Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 22 - 30 maggio 1899

434 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALl a quelli del Gro~pali ; :igu:ird~ l'interessa~te p_ro~lema ~ell_a classificazione senale dei fattori e fenomem sociali e costituisce davvero una perla nella preziosa collana. . * * * Oltre ai Saggi di sociologia, il Groppali ~a l_icenziato alle stampe un'altra non meno importante pubblicazione : « La genesi socialedel fenomeno scientifico edita in Italia dai fratelli Bocca nella Piccola B.bliotecadi scienzemodeme, ed in Francia dalla casa Giard et Brière : La scie11cecomme phe11omè11e sociale. É una « lodevole elucubrazione » - lo dice Ardigò nella prefazione - intorn? ad un. geniale prob!ema g~nialmente risoluto, e riguarda, s1 p~ò ~ire, la _formazione ~1 una n_uova scienza, o la sua organica mtegraz10ne : la storta delle scienze. Rilevato lo spirito della moderna coltura, rinoovellata dalla concezione storico-genetica, il Groppali nota come a questo rinnovellamento sia rimasta, sio'ora, del tutto estraneo - e per ragioni storiche - lo studio dei processi di formazione delle scienze, anch'essi sottoposti alle leggi di causalità e coodizionalità; e ciò perchè il pensiero umano solo in ultimo si riflette su sè stesso (Ardigò), sì che la sua formazione - e lo studio onto-filogenetico dd bambino analogicamente lo dimostra - contribuis;e il fastigio, il coronamento dell'edificio scientifico. Il problema della storia delle scienze trova i suoi precipui presupposti nella critica kantiana, nel positivismo e nella teoria della conoscenza dell'Ardigò, e si adagia, si può dire, dopo la dottrina generale dell'evoluzione, nel materialismo storico, considerato come vera concezione filosofica. Per la soluzione, poi, si trovano contributi notevoli nel Comte, Littré, De Roberty, Angiulli, Vanni e vere ricerche originali hanno solo fatto Vico, Cattaneo, Ardigò e Marx, i quali si può dire hanno lumeggiato un noto ak>risma di Pascal. I sociologi contemporanei, infine, toccando il problema, non si sono che aggirati intorno a quella conclusione, riducendo la funzione scientifica ad una funzione generale dell'organismo sociale. Qui il Groppali, con quella erudizione vasta e particolare che lo distingue neJla sociologia, passa io rassegna tutti i tentativi in proi,osito fatti da Spencer, Giddings, Gumplowics, Lazarus, Steinthal, Fairbanks, Le Bon, Taine, Kidd, Worms, Novicow, Fouillèe, De Greef, Schaeffie ed in ispecie Tarde e Giner de Los Rios, facendo rilevare, da un lato, l'uniformità monotona dello stesso concetto, dall'altro la vacuità di ogni accenno aJle relazioni specifiche ed effettuali che esistono fra l'ambiente di un dato tempo ed il fenomeno scientifico, qual conseguente prodotto. Queste relazioni l' A. integra e lumeggia nel proprio assunto fondamentale, per il quale « la storia delle scienze non è da intendersi come una vicenda capricciosa e continua di affermazioni e di negazioni, di tesi e di antitesi, ma è una serie graduale e organica di successive approssimazioni, ciascuna delle quali, invincibilmente legata alle condizioni del tempo, elabora e precisa i risultati delle investigazioni antecedenti, risultando cosi che il prodotto dell'intelletto umano, come ogni altro fenomeno morale è rapportabile alle determinazioni reali ed obbiettive della natura e dello soirito umano ed alle necessità perenni della cooperazione sociàle ». Posto in campo il tanto discusso problema de1J.1gnoseolo-_ gia, fra le fasi della quale è interessante rilevare la progressiva eliminazione delle facoltà a priori dello spirito, si allarga la teorica delJa conoscenza, e nel materialismo storico il Groppali trova la dimostrazione pirna dell'origine pratica del tentativo scientifico e dell'evoluzione sì interna che esterna della scienza. A questo punto, noto il valore sociologico che viene all'opera del Groppali - evidentemente di carattere filosofico - per la trattazione del materialismo storico, di cui l'A. pare si sia in modo sorprendente compenetrato. E ne fa prima uno svolgimento generale ; rileva come per il materialismo storico l'idea sia il riflesso nel cervello delle relazioni dell'uomo con l'ambiente esteriore; critica con acume le obbiezioni del Loria ed interpreta il vero pensiero del Marx, tanto malamente svisato da « troppo frettolosi giornalisti e da troppo loquaci avvocati ». Ripigliando l'abbrivo denuda l'dncacia dell'ambiente nella determinazione delle invenzioni e delle scoperte scientifiche, le quali, per un processo di cerebrazioneiu:osciente negli individui e deJle società, acquistano un carattere di impersonalità e spontaneità. Nella serie dei bisogni sociali, poi, e nella necessità di trovare e perfozionare i mezzi atti a soddisfarli si rinviene l'origine efft:!ttiva del bisogno scientifico sl che « per il materialismo storico la genesi e l'evoluzione spontanea deJle scienze che si elaborano nel seno deHa società, dando luogo _ ove siano maturi i tempi e le condizioni storiche - a nuove invenzioni ed a nuove scoperte, sono precedute sempre dalla genesi e dalla evoluzione corrispondente di una serie di bisogni vivamente sentiti e da un ordine corrispettivo di sforzi e di tentativi pratici fatti per soddisfarli » (pag. 105-106). Questa tesi generale è, infine, confortata, anzi, ancor meglio illustrata, da un esempio che il Groppali tratta in parte speciale nel suo libro, scegliendo naturalmente fra le varie scienze Ja sociologia (La genesi della sociologia ed il materialismo storico) e quindi con quella competenza oramai a tutti ben nota. -« * * Abbiamo aercato di esporre più fedelmente che ci è stato possibile l'argomento di questa importante pubblicazione, studiandoci di non travisare menomamente il pensiero del Groppali. Noi, concludendo, fidiamo di esserci riesciti e non aggiungiamo alcuna parola di commento o critica; diciamo anzi che tutta la nostra critica consiste nell'intimo compiacimento di vedere esaudito il voto dei dotti della Rivi ta Italiana di sociologia, i quali, senza dissimularsi le difficoltà del ttma affrontato dal Groppali, conchiudevano una recensione deJla prima parte dell'opera. augurandogli di poter colmare una lacuna degli studi positivi. Pensiamo, però, con sconforto - nè il Groppali crediamo, si lusinghi in proposito - che la soluzione non sarà certo unanimamente accolta, anzi lo sarà forse dai meno, se si riflette: 1 ° che la controversa dottrina del materialismo storico dalla maggior parte dei sociologi è a torto sconfessata ; 2° che dai filosofi, poi, se si fa astrazione d'una mal vaga ed erronea cognizione, è tutt'affatto sconosciuta. Del resto non è fuor di luogo considerare che, eccettuati gli accenni del Kautsky, del Labriola e del Croce, il materialismo storico viene per la prima volta e dal Groppali assurto a vera concezione filosofica della vita, contro Ja quale lo stesso Ardigò nella prefazione solleva obbiezioni. Non per nulla, però, il Groppali ha pubblicato uno studio apposito contenuto nei Sagui di cui ci siamo sopra occupati e riguardante precisamente 0 'l{.obertoArdigò, la sociologiaed il materialismo storico. Ed il Groppali non si stanca di sconfessare le pernicioseesagerazioni e le vedute unilatt!rali con le quali esso e comunemente male interpretato. Non si devono isolare i v;.ri elementi fattori della storia e disporli luogo una serie lineare e meccanica di causa ad efietti, ma considerarli in sintesi unica compendiante la loro insciud1bile interdipendenza. E tanto meno ancora il concetto della sottosta11testruttura eco110mica, nello studio politerale dei fenomeni sociali, deve essere vivamente illuminato sino a oscurare quello della superstruttura di tutti gli altri fotori. . Ben a proposito dice il Groppali che « la legge dialettica dell'azione reciproca delle varie forz:: costituisce;: la spina dorsale dd materialismo storico » (pag. 124). Ed ecco perchè noi sopra dicevamo di non accettare 10 cambio l'espressione di determinismoeconomico, che può pregiudicare la concezione materialistica della storia nel suo più alto significato socio-filosofico. Noi ci auguriamo, intaLto che il giovane e prode milite del materialismo storico, lumeggiandolo sempre cosi fulgidamente in sè stesso e nelle splendide applicazioni, lo innalzi a quel posto d'onore che gli è dovuto neHa sociologia generale o filosofi:1 delle scienze sociali. Il Groppali, oltre che dotato di un acume e geoialit~ io-· contrastabilP., mostra quanto sia, ad un tempo, fecondo 11 suo ingegno ed annuncia altre due imminenti pubblicazioni : La psicologia cellularenei suoi rapporti colla sociologia, inspirata alle ipotesi dell'Haeckel, e La sociologiacontemporanea, grosso volume contenente l'esame critico delle teorie sociologighe contemporanee, alla storie delJe quali il secondo libro da noi esaminato ora, serve quale introduzione. Noi saremo lieti di occuparci, a suo tempo, di questi lavori e ci reputeremo fortunati di poter proclamare per i primi che l'aspettativa dei grandi riposta nel Groppali, anzichè non esser delusa è invece pienamt!nte soddisfatta. GIOVANNl DE GENNARO. ~ Biblioteca della Rivista Popolare Dr. Napoleone Id. Id. Id. Colajanni: Per la Razza Maledetta, . L. o,so : La grandebattatlia del lavoro » 0,7 5 : Mouvementssociauxen Italie » 1,- ( Settentrionalie Meridionali Prof. Ettore Ciccotti { Settentrione Mezzogiornod'Italia 1,-

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