RIP'ISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOC,\A.Ll Non bastJ. L'evoluzione del commercio e delle ~onqu!ste della stessa Inghilterra è ancora più 1>trutttva .. 1:-Jel. r~83 _il _dominio inglese compreo- (k~a 7. n:1hom d1 m'.gha quadrate, 30 5 milioni di ab1tant1; il commercio totale dell'Impero raggiun· ge 733 milioni di sterline - cifra superata sol· tanto nel r 889_,9. 0_ e 9 r; - nel 1896 la superficie a~nva ad I r. rr11ho01 e 43 3 miìioni, ed il commercio discende a 690 milioni di sterline! Se diminuì il commercio, ci fu, però, qualche altra cosa che aumentò: aumentarono le spese militari da 48 milioni di sterline nel r 88 3 - com• prese le spese per l'India - a 72 milioni nel 1896. La follia coloniale porta seco come compagna ins~~arabil~ la follia ~llitar_esca. Le conseguenze pohuche dt questa follia militaresca da tempo per la stes,s~ Ing~ilterr~ 1~ aveva segnalate lo Spencer; ora gl mgles1 commc1ano ad apprezzare le conseguenze economiche. In qu'.sto anno il bilancio che si era chiuso da gran tempo con dei,:li avanzi di centi~aia di milioni di lir.: anche in Inghilterra si è chmso con un grosso deficit, e per ripararvi s1 sono preposti aumenti opportuni d'imposte. Questi sono gl' insegnamenti che la storia e la statistica danno dovunque si vada a cercarli· ed ess~ sono tali c~e ~Ila condanna della politic; co• lon1ale a base d1 v10lenza danno tutto il carattere di un assioma. Dr. NAPOLEONE CoLAJANNI, L'AMERICA VITTORIOSA* Ugo Ojetti, $iovane giornalista, che in breve tempo ha saputo acqmstare una certa fama, ha raccolto in volume le ccrrispondenze mandate al rorriere della Sera dagli Stati Uniti durante la guerra di Cuba. 'Il libro è uule ed è venuto nel momento buono. Egli ha scritto da giornalista, senza pretesa di dire cose nuove e profonde; ma ciò che dice, a molti in Italia non è noto, e lo dice bene. Perciò il libro, in cui piuttosto disordinata mente, si parla volta a volta di uo~ mini, d'istituzioni e di cose, di morti e di viventi di arte, di patriottismo, di coltura, di carne salata ~ di fabbriche di vanghe: il libro, ripeto, per tutto ciò piace e non affatica la mente, pur costringendo, talora, a pensare. L'Ojetti mi pare che abbia l'intenzione forse suscita il sospetto senza accorgersene - di difendere la Spagna e di spargere uno strato spesso di ridicolo sullo chauvinisme .e sulle vanterie dei nord-americani. Dopo t~tto lo scrittore non ha torto, e la constatazione giova; giova se non altro a gettare qualche secchio di acqua fredda. sugli entusiast?i d~I simpatico Guglielmo Ferrero per g)1 ~nglo-~ass_om. E m un punto è lo stesso Ojetti, che richiama I amico suo alla realtà. La quale è assai diversa dal romanzo etnico, che si vuole accreditare come storia genuina, dimostrante la superiorità di una razza ; e la diversità apparisce lampante dove si discorre - a proposito della donna americana - della ipocrisia sessuale degli A~glo-sassoni. E dell'altro, e di più pepato poteva aggmngere ! Passo sopra ai numerosi pregi e difetti del volume • accenno appena a quell'avidità di fatti, che caratterizz~ gli americani del Nord, e ne rende l'educazione essenzialmente antiretorica, e mi fermo su due punti di vivo interesse per gli europei e sui quali non di rado si sballano giudizi cervellotici : il militarismo e l'utilità dell'ultima guerra. (1) L',America vittoriosa, di Ugo Ojetti. Milano Fratelli Treves. 1899. L. 3. Scrive l'Ojetti: « Questi indisciplinati - i volontari - « sanno resi~tere mirabilmente a quarantott' ore di fuoco « e sanno v10cere. Come conciliare questi due termini, « che al nostro militarismo latino sembrano inconcilia- « bili? ... ~orse I~ spieg~zione è che qui allo spirito di « corpo dei n_os~nsoldati, spesso poco più che analfa- « bet1, è sosutmta una coscienza individuale del dovere « fissa e chiara, la quale sa discernere da sè quale sia il « vero momento della d'sciplina, dell'energia anche del- « l'eroismo. E rammentavo l'acuta osservazione di un « nostro giovane ~iplomati~o: -:- 'N.,on si pno giudicar « _nul'.a e nessuno in_ J1mcnca. coi cn_teneurope.i.. •· Ada• g10_signor d1plo_mat1co ! soggrn'.1go 10. C' è bisogno di vah~arc l'Atl~r.t1co per trovare che gl'indisciplinati, animati ~al senltmento del do~ere si battono meglio dei troupie!·s? Bastava restare m Europa - e tra Latini - dove s1 trovano memorie dei francesi del 1793 e degli italiani di GariLaldi. Non le pare ? Ma dove andranno a pos.m: i Nord-Americani colle conquiste e_col mili1ar_ism?, che batte alle porte della grand~ Umoo~? Certi piagnoni vedono già il finis republicae; e s1... fregano le mani per la contentezza. Non è di questo avviso l'Ojetti, che osserva: « an• « che se l'esercito regolare sarà elevato da venticinque- " mila uomini a centomila, anche se la flotta sarà du- « plicata, anche se i soldati peusionati arriveranno al « bel. numero di duecentocinquantamila, dov' è il « pencolo profetizzato da tutti gli economisti di « Europa, per una nazinne la cui esportazione ha in « qu~~t'anno superato l'importazione di 615,2591024 do!- « lan. ». Egli è anche ottimista sui risultati definitivi della guerra e scrive : « Da un punto di vista puramente « americano, contro molti americani, a me sembra certo « che la guerra recente sia stata e sia per esiere utilis- « sima all'Unione. Prima di tutto moralmente nelle na- « zioni come negli individui, un trionfo lasci; per anni « un ebbrezza attiva e una calda fiducia, che centuplica « le forze; la Germanfa informi ... Poi la viuoria e stata « utile. per. la scossa elettrica, ch_eha dato all'irrigidita « C<_>st1tuz10nde l 1776. Per noi che seguitiamo a dor- " mire sotto uno Statuto che, sia per violenze di reazio- « nari sia per fatale svolgimento di libertà non corri- " sponde più ali~ realtà e ci schiaccia, q u:sta dovrebbe « essere una lezione : una ddlc tante, che ci danno ». E vorrei continuare a spigolare nel libro; e vorrei almeno intrattenermi delle pagine consacrate a Boston all'Atene del Nord-America - all'Harvard University, « eh' è di grande ammaestramento a tutti i mania- « ci accentratori italiani, a tutti i disgraziati inventori « di leggi antiuniversitarie, per fortuna mai votate a « tutti i politicanti odiatori della coltura regionaleed ~u- « tonoma »; ma mi arresto, perchè la solita tirannia dello spazio non mi consente di andare oltre; e mi arresto notando che Ojetti termina protestando contro tutti co• loro che cantano nenie sulla tomba delle genti latine. Mi associo alla protesta I Lo ZoT1co. Latendenzaallalottaeconomica nel partito Mazziniano Al/'On. F. Sudassi Il deputato Badassi nel suo articolo: Ammonimenti dell'esperienzapei partiti popolari, pubblicato nel N• prec_ede~te della Rivista Popolare, fra gli altri ammonimenti, dice: • Cosi pure credo che il partito mazziniano dovrebbe con maggiore a:tività. e solerzia, dedicarsi pur esso a questo g~aere d1 st~d1 e a questo genere di azione (st11d1 ed azione economica) allargando il contenuto economico del_suo p_rogr~mma politico sociale » per la ragione che a1 mazzm1an1 « mancò una sufficiente tendenza ed
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