Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 21 - 15 maggio 1899

'R.IP"ISTAPOPOLARE DI POLITICALETTERE E SCIENZE SOCIALl aver pensato a scriver bene. Era la sostanz~ più che la forma che cercava. Egli buttava giù precipitosamente, sempre incal: zato dai creditori. 0 6gi la forma p;ralizza l'ispirazione d1 molu autori che si spacciano di essere degli artisti in luogo di contentarsi di essere degli scrittori. Balzac invece non si preoccupava che a rendere quel che sentiva. La sua frase rampolla e stende i suoi rami senza misura nè direzione, carica d'incidenti, densa, quasi sempre imbrogliata, difficile. e d'anct.rnra lenta. « Il suo stile - dice giustamente Gauthier - ha u,!a « originalità un po' inquietante, ma meravigliosamente propna « e rendere il suo pensiero. fine, complicato, carico di dtttagh, « d'osservazioni e d'incidenti. Benchè nou abbia come molti « scrittori la frase di primo slancio, Balzac dà la sua impronta « in ogni linea che scrive». (Nouvelle Revue, Maggio). .A. Gliisleri: Del metodonaturalenell'insegnamendteollaGeografia. L'antico metodo d'insegnare la geografia era sbagliato. S'imparava ai fanciulli una filza di nomi che non si ritenevano perchè erano senza contenuto; ed era anche incompletissimo e ristretto il concetto della stessa geografia. Ora si muta indirizzo, e la scuola geografica moderna, specialmente in Francia, ha forse un concetto troppo esagerato della geografia, nella quale tutto vorrebbe comprendere : la statistica, l'economia, l'antropologia ecc. Oggi l'utilità, a01.ila nece;sità di conoscere il globo abitato cl.il punto di vista della pedagogia generale è fuori di contestazione, pei nuovi me,zi di locomoz10ne che fanno dell'uomo del nostro secolo un essere tutto nuovo, pel quale le parti più lontane della terra gli sono divenute vicine; inoltre l'organismo umano, per questo stesso aumento di mobilità, ha acquistato in certo mcdo nuove attitudini ; nuove attività e nuovi orizzonti si aprirono al suo pensiero, e questo a sua volta, mercè il telegrafo, può volare in un istante da un punto all'altro della superficie ttrrestre. Da ciò relazioni nuove, continue, intime fra le differenti parti del globo e tra i popoli che lo abitano. A tutto ciò si aggiungano le seguenti ragioni particolari io favore dello studio della geografia: 1· il principio di nazionalità; 2· il suffragio popolare, che fa sentire a tutti la necessità della conoscenza del pr0prio paese; r l'emigrazione; 4· la politica colonia!<!.Delle ne,essità di un nuovo metodo nello insegnamento della geografia privatamente e bellamente me ne scriveva Eliseo R.:- clus; e questo nuovo metodo deve far sì che la geografia vada insegnata io modo che, in ogni grado di scuoi<!, procedano di conserva la nomenclatura, la cartografia, la d.:scrizione fisica. Io questa descrizione devoosi considerare la terra e gli uomini in azione; la terra nelle diverse sue manifestazioni, che costimiscono il clima, la vegetazione, l'aspetto del suolo, la tanna e la fisunomia propria di cias:una regione; l'uomo nella condizioni di coltura, di attività, di agglomerazione che fanno di lui il principale agente e modificatore dd pianeta da lui abitato. La nomenclatura e la cartogr"fia rimarranno sterili nello spirito del faociul:o se il maestro n, o vi depone contemporaneamente la chiara comprensione delle condizioni in cui si trovano reciprocamente la terra e l'uomo. Queste notizie devono essere chiarite colla vista diretta dogli oggetti geografici più appropriati a impressionare il fanciullo e da questi oggetti noti o visibili si deve partire per condurlo a nuove cognizioni. Con questo metodo, però, più d'0gni testo e di <'gni altro sussidio didattico acquista importanza il ,mestro. E da lui che dev'essere comunicata la vita a questo insegnamento. Senza buoni maestri i buoni metodi rimangono inutili. Vanissima cosa è il disfare e rifare programmi se non si provvede a formare i docenti di geografia quali debbono essere. (Le co111u11icazio11i di 111 collega. Gennaio-Febbraio 1899). Giuliano Bonhardt: Alcuneidee sulloscopodellascienzastorica. Se è vero che l'insegnamento ufficiale risponde sempre meno ai veri bisogni dd popolo ed ha bisogno urgente di una riforma, ciò si applica di preforeoza allo insegnamento ddla storia. Con Saiot-Simoo si deve riconoscere che sinora la storia non è stata che la biografia del potere; ed agli studenti nelle scuole tuttora non s'insegnano che notizie di battaglie, di guerre, di politica. Questo difetto deriva dallo scopo che si assegna nel mondo ufficiale alla scienza storica e dall'esse11za stessa della storia umana come la si concepisce attualmente. - Lo scopo della concezione ortodossa della storia è quello di svegliare e fortificare il patriottismo, il sentimento religioso e il coraggio militare. lo quanto all'essenza della storia umana si crede che essa sia l'opera di alcune individualità eminenti, principi, generali ecc.-; è perciò evidente che la cosa esseuziale è la conoscenza minuziosa della vita e delle azioni di siffatte persone. Invece secondo il mio modo di vedere principi, preti, generali ecc. non rappresentano 1ale parte importante : la storia di un popolo è determinata dalla volontà e dall'azione del popolo :otero; questa volontà e questa azione collettiva dipendono da una folla di circostanze sulle quali non hanno influenza i principi e i generali. La missione della storia poi dovrebbe essere quella di tutte le altre scienze: render~ la' vita degli uomini più felice, più perfetta. La storia perciò deve occuparsi delle forze sociali che provocano e dirio-ono il movimento della n?stra so~ietà; più che delle impres~ dei principi e dei generali deve mtratteoersi di ciò che si chiama la civilizzazione. (L' Huma11itéNouvelle. Aprile). G. B. Milia11i: La fabbricazionestampadeibigliettidiBanca. L', pplicaziooe della calcografia non è un lenocinio artistico nella stampa dei biglietti di banca, ma un valido mezzo per impedirne la falsificazione. Un'applicazione di grande importanza nella tabbricazione delle carte valori, e che è rimasta q_uasilimitata ad essi è quella dei cosiddetti fondi di siettrezza nsultanti da una fitta rete di minutissimi disegni a vario colore, intrecciantisi e sovrappooeudosi nei più diversi modi che si possano immaginare e desiderare, e refrattari alla riproduzione fotografica nonchè d'altri mezzi simili, stante, per questi ultimi, le modificazioni continue che s'introducano nei disegni. Sebbene sia desiderabile che un biglietto di banca abbia un bel disegno e si presenti bene, si allontanerebbe dal suo scopo se esso non avesse io sè le caratteristiche che ne rendano difficile la falsificazione, e le quali gli artisti, anche se abilissimi, non possono sempre dargli. Riguardo alla carta, io Europa nella fabbricazione dei biglietti di banca si usa generalmente la filagrana rappresentata da lettere , stemme, effigi ecc. che :i vedono quando il foglio si guarda contro luce. Nella fabbricazione delle carte-v.ilori il pregio più importante è l'esecuzione: per l'impasto, per lo spessore, per la gradazione delle tinte, per l'aopareoza della carta, per la filagrana, per l'incisione, per la nitidezza, e per la plasticità e precisione dell'insieme. Si avrà un biglietto bello e difficile a contraffarsi quando sarà il resultato dell'opera eletta ed armonica dell'industria e dell'arte che concorreranno a form~rlo. ('N,uova .Antologia, 1° maggio'. Per cambiamenti d'indirizzo, od altro che riguardi l'amministrazione della Rivista, dirigersi al sig. GIOACCHlNO MONTALBANO - Via della Vite N. 74, Roma. RECENSIONI Gio,,anni Gamerra: Fra gli ascari d'Italia. Ditta Zanichelli, Bologna, 1899. L. 2,00 La letteratura militare non rispood", certo, al compito che oggi spetta a chi stampa: quello di diffondere idee di pace, vivido com'è il gran sole che si affdccia, cogli albori delle nuove idee, all'orizzonte dell'umanità - e generalmente non è gradir~, perchè serve a diffonJere pregiudizi fatali ed a for7.are gli animi buoni anelanti alla pacificazione ed al lavoro. M; come si fa a sopprimerla d'un colpo questa letteratura ? Anch'essa, vedrete, gralualmente scomparirà, appena cioè le vecchie idee si saranno accomcdate allo spirito dei tempi nuovi. Intanto ... leggiamo. Questa volta siamo al lihro del teo. colonnello Giovanili Gamerra: Fra gli ascari d'Italia. La pubblicazione dd volume è stata consigliata - dvbbiamo riconoscerlo dd lodevoli sentimenti di giust zi, e di verità, ed il nobile intendimento gli dà il " lasciapassare » anche negli ambienti aotimili1aristi. 11 libro del Gamerra spazza via una trista h ggt oda dettata dall'ingratitudine e creata, più che da altri, d"i cattivi orga. aizzatori dell'impresa africana e cl.ii condottieri io,sperti che guidarono al macello il più bel fiore della giov<entù nostra, ed ai quali giovava di giustificare con la calunnia la loro io. capacità. Ricordate ? Si gridò alla v'gliaccheria delle t,uppe indigene, anch' esse offerte in cruento olocausto alla megalomania debaccante, anch'esse 1rascinate a sostenere una c;us" :ion propria, più che mai ingiusta I Il Gamerra è riuscito, col suo libro, dettato da }ffctto paterno e da amorevolezza di superiore, a confondere coloro che accusarono di viltà gli ascari d'Italia ; e le pagine di esso parlano di atti di valore mirabili e di dedizioni purissime - in tutti i fatti d'arme succedutisi da Dogali a Tucrut. E, dopo la letturd, non possiamo ocn serbare gratitudine alle oscure vittime, La forma letteraria del nuovo libro del Gamerra - ricor, diamo di lui i commoventi ricordi sulla sua prigionia alla

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