Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 17 - 15 marzo 1899

Rl'P'ISTA POPOLAREDI POLI1ICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI transige su quello che costituisce la sua essenza e la sua ragion d'essere. Le transazioni in cui essa abbia definitivamente a perdere, la Chiesa non ne fa: si tenga bene a mente. Napaleone I s'illuse che riorganizzando il clero, esso avrebbe potuto essergli strumento contro le convulsioni popolari, ma il clero quando fu organizzato gli si rivoltò. La Chiesa nulla può dare alla civiltà perchè essa è una società organizzata per sè stessa, ed esclusivamente per sè stesi;a. Tutti possono farne parte, ma a patto che rinunzino a quello che souo o vorrebbero essere, e diventino quelle che la Chiesa vuole che siano. O la società civile si subordina ai fici della società come è concepita dalla Chiesa, o essa è la sua irreconciliabile nemica. Chi sogna un tale accordo, da parte dei liberali non fa che volere, incoscientemente, tale subordinazione. Questa la verità che la storia e la logica della Chiesa e quella della civiltà · mettono in viva luce. Se vi è chi vuol chiudere gli occhi li ·chiuda, ma non presuma in nessuna maniera di parlare in nome della società libera e del benessere del mocdo (Roma, Rivista politica parlamentare, 5 Marzo). A. Vire: Il mondosotterraneo.Caverni!e animali ciechi in Francia. Da dieci anni un mondo nuovo è stato rilevato in Francia ; il mondo sotterraneo che possiede i suoi palazzi, le sue ville, i suoi fiumi, i suoi abitar.ti dalle proporzioni strane e lillipuzziane, dagli organi differenti dai nostri, dalle sensazioni speciali. Per molti secoli si è creduto che una sola parte del nostro globo fosse abitata, ma era un grave errore. Non un canto del globo che non abbia i suoi ospiti. Il vero è che tutti gli esseri sono sottomessi all'influenza dell'ambiente che abitano, in cui si modificano secondo leggi fisse, e in cui si adattano secondo la teoria trasformista per la quale ogni organo che non serve deve atrofizzarsi e sparire. Nelle caverne fa luce non esiste e quindi gli animali sotterranei che vi abitano o sono privi degli occhi o questi vi compiono delle lun, zioni assolutamente accessorie. In questi animali è invece il tatto che si sviluppa smisuratamente a mezzo di peli tanto più abbondanti quanto la cecità è più completa. Se la scienza delle caverne, ossia la Speleologia non ha ancora i suoi templi e i suoi altari possiede però già i suoi laboratori, notevole fra tutti quello impiantato a Parigi nelle Catacombe, i vasti sotterranei artificiali che si ramificano da un capo all'altro della capitale della Francia. (Revue ,Scientifique, 25 Febbraio). Li110Ferria11i : Eterni pregiudizi. Tra le non poche frasi fatte nelle quali s'annida una menzogna convenzionale, primeggia quella che « la storia sia maestra della vita » La storia maestra della vita? Dovrebbe essere ma non è. Ogni nazione commise errori, infamie che avrebbe potuto benissimo evitare quando la storia le lo,se stata veramente di ammaestramento. Chi interroga la storia ? Chi ne segue i precetti ? Il fatto che poco o punto l'uomo si giovi degli ammaestramenti della storia fa forti e rigogliosi molti pregiudizi che la scienza col suo rigoroso e tenace lavor:o andrebbe demolendo. Misoneismo, apatia, il « così faceva mio padre », la povertà di studii delle classi dirigenti, la man~anza un po' dovunque di alti e chiari ideali, costituiscono il gruppo principale dei fattori psicointellettuali che alimentano codesti pregiudizi. Lasciando i minuscoli, i volgari, l'Autore esamina quindi quei di maggior momento e he si connettono alla questione del femioismo, della patria potestà, e della scienza penale positiva e conclude mettendo in luce l'imperiosa necessità che, in ogni guisa e da chiunque, si muova guerra al pregiudizio sotto qualunque forma si manifesti, e si faccia in modo che il dire « la storia è maestra della vita » non sia più una menzogna convenzionale come tante altre. (Rivista Moderna di Cttlt11r11. Gennaio). E. Faguet: Sull'eloquenzapolitica. L'A. dopo avere esaminata l'evoluzione dell'eloquenza politica in Francia dal 1830 ad oggi conclude: L'eloquenza parl.amentare attuale, presso alcuni destra ed abile, presso altri energica e potente non darà ai rètori dell'avvenire delle facili soddisfazioni, simili a quelle di prima. Le assemblee odierne incalzate dagli avvenimenti, e impazienti, vogliono dei discorsi brevi, ed è per questo che quelli su teorie generali o storici sulle varie questioni, i quali si prestano veramente alle varie forme dell'eloquenza, non vanno più. (Revue de 'Deux 9.Co,ides, I Marzo). F. Papa/ava: Un eroe del duello. L'eroe è N. Tsaoow, deputato bulgaro, ucciso con un colpo di pistola io duello, il 22 Ottobre 1898, dal console austriaco Kiral. Nel suo testamento, scritto due giorni prima della morte, egli dichiarò che non avrebbe tirato sull'avversario, e che si sarebbe lasciato passivamente uccidere in segno di protesta e di propaganda contro il duello. Se Tsanow non fosse stato un uomo superiore, o si sarebbe battuto, o non avrebbe accettata la sfida. Nel primo caso la bontà della teoria predicata sarebbe stata infirmata dal fatto compiuto, nel secondo caso sarebbe restata in piedi l'accusa della paura. Lo Tsanow si è sacrificato per farci diventare un giorno civili. Nessun progresso é possibile nel mondo se la folla non è suscettibile di seguire l'eroe, ma nessun progresso è neppure possibile se non esce di tanto in tanto da questa lolla un eroe che personificandone le migliori tendenze la scuota dal suo torpore. Dopo la morte di Cavailotti ci fu in Italia un movimento abolizionista del duello, ma oggi i duelli sono ricominciati più allegramente di prima. Che il sacrificio di Tsaoow rianimi gli abolizionisti e ne moltiplichi gli sforzi. (Vita itttemazio11ale, 5 Marzo). REO~SIONI Gino l\lonaldi. - Verdi - Fratelli Bocca Editori 1899._ Torino. Il nome dell'autore è ben noto, autorevole e stimato nella critica musicale. Del suo splendido e interessante volume, di trecento pagin.; e sul quale l'indole di questa rivista non ci permette un pr.:- ticolareggiato esame, nessuna lode, sia pur quella che gli ha tributato unanime la stampa in Germania, può aver per lui un valore cosi alto e significante, quanto il laconico « mi rallegro » dello stesso Verdi nel suo affabilissimo autografo il cui fac simile vien riprodotto in fine. Fillis coro,iat opus. Non è la sola lettera che il grande vegliardo dirige al vaente critico. Ma questa acquista una siogo13re importanza, non solo pei propositi artistici del maestro, ma anche perchè è un segno sincero della stima in cui egli tiene il Monaldi, e del merito che attribuisce alla sua pubblicazione. Infatti, dopo tutto quello che si è scritto su Verdi, e spesso sotto l'impulso dell'ire partigiane di scuola, l'Autore colla luce della sua vasta coltura si tecnica che storica, e con critica ponderata e serena, irraggia completamente il meraviglioso prisma del genio verdiano. L' A. fa risaltare la maestosa figura non solo dell'artista e del compositore, ma anche dell'uomo, che sotto l'apparente rigidità, nasconde un nobile, modesto, adamantino carattere. Con documenti preziosi, con la spigliata narrazione di numerosi episodi, di vicende intime, colla riproduzione di lettere inedite, coll'esumazione delle autorevoli critiche giornalisticho di quei tempi, con accurate analisi del movimento musicale nostrano e straniero, con probndo studio compar:1tivo, con brevi ma scultori cenni dei grandi artisti che furo ,, i ~omme interpreti delle sue opere, con perfetta conoscen>.a ddl'ambieote, I' A... segue con lucidissimo ordine e con p~;,me di stile forbito e smagliante tutta la evoluzione della fantasia del maestro. Dalla sua prima esplicazione coll'Obertodi San 'Bo11ifacio, dal suo annientamento morale che egli chiama so11110, causava dalla perdita dell'intera famiglia, e che minacciava rapirlo all'arte, luogo la via trionfai~, qu.mdo i suoi canti prodigiosi esercitavano un'affascinante azione politica sugli italiani gementi sotto il giogo straniero, fiao al!' immortale meta raggiunta coll'Aida, coll'Otello, col Fa/staff e colle composizioni religiose. L' A... metten:lo a confronto Verdi, già salito sul suo piedistallo di glori2, col colosso ,vagoeriano, coa efficace sintesi dichiara che l'uno è l'artista per istinto che raccoglie la poesia del popolo nelle sue vive manifestazioni; l'altro è il filosofo che impone ai pubblici il raziocinio e la filosofia trascendentale. Tutti, adunque, i cultori del movimento musicale moderno, non devono ignorare l'esistenza di questo libro, in cui predomina la critica, sorretta da molta dottrina, ed in cui la sincera amicizia professata dal Maestro non fa mai velo all'autore, di guisa da piegarlo all'adulazione, od a frenarlo dall'anotomizzare con garbo, ma colla massima equanimità ed indipendeza anche quelle poche e meno fortunate produzioni della magica lira che ha fatto palpitare il mondo. G. C. ~~~ Biblioteca della Rivista Popolare Dr. Napoleone Id. Id. Id. Colajanni: Per la Razza Maledetta, . L. 0,50 : La gra11dbeattagliadel lavoro » 0,75 : Mouvementssociauxm Italie » 1,- Prof. Ettore Ciccotti ( Settmtrio11alie Meridio11ali 1 _ ( Settmtrio11eMez.zogiomod'Italia ' 'Dr. Napoleom (;ola;amli proprietario,direttore-responsabile. Roma, Tip. Tiberina, Via de' Gigli d'Oro, 16. 1

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