostacoli alle proprie pretese egemoniche. Quali saranno gli effetti più probabili di ciò? I Tedes-:hi austriaci che, come popolo, sono, senza dubbio, in uno stadio di coltura più elevato degli Slavi - si confrontino anche soltanto le statistiche relative su l'analfabe·ismo - che, a buon diritto, si gloriano d'una grande e antka civiltà, delle tradizioni egemoniche nella monarchia; che s'avvantaggiano dell'omogeneità linguistica e della contiguità territorialt: del loro massimo nucleo; che si sanno appoggiati da uno stato vigoroso e giovane di 50 milioni di fratelli, dal grande impero germanico, con cui, dal lato geografico, formano corpo, si sentiranno, mano mano che la marea slava salirà, sempre più attratti verso la Germania, che dal 1871 in poi esercita un fascino crescente su di essi. La mia previsione non è punto cervellotica, perchè, da quando col conte Taaffe, accennò a prevalere l'elemento slavo, tutt'aflatto feudale e clericalesco, a ogni vittoria di questo si contrappose un aumento lento, ma sicuro delle tendenze pangermaniche tra' Tedeschi austriaci. Infatti sin dal I3 agosto 1880, in cui fu emessa l'ordinanza abolitrice del primato della lingua tedesca nell'impero austriaco, la coscienza germanica risvegliatasi sentì che la lotta poEtica aveva il suo fondamento in quella et01co-linguistica. Ed ecco subito sorgere il « Deutscher Schulverein » (1) Si deve tener conto, prima di tutto, che la percentuale è calcolata solo su' nati legittimi, mentre il Salisbltrghese, l'Austria inferiore e la superiore, affatto tedesche, e la Carinzia, in maggioranza, forniscono medie altissime d'1llegittimi e, in secondo luogo, che molta parte della Germania austriaca è alpestre e agricola, quindi per ciò meno atta a nutrire una popolazione sovrabbondante.

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