RJP'ISTA POPOLARE DI POL171CA LEfTERE E SCIENZE SOCIALI Pel Canadà l'importazione di prodotti inglesi si è ridotta a 130 milioni in luogo dei 340 del 1873, dei 260 del 1883. dei 215 del 1889, dei 164 dd 1896, oisia è discesa dal 75 al 23 010, Anche fuori dell'Impero coloniale si riscontra eguale diminuzione nell'esportazione. Agli Stati Uoiti, dal 1889 al 1897, v'è stata una diminuzione di 251 milioni e io Turchia di 50 o 60 milioni. In Egitto, dove l'Inghilterra è come sovrana, non è riuscita a fare più che 80 o 85 milioni di affari ossia il 12 o 13 °1 , mentre il B~lgio è salito da 3 a ,3 milioni e la Germania da mezzo miliJne ad 8. Nella Repubblica Argentina la parte del Regno Unito è dis:esa dal 40 al 37 °1,; a S1moa da 2[3 a q2. Al Congo belga l'aumento ddle sue vendite è stato ddl' 1 °1 0 , mentre quello della Germania è stato del 20 °[0 , A Tangeri la discesa è stata da 7 milioni a 4 - . Riguardo alla navigazione. nel canale di Suez il tonnellaggio ingle;e è disceso da 7 1 al 66 °[0 , mentre quello della Germania è salito dall'8 al1'11 •1 0 • Cosi nelle acque tur.:he. Ad Amburgo poi l'eotrata e uscita dei bJstimenti inglesi è discesa di più di 1{4 - . Le cause di questa crisi economica sono numerose, ma sono soprattutto la concorren,a delle altre nazioni europee, degli Stati Uniti e del Giappone. Ma ciò che è più grave ancora per il capitalismo borghese è che la grande infostria non può mmtenere i suoi salari, e o~ni riduzione è una spinta in avanti pel partito socialista. L'idea madre dell'Imperialismo è di raggrupp;,re intorno alla metropoli tutte le dipenp~nze dei due emisferi e fare un'associazione economica chiusa. Cosi ta·Gran B~ettagna non avendo concorrenti potrà triplicare, quadruplicare e anche quintuplicare le sue vendite. L'idea è realiuabile ? La confederazione anglo sassone prevarrà contro gli ostacoli che le si opporranno? Le difficoltà sono moltissime tra le quali principali l'avversione sempre più marcata delle colonie alla centralizzazione, e le differenze di clima, di razze, d'interessi e d'organizzazione sociale. Ma, ammesso pure che riesca, la borghesia ingles~ non prolungherà di molto il suo prestigio, non arresterà l'avanzarsi del socialismo. Noi salutiamo anzi l'Imperialismo di Chamberlain come uno degli strumenti più efficaci della rivoluzione del domani. S:irge al fine questo sogno di un associazione immensa abbracciante centinaia di milioni d'uomini, d'origine, di lingua, d'intelligenza differenti. È un quarto della popolazione del globo che sta per riunirsi e per vi vere di una vita comune, cancellando i dissidi tra i suoi membri. È una trasformazione del mondo che comincia, generata dalle ambizioni e dalle paure dei peggiori conservatori. fasa è h prima consa:razione della filosofia socialista. (Revue Socialiste - Marzo). A. GrazJadti : Il lavoro umano e la macchina. Col presente studio l' A si propom: indagare alcune delle principali influenze che le macchine esercitano sul lavoro e dimostrare che riducendone sempre la materialiu, e/eva•10l'operaiomoralmente e materialmmte. L'esperienza più comune infatti c'insegna eh! l'operaio che colla macchina lavora lo stesso numero di ore di prima, pel fatto soltanto che ciò esige uno sforw materiale minore, raggiunge un maggiore sviluppo delle proprie facoltà psichiche. Gli esempi si hanno evidenti osservando per esempio l'evoluzione della navigazione, dell'illuminazione, del lavoro delle miniere. Ma dove ciò è più chiaro è nell'agricoltura per cui si son richiesti sempro i lavori più penosi. Nei p tesi dove le macchine agricole non sono adoperate la popolazione che è addetta ai lavori della terra è in una condizione fisica, intellettuale e morale assolutamente inferiore. Uni delle princip:ili ragioni della superiorità degli anglo sassoni sta appunto in questa estes1 applicazione delle macchini\ re una delle pruove convincenti è anche nel paragone tra le civiltà orientali, europee e dell'America del Nord. Le ma:ch'ne tendono ad ab)lire in tutti i rami dell'industria i lavori più manuali e degradanti, non lasciando all'uomo che i lavori in prevalenza direttivi. Ma è vero che le macchine rendano inutile la capacità? No ìJèrchè è precisamente perchè le macchio e, applicandosi allo scopo di ottenere un prodotto maggiore, sono infinitamente superiori alle forze ordinarie dell'antico operaio autonomo che gl'ind,vidui devono con esse posscJère un'abilità corrispondente superior~. La macchina distruggendo le attitudini spedali ne sostitu·sce altre che, corrisponJendo ad uno stadio superiore di evoluzione economica, devono essere più elevate e complesse. L'ultima inchiesta inglese sul lavoro, della 'R...oyalCommissio,i 011 labour, del I 89 t, si è molto occupata degli effetti delle macchioe sugli operai, e la massima parte delle testimonianze hanno affermato che le macchine intensificando il lavoro richieJono nna mJggiore abilità e fanno quindi aumcnt.ire i salari. Nell'.1otico r~gime il processo dd lavoro atrofizzava l',ntelligtnza : l'operJio non :1vev.1 allro scopo da raggiungere che la precisione meccanica di un automa. La macch:na, sintetizzando in sè stess:i le c:,pcrazioni eh.: prima dovevano essere compiute separdtame11te da diversi individui, distrusse le rreschine specializzazioni muscolari che ne erano la conseguenza necessaria, onde .l'operaio ebbe bisogno cii concepire quella cosa. che è sempre difficile a concepire, la sintesi. Come secondare e dirigere una macchina senza comprendere la legge che la goveroa? e come comprendere queste leggi se non si abbracciano i diversi gradi della produzione ? Fu necessaria quindi una maggiore intelligenza e cosci~nza e furono necessarie anche le nozioni f ,ndamentali della fisica e della meccanica. Cosi le macch·oe resero inutili l'uomo m 1cchina, e allo sviluppo delle condizioni materiali della produzione corrispose anche quello dell'attività umana. Ma le macchine richiedono anche maggiore intelligenza perchè esse si modificano continuamente, e l'operaio deve adattarsi ad ogni modificazione formandosi un certo numero di nuove idee, esercitaodo una ginnastica della mente che non può che distruggere in modo completo lo spirito di routine dell'antica produzione. La pruova poi convincente che le macchine esigono dagli operai una superiorità intellettuale è data dal fatto che gli unici operai, i quali nei paesi più evoluti, si trovano in co.1dizioni veramente tristi, seno gli operai il cui lavoro viene chiamato con vocabolo ormai mondiale umkilled Jabour lavoro primitivo, che non richiede capacità tecniche, come quello degli sguatteri, degli spazzin;, dei braccidoti etc. Se le macchine poi non richiedessero una maggiore intelligenza, la istruzione tecnica non sarebbe cosi universalizzata nei paesi indumiali. E infine per un ultima ragione le macchine stimolano l'intelligenZJ e la sua sorella inseparabile la morale, perchè, rappresentando fortissimi capitali e forze poderose alla mercè dell'operaio, sviluppano naturalmente in esso un nuovo e squisito senso come quello della responsabilità. (Giornale degli Eco110111isti - Aprile). S. Merli110: La mia eresia. Quando fu pubblicato un mio studio ccPro e co:. tro il Socialismo » cominciò tra i socialisti del partito il mormorio contro me che difendevo il Socialismo non cogli argomenti di Marx, ma coi miei, e talvolta contro la dottrina del maestro. Al libro f~ce seguito l'opuscolo ccUtopia collettivista » e a questo la ccRivista critica del Socialismo ». Essa è un campo di libera di~cussione fra socialisti di tutte le scuole, come la 'R...e1111e Socialiste in Francia e le S,zialistiche Mo11atshefte in Germania. In questo momento in cui il partito socialista non ha vita pubblica, non esistono gruppi che si adunino a discutere, non c'è modo di formulare un opinione collettiva, nè c'è speranza di pot~r teuerc pross:mamente un Congresso nel quale risolvere in qualche modo le gravi questioni lasciate indecise dall'ultimo, questa pubblicazione dovrebbe essere ac.:etta anche dai più fanatici e intransig, nti dei nostri amici E noi non abbiamo chiuso la porta in faccia a nessuno perchè la Rivista deve éssere come una Università libera del Socialismo, deve diffondere il Socialismo oltre la cerchia purtroppo ristretta del partito e della classe che il partito pretende rappresentare. In sostanza noi presentiamo il Socialismo sotto un aspetto meno angoloso, per vincere l'ostili1à che incontra in moltissimi non il suo cont~nuto, m.1 il sua forma. - ccAh ma voi volete costituire un nuovo partito! » mi son sentito dire. E se ciò fosse, che male ci sarLbbe? Quali interessi avrebbero i socialisti di dolersi di un nuovo compJgno di lotta che veni;se a prendere la sua parte di re,ponsabiHtà? La coesistenza di più partiti è un be.ie: è scambio d'idee, è controllo reciproco, impedisce alle idte di convertirsi in dogmi, e a chi dirige il movimento d'imporre ai gregari le loro opinioni- e i loro capricci. Non ci sarebbe gran male a costituire un nuovo partito socialista, ma pur troppo noi non possiamo concederci questo lusso, non dobbiamo sprecare in lotte di riorganizzazione la poca energia che ci rimane, e, nel momento attuale, abbiamo a f1r di meglio che suddividerci e combattuci a vicenda. Tra socialisti democratici, socialisti an 1rchici e repubblicaoi collettivisti non esiste l'abisso che alcuni credono vedere. Toltl la propaganda settaria, abbandonate le formale astratte e vuote di semo, noi ci troveremo facilmente d'accordo. È opera reazionari:! questa? SI, dicono i contradJitori, perchè essa è incoraggiata aalla reazione. Ma non ci man~herebbe altro che regolar.: la nostra condotta alla stregua dei giudizi degli avversari I lo son profondamente convinto che il Socialismo per poter lottare con probabilità di vittori:i d~ve spogl,arsi della fJrcagine delle dottrine filosofiche e metafisi:he che vi sranao dentro :i pigione, deve allargare i suoi orizzonti e vincere la propria ia.tollcranza e il proprio tsclusivismo. lo ho combanuto e combatte una battaglia contro il dognati,mo e contro l'autorit ,risma dei socialisti del partito. Essa è necessaria e uul.: perchè eleva gli animi, li educa all'indipendenza, li fortifica nella lotta, c1 procaccia fa stima e il ri-
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