RJP-ISTA POl:'01.ARE D1 POLITIC.A LETTERE E SCIENZE SOCIALJ associazione che non riesca simpatica alla polizia - non escluse quelle autorizzate dal Codice di Commercio... L' enormità qui è tale e tanta che la Stampa del Senatore Roux dice che il progetto < attenta iniquamentealla classe lavoratricenelle sue « socielà di mutuo soccorso,nelle sue 1asrnciazionidi «: fratellanza operaia, che sono onore e vittoria della «: solidarietàumana, dell'affettofra i nostripopolani» E conchiude: « Ma tutto questo è enorme. Se tutto questo passa, se questa legge disgraziata ridotta ai minimi termini vuol proprio dire che un prefetto può sciogliere, le poche Società operaie riconosciute giuridicamente con una lustra di ricorso, e le molte non riconosciute, eppure ottime, può irrevocabilmente disperdere per impadronirsi violt:ntemente del patrimonio di tutte, e darlo, sia pure, a Congregazioni di carità ; se tutto ciò è vero. come è vero pur troppo, oh allora uniamoci tutti insieme, noi veri uomini dell'ordine; uniamoci non solo per noi, ma anche per le nostre innumere Associazioni operaie che abbiamo salutate tante volte esemplari e benefiche e tante volte abbiamo visto sventolore i loro bei gonfaloni attorno al capo del Re, e per esse e in nome di esse gridiamo: « Fermatevi sul cammino della reazione. o gravi giorni preparate alla patria nostra l • (N. del 22 aprile 1899). Ogni nostro commfnto guasterebbe davvero e noi lo risparmiamo volentieri ai nostri lettori. .. * * Questo scellerato disegno di legge, che non arriverebbe all'onore della discussione in alcun altro paese civile di Europa, non constituisce soltanto uno stolto attentato contro lo Statuto e contro il codice Civile e di Commercio, ma è la smentita più bestiale alla parola del Re c.he tant<! volte e con tanta solennira, ha promesso il miglioramento degli umili. I ministri vogliono preparare questo miilioramento riducendo i lavoratori nella servitù ..... Il peggio, poi, è questo : le leggi reazionarie proposte non riguardano un breve tempo, ma hanno carattere definitivo. La legi::e Pica, la legge Crispi del 1894 - e Crispi adesso può passare per un grande liberale! - erano leggi di eccezione, che dovevano durare per limitati e determinati periodi. Le leggiPelloux pretendono regolare il presente e l'avvenire del 110\tro dis~raziato paese! Esse vo - gliono spegnervi ogni alito di libertà per farne una tomba, per ridurlo allo stato della Turchia, condannandolo alle convulsioni esaurienti degli impotenti. In noi è scarsa la speranza nel fallimento dell'insano tentativo reazionario e solo ci conforta l'insegnamento che ci viene dalla storia: l'Inghilterra per circa quarantavolte in ottani'anni applicò feroci leggi di eccezic ni contro l'Irlanda; ma non riusci a sopprimervi lo spirito di libertà, L'isola verde tornò alla calma e non vi fu più bisogno di sottoporla a leggi eccezionali solo quando le fu resa parziale giustizia colla g~ande legge riparatrice del 1881 promossa e condotta a termine da G. Gladstone. Gl'italiani saranno da meno degli irlandesi; si curveranno essi sotto il giogo che vogliono impor loro i loschi e abbietti gnomi, che si sono messi al servizio della reazione ? Noi vogliamo augurarci, che ciò non sarà. Ad ogni modo~ contro questi dissennati che al po;:iolo che ha fame vogliono dare pio111boe manette; che al popolo che ha sete di giustizia rispondono col tentativo mostruoso di togliergli ogni diritto e ogni libertà, nel Parlamento e nel paese deve sorgere fiera e vigorosa la falange sacra, che da tanti anni combatte pel diritto, pel progresso, per la libertà : la falange della Estrema Sinistra. Noi siamo convinti che la Estrema farà, come sempre, il proprio dovere e darà una grande battaglia in difesa della essenza stessa della democrazia e della civiltà moderna. Essa non si lascerà deviare dal proprio compito altissimo nè da lusinghe, nè da min.icce, nè da curialeschi artifici. Essa deve adoperare con risolutezza l'unica arma che le resta: l'ostruzionismo, senza lasciarsi commovere da ipocriti e insidiosi suggerimenti di pseudo amici. Essa farà il proprio dovere ; ne siamo fermamente convinti. Intanto l'attentato della reazione ha partorito questa benefica conseguenza : ba riunito in un solo corpo per combattere questa grande battaglia sotto la guida di Pantano, di Basetti e di Costa quella E.trema Sinistra, ohe non avrebbe dovuto mai di• vidersi; e non avrebbe dovuto dividersi perchè l'Italia non possiede ancora l'arma vera per combattere pel proprio miglioramento economico : la libertà politica. Alla conquista della libertà politica, adunque, uniti tutti quanti militano nelle file della democrazia, entro e fuori Montecitorio, per seguire il consiglio che diva il recluso di Pallanza all'indomani degli avvenimenti di Sicilia : « Il quaran• totto italiano compiuto poi od 60, non fu neppure politico, fu strettamente nazionale e meschinamente unitario· e dinastico. L'Italia attendeancora il suo quarantotto politico che !e dia le condizioni essenziali della vita moderna e le permelladi studiare il passosulla via già percorsadalle nazioni sorelle. » LA RIVISTA LADECADENZA DESLENTIMENTO U I ARIO IN ITALIA Francesco Saverio Nitti - altra volt.i fatto segno ad iniqui attacchi da uomini diversi e per diversi motivi, nè elevati, nè disinteressati - inaugurando nella Università di Napoli il suo corso ufficiale di scienza delle finanze, trattò, con eleganza di forma e con giustezza <licontenuto, delle 'I(egionid'Italia nel bilancio italiano. Anche in questa occasione non gli mancarono le critiche astiose. Gli si rimproverò di avere trattato un argomento che non aveva che vedere colla di~ciplina che doveva imegnare; e carico maggiore gli si fece dai patrioti del vecchio stampo - di quei patrioti, che hanno avuto il raro merito di avere discreditato il palriottismo - per avere, disy sero essi, sventolato il sinistro vessillo del regionalismo. li Professore Nitti non ha bisogno delle mie difese ; e a lui basta la soddisfazione dell'accoglienza fattagli da un pubblico eletto e numeroso che ammirò l'elevatezza del suo sentimento unitario e che, forse, potè rimanere malcontento della soverchia riservatezza nelle conclusioni. Ragioni scientifiche e politiche, però, m'inducono a ritor-
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