Rivista popolare di politica lettere e scienza sociali - anno IV - n. 18 - 30 marzo 1899

'R.,IPISTA'POPOLARE'DI POLITICA LETTE!E E SCIENZE SOCIALl 349 bracciare l'altra teoria che ammette un movimento concorde nei salarii e nei profitti, e di invitare il socialismo a saltare dal pessimismo marxista all'ottimismo di Schoenhof e di Schulze-Giiwernitz. Se il Graziadei fosse giunto (come crediamo avrebbe dovuto) ad ammettere per gli alti salarli una spiegazfone nel senso cl_assi~o - sia che ne avesse affermato 11 carattere provvisorio, sia che li avesse posti in relazione a.Ile nuove fasi della produzione di merci salario e della natalità operaia -, avrebbe salvato al socialismo la base sua economica dell'antagonismofra salari~ e profitto, e avrebb~ corretto l'errore marxista senza arnvare ad una armonia economica che per sua natura contraddice allo spirito filosofico, alla sostanza sociologica della dottrina socialista. E colla guida della teoria classica un'altro errore avrebbe evitato il Graziadei che sta pure a premessa del suo ragionamento: avrebbe visto che l'errore marxista nella teoria del profitto deriva da una causa ben più remota che noc. la sua costruzione sulla base della teoria del valon-lavoro. È quasi far torto a Marx il creder.: unico fondamento della teoria del plus-valore il giuoco dialettico di deduzione eh' egli compie attorno all'idea del valore : anzi, se si deve dare ascolto a parecchi interpreti di Marx, la sua teoria del valore non è che un artificio scientifico per giungere alla teoria del profitto, e - non mica alla soluzione del problema relativo alla legge degli scambii. Invece la teoria_del plus-valore, quale egli la svolge, ha le sue radici, la sua vera genesi nella idea della lotta di classe e della formazione usurpativa del capitale : da questa idea deriva - non necessariamente,ma per un abuso ed un eccessolouico che la scuola classica seppe evitare - ]a concezione lell'interesse capitalista come motore dei fatti economicinell'ambientecapitalista, e quindi dell'impossibilità di un aumento dei salarii finchè o non cessi l'egemonia capitalista o non perda ogni efficacia la legge fondamentale della lotta di classe. Pcl marxismo l'aumento dei salarii significa o una sconfitta del capitalismo o un armistizio nella lotta di classe : dato quel fenomeno come innegabile, il marxismo deve rinunciare all'una o all'altra delle sue basi sociologiche. Se il marxismo si corregge colla teoria classica e rinuncia all'onnipotem,adella classecapitalista, potrà spiegare l'aumento dei salarii senza rinunciare alla lotta di classe, come una vittoria che le circostanze dell'ambiente economico provvisoriamente o definitivamente danno alla classe lavoratrice : se invece si vuol tener fermo come a dogma inconcusso alla negazione di ogni fatto economico che nell'ambiente capitalista significhi un danno alla classe sovrana, l'aumento dei salari dovrà apparirgli come una interruzione della battaglia degli interessi economici, e il segno inatteso di una profonda armonia sociale. Gli alti salarii portano il ma,xismo o all'ottimismo delle armonie sociali coll'abbandono della lotta di classe, o allo indifferentismo classico coll'abbandono della assolutaegemonia capitalista: altro che il fallimento della teoria del valore-lavoroI Orbene, il Graziadei, facendo uno strappo all'indipendenza del suo pensiero, non si pone neppure il dubbio se il lato difettoso deIla teoria marxista non consista appunto nella idea semplicista dell'egemonia del capitale, come quella che sia una esagerazione, una degenerazione del classico antagonismofra capitale e lavoro: egli crede, con una semplice correzione nella dimostrazione dialettica del plus-valore, di salvare questa teoria e insieme lasciare intatte le basi filosofiche-sociali del socialismo: per lui ancora l'interesse dei capitalisti è l'arbitro di 01;ni manifestazioneeconomica (p. 69), per lui è necessario che l'aumento dei salarii, poichè esiste, collimi cogli interessi capitalist.i..: e con questi preconcetti necessariamente arriva ad aflermare che la tendenza suprema della dinamica del profitto si collega ora ali' elevamento dei salarii (p. 164) ... e butta a mare, in onta a Ricardo e a Marx, la legge dell'antagonismo costante fra profitto e salario, il gran motore economico della lotta di classe. Risalendo invece alla genesi sostanziale della teoria del pl~s-valorc, il Grazi~dei av~eb\,e compreso che ii vero distacco fra la teona classica e la teoria marxista e il grand~ errore di que~ta, sta appunto nell'aver portat~- nell_a t~ona. del profitto li preconcetto dell'onnipotenza cap1t~h_sta,m questa idea che menoma e restringe il pnnc1p10 della lotta economica fra le classi. Avrebbe visto che ben più conforme alla essenza filosofica del socia,lismo è l'~m~ettere, non_ solo· nel passaggio da una ali altu co_smuz1oneeconom1cc-sociale, nia anche entro ciascun:. d~ quelle, una !otta costante degli interessi che porta bens1 al pr_edom1n10~t!~a classe capitalista, ma non esclude le vrttone parztah o transitorie delle altre e appunto colle prime vittorie della classe lavoratric~ prepara la fine del potere economico capitalista. Avrebbe allora rllmta~? quel nuovo _ semplicismo che riduce a una sola - l interessecap1tal1sta - le forze motrici ~e! lc:norue:io tconomico! quel nuovo organicismo che 1mmagma ndla classe capitalista una coscienza e una volontà concorde .: sicura, architettante co!l vittoriosa arguzia a mille_e mille gli espedienti per deprimere i lavoratori, ato~1 meru ed 1m~otenu. A _questa concezione, per dir cosi, cap1tal1stocentr1ca della vna economica - che ridona all'interessecapitalista l'onnipotenza strappata all'idea del sistema hegt:liano --:-. egli avrebbe contrapposta la concezione meno semplicista e meccanica ma tanto più positiva e più materiali~ta del rapportojra terra e popolazione, tra accumulazi?nee offertadi braccia, che nello spmto della teona classica resta il fattore fondamentale dell'evoluzion~ economica anche nella società capitalista: e sul corollano - davvero comune alla teoria classica e alla teoria socialista - di un necessario antagonismo fra salano e profitto, avrebbe fondato la sua critica alla teori~ marxista del plus-v,al?re_su ~na base ben più larga e piu sana che non sull ehm1naz10ne della teoria dtl valore-lavoro. . È in conseguenza d_iq~es~e premesse, a parer nostro mf?ndate,_ cht: 11Graz1ade1 s1 pone il problema degli alu salaru, come nessun economista classico, e nemmeno un economista soltanto imparziale e teorico, si sarebbe certamente pn:fisso. Egli non si chiede: quale la causa degli alti salarii ?; e nemmtno, (come 10 nome dell'antagonismo fra salarii e profitti a~rebb.: ch1est? Ricardo): quale la causa per cui contro l interessecapitalista i salarii sono aumentati? ma invece : perchè i c_apitalisptiermettonotli alti salarii ? quale la cau!a pe,: cui agli alti salarii si concilianogli mteressi cap1talistt _? - A questa domanda, è implicita una ns_posta ottimista che dia la ragione di una armonia economica preveduta già come necessaria: Maa in cui nome il Graziadei _formula cosi quella domanda, ~on potrebbe dare una risposta senza contraddire al suo sistema filosofico-sociale : ma il Graziadei, dopo aver rinunc!ato al_latav?la di sai vezza che gli offriva la teoria class1~a, nntracc1a nelle teorie di Schulze-Gawernitz l'armo~ia economica che gli risolve il problema. Egli vuol dimostrare che ali' aumento dei salarii corrisponde come_effetto u~ aumento o uno statu-quodei profitti : e lo dimostra ncorrendo alla maguior produttività del lavoro meglio retribuito. " E seguiamolo pur noi dalle premesse alla conclusione. * * * « li regime degli alti salarii fa aumentare la produttività del lavoro per guisa da compensare con alti protitti il danno che gli alti salarii arrecano al capitalista ». In questa co:iclusione del Graziadei sono contenuti parecchi malintesi che un esame attento fa scorgere facilmente. Sarebbe assurdo il negare che gli alti salarii abbiano efficacia sulla produttività fisica del lavoro : però è un effetto questo assai meno significante ed esteso di quel che pare a prima vista. Esso può realizzarsi soltanto: 1) a condizione che gli alti salarii si riso!vano in un sano e costante innalzamento del tenor di vita, 2) nei limiti concessi dalle qualità dei luoghi e delle razze,

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