'RJfl'ISTÀ POPOLARE 'DI POLITICÀ LETTERE E SCIENZE SOCIALI 331 tanto pesa sull'Italia, ha il sno riverbero sinistro anche :all'estero. Prima di concludere sento il bisogno di chiamare l'attenzione sopra un argomento di non lieve importanza. Ho spesso letto in giornali italiani articoli riguardanti la nostra emigrazione ed intesi a sollecitare l' uno o l'altro provvedimento legislativo. In qualcuno di essi si descrivono gli emigranti con parole che suonerebbero ingiuria, se le intenzioni dell'autore non fossero superiori ad ogni so,petto. Ora, finchè tutti gli stranieri si limitassero a studiare la nostra emigrazione dal lato politico-economico e ne rilevassero le buone e le cattive qualità imparzialmente, la cosa non avrebbe gran peso. Molti invece, italofobi per sistema, pubblicano i commenti poco favorevoli traducendoli dall'italiano in forma di citazioui isolate e ne travisano così lo spirito. Queste citazioni, riportate come giudizio autorevole, perchè di fonte italiana, servono molto bene a predisporre l'opinione pubblica contro di noi. Ciò non basta. Qualche volta si mandano all'estero degli articoli ove si parla dell'Italia per lungo e per largo, si falsa la verità delle cose, perchè la verità non la si dice intiera con lo specioso pretesto di voler scrivere da uomini di arte disinteressati della politica e, con o senza disegni preconcetti, si presenta il popolo italiano allo straniero con appellativi che l'autore farebbe meglio ad affibbiare a sè stesso. Durante i dolorosi fatti dtl Maggio scorso il New Yorh Journal richiese D'Annunzio di un articolo intorno ai moti di Milano e di Firenze. L'articolo, trasmesso telegraficamente, parlava della nobilta delle plebi italirne al tempo di Laudo. dello spirito sedizioso della plebaglia di og~i, degli schiavi ubbriachi minaccianti i capolavori dell'arte, della barb,rie nuova che incombeva su Firenze, e trJscurava ad arte di descrivere il rombo del cannone che restituiva l'ordine nelle vie di Milano. Con squisitezza di sentire, la quale parrebbe impossibile se non fosse vera, l'autore si preoccupava anche dei :fiori calpestati e degli alberi divelti dai viali ed imprecava alle madri affamate! ùh se una metà sola di quella rettorica fosse stata .spesa onestamente ed ispirata ai doveri di cittadino libuo !... E concludo; Qiale è la condizione reale odierna dei nostri emigrati nell'America del Nord? Elemento. che viene in massima parte dalle campagne, non ha i rt'quisiti per essere alla portata della vita <!elle grandi città, ove del resto, se l' op,nione pubblica non è complttameote ad esso favorevole, neanche gli è ostile. In generale l'Italiano è oggi molto piu ben visto che un d, cenn10 fa, e gia comincia ad interessarsi della vita pubblica del paese. Non può dirsi però che abbia .ancora un gran peso. In massima gode di una prosperità molto maggiore che nella patria d'origine e meglio -educa i suoi figli. Il nostro elemento, guardato dal lato sociologico, se non è migliore nella patria di adozione, non è certo peggiore. New York, Gennaio 1899. Dr. P. BRIGANTI. Voi, per avventura, preso dal desiderio di vedere di sentire di conoscere le belle e grandi opere della vita moderna andate fuori d'Italia? Ma prima di tutto vi toccherà, dovunque, di sentire la commiserazione o il disprezzo per gli italiani. Così la gioia attesa è in gran parte distrutta; l'animo vostro è oppresso da una insistente malinconia, e ogni intellettuale compiacimento, in questa malinconia, è davvero come senza vita. Vedrete qualche italiano, grande nel!' arte o egregio nella scienza, plaudito in festa o ammirato con rispetto; voi, personalmente, susciterete simpatia e stima nella società straniera che frequenterete fuori d'Italia, ma tutto ciò, comunque possa confortarvi, non verra a scemare in voi la pena per la generale disistima che circonda .... gli italiani, poichè questanon scema per nessun trionfo di illustre italiano. Andrete in !svizzera come a Chicago, a Monaco di Baviera come a Boston, a Parigi come a New York, a Marsiglia come a New Orleans, o - ancora di piu, ancora di peggio - sulla marina di Algeri come al porto di Havre, e quando non viaggiate per controllare una guida qualsia o non siate così raffinato nella stupidità da sdegnare certi contatti - come dicono i pensatori da monocolo - vedrete dovunque l'antipatia l'avversione, che gli italiani han saputo guadagnarsi, dovunque e da tutti. Altrove ci chiamano con nomi quasi dispregiativi. Anche qui ci dicono stiletto, ghing, dolce far niente. Ma quando gli americani vogliono davvero insultarci ci dicono semplicemente: "you ilalian », e io credo che lo lmut piaghi meno profondo che un colpo di « oh! the italian people » sul viso di uno di noi, il quale ami la patria con la passione medesima che mette nell'odio suo per il patriottismo dti procaccianti dei fraudolenti e dei forcajoli d'Italia. * .... Ora io intendo sempre meglio perchè mai il bilancio dello Stato non abbia mazi da dare alla Direzione Generale della Statistica ; intendo perchè mai le si nega un miserabile milione di lire per compiere quel censimento che dovrebbe esser compiuto già da 7 anni ; perchè mai degli uomini come il Bodio come il Bosco sieno lasciati alle prt·se con l'impotenza di fare. Quali indubitabili cose svelerebbero mai le ricerche statistiche accuratamente proseguite ! E quali mai argomenti di prova darebbero quei risultati, alle implacabili requisitorie di codesti sovversivi di Italia, per sopprimere i quali non si esita a provocare conflitti che generino fecondi stati d'assedio! Guardate un po' - per esempio - il bollettino del Ministero degli Esteri del mese di Dicembre 1898. Esso contiene, nello stile guardingo de,lle publicazioni ufficiali, un edifi::ante rapporto sull'emigrazione italiana agli Stati Uniti durante l'ultimo anno, Luglio '97 - Giugno '98. Notiamo: Mentre l'emigrazione dei paesi europei piu importanti segna una sensibile diminuzione, la nostra si mantiene piu elevata di tutte. Dall'Italia sono arrivati a New York 56,641 emigranti nel 1897-98, dal Regno Unito 24,551, dalla Germania I 2,996. Il nucleo della nostra emigrazione è rappresentato dalla vigorosa età che va dai I 5 ai 40 anni. Emigranti sotto i 15 anni I 1,505; dai 15 ai 40 anni 36.452; sopra i 40 anni 8,684. Totale 56,641. Una caratteristica dell'emigrazione italiana in questo ultimo anno è l'aumento nutevole nel numero delle donne e dei fanciulli che formano un totale di 29. 360, la qual cosa dimostra la sempre maggiore tendenza da parte dei nostri emigranti a stabilirsi negli Stati Uniti con le proprie famiglie. Gli emigranti venuti a raggiungere le loro famiglie ammontano a 23,964, e quelli di ritorno negli Stati Uniti a 9,584. Così sopra 56,641 abbiamo 33,548 persone che si recarono qua con l'intenzione di stabilirvisi piu o meno definitivamente. Infatti la nostra emigrazione passa ogni anno di piu dallo Stato transitorio a quello di permanenza. La nostra emigrazione del 97-98, rispetto al carattere professionale era composta così : Con occupazioni diverse (commercio, servizì domestici e lavori manuali) 24, I r 2. Esercenti arti e mestieri 8,296. Esercenti professioni liberali 254. Senza speciale professione ( compreso la massima parte delle donne e i fanciulli) 23,979. La somma di denaro che si calcola portata dall'emi-
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