410 RIVISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI forniscono la merce umana più comune, il bracciante, lo sterratore, il contadino. Gli slavi hanno però sugl'italiani il privilegio di potersi dirigere verso la Siberia, dove immensi territori liberamente occupabili aspt:ttano l'aratro del colono. L'emigrazione russa non è propriamente tale, perchè non varca i confini de Ila patria, nia è un trasferimento del lavoro da un punto ad un altro del territorio nazionale. Gli italiani invece vanno ad offrire le loro braccia in tutte le parti del mondo, sterratori o muratori nell'Europa, contadini e coloni nell'America meridionale, manovali e rivenditori negli Stati Uniti. Vicino a noi, la Francia non esporta braccie umane, ma capitali; ed i suoi capitali sovrabbondanti si riversano negli imprestiti pubblici e nelle grandi intraprese, ingannevoli spesso, ma apparentemente sicure per il me• aio ceto ed i piccoli proprietari delle campagne. Nell'Inghilterra e nella Germania, sopratutto nell'ultimo ventennio, emigrarono insieme capitali_ e uomini; i capitali avventurosi vanno in tutte le parti del mondo alla cerca di un profitto più alto di quello meschino che possono trovare in patria; e l'uomo, emigrando al seguito del capitale, ne diventa il _fidoc~llabor~tore: P~rchè fra la emigrazione povera dei Russi, degh Itahani e anche degli Irlandesi e la emigrazione ricca degli . Inglesi e dei Tedeschi c'è questa differenz_a: eh~ la pnm~ fornisce la merce lavoro comune, unskilled, 1 gregan dell'esercito industriale, mentre la seconda fornisce la merce lavoro scelta, skilled., i sovrastanti, i colonizzatori, i piantatori, i capita_ni dell'esercito ind~striale. Quan!o grande sia questa differenza non è c~1 non veda : 1~ fondo è la differenza che corre fra chi comanda e chi obbedisce, fra dominatore e dominato. Nelle costruzioni ferroviarie dell'Argentina, i capitalisti, gli ingegneri, i direttori i sovrastanti sono tutti inglesi; e gli sterratori i manov'ali sono tutti italiani. Malgrado le lodi che i direttori inglesi tributano alla perseveranza, alla laboriosità ed alla frugalità italiana, noi vorremmo avere dei motivi di compiacimento più alti che non quello di fornire dei gregari ubbidienti ai capitani dell'mdustrie inglesi. Per fortuna d'Italia, noi possiamo andare orgogliosi di avere questi più alti motivi di compiacimento. Gli italiani cominciano a fare gli sterratori, i manovali, i contadini salariati ed ubbidienti ai cenni altrui, ma qui non si fermano. Colle qualità loro caratteristiche, colla parsimonia, colla tenacia al lavoro essi a poco a poco si inalzano nella scala sociale ; diventano fabbri, muratori e piccoli proprietari, e poi ancora industriali, architetti, armatori navali, colonizzatori di immensi territori, piantatori di viti, di caffè, commercianti, banchieri, ecc. Nell'Argentina si è già compiuta una meravigliosa fioritura di tipi umani superiori, la quale ho voluto descrivere in alcuni capitoli del presente lavoro, affinchè in Italia si avesse coscienza che la nostra emigrazione non fornisce soltanto degli umili gregari ma anche degli audaci capitani dell'industria. Ed un altra cosa ho voluto dimostrare: che dall'Italia cominciano a partire, oltre ai braccianti cd ai contadini che nei paesi nuovi dell'America latina diverrano i creatori ed i direttori di grandiose imprese, anche dei direttori già formati, i quali non debbono pa~sare attraverso alla lunga trafila che trasforma il gregario nel capitano dell'esercitò. Noi continuiamo a fornire soldati, ma abbiamo già cominciato ad esportare « capitani dell' industria ». Ricordate la splendida pagina del Bagehot? « L'imprenditore è il motore nascosto della produzicne « moderna, dal grande commercio. Desso sceglie le mer- « ci che dovranno essere predone, desso delibera ciò « che si deve mettere snl mercato. Desso è il generale « dell'esercito: fissa il piano delle operazioni, ne orga- « nizza i mezzi e ne sovraintende la esecuzione. Se egli « compie bene il suo dovere, l'impresa rie~ce e conti- « nua · se fa male, l'impresa fallisce e cessa. Tutto di- « pende dalla crn ettezza delle invisibili decisioni, della « segreta sagacia della mente deliberante.... I tipografi « del Times non determinano che cosa dovrà essere stam- " pato ; e gli scrittori non fissano gli argomenti da trat- « tarsi. Tutto è fissato dal direttore. Egli crea il Times • di giorno in giorno ; la pro.iperità ed il potere del « giornale dipendono dalla capacità del direttore di col- « pire la mente e la fantasia del pubblico ; tutto dipen- « de dalla sua abilità di dare al pubblico giornalmente « ciò che il pubblico desidera ; il resto, le macchine « rotatrici per la stampa, i tipi e tutti i redattori e com- « positori, per quanto molti di essi siano abilissimi, sono « soltanto strumenti nelle sue mani. Nd medesimo modo « l'imprenditore dirige l'" affare ,. ; egli sceglie le merci « da offrire al pubblico, ed il modo e il tempo della of- « ferta. Questa struttura monarchica del mondo degli af- « fari si accentua col progredire della società contempo• « raneamente al progredire della analoga struttura guer- « resca e per le stesse cause. Nei tempi primitivi una « battaglia dipende tanto dal valore dei migliori com- « battenti, di qualche Ettore ed Achille, quanto dalla « scienza del generale. Ora un uomo posto dinanzi al « termine lontano di un filo telegrafico - un conte « Moltke col capo chino su delle carte - provvede a « che siano uccise le persone la cui morte è più con- « veniente e guadagna la vittoria. Del pari nel commer- « cio. I tessitori primitivi sono uomini isolati con eia- « scuno un telaio; i primitivi armaiuoli sono uomini " con ciascuno una pietra focaia; non vi è azione or- « ganizzata, ideazione di un piano o previsione in nes- « suna industria salvochè in piccolissime proporzioni. Ora « tutto è capitale e direzione; tutto dipende da un uo- « mo che pensa in un ufficio oscuro e computa i prezzi « dei fucili e dei filati... La produzione fortunata d1pen- ~ de sempre dalla capacità di adattare i mezzi allo scopo « di fare ciò di• cui ei ha bisogno nella guisa richiesta. « Ma dopo sorta la divisione del lavoro la fortuna di• « pende da qualcosa di più ; è necessario allora che il « produttore conosca i bisogni dei consumatori, di uo- • mini che per lo più egli non ha mai conosciuto, di « cui probabilmente non conosce il nome, e che forse « parlano persino un altro linguaggio, vivono secondo « costumi diversi da' suoi, e non hanno nessun punto di « intimo contatto col produttore, all'infuori del deside- " rio per ciò che egli produce. Se una persona che non « vede deve contentare un'altra persona che non é vista « è necessario che la prima abbia molta scienza intel- « lettuale, molta cognizione acquisita di bisogni strani e « dei modi di produrre cose atte a sojdisf ..re bisogni « strani. Nel processo di trasformazione dei capitali una « siffatta persona è necessaria, perchè dessa sola può « usare il capitale a tempo ; e se aI momento critico « <lessa non si trova, la trasformazione nou riesce e « produce uµa perdita invece di ~1nguadagno ». In alcune delle pagine che seguono io ho voluto appunto descrivere l'opera di uno di questi uomini che « pensano in un oscuro ufficio, computando i prerzi dei fucili e dei filati» (of a thinkinu man in a dark office, computing /be prices of guns or"worsleds), e che hanno molta scienza intellel/uale e molta couni-zioneacquisita di bisogni strani e dei modi di produrr: cose alte a soddisfare bisogni strani». Quest'uomo è Enrico dell'Acqua, un fabbricante di Busto Arsizio di-venuto in breve volgere di anni uno dei tipi più singolari di principi mercanti nell'America latina. A quest'uomo la Giuria degli Italiani all'Estero ha conferito il 'Diploma d'onore della Esposizione di Torino d71 1898. e la _prima Medaglia_d'oro assegnata dal Minin1stero d1 Agricoltura, Industna e Commercio a coloro che potevano dimostrare di avere conquistato e stabilmente assicurato all'industria italiana un nuovo mercato estero. A me_ è parso che in quest'ora~ triste per colpe vecchie e beta per speranze nuove, importasse additare all'Italia l'esempio di un suo figlio che nella lontana America emula i fJsti degli antichi principi mercanti di Ge-
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