RIP'ISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOUALl nuzione della sua potenza navale : l'Inghilterra spende per la marina 660 milioni, la Francia 300, l'Italia appena 100 - Rimane l'aspetto politico. Certamente nell'Impero Celeste si preparano grandi mercati pel futuro commercio di Europa. Che cosa avverrà della China ? sarà conservata sotto la garanzia delle potenze o sarà spartita tra loro ? Prevarrà o no la politica della porta aperta ? L'Italia, sicuramente, non deve disinteressarsene, • ma conviene proporzionare la spesa ed i sacri- " lici ai resultati prevedibili con sicurezza. Al momento attuale « San Mun con vale la più piccola complicazione con qual- « siasi potenza di Europa, non merita le ossa d'un marinaio « italiano; non compensa alcun sacrificio permanente dei con- « tribuenti: tutt'al più la si può valutare a qualche lie1·espesa « di presa di possesso, fatta una volta tanto ». Noi siamo pronti ad accettare la baia di San Mun per sole considerazioni politiche se la si può ottenere con lieve sacrificio una volta tanto, « termamente decisi di respingerla e di abbandonarla « ove essa debba rappresentare una spesa permanente a carico « del paese ». E « se l'occupazione di San Mun costituisse ,, l'inizio di nuovi oneri e di nuove imposte, è dovereassoluto « di og11icittadino di respi11ger/aper alto senti111e11to di patriot- " tismo e 11ell'foteressedtila stessa espansio11eco111111ercia/e e co- « ionia/e dell'Italia. ('N,uova A11tologia, 16 aprile). Bilancioe tesoro. Con soverchia leggerezza i finanzieri italiani traendo argomento da fenomeni transitori, passano dal pessimismo all'ottimismo; e viceversa. Poco tempo fa i Quindici e la Commissione del bilancio vedevano tutto nero; poi, nonostante l'articolo di Sonnino, si tornò a vedere roseo. II pubblico in questi contrasti non sa veder chhtro. La verità è che il bilancio dello stato è ammalato gravemente. La prima malattia è l'incremento continuo della spe;a ef!e(tiva ordinaria. Questa malattia è grave perchè si aumentano le spese pei servizi ordinari senza che questi migliorino e si crea uno stato di cose che io appresso difficilmente si potrà rinnovare. La seconda malattia - più grave - è la permanenza di una crescente sproporzione tra la e~tensione che si continua a dare ad alcuni servizi e la scarsezza dei mezzi ad essi destinati. Si va creando cosi un disavanzo latente che un momento o l'altro si presenterà formidabile a chiedere di essere colmato. Ciò sia detto principalmente pei due bilanci militari: i quali colla organizzazione attuale non possono sostenere nè l'esercito, nè l'armata nelle volute condizioni, rimangono indietro in ogni loro ramo, ed un brutto giorno domanderanno, esigeranno uno sforzo immane per essere reintegrati. Già il ministro della marina fece sentire che aveva bisogno di 500 milioni ! Terzo malanno: il pareggio è fondato sulle sventure dell'agricoltura. Una buona annata che sopprima la necessità dei cereali esteri produce uno spostamento di 40 a 60 milioni ... A tutto ciò si aggiunga l'aumento continuo del debito del tesoro - da 355 milioni nel 1893 a 415 nel 1897-98 - e la crescente difficoltà di f,re i pagamenti dovuti, e se ce deve cocchiudere che par di sognare leggendo nei giornali ufficiosi che il ministero è liberato da ogni preoccupazione sulla quistione finanziaria perchè le entrate promettono cinque o sei milioni di maggiore gettito I (Ecc,wmista di Firenze, 16 Aprile). Gasto11eChiesi: L'accordofranco-inglesein Africae gl'intereasi Italiani n Tripolitania. Con la convenzione franco-inglese le due grandi potenze coloniali moderne, che sono state ad un pelo quattro mesi fa di dichilrarsi la guerra per il possesso di quell'orribile e fetido pantano che è Fashoda, hanno definito completamente ogni loro vertenza africana, con solo, ma posto salde fondamenta ai rispettivi imperi coloniali del continente nero. La Francia lega in un sol corpo l'Algeria, la Tunisia, il Sahara occidentale e centrale, la Senegambia, il Sudan occidentale, il Dahomey, e infine l'Oubangiu o Congo francese, insomma mezza Africa. Immenso impero nella compattezza del quale gl'inglesi colla Costa d'oro, col Sokoto e colla Sierra Leone, e i tedeschi colla colonia di Cameron hanno fatto dei tagli appena percettibili. L'Inghilterra, da parte sua, diventa padrona di tutta la valle del Nilo e dei bacini d'affiuenza dal Delta al lago Victoria Nyanza, a mezzo del quale si riallaccia ai suoi possessi dell'U yanda e della Costa zanzibarese. I tedeschi padroni delle rive orientali del lago Alberto Nyanza e del Tanganika, i belgi dello Stato libero del Congo e delle rive occidentali di quei laghi, impediscono la realizzazione del sogno di Ceci! Rhodes di un Africa tutta inglese, dal Cairo al Capo Town. I territori che lord Salisbury ha abbandonato alla Francia, senza essere paradisi terrestri, costituiscono un forte gruppo di territori fertili ed abbastanza popolati di immancabile avvenire coloniale, ma soprattutto una posizione strategica colla quale la Francia può tenere in mano la Tripolitania che gli africanisti d'Italia guardano da venti anni con tanta bramosia. Ma che cos'è poi questa vantata Tripolitacia? È una lunghissima striscia di terra stretta fra il mare e il più arido dd deserti al di là del quale v'è il paese vasto, ricco, fertile che ora si son divisi francesi ed inglesi. Se occupassimo la Tripolitania re;terebbe a noi una lunga distesa di coste sabbiose, nelle quali non c'è una baia, un golfo, una rada qualsiasi d'importanza, e la cui conquista ci costerebbe in denaro e vite umane assai pili che non meriterebbe. La Turchia, del resto, ci ha preparato un osso duro da rodere in Cirenaica. Dove vent'anni fa sarebbero bastati per occuparla pochi reggimenti ora occorrebbe un corpo d'armata. L'eventualità del resto che la Tripolitacia finisca col diventare territorio francese non deve spaventare che gli africanisti di vista corta. l francesi, piuttosto che dei colonizzatori sono dei conquistatori. Noi siamo invece dei colonizzatori. li nostro contadino, se si distacca con dolore dal suolo natio, si affeziona rapidamente alla terra che ~li offre lavoro, e vi si stabilisce, vi alligna, pur non dimenticando la patria lontana. Se i francesi vorranno mettere seriamente a valore il loro impero africano dovranno ricorrere ali' esuberanza di popolazione italiana, come ad essa hanno già ricorso le repubbliche dell'America del Sud. Ne abbiamo degli esempi. li terzo della popolazione dell'Algeria è italiana, in Tunisia gl'italiaci sono il doppio dei francesi, e in Tripolitacia sono la quasi totalità dell'elemento bianco. Se il governo italiano sapesse dirigere i colonizzatori, aiutarli, conservare su di essi un prestigio, un influenza morale, l'intiera Africa del Nord, diventerebbe, anche all'ombra del tricolore francese, uo immensa colonia itaHana, una fonte di ricchezza per la madre patria, come lo stanno dimostrando le nostre colonie del Sud America, a dispetto, si può dire, del governo nostro che ha fatto mai nulla per la tutela dell'elemento nazionale oltre Oceano. (Educatione politica, 15 aprile). Ipsilom,e : Una visitaal Tesoro. Dopo alcune sale della Tesorerie Centrale del Ministero delle Finanze, dietro quelle che, a mezzo d'inferriate, hanno comunicazione col pnbblico, si entra in un lungo corridoio dove son chiuse le cafse forti che racchiudono i valori cartacei. Sono una ventina, tra grandi e piccole, e tra queste alcune di fabbrica antica, con tutti i bollettoni di ferro come le porte di una segreta. Le venti casse contengono 2 miliardi in titoli di rendita, obbligazioni, prestiti e depositi etc. Da questo corridoio una scaletta conduce ad un sotterraneo dove si conservano i valod metallici, e dove l'argento da mettersi in circolazione è stato accentrato. Con una candela accesa scendemmo fino alla porta di ferro che aperta con altre tre rispettive eh avi, mette in comunicazione con un'altra chiusa a cancello. Aperta questa, con altre tre chiavi, si entra nella sagrestia. Sono stanze a volta che prendono luce da alte fenestrelle a doppia inferriata, guardate dalle sentinelle. Lunghe scansie chiuse da reti metalliche fanno vedere migliaia di sacchetti di tela pieni di monete e chiusi da bolli di piombo. Sono 45 milinni di argento. Più avanti vi sono degli scaffali con 48 milioni in oro. Si entra quindi in in una sala ove sono i barili vuoti e pieni che hanno servito per l'accentramento ddl'argeoto. Ogni barile pesa 2 quintali e contiene 40,000 lire di ar5ento. Viene quindi la moneta di rame, ma chi si cura di lei! (IJ/11straz_io11e llalia11a - 16 Aprile). La manodegliuni e le tasche deglialtri. (A proposito delle pe11sio11i). Tutti ricordano che quando nel 1871 il debito vitalizio superò i 50 milioni fu richiamata l'attenzione del pubblico su questo pericolo, e cominciarono gli studi. Da allora si son fatte proposte di vario genere, si è arrivati persino a costituire una Cassa per le pensioni vecchie, ma nulla si fece per rP.golare le pensioni nuove e quindi dopo qualche anno si liquidò anche la Cassa delle pensioni, e il debito vitalizio da 59 milioni nel 1871 sali a 81.685.697.48 e cioè: Tesoro 5.629.970.66; Finanze 12.939.847.73; Grazia Giustia e Culti 7.107.864.03= Istruzione .2.705.815.23; Interno 7.584.f19.88; Lavori Pubbl. 2.191. 386.98; Guerra 34.598.586.12; Marina 4.867.649.36; Agricoltura 661.086.76; Poste e Telegrafi 3.499.453.73. Col nuovo progetto di legge Vacche lii, per mantenere i patti ai quali lo Stato si è obbligato mediante la legge vigente sulle pensioni, si domanda all'impiegato, che è uoo dei contraenti del contratto, di pagare di più dello stabilito. Noi non siamo certo teneri della burocrazia che in Italia, come del resto in tutti i paesi retti a sistema parlamentare, giudichiamo egoista, spesso, o quasi sempre strapotente, ma tuttavia non possiamo a meno di protestare contro questo indirizzo de.Ilo Stato, a prendere la roba altrui come fosse roba propria, e a non rispettare i patti che spontaneamente ha offerto ai suoi impiegati. Ciò riputiamo non illegale, perchè pur troppo la legge può tutto, ma certo immorale e non corretto. Lo stesso Vacchelli deve aver sentito tutta l'immoralità della sua
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==