Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 21 - 15 maggio 1899

Rl'PlSTA POPOLARE D1 POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI vour, felice notte all'unità d'Italia I (Ed11caz.io11peolitica, 30 aprile). O. F. Cook : Il Negro e la colonizzazione del!' A Irica. La colonia di Liberia, formata da Negri emigrati dall'America del Nord, è prospera e promette molto per l'avvenire. Nonostante le sofferenze derivanti dalla mancanza di nna vera organizzazione 20,000 negri americani vi trovarono casa con buon successo. Essi pagano imp0ste su di una proprietà di 3ori,coo,ooo di dollari. Per la fertilità del sccol0, pel clima e per altri naturali vantaggi, Liberia è superiore alle altre parti dell'Africa occidentale. L'immigr~nte vi è provvisto di ttrra e prntetto dalle usurpazioni, Liberia oggi contiene p,ù civiltà, espressa in fattorie e culture di terra, case comfortables, vita di famiglia ed illuminata pubblica opinione, di ogni altra regione dell' Africa tropicale. Non solo i cittadini di Liberia sono indubbiamente superiori agli uomini della loro rnzza, che vivono io America; ma essi hanno le vere qualità dei cittadini, e sei anni di studi mi hanno indotto a concludere che se fossi un negro vorrei essere cittadino di Liberia. Gli amici dei negri dovrebbero consigliarli ad emigrare in Liberia; così questa diverrebbe in breve tempo no centro di civiltà nel!' Africa occidentale di gran lunga soporiore a tutte le colonie sfricane soggette alle potenze europee. È venuto il tempo, in cui il negro pei progressi compiuti al contatto di una razza più avanzata, potrà ancora ulteriormente progredire sulla base indipendente della sua nuova dimora, eh' è quella originaria dei suoi antenati. La colonizzazione dei negri americani però deve essere volontaria e non dev'essere una deportazione; gli immigranti devono sentire il fascino di un luogo dove tutto cospira in favore del loro miglioramento. (The Forum. Marzo). Walter C. 'Bam: Le tre fasi del suffragiodei Negri. La prima va dal 1867 al 1877 ed è il periodo del controllo negro. È la storia della incompetenza da parte dei negri, e della stravaganza e della corruzione da parte dei bianchi, che fecero servire ai propri fini gli ex schiavi. Il secondo periodo fu di inevitabile rrnzione; allora i bianchi ripresero l'ascendente e colla violenza e col delitto praticamente privarono i negri dei loro diritti; ma non poteva essere l'ultimo: si fece troppa violenza sulla coscienza pubblica. li terzo s:adio cominciò quando lo Stato di Missisipi per fare discriminazione conttc i m gri per causa della loro razza, la fecero ct ntro talune loro convi,izioni. La clausola in questione pub essere adoperata contro gli elettori negri analfabeti. Questa non sarà la soluzione definitiva. Agli abusi contro i negri si dovrà provvedere con un articolo della costituzione che metta l'istruzione per tutti come base del diritto elettorale, (Thit, ·N.,01 t/J,4mmcan re• view. Marzo). GeneraleMocetrni: Gli addetti militari ali~ ambasciate. A priori a me pare una grande anomalia, non scevra di pericoli, una istituzicne, come gli addetti militari alle ambasciate, che è contraria all'unità delle rappresentanze internazionali che dovrebbe .essere unicamente dipendente dalla diplomazia. Se da un lato le funzioni dell'addetto militare sono apertamente confossabili, dall'altro non lo sono, perchè egli deve cercare di sco.prire quanto dall'esercito del paese ove risiede si tiene segreto. I vantaggi che dall'istituzione degli addetti militari si ottengono sono pochi e assai limitati, mentre il danno pub essere gravissimo, perchè il r.spetto alla moralità, malgrado la volontà dd governo e l'alto sentimento dell'addetto militare, può essere offeso, essendo rossibile che, zdante e desi• daoso di rendersi utilt: al p3ese, egli sorpas~i il confine che è segnato dai grandi principii dell'onore militare, della dignità sua e dell'esercito. Con sptsa di gran lunga minore, si otterrebbe eguale risultato, a mezzo di missioni di breve durata, inviando ufficiali intelligenti e sperimentati alle grandi manovre all'estero, o quando si verificassero eccezionali concentramenti di truppe. Gli addetti militari non esistevano nei secoli scorsi. Essi sono il frutto della Santa Alleanza, qu2udo i sovrani del Nord, per rendere onore al sovrano alkato, distaccarono un ufficiale generale quale aiutante di campo dal sovrano medtsimo per rendergli onore. Da cib nacqmro gli attuali addetti militari, che furono allora, e sono in gran parte anche oggi, un personale di lusso del quale è a desiderarsi che di comune accordo tra Je nazioni sia decntata la soppressione. ('R_ivista politica e le/1,raria, Maggio). Silvano Lemmi: L'Istituto del Tiro a Segno in Italia. Il Tiro a segno ha dato a sai di rado argom, nto a di,cussione. Fatta la legge, i legislatori si sono pressochè disinteres ati dagli tffttti dell'opera loro: la legge è st,,ta. ritoccata, si sono emanate un numero considerevole di circolari, ma in f..tto, l'isti• tuzione ascesa fino al 1890, da allora è in via di cont:nuo deperimento. Eppure l'istituto ebbe affezionati e devoti cultori, e i congressi del 1887, del 1892 e del 1896 dettero pruova ddla competenza indiscutibile di un considerevole numero di cittadini, dei cui pareri non si è tenuto alcun conto. Per provvedere efficacemente occorrono riforme. I piccoli ritocchi alla legge del 1882 non bastano: il risorgimento del Tiro a segno dipePde da una legge non vincolata pi(; dalle tradizioni della vigente. Fin dagli inizi i borghesi che si trovavano alla direzione della società riconobbero che l'autorità militare doveva esser garantita dell'istruzione data agli individui aspiranti alla riduzione della ferma o all'esenzione del richiamo per le istruzioni, ma - e sta tutto qui il nodo della questione sulla mi• litarizzazione o no del Tiro a segno - le obiezioni comin• ciano quando si vuole troppo, e cioè trasformare il Tiro a segno in un organismo militare, sotto I.i dipendenza, amministrativa e tecnica, militare, quando « sotto pretesto di rifor• marlo potrebbe nascondersi il pensiero di sopprimerlo ». La riforma completa dovrebbe avere il suo principale fondamento sulla riduzione della ferma e sui benefici ai soldati in congedo pei casi di richiamo, nonchè sulla popolarizzazione dell'istituzione e la semplicizzazione dei suoi ingranaggi. (Rivista politica e letteraria, Maggio). Siguora Haweis: Servitorie serviti. La classe dei serviton ha molti meriti, ed un grande valore. Noi spesso borbottiamo contro di loro; ma considerando le tentazioni e le responsabilità loro, come classe nell'insieme, sono assai onesti e degni di fiducia, e cons:derando le provocazioni che subiscono e la indifferenza che essi mostrano spesso pei loro interessi, sectimenti, convenienze, salute, per regola essi sono buoni, attenti, onesti. In co~seguenza dovremmo astenerci dall' ..busarne e dal vedere in essi i nostri naturali nemici, o di sperare da loro una perfezione che non attendiamo da nessun altro. La prima regola aurea è la seguente : !'ispettoverso i ser• vitori. Si deve riconoscere che il servizio è onorevole e indipendente. I termini servo, valletto, Jacc/Jino - tutti hanno la tendenza ad abba,sare e a gettare del discredito sullo stato sociale del servizio domestico. Tali termini 0011 devono aff.,tto essere adoperati. La cortesi i è perfettamente compatibile col comando, ed entr.imbi lo sono col l'umanità. I servitori inoltre sono tali per contratto ed è meglio per l'uomo e pel padrone, e più onesto per la comunità che il contratto sia osservato con sincerità. (T/Je Co11te111pora1r'eyview, Aprile). 'Dr. Kierua11: Degenerazione e genio. Guardando un aspetto della degenerazione, l'c besità, si hanno queste curiosità, che contraddicono il rapporto tra genio e degenerazione. Il mondo conosce il grande addome di Vittor Hugo. Rossini a causa del suo ventre non poteva vedere i propri piedi ; egli era un ippopot~mo in calzoni luoghi. Giulio Janin era in condizioni simili. L'origine africana di Alessandro Dumas non impedl all'autore dei Tre :Moschettieri di divenire assai grasso. SaintBeuve aveva un grande adJome. Tre persone ordinarie colle loro mani riunite non circondavano la cintura di Balzac. Sue, Teofilo Gauthier, Renan, M,upassanr, Flaubert e Sar.:ey sono o furono molto adiposi. La maggior parte di queste vittime dell'obesità uauo nevrotici. (The H11111anitaria11. Aprile). A11toi11Aelbalat: OnoratoDi Balzac. Invece d'impallidire alb pruova di cinquant'anni di distanza la stella di Balzac dal giorno in cui è morto scintilla sempre più radiosa. I suoi libri hanno sfidato le critiche, i pregiudizi, la moda, hanno sopravvissuto tutti quanti, ed egli ci applre, se non come il più grande scrittore certo come il più grande pittore d, ccstumi e il più grande osservatore di questo secolo. Lo studio più completo che si abbia di lui è quello del Taine, Gozlau ci ha dato Balzac nell'intimi:à. Lam3rtine ha scritto su Balzac eloquentissime pagine, e l'opera di Balzac ha ispirato a Zola un notevole studio, e a Paul Bourget una delle sue più indovinate analisi. Nelle Lettres à l'etrangère B,lzac stesso ci ha dato l'uomo, la sua vita, il suo carattere, le sne idee, la sua cultura intellettuale, le sue opinioni politich.: e sociali. Ha re• spinto il rimprovero di esse<si compiaciuto nel vizio e di con aver cercato che della gente disonesta. Balzac nella prelJzione alla 2• edizione d, Pere Goriot ha fatto la lista delle donne virtuose dei suoi libri, e ne ha contate 40. La sua imparzialità lo h, sah-ato da!l'ecces,o del Realismo. Egli comprendeva che si pNeva dipingere esattamente la vita, senza dipingere sempre d brutto, pendendo da una pJrte sola. Ma se tutti ri• conoscono in 13,lzac il maestro del romaozo di osservazione ; i coloristi della frase, i cesellatori ddla pr_osa, condannano la sua forma, dichiarano che scriveva male. E certo che il lavoro di stile non preocccpava Balzac. Egli ha tror po scritto per

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