Rivista popolare di politica lettere e scienza sociali - anno IV - n. 18 - 30 marzo 1899

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI oculate e imparziali, facendo per la Cina cio che non si è fatto per l'Eritrea, prende.1do, se;oudo i resultati ottenuti, queprovvedimenti consentiti dagli interess\ e dalle forze e~onomiche del paese. (Nuova A11tologia, 16 marzo). A. C/,iappelli: La conferenza per la pace e il suo significato civile. Vi sono delle idee che hanno in sè una virtù di germinazione spontanea ed irresistibile e che in mezzo all'incredulità ed agli impedimenti conquistano per sempre le vie della stori.1. Una di queste idee ch<:lanciate nel mondo non possono tornare nel silenzio ove germinarono, è quella espressa dal monarca russo. Certo, la guerr.; sarà sempre, ma ciò non vuol dire che debb:i essere sempre guerra di saogne, anzichè una forma di emulazione civile. L'estirpazione della guerra privata fu più malagevole che la invo;ata delle guerre int~rnazionali, e quei che proclamarono la tregu t di D:o furono più aditi di quei- che predicano la pace e l'arbitrato. Che le guerre diveogano sempre più rare, perchè più gravi; che si &bbia supremo e vitale ioteresse di evitarle, perchè rovioose per tutti; che le guerre di conquista contrastino colla coscienza dei popoli civili e coll'industrillismo della vita odierna ; e che, infine « gran « parte di quel valore educativo che aveva la vita milhare, su- « scitatrice di entusiasmi ed ispiratrice di eroismo e di sacrificio " nell'età passate è perduto col decadere del carattere eroico « e cavalleresco della guerra, divenuto un calcolo strategico e « tecnico, e negazio~e di ogni poesia, perchè, come diceva « Renan, non c'è epopea coll'artiglieria, " sono verità di fatto a cui non. possono sorridere che coloro che hanno poca modernità di cultura o poca flessibilità di spirito che segua vigile e sereno i tempi nuovi. Nessuno s'aspetta che la c<mfaenza futura operi miracoli e cangi faccia al mondo. Le modificazioni che si faranno al programma russo lo ridurranno forse soltanto alla costituzione di un arbitrato come consuetudine internazio~ nale; ma che la convocaz'one di questo congresso sia un evento memorabile nella storia lo riconoscono anche gli spiriti meno teneri dell'Ideale e più devoti all'esperienza. E già un gran fatto che il secolo che si è aperto coll'Europa in fiamme si chiuda con due avvenimenti, in diverso modo significativi della stessa tendenza civ:le : il congresso delle religioni tenuto nel 1893 a Chicago e il congresso diplomatico promosso dallo Czar; il primo significativo dell'unità spirituale del gener<! umano; quello d'oggi, il primo tentativo di dare una legislazione concordata o una forma giuridica ai rapporti in:ernazionali. ('R.ivista d'Italia, 15 marzo). Ang. Olivieri Olivetti: Dopoi massacri e alla vigiliadell'amnistia. Più eh<! si fa la luce sugli avvenimenti di maggio, e più si riconosce la necessità dell'amnistia, non come grazia ma come atto di giustizia. Quelli che hanno più bisogno di amnistia, di oblio sono gli autori delle condanne. La psicologia del movimento di maggio e la ragione di esso non si possono com - prendere che se si ha il coraggio e la pazienza di approfondire le ricerche, d'esaminare la massa strJtificata dei dolori che pesa sul dorso del buon popolo d'Italia. Dopo un lungo periodo d'illusioni oggi il popolo italiano si trova tra un malessere generale. L'Italia è governata da una aristocrazia che s'è formata ic vent'anni colla sola potenza dd d,:mro e ddla politica disonesta. La classe media aveva sperato di arricchire con la cessazione dei carichi opprimenti di prima, coi nuovi vantaggi che doveva p-ocurare al commercio l'unità italica, e con l'occupazione dei beni d,l clero. Invece le imposte sono aumentate nelle proporzioni che passano tutti i limiti possibili, i commerciali e gl'industriali si sono impoveriti, e le centinaia di milioni provenienti dai beni ecclesiastici non h mno servito che a riempire 1~ tasche di pochi speculatori. Quando non vi furono più strade ferr.,te elettorali da costruire, f0reste demaniali da diboscare, chiese e conventi da spogliare, la classe media si slanciò in un'orgia di speculazioni finanziarie, come i ladri da stradJ, dopo aver fatto un buon colpo, si rrettono a giuocire il prodotto del loro b,ttino. La speculazione finanziaria condus~e la nazion~ alla graude polltic,1, ai grandi scJndali ed ai grandi disastri La rottura delle relazioni commerciali colla Francia, la crisi degli zolfi, la introduzione della coltura degli aranci e del limoni in Crimea, in Provenza, nella Florida e nella California, aggravata dalla flnttuaz·one del mer• c 1to internazionale, la diminuzione del consumo delle sete, la concorrenza della China e del Giappone, la filossera ecc., fur.:,no Yeri flagelli per la nazione italiana. L'Italia intera è coperta di ru'ne. Case bancarie fallite, l'aggio che fa salti prodigiosi, il corso forzoso di fato, l'agricoltura paralizzata, le indu~trie inoperose, il commerèio languente, la crisi edilizia nella capitale .... e infine Abba Carima, che segnò per l'esercito la disfatta più saoguinosa negli annali delle co-,quiste coloniali moderne. È in qu,sto ambiente in f<!rmento che bis.:igna ricercare le origini del movimento di Toscana, Milano e Luino. (Revue de, Revues, 15 marzo). H1tbert Lagardelle: Il socialismoe l'affare Dreyfus. (1) I risultati dell'aff11re'Dreyf1ts dal punto di vista socialista sono di due specie: teorici e pratic;. - 'l{.isultati teorici. Il socialismo francese uscirà da questa crisi più realista. Es;o avrà una fiducia minore nelle quattro o cinque f->rmul~ tradiziomli e si convincer/I, come disse Jaurés, che non basta pronunziarle per risolvere i problemi politici. La vita è più complessa di quello che si crede e il movimento storico non rassomiglia ad una serie di teoremi. La lotta ddle classi prenderà un s:nsc, più concreto. Le classi non saranno più considerate come circoli concentrici, che non si penetrano e non s'influenzano a vicenda. Le condizioni di sviluppo del movimento operaio si preciseranno con una coscienza più netta dell'ambiente in cui esso si svolge. La disinvoltura dottrioaria dd periodo iniziale ha i suoi giorni contati. Nell'affare Dreyfus le formule si sono urtate coi fatti e si sono infrante. Ecco una rivoluzione nel MetoJo. li socialismo sarà concepito come un1 quistione di tutti i giorni. Si cesserà dal voler saltare a piè pari dalla società capitalista nella società comunista e si vivrà della vita presente. Ci si convincerà che il proletariato non hJ una esistenza extracapitalista e che non c'è quistione che si pone nella società borghese, che non comporti una soluzione socialista. La socittà capitalista app1rirà come un complesso formidabile di forze di cui si avrà ragione meno facilmente di quello eh<! si crede; gli ultimi avanzi delle tattiche rivoluzionarie scompariranno a poco a poco. Il fatto di sostmere la parte I-ibera/edellaborghesiaco11tro la parte retrograd t no11sarà più con;ideratacome una dimi1mzio11edel socialismo. Marx ed Engels nel Manifesto dei Comunisti non hmoo dato della borghesia la rappresentazione lassalliana che faceva vedere in essa una sola ma;sa reazionaria. Sarà una trasformazione della tattica. Infine il carattere di classe ,.del movimento socialista non potrà più annientare il suo ca• rattere umano. Non è un ritorno alla vecchia ideologia borghese il volere iotrodurre delle preoccupazioni morali nel socialismo. E d'altra parte l'affare Dreyfus ha condotto molti intellettuali verso il socialismo. Il socialismo cosi prende alla borghe;ia tutto ciò che le resta di bello e di fvrte. - 'l{.isultati pratici. La necessità della costituzione di un organismo socialista unico si è manif<!stata fortissima. L'epurazione del partito sodalista, l'espulsione degli elementi nazionalisti e antisemiti è stata una conseguenza non meno notevole. La formazione di qu~st'organismo servirà meglio dei discorsi a delimitare i confini del socialismo. L'ultimo insegnamento pratico sarà questo: l'unione si è fatta sul terreno dei fatti e no.1 delle controversie dottrinali. La vita apparisce cosi come il gran terreno di conciliazion~. L'unità socialista nascerà dal lavoro i'l comune. L'azione pratica ,·avvicina; le discussioniastratte dividono. ( Le mouvemerztsocialiste. 15 Marzo). ..A11to11iSoa11sone: La riduzionedella rendita. Il primo e il vero onesto rimedio per migliorare le condizioni finanziarie dell'Italia è la riduzione dc,gl'interessi sulla rendita che si dovrebbero portare al 3 °10 , come fecero in altri tempi l'Inghilterra, la Francia, la Germania ed altre nazioni. L'Italia ha un debito pubblico di 13 111iliardi per cui si paga l'interesse annuo di 580 milioni, senza contare qnello che costa, a causa del cambio, il pagamento all',:stero. Cc Ila riduzione ci sarebbe. in cifra tonda, un'economia dai 180 a 190 milioni all'anno. Slrebhe pratico dividae il debito pubblico italiano in due cateROrie: l'interno e l'esterno. Per l'interno essendo la Camera d'accordo e l'opinione pubbli.:a favorevole, sarebbe facile, ma non sarebbe parimente facile pei dttentori all'estero, i quali noo sub:rebbero certo tranquillamente tal~ riduzione, e potrebbero prccurarci degl'imbJrani in:ernazionali. La rendita italiana in m 111iestere è di 2 miliardi e 800 mili,mi pei quali nell'esercizio 1896 97 si sono pagati 105 milioni e 331,462 lire d'interessi, e rer essa bisogn~rebbe fare un opernione di con• versione. Q1el che si perderebbe subito sarebbe compensato dal risparmio che si farebbe annualmente ( Vita I11temazio11ale, 20 marzo). Eduard van Biema: La « réclame » La rèclame è antica quanto il mondo. Attraverso i secoli di ess1 non hanno cangiato che le forme. La réclame primitiva tra i romani - di cui si trovano numerose tracce a P0mpei - era l'applicazione in rilievo, sui pilami sporgenti delle finestre, degli strumenti relativi al lavoro che si esercii 1va all'interno. Questa abitudine plastica si estendeva anche sulle tombe per indicare il mestiere (1) Dc,lichiamo questo urticoo ni socin1i:;ti dogmatici e intl'a.nsigcuti d'Italia.. N. d. R.

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