Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 22 - 30 maggio 1899

'JtIVIST A POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 439 senza: lo sguardo fiero, la testa alta, i capelli neri leggermente ondulati e spesso coronati di fiori. Il tatuaggio vi è molto in uso. La capitale ufficiale dell'arcipelago è la borgata di Moulinouou neli'isola di Oupolou, ma la capitale effettiva è Apia che si amministra a parte del reame di Samoa, e forma un municipio speciale sotto la dipendenza dei consoli tedesco, inglese ed americano che si contendano da molto tempo la supremazia nell'arcipelago. Nel 1887 una squadra tedes=a operò uno sbarco e detronizzò il re Malietoa. Il nuovo re Matasee che gli successe ebbe per avversario un capo molto temibilt', Mataafa. La conferenza di Berlino del 1889 pronunziò la decadenza di Matasee ed il ristabilimento di Malietoa e dichiarò le isole sotto il protettorato delle tre potenze. Nel 1898, morto il re Malietoa, Mataafa fu eletto re dai 12 capi dell'arcipelago coll'appoggio del console tede,co ; ma quando la Corte suprema di Apia, costituita dal trattato di Berlino, dovè convalidare l'elezione, la nomina di Mataafa fu annullata, e in suo luogo fu proclamato Tanou, fip;lio di Malietoa, sostenuto dall'Inghilterra e dagli Stati Uniti. Il console tedesco rifiutò riconoscerlo e spinse Mataafa alla resistenza. E Mataafa alla testa dei suoi invase Apia, detronizzò Tanou, uccise 70 suoi principali partigiani, bruciò le piantagioni, s'impadronì dei poteri pubblici. Una Commissione mista eletta dalle tre potenze è sperabile che ponga fine a queste complicazioni. (Tour de 9.!onde, 6 maggio). 'R_. D. V.: Il più granpanificiodel mondo. Fra le numerose cooperative che vi sono in Iscozia è notevole l' United Cooperative 'llaking Sodety per la fabbricazione e vendita del pane. Essa sin dal 1869 funziona a Glasgow (706.000 abit.) con splendidi resultati. Nel 1869 aveva un capitale di L. 846 5 e vendè pane per L. 127.000, ritraendo un utile netto di L. 580. Nel 1898 il capitale raggiunse L. r,275,000, le vendite L. 8,123,800, l'utile L. r.275,000. In 30 anni di vita il panificio ha venduto pane per 57 milioni di lire e ottenuto un utile complessivo di L. 5, r 50,000. Il panificio di Glasgow che nel 1869 aveva un solo lavorante oggi impiega 900 persone. Esso ha 130 forni, panifica ogni settimana 2500 sacchi di farina che trasforma in 450.000 pani di 2 libbre ciascuno. Oltre il pane fa biscotti e paste che spedisce nelle altre città della Scozia e al Nord dell'Inghilterra. Le farine provengono dalla The Scottis/JCooperqtiveWholesale Society (L'Economista di Irims, 14 Maggio). .A. Zimmerma,m: L'ultimacarestia in India. Le carestie sono in India una calamità cronica: dal 1771 al 1878 ve ne sono state 28. I provvedimètti per evitare tali flagelli, come costruzioni di serbatoi, opere d'irrigazione artificiale, ferrovie, lavori di rimboschimenti, sono Juagi da esser terminati. Il lungo periodo di siccità del 1896 aggravò le condizioni del paese. Malgrado che il governo concedesse larghi sussidi pei perforamenti dei pozzi, per l'inalzamento delle acque, per l'acquisto delle sementi, e condonasse tasse, e iniziasse costruzioni, il rac• colto del 1896 fu del 40 oro al di sotto del normale. Si ebbero gravissimi tumulti, e in una settimana soltanto il numero delle persone ricoverate nelle case dei poveri da 7000 sall a 19,000. Nel principio del 1897 i ricoverati giunsero a 50,000 oltre 500,000 persone rnvvenute nelle sole province del N. O., le più colpite dal flagello, sussidiati che furono I, 300,000 in tutta l'India. Nel febbraio, il numero dei sussidiati giunse a 3,200,000, e nel marzo a 4 milioni. (Zeitschriftfur Soz.ialwissenschaft, fase. II.) Emi/e Troillet : Le poésiepolitichedi Lamartine. Ai pensatori illustri che hanno compreso ciò che doveva essere una democrazia in Francia, e una Francia nel mondo, Lamartine apparve sempre come una guida inspirata, se non infallibile. Egli si è ingannato più volte, ma meno dei professionisti della politica, non perchè avesse un intelligenza più acuta, mn perchè era anzitutto una coscienza. Aveva la prima qualità di un uomo pubblico : la simpatia. Applaudì il popolo vittorioso, ma arrestò il popolo furioso, perchè diceva che non bisogna macchiare la vittoria, la vendetta non essendo la giustizia. Nel 1848, uno dei suoi primi atti di uomo di governo {u l'abolizione della pena di morte che non fu quindi data nè a Carlo X nè ai suoi ministri. Lamartine concludeva col perdono, tendeva la mano al suo insultatore. Non credeva alla facoltà divinatrice, ma ad una coscienza collettiva che non è che un raggio della coscienza divina e che lascia un riflesso in ogni coscienza individuale. Pa v.:der chiaro nell'av'lenire bisogna consultare il cuore umano, non l'antro delle sibille, e illuminarsi alla face della ragione universale, non alla torcia tutta fumo degli oracoli. Ciò che domanda il mondo è la fine dei culti intolleranti, della tirannia e della guerra. Il metodo politico consigliato da Lamartine è la marcia prudente non sonnolen,:a, p~ogressiva n?n precipitosa; egli riprovava egualmente 1 merzia del partito-colonne d Ercole e la temerità del partito-esplosione. La politica di Lamartine deriva da un alto e libero spiritualismo. Il Dio ch'egli invoca non è però un Dio tirannico : non costringe, illumina ; non favorisce alcuni popoli, ma tutti ; il popolo-Dio è l'Umanità. ('R.evue'llleue 20 maggio). ' G. Saint Aubin: Nell'Intimitàd'unmandarincohinese. Niente è più impenetrabile della vita intima dei chinesi, di questo popolo bizzarro che si lascia andare talvolta sino ad aprire al commercio barbaro le sue città ed i suoi porti, ma che si rifiuta sempre energicamente di spalancare la porta della casa sua. Le abitazioni dei funzionari chinesi prendono il nome di Yamen e son tutte fabbricate ad un modo. La cinta è murata e con una sola entrata al Sud. La porta è divisa in tre parti : la centrale pel mandarino e i suoi eguali o superiori, le laterali pei domestici o subordinati. Tutte le visite si fanno in lettiga o a cavallo, se da militari. Farle a piedi, anche pei forestieri, è il modo per non esser presi in considerazione. Il visitatore passate due corti è ricevuto nella terza dal mandarino in persona, il quale ta poche parole, ma una vera pro, fusione di saluti e di riverenze. Il visitatore è allora introdotto in un salotto di ricevimento e fatto sedere in un divano posto a nord in faccia alla porta che è sempre a sud. Questo divano detto K'ang è riscaldato artificialmente ed è tanto grande da dar posto a due persone soltanto. I domestici portano subito il the che però non si deve gustare se non si vuol passare per ineducati : le tazze del the vengono ciò nonostante sostituite da altre ogni quarto d'ora. Negli appartamenti del mandarino nessuno penetra ; la porta è guardata giorno e notte da un uomo di fiducia. I mandarini non potendo mai amministrare la provincia in cui sono nati, ordinariamente comunicano coi loro amministrati a mezzo d' interpetre. Siccome non vi è pel chinese che una moglie legittima, e questa deve continuamente abitare la casa del mandarino, v'è una 2a moglie che la rappresenta ufficialmente dinanzi ai terzi, e questa non è però una concubina perchè tutti i figli dei chinesi vengono considerati egualmente legittimi. Se un mandarino ha parecchie donne, esse hanno ciascuna il loro appartamento come la madre e la nonna, la quale ultima dirige la casa. La maternità effettiva ha cosi poca importanza che i figli del mandarino riguardano la Ia moglie come la madre vera, e portano per essa un lutto tre volte più lungo che per colei che dette loro la vita. Il mandarino non si spoglia mai completamente per dormire. Appena svegliato la sua prima cura è di pulirsi bene i denti. Fa quindi le abluzioni nella forma più primitiva. Il sapone è raro ma è spesso rimpiazzato da un preparato indigeno di olio di the e pietra pomice. Preso il the, il mandarino accende la pipa, interroga i suoi segretari, non mai meno di sei, poi monta in lettiga per andare a far visite. Terminate le visite torna a casa, e la sua prima cura è di presentare gli omaggi alla madre e alla nonna. Il m.i.ndarino mangia sempre solo, perchè è irrispettoso per chiunque star seduto innanzi a lui. Il vitte è semplice, per lo più riso bollito, e il desinare è servito in biblioteca, una stanza così chiamata benchè non contenga nessun libro. Sulla tavola da pranzo, non v' è apparecchio, nè posate nè salviette, nè saliere, ma soltanto una pentola di riso caldo, un uovo di piccione, un'oncia o due di porco, dei cavoli all'agro, delle anatre salate e del prosciutto affumicato. Per bibita il chinese prende un bicchiere o due di vino o di alcool di vino, caldi, ma in bicchieri cosi piccoli che non basterebbero una mezza dozzina a riempire uno dei nostri ordinari. Il pasto termina con alcune tazze di the, delle fumate a pipa, e la siesta, o in biblioteca o nella camera delle donne, Verso le 2 I[2 il mandarino si mette a rendere giustizia che a sentire quel che di!.se lo stesso imperato1e Taokwang pare non sia anche là la più giusta del mondo. Dopo le 5 comincia pel mandarino un periodo di ozio ch'egli impiega a leggere versi o a comporne coi suoi segre .. tari, o a tirar frecce nel giardino, o a pranzo coi ricchi mer~ canti della città. Alle i o all' 8 tutti i chinesi sono a letto, ( Revue des Revues. l 5 Maggio). ..Angelo Conti: Control'impressionismo. Una fra le principali aspirazioni della pittura moderna è l'impressionismo che consiste principalmente nel cogliere al volo e nel fissare i movimenti e mutamenti delle cose e gli aspetti della luce. Tutto l'avvenire della pittura moderna consiste, secondo gl'impressionisti, a risolvere il problema della luce e del movimento. Ebbene, che cosa è avvenuto di veramente importante per l'arte, col ritrovamento di quelle due cose? Quando voi foste proprio riusciti a fare, come ha tentato lo Zorn, due figure di

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